Auteur: antonio bruno Date: Sujet: [NuovoLaboratorio] se n'e' andato un fratello
secolo xix
Il lutto E' morto Serigne Silla, senegalese prima "voce" dei migranti in città
Si è spento in un letto dell'ospedale Evangelico, strappato alla vita da un
male incurabile che colpisce senza distinzioni di etnia e religione.
Serigne Silla aveva 52 anni e lascia a Dakar la sua famiglia composta da
sette figli e due mogli. Serigne è stato la prima "voce" della comunità
straniera integrata nella battaglia contro il pregiudizio a Genova.
Senegalese e musulmano, è stato protagonista e fondatore di decine di
associazioni e iniziative per la partecipazione e la solidarietà.
Serigne è stato il quarantenne che pazientemente ha ricucito con la città
in nome della comunità senegalese a metà degli anni Novanta, quando i
vicoli uscivano dallo scontro, a tratti violento, che aveva opposto
residenti e stranieri. Si è battuto per i diritti dei migranti in fatto di
sanità e assistenza ed è stato tra i primissimi promotori dell'ambulatorio
senza frontiere "Città aperta". Nei giorni del G8 era in testa al corteo
pacifico degli stranieri.
Era arrivato in Italia nel 1993, clandestinamente, dalla Francia. Vendeva
ninnoli sulle passeggiate a mare e in pieno centro. Sorpreso dalla polizia
a smerciare vestiti senza licenza, ha passato qualche notte a Marassi,
quando già erano cominciate le pratiche per il suo permesso di soggiorno.
Che arrivò quando don Andrea Gallo lo accolse a lavorare nella sua comunità
di recupero. Proprio a San Benedetto, Serigne Silla ha plasmato la sua
capacità diplomatica e l'ha resa al servizio dei diritti dei suoi
connazionali.
Si spegne quando il suo nome era ormai un simbolo di una compiuta ed
esemplare integrazione. Roberto Demontis, di "Città aperta", è senza
parole: «Se n'è andato un fratello».
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