[Forumlucca] Econews - 17 febbraio 2005

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 17 febbraio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Iraq. Boco: ribadiamo nostri 'no' a questa guerra
- Kyoto. Pecoraro Scanio: 16 febbraio diventi festa del sole e delle energie
rinnovabili
- Kyoto. Cima: ora Governo dimostri che vuole applicare Protocollo
- Kyoto. Turroni: Governo italiano rispetti obblighi
- Giuliana Sgrena. Pecoraro: appello straziante, ogni sforzo per liberarla
- Giuliana Sgrena. Boco: appello merita silenzio e rispetto
- Caccia. Cento: Commissione giustizia boccia proposta di riforma
- Rai. Pecoraro: Cda resta sfiduciato salvati da astensione Udc
- Codici militari. Cento: sconfitta prepotenza della destra
- Rogo Primavalle. Verdi: amnistia per chiudere anni di piombo
- Caccia. Lipu: è una riforma ormai morente, il relatore ne prenda atto
- Como. Greenpeace: capovolto il principio "chi inquina paga”
Econews dalle agenzie estere:
- Half world's people to live in cities by 2007 (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29586/story.htm
- Brazil army combats amazon death squads (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29588/story.htm


Iraq. Boco: ribadiamo nostri 'no' a questa guerra

"No a questa guerra, no a questa impostazione guerrafondaia delle politiche di
sicurezza e della difesa, no a questa deriva pericolosa della nostra politica
estera. Ieri e oggi contro l'Iraq, domani, molto probabilmente, contro l'Iran e
la Corea del Nord. Anche per noi queste due ultime situazioni sono estremamente
preoccupanti. Ma possono essere ancora più gravi le scelte strategiche che
avanzeranno gli Stati Uniti per affrontarle". Lo ha affermato il senatore
Stefano Boco, capogruppo dei Verdi a Palazzo Madama, annunciando il voto
contrario del suo gruppo al decreto che rifinanzia la missione italiana in
Iraq.
"Noi siamo terrorizzati dalla totale mancanza, da parte dell'amministrazione
USA, di un'analisi serena e di una prospettiva politico-diplomatica nella
valutazione della questione iraniana alla luce della vittoria sciita in Iraq:
non siamo affatto convinti che la nuova dirigenza irachena non cerchi assi
privilegiati con l'Iran, e non siamo affatto convinti che nell'amministrazione
americana non alberghino tentazioni di risolvere la crisi dell'intera regione
ancora una volta attraverso opzioni militari. Noi siamo terrorizzati dall'
'esperimento Iraq'. Sin dagli inizi abbiamo sostenuto che questa missione è una
vera operazione di guerra, un'occupazione militare, un'iniziativa
coloniale. Noi
Verdi abbiamo espresso, come molte altre cancellerie europee, un fermo no
all'attacco all'Iraq, che ha dato tragicamente vita all'era della guerra
preventiva, all'era della democrazia esportata con le bombe e con i missili.
Abbiamo salutato le elezioni irachene come inizio del cammino verso la
ricostruzione: quando si vota, anche sotto condizioni proibitive, è sempre una
conquista di libertà. Ma è il metodo scelto che è aberrante. Non vi è conquista
di libertà duratura se essa viene imposta con le bombe, l'Iraq ne è una chiara
dimostrazione. Non vi è conquista di libertà al prezzo di 17.000 morti
iracheni,
di 1.500 morti americani, di tante altre vittime anche italiane. Il Governo
persiste nel mettere a repentaglio la vita dei nostri soldati, che hanno un
mandato ambiguo, e che si trovano ad operare in una guerra vera contro il
dettato costituzionale. L'escutivo ha più volte sbandierato che era cambiata la
natura della missione, che a luglio scorso, con il coinvolgimento dell'Onu,
sarebbe mutato il quadro. Ma come avevamo previsto, e come dichiarato nei
giorni
scorsi Kofi Annan, la missione Onu così strutturata è stata ininfluente. Il
Governo continua a negare che solo una vera missione che agisca sotto il
diritto
internazionale, non a guida americana, e che preveda il ritiro delle forze di
occupazione sia l'unica, possibile soluzione".

Kyoto. Pecoraro Scanio: 16 febbraio diventi festa del sole e delle energie
rinnovabili

“Il trattato c’è, ora occorre metterlo in atto. Proponiamo che il 16 febbraio
diventi la festa delle energie pulite, a cominciare da solare e rinnovabili”.
Così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commenta l’entrata in
vigore del Protocollo di Kyoto. Arrivando alla Galleria Colonna per partecipare
alla festa ambientalista nel primo giorno di applicazione del Protocollo, il
leader del sole che ride ha aggiunto: “ho poche speranze in questo Governo. Per
seguire Bush stiamo perdendo l’Europa. La realtà è che boicottando il
Protocollo
di Kyoto, l’Italia indebolisce il ruolo guida dell’Europa contro i cambiamenti
climatici. E’ certo che il tema dei cambiamenti climatici e delle energie
rinnovabili sarà una delle priorità del programma dell’Unione di
centrosinistra”.

Kyoto. Cima: ora Governo dimostri che vuole applicare Protocollo

“Dopo il voto del Parlamento, il Governo ha la possibilità di lavorare
seriamente alla applicazione concreta del Protocollo di Kyoto". Lo ha sostenuto
il aula la deputata verde Laura Cima la quale sottolinea che "l'obiettivo della
riduzione dell'80% di gas serra vuole essere un indicazione il più possibile
perseguibile dal Governo. E' evidente che tutto ciò non potrà avvenire senza
strategie innovative dell'attuale sistema produttivo: in questo senso ci
aspettiamo una inversione di rotta da parte del Governo che fino ad oggi ha
sottovalutato la responsabilità del nostro paese in questa sfida epocale".

Kyoto. Turroni: Governo italiano rispetti obblighi

"Non so se facciano più fumo gli impianti inquinanti o il ministro
dell'ambiente
quando parla del Protocollo di Kyoto". Lo afferma il senatore dei Verdi Sauro
Turroni, vicepresidente della Commissione ambiente. "L'Italia - aggiunge - non
solo è in ritardo, ma aumenta le emissioni anziché ridurle (nel 2002 + 8,8%
rispetto al 1990) e il raggiungimento degli obiettivi si allontana sempre di
più". I Verdi, al termine della discussione, nella audizione di ieri, del
ministro dell'Ambiente, hanno presentato una risoluzione in commissione con la
quale impegnano il Governo a "rispettare gli obblighi sottoscritti interamente
all'interno del territorio nazionale. La nostra mozione - sottolinea Turroni -
non prevede l'acquisto di crediti di emissione dall'estero, né di
utilizzare gli
altri meccanismi flessibili perché l'impegno prioritario di un paese avanzato,
come il nostro, deve essere quello di fare interamente la propria parte in
difesa del clima. Soprattutto, non condividiamo il fatto che gli oneri per
l'acquisto dei crediti di emissioni, e cioè il diritto di continuare ad
inquinare, sia in parte pagato dallo Stato. Invece, di sostenere l'innovazione
ciò si tradurrebbe in un aiuto di stato alle industrie inquinanti. Tra i
meccanismi flessibili vi sono poi le misure che riguardano i sinks (pozzi di
assorbimento delle emissioni) che, anziché consentire il trasferimento di
tecnologie pulite ai paesi in via di sviluppo, li condannerebbe
all'arretratezza".(Ansa)

Giuliana Sgrena. Pecoraro: appello straziante, ogni sforzo per liberarla

"Straziante". Così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commenta il
video con l'appello di Giuliana Sgrena. "E' però molto importante averla vista,
sapere che è viva". "la nostra richiesta di ritiro delle nostre truppe
dall'Iraq
- ha aggiunto Pecoraro - è la stessa oggi come ieri e non è certo condizionata
da ricatti di terroristi. E' invece una realistica necessità politica, la
stessa
assunta dalla maggioranza dei paesi che hanno scelto di non inviare o ritirare
le proprie truppe. Mettere quindi fine all'occupazione militare per creare le
condizioni per la pace". "Serve compiere ogni sforzo - ha concluso il
leader dei
Verdi -, promuovere ogni azione utile per liberare Giuliana. In questo senso
diviene ancor più importante l'appuntamento di sabato prossimo a Roma,
sostenere
la mobilitazione lanciata da Il Manifesto. I Verdi ci saranno per Giuliana
Sgrena e per la pace".

Giuliana Sgrena. Boco: appello merita silenzio e rispetto

"L'appello di Giuliana merita silenzio e rispetto. Il Governo ha l'obbligo di
attivare tutti i canali possibili per il suo rilascio. Per chi vuole realmente
sconfiggere il terrorismo c'è una sola strada: riportare a casa i militari
italiani come hanno già fatto o programmato molte altre nazioni. Noi Verdi lo
diciamo da tanto tempo e lo continueremo a dire". Dichiara il presidente dei
senatori verdi Stefano Boco. "Provo sconcerto e dolore per l'uso politico del
video di Giuliana da parte di alcuni ministri della repubblica. E' indegno,
intollerabile e vergognoso sostenere un imparentamento tra il terrorismo e la
posizione dell'opposizione sul rifinanziamento della missione in Iraq.
Purtroppo
da oggi ci accompagnerà la vergogna di essere governati da ministri come
calderoli o gasparri e di avere esponenti della cdl come cè, che, con le loro
affermazioni, dimostrano di non avere né dignità né responsabilità umana e
politica. A Giuliana, ai suoi parenti e amici ribadiamo che noi verdi saremo
dove siamo sempre stati: accanto a coloro che lavorano per la pace e per la
democrazia".

Caccia. Cento: Commissione giustizia boccia proposta di riforma

Su proposta del verde Paolo Cento, la Commissione giustizia della Camera, in
sede consultiva, ha dato un parere contrario, votato da tutti i gruppi
dell’opposizione, al testo unico avanzato dalla maggioranza che modifica la
Legge 157 sulla caccia. Lo rende noto lo stesso Cento, vicepresidente della
Commissione giustizia, il quale spiega che “sono state valutate
negativamente in
particolare le norme sulla depenalizzazione dei reati in materia di tutela
della
fauna selvatica ed è stato evidenziato il contrasto tra la stessa
depenalizzazione e gli indirizzi derivanti dal consiglio direttivo europeo. La
sostituzione delle sanzioni penali con quelle amministrative e pecunarie è
infatti, a parere della commissione, del tutto inadeguata a colpire la
caccia di
frodo e l’approvviggionamento illecito della fauna, a danno del patrimonio
dello
stato. E’ molto positivo ­ conclude Cento - che tutta l’opposizione sia stata
compatta, mandando in minoranza il centro destra che ora farebbe bene a
ritirare
quel testo”.

Rai. Pecoraro: Cda resta sfiduciato salvati da astensione Udc

“Il pareggio strappato dalla Cdl oggi in vigilanza non cambia la sostanza delle
cose: cresce la richiesta di dimissioni e questo Cda resta di fatto sfiduciato.
Si sono salvati solo grazie all’astenzione dell’Udc”. Così Alfonso Pecoraro
Scanio, presidente dei Verdi e segretario della Commissione di vigilanza,
commenta il voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. “e’
grave poi ­ ha aggiunto Pecoraro ­ quanto avvenuto sul regolamento per le
Regionali. Il centrodestra si è rifiutato di garantire maggiormente l’accesso
agli spazi radiotelevisivi alle formazioni più piccole. Il centrosinistra aveva
invece lavorato in questo senso, raccogliendo anche le proposte che
venivano dai
Radicali, affinché aumentasse il pluralismo in questa delicata fase
preelettorale”.

Codici militari. Cento: sconfitta prepotenza della destra

“Una vittoria contro la prepotenza della destra”. Paolo Cento, coordinatore dei
Verdi, esprime soddisfazione per il voto sulla delega al Governo per la riforma
del Codice militare di guerra. Un voto che Cento definisce “un goal
dell’opposizione che ha recepito la preoccupazione della società civile, in
particolare della Federazione nazionale della stampa, per una norma fortemente
lesiva della liberta' di informazione, rispedita così al mittente. La
maggioranza ora faccia autocritica per questo tentato blitz”.

Rogo Primavalle. Verdi: amnistia per chiudere anni di piombo

L'amnistia e/o l'indulto per una soluzione politica giudiziaria degli anni di
piombo: è quanto prevede una proposta di legge dei Verdi presentata dai
parlamentari Paolo Cento e Mauro Bulgarelli e da Paola Balducci, responsabile
giustizia del partito. "Noi Verdi - afferma Cento - siamo convinti che la
stagione degli anni '70 caratterizzata dalla violenza politica deve chiudersi
con un'assunzione di responsabilità. Se si vuole un futuro non violento
dobbiamo
avere il coraggio di metterci alle spalle il passato senza dimenticare le
responsabilità individuali e collettive ma sapendo che in quegli anni in Italia
c'é stata una guerra civile a bassa intensità cominciata con la strategia della
tensione e la strage di Piazza Fontana". "Non si tratta né di una rimozione né
di un azzeramento - spiega l'esponente verde - ma l'assunzione di una memoria
collettiva attraverso gli strumenti che ci dà la nostra Costituzione. E'
ora che
si rompa il silenzio sul dibattito che si è riaperto in questi giorni sul rogo
di Primavalle. Questa é la nostra sfida alla destra e alla sinistra:
allontanare
quegli anni dal ricatto giudiziario in modo da permettere e ristabilire la
verità e i fatti più rilevanti di quegli anni piombo". "D'altra parte -
prosegue
Cento - Togliatti ebbe il coraggio di fare un'amnistia pochi mesi dopo la
caduta
del fascismo, un atto ben più drammatico e storicamente e politicamente più
rilevante. Invito quindi le forze politiche, che forse hanno anche qualche
responsabilità su quanto avvenne in quegli anni, a trovare la forza politica e
morale per dire che è arrivato il momento di una pacificazione e non di un atto
di vendetta, e di chiudere quegli anni di piombo attraverso l'amnistia e/o
l'indulto e un dibattito politico pubblico e trasparente nel Parlamento e nel
paese". Cento non esclude la possibilità di graduare le modalità di intervento
dell'indulto e dell'amnistia sulla base della gravità dei reati a carico degli
imputati, assicurando tuttavia che la misura non verrebbe applicata ai reati di
strage che il deputato del sole che ride definisce "una realtà che va oltre la
violenza degli anni '70''.(Ansa)

Caccia. Lipu: è una riforma ormai morente, il relatore ne prenda atto

Sulla bocciatura da parte della Commissione giustizia della riforma della 157,
Danilo Selvaggi, responsabile rapporti istituzionali della Lipu, dichiara:
<<per
due anni abbiamo sostenuto le incongruenze, l’insostenibilità, i paradossi, le
infrazioni del testo di modifica della Legge 157. Depenalizzare i reati
venatori
significherebbe contraddire tutti i principi e le indicazioni internazionali,
come ad esempio quelle che giungono dalla decisione 2003/80 del Consiglio
d’Europa che richiama ad una severità e attenzione ancora maggiori verso i
reati
contro la fauna e l’ambiente. Inoltre, farlo in un paese come l’Italia, in cui
il fenomeno del bracconaggio è ancora dilagante, significherebbe gettare la
spugna e dare il via libera definitivo al bracconaggio. La bocciatura della
Commissione giustizia della Camera dimostra solennemente quello che abbiamo
dimostrato, e cioè che il testo Onnis è del tutto improponibile. Il relatore ne
prenda atto e blocchi questo tentativo infelice e ormai agonizzante di
riforma>>.

Como. Greenpeace: capovolto il principio "chi inquina paga”

Si è concluso con una condanna il processo agli attivisti di Greenpeace,
protagonisti il 3 luglio 2002 di un´azione dimostrativa all´inceneritore di
Como. I 19 imputati sono stati condannati per "interruzione di pubblico
servizio" per essersi incatenati ai cancelli dell'inceneritore. I 5
climbers che
si erano arrampicati sulla ciminiera dell'inceneritore del capoluogo brianzolo,
alta circa 25 metri, sono stati, invece, assolti dall´accusa di "invasione di
terreni o edifici". Una volta ricevute le motivazioni della sentenza,
l´associazione deciderà se ricorrere in appello. Greenpeace, che da anni lavora
nell´ambito della gestione dei rifiuti, divulgò in quell´occasione i risultati
delle analisi effettuate su campioni di latte di mucca prelevati in fattorie
site in prossimita' di inceneritori. "Il principio "chi inquina paga" nel
nostro
paese viene capovolto. Eravamo a Como a manifestare per tutelare la salute e
l´ambiente e siamo stati condannati. Non si può negare l´impatto ambientale, in
termini di produzione di diossine e metalli pesanti degli inceneritori.
Continueremo a promuovere misure alternative all´incenerimento dei rifiuti.
Anziché bruciare i rifiuti, dobbiamo imparare a ridurre, riusare e riciclare
"spiega Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace.
Intanto, il quadro degli inceneritori in Italia è in continua evoluzione: gli
impianti operativi sono 50 in gran parte situati al nord Italia; 31
impianti nel
nord (di cui 13 nella sola Lombardia) e 9 in Emilia-Romagna; 13 al centro
di cui
3 impianti a cdr sono i citati impianti del Lazio (Colleferro e San Vittore del
Lazio). Al sud gli impianti sono 6 ma bisogna ricordare che in Sicilia è stato
approvato un piano industriale che prevede la realizzazione di 4 impianti
per la
termovalorizzazione della frazione secca derivata da trattamento meccanico dei
rifiuti indifferenziati. Per mettere in luce gli effetti sulla salute
dell'incenerimento, Greenpeace aveva condotto nel 2002 analisi in 4 regioni
italiane su campioni di latte di mucca, provenienti da fattorie poste a diversa
distanza da impianti d'incenerimento di rifiuti urbani, in un intervallo
fra 250
e 5500 metri. "Il latte prelevato in prossimita' dell'inceneritore di Como e'
risultato tra i piu' contaminati da piombo e diossine - spiega Vittoria
Polidori, la concentrazione di piombo è risultata 10 volte superiore il limite
massimo consentito dalla legge, mentre il consumo di 700 grammi di latte
prelevato a como e' sufficiente a raggiungere la soglia limite di assunzione
giornaliera di diossine indicata dall'Oms per una persona di 70 chili. A un
bambino di 20 chili di peso bastano 210 grammi per raggiungere quella soglia".
Si e' visto che gli inquinanti si trovano in concentrazioni decrescenti man
mano
che ci si allontana dall'inceneritore, che anche l'Unep (programma ambientale
delle nazioni unite) identifica come fonte principale di diossine. Oltre alle
insorgenze tumorali, diossine e pcb possono provocare danni al sistema
immunitario, riproduttivo, respiratorio, nonché disturbi ormonali. L'impatto
delle diossine e dei pcb sia a livello prenatale (placenta e cordone
ombelicale)
che postnatale (latte materno) solleva preoccupanti interrogativi sui possibili
effetti a livello neurocomportamentale. Per quanto riguarda i metalli pesanti,
la concentrazione di piombo si e' rivelata dalle due alle dieci volte superiore
al limite imposto dall'Unione europea. L’impatto sanitario del piombo è legato
ad effetti a carico di diversi sistemi, fra cui quello nervoso,
cardiocircolatorio, urinario e riproduttivo.

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