Auteur: Alessandro Presicce Date: Sujet: [Lecce-sf] Dai Comboniani di Bari
«Mai più cattolici moderati»
No all'egoismo! Cioè, no a tutto ciò che spinge l'uomo a rifugiarsi nel
bozzolo di una classe sociale privilegiata o di una cultura di comodo che
esclude l'altro. L'ha
detto il Papa al Corpo Diplomatico il 13 gennaio 2003, e continua: "II modo
di vivere di quanti usufruiscono del benessere, il loro modo di consumare
debbono
essere rivisti alla luce delle ripercussioni che hanno sugli altri Paesi".
Torna alla mente un pensiero dell'Apocalisse: «Conosco le tue opere: tu non
sei ne freddo ne caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei
tiepido, non
sei cioè ne freddo ne caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca" (3,15-16).
Oggi non è più possibile concepirsi cristiani o cattolici "moderati".
Moderazione potrebbe essere l'equivalente di superficialità, peccato che in
nessun modo potrebbe esserci perdonato, specie quando si ripercuote sulla
pelle degli altri.
E' inconcepibile pensare che i nostri rappresentanti politici o candidati
debbano sostenere un esame di ortodossia, per essere abilitati a governare o
a candidarsi.
Dovrebbe scandalizzare il pensiero che l'attuale governo regionale,
nazionale (imperiale) possa essere riuscito a superare tale esame, che resta
sempre pura teoria con un magistero che a stento percepisce la fatica del
vivere dei più. Noi cristiani, vorremmo che i nostri candidati si avviassero
in pellegrinaggio verso un Dio che ha il suo cuore palpitante nell'umanità
di Gesù di Nazarteh, crocifisso dall'Impero Romano perché destabilizzava il
potere economico, politico e religioso della classe
sacerdotale del suo tempo, asservita all'impero per proprio tornaconto. Ai
nostri politici cattolici in Parlamento chiediamo di farsi promotori di un
comitato di parlamentari a livello internazionale che possa portare Bush (e
i suoi compari) dinanzi ad un tribunale per essere giudicato come
perpetuatore di crimini contro l'umanità! Chiediamo ai politici della Puglia
di fare discernimento delle persone e del tempo, passato e presente, per
liberarci dalla trappola di una lobby politicoeconomico-milita re che ci
assoggetta e ci svilisce nella nostra dignità.
La Puglia torni ad essere crocevia di civiltà e di umanità abbattendo tutte
le cortine di segregazioni per distendersi nel suo mare non come protesi
armata ma come cantiere di futuro e di vita per tutti. Frutto della
giustizia sarà la Pace.'