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Autor: Alessio Ciacci
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Temat: [Forumlucca] Fw: [ez:] COCA COLA SPACCIA PER ALTRUISMO L'APPROPRIAZIONE DI ACQUA IN CHIAPAS

----- Original Message -----
From: "Annamaria Pontoglio" <maribel_1994@???>
To: "EZLN-IT" <ezln-it@???>
Sent: Tuesday, February 22, 2005 4:59 PM
Subject: [ez:] COCA COLA SPACCIA PER ALTRUISMO L'APPROPRIAZIONE DI ACQUA IN
CHIAPAS


> La Jornada 22 febbraio 2005
>
> - La distribuzione dei suoi prodotti ha cementato il
> potere dei caciques
>
> LA COCA COLA SPACCIA PER ALTRUISMO L'APPROPRIAZIONE DI
> ACQUA IN CHIAPAS
>
> HERMANN BELLINGHAUSEN Inviato
>
> Tuxtla Gutierrez, Chis. 21 febbraio. Quando le risorse
> idriche raggiungono dimensione planetaria al punto che
> molti pronosticano che l'acqua sarà "il petrolio" del
> XXI secolo, ci si deve preoccupare delle manovre delle
> multinazionali per l'accaparramento delle risorse
> idriche. Non sono banali. E quale impresa necessita
> più acqua della Coca Cola, questa presenza che opprime
> pubblicitariamente il paesaggio rurale del Chiapas,
> l'entità della Repubblica che possiede più e migliore
> acqua.
> Un effetto, sia centrale che collaterale
> dell'espansionismo della coca-cola (senza dimenticare
> la sua rivale gemella, Pepsi-Cola), è che rappresenta
> la punta della cultura consumista. Si dirà che questo
> non è nuovo. Succede in Cina, in Africa, nei posti più
> reconditi. Anche per i suoi standard, nella campagna
> chiapaneca l'industria pesa forte. Sui mezzi di
> trasporto urbani, i prodotti da rinfresco si dividono
> lo spazio visivo e mediatico con molti altri prodotti.
> Nelle comunità indigene degli Altos è l'unica cosa
> pubblicizzatra (oltre agli stagionali partiti
> politici). E l'unica cosa sempre presente nei negozi e
> negozietti. In realtà, la sola distribuzione dei
> prodotti da rinfresco a Tenejapa, Oxchuc, Chenalhó o
> Chamula ha cementato il potere dei caciques e lotte di
> potere.
> In questo contesto, la Fondazione Coca-Coda Chiapas
> informa che in quattro anni ha costruito altrettante
> scuole nei municipi di Pantelhó, Huixtán, Comitán e
> recentemente iaPantepec, oltre ad avere ristrutturato
> due edifici scolastici indigeni nei municipi di Tila e
> El Porvenir con l'appoggio del governativo Comitato
> di Costruzione Scuola dello Stato (Cocoes).
> Di queste opere hanno beneficato "oltre 850 bambini
> tzeltales, tzotziles e zoques e centinaia di comunità
> (sic per quattro scuole) da dove provengono."
> In un'inserzione pubblicitaria a pagamento, su sfondo
> rosso, pubblicata sui quotidiani di questa città il 18
> febbraio, Coca-Cola Femsa, francising messicana della
> potente industria iperglobale di bibite imbottigliate,
> si è prodigata in lodi a sé stessa perché è riuscita a
> costruire 29 scuole e 51 istituti scolastici indigeni
> proprio negli stessi anni in cui Vicente Fox (ex
> direttore della Coca-Cola) è a capo dell'Esecutivo
> federale.
> E non è tutto. Nello stesso lasso di tempo l'industria
> della bibita ha ristrutturato e ridipinto scuole,
> biblioteche e campi sportivi nelle comunità di
> Chenalhó, Chamula ed altri municipi degli Altos dove
> oggi è più a buon mercato ed infinitamente più facile
> comprare un litro di Coca-Cola che uno di latte o di
> acqua purificata.
> Direttamente proporzionale all'espansione altruista è
> stata l'invasione pubblicitaria e l'inondazione di
> prodotti nelle comunità indigene dello stato. Per
> esempio, ogni volta che un bambino tira la palla a
> canestro, il suo cervello registra il messaggio "Bevi
> Coca-Cola" dipinto sul tabellone di pallacanestro, lo
> sport più praticato nelle montagne dello stato.
> Ma questo non è tutto. A partire dal concetto "essere
> un cittadino corporativo" che deve scuotere le ossa di
> Max Weber, l'industria delle bibite è impegnata a
> compiere la sua "Responsabilità Sociale."
> Prova di ciò è la campagna di pulizia effettuata nelle
> acque inquinate del fiume Grijalva, vicino a Tuxtla
> Gutiérrez, nelle quali il principale agente inquinante
> sono, esattamente, i contenitori di plastica della
> Coca.Cola.
> Ma sentiamo le sue stesse parole:
> "Essere un cittadino corporativo responsabile implica
> anche la preservazione, arricchimento ed attenzione
> dell'ambiente. Dall'anno scorso, e con l'obiettivo di
> ristabilire e proteggere la bellezza e maestosità di
> uno degli scenari naturali del Messico, la Coca-Cola,
> insieme al governo dello stato del Chiapas ed
> organismi come Ecoce e l'Associazione per Promuovere
> il Riciclaggio di Pet, ha messo in moto il progetto
> chiamata Alleanza per la Salvezza del Cañón del
> Sumidero (...) che ha voluto non solo pulire e
> raccogliere migliaia di contenitori di plastica che
> sporcano la zona, ma si è cercato anche di risolvere
> le cause che hanno dato origine al problema, informare
> e promuovere la partecipazione della comunità in
> questo problema che coinvolge tutti."
> Inaugurando questa settimana la Telesecondaria 764, a
> Pantepec, San Isidro de las Banderas, la Coca-Cola
> informa che questa scuola può contare su attrezzature
> adeguate "per l'insegnamento moderno" ed un'aula per
> ogni livello scolastico e promette che nel futuro avrà
> anche (non ancora, adesso) "un centro di computer, una
> biblioteca, laboratori, aree ricreative, e bagni
> dignitosi", davanti a tutto ciò viene da domandarsi
> quale sia "l'attrezzatura adeguata per l'insegnamento
> moderno" che possiede la fortunata scuola per bambini
> zoques.
> Tanto disinteressata attenzione dell'impresa non deve
> sorprendere. In realtà, imbarazza. Studi formali ed
> informali nelle comunità indigene hanno calcolato
> quanto del denaro che ricevono le famiglie da
> "programmi" del governo (uno dei quali chiamatoa
> Opportunità) vanno nella Coca-Cola, il cui consumo in
> queste comunità povere ed affamate è straordinario. In
> molte occasioni la spesa in "bibite" prende più del
> 50% dei "soldi" ricevuti.
> L'accaparramento progressivo di sorgenti idriche a San
> Cristobal de las Casas, Huixtán ed Ocosingo da parte
> dell'impresa (senza citare le sue prebende in quanto a
> permessi sanitari), come il suo "successo di mercato",
> fanno pensare che, in effetti, il meno che poteva
> fare la Coca-Cola era pulire la sua spazzatura dal
> Cañón del Sumidero, che oggi inghiotte ecoturisti
> come inghiottì gli indomiti chiapanechi che, secondo
> la leggenda, preferirono morire piuttosto che
> arrendersi all'invasore spagnolo.
>
> (Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)
>
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