[NuovoLaboratorio] vieni avanti lollino

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Szerző: Elisabetta Filippi
Dátum:  
Tárgy: [NuovoLaboratorio] vieni avanti lollino
Ma davvero ti aspetti "insulti come al solito"? che decerebrati
però.......ormai Lollo la cagata l'ha fatta... nn vedo come possa la
"sinistra" (nel senso di figuri sinistri direi...) porvi rimedio. Mi sembra
quasi l'autocelebrazione dell'autodostruzione... che va avanti
inesorabile...
Bacio
Elisabetta


>From: navone.riccardo@???
>Reply-To: Mailing list del Forum sociale di Genova
><forumgenova@???>
>To: forumgenova@???
>Subject: [NuovoLaboratorio] vieni avanti lollino
>Date: Fri, 11 Feb 2005 22:06:29 +0100
>
>La vicenda di Achille Lollo è di uno squallore tale che mi viene male anche
>solo a parlarne.
>La stronzata sesquipedale che quei 5 o 6 cretini hanno portato a termine
>nei ?mitici anni ?70? trova oggi conferma nelle dichiarazioni del Lollo,
>che si aggiudica il Comando Universale delle Teste di Minchia.
>Questa ?armata Brancaleone? fece un attentato perché quella sera non davano
>un film di loro gradimento e allora pensarono di farlo loro il film, e
>senza
>l?odiato happy and.
>Dopo trenta anni di latitanza il bravo Lollo si sente sollevato dagli
>obblighi
>di complicità coi suoi sodali di allora e, tanto perché anche stasera non
>danno un buon film, decide di ripetere il ciak, e si mette a parlare a
>vanvera.
>Risultato finale: alla destra non frega niente che si tratti di un film
>demenziale
>o dell?oracolo di turno in versione post-pentito. Cavalca il bradipo e
>scatena
>il ?caso?.
>Di nuovo vengono prese delle persone squallide, un fatto squallido, una
>scusa
>squallida, per prendere a paradigma di un?epoca un fattaccio
>ultra-squallido,
>per montare un caso che ancora una volta allontanerà la possibilità di
>farla
>finita con ?sti cazzo di ?anni ?70?.
>Quegli anni non furono solo egemonizzati da una minoranza di imbecilli che
>pensavano di fare la rivoluzione stando un po? più a sinistra della media
>perché loro erano i duri e puri con la linea più giusta.
>Non furono solo gli anni delle spranghe e della p38.
>Certo, si fece anche quello (con gusto e partecipazione), ma si fecero
>anche
>delle cose importanti e belle da rivendicare senza nessun senso di colpa
>- o peggio - pentimento.
>Le occupazioni di case, le mense e i mercati proletari, il lavoro politico
>in mezzo alla gente, le autoriduzioni, i proletari in divisa e le lotte
>alla
>Pirelli e a Mirafiori. La voglia di rompere con una società opprimente, la
>solidarietà fra amici che condividevano la stessa passione politica, la
>voglia
>di riprendersi la vita, tutta e subito.
>Che tutto venga identificato con l?operato di una esiguissima minoranza di
>decerebrati mi rattrista e mi induce a riflettere sulla natura stessa della
>sinistra intesa come aggregazione di persone che lottano per il
>miglioramento
>della loro condizione di vita per se e per tutti.
>Penso che prima di tutto per essere di sinistra bisogna vivere a sinistra.
>Essere coerenti con quello che si dice nei comportamenti quotidiani. Non
>essere dei bacchettoni integralisti ma essere delle persone serie, capaci
>di commuoversi, di fare delle rinunce in positivo per non confondersi con
>chi si vuole combattere.
>Che cosa spinge uno a parlare di cose così problematiche, che coinvolgono
>altre persone, che stravolgono la vita di tutti a più di trent?anni di
>distanza
>?
>Voglia di notorietà o voglia di piccole vendette squallide e inutili?
>La causa può essere solo una malattia genetica che la sinistra si porta
>dietro
>dalla nascita e che non è stata ancora individuata compiutamente.
>Questa malattia si chiama economia. Mi è capitato di scoprirla al
>microscopio
>mentre studiavo tutt?altro fenomeno.
>Intendiamoci - economia - non significa soldi, ricchezza, fama.
>C?entrano i rapporti umani e sociali ufficiali, la propria posizione nei
>rapporti interpersonali più intimi, i sentimenti, i figli, i gusti, le
>capacità
>dialettiche, ecc. Quello che siamo noi come esseri politici che viviamo
>rapporti
>con altri pari a noi.
>L?economia non è mica una cosa brutta e disdicevole, è una delle componenti
>fondamentali dei nostri comportamenti quotidiani, che ci condiziona nelle
>scelte, nelle rinunce, nei vantaggi come nelle obbligazioni.
>Quello che gli altri pensano di noi dipende dalla nostra posizione
>economica
>- che significa da come sappiamo esporre i nostri ragionamenti, da come
>mangiamo,
>da come viviamo, da come siamo integrati in un nucleo, dalla personalità
>che esprimiamo.
>Anche la paura è economia.
>Allora mi viene spontanea una domanda. Cosa può aver spinto un personaggio
>come Lollo a parlare in un modo così volgare e irresponsabile. Ma perché
>si è messo a parlare? Non poteva starsene zitto nel suo ritiro brasiliano
>e aspettare di capire un po? meglio quale era la situazione.
>Non aveva abbastanza esperienza per capire che c?è una controparte in grado
>di stravolgere a suo favore tutte le regole della nostra anomala democrazia
>con leggiucole e decreti che cambiano la direzione che vogliono a seconda
>del vento?
>É veramente così difficile capire cosa sia economicamente favorevole e cosa
>sia irrimediabilmente controproducente per se e per tutti ?
>Io, nel piccolo della mia posizione, mi permetto di dire che ho paura.
>Ho paura di queste persone, di questa sinistra, di questo periodo storico,
>della destra e della sinistra, dei vecchi amici e dei nemici di sempre.
>Anche
>in questo c?entra l?economia.
>Coi cretini che ci sono in circolazione, penso che questa paura possa
>essere
>condivisa da molti.
>Magari domani passa uno che dichiara di aver visto Valpreda depositare una
>borsa in una banca a Milano il 12 dicembre 1969. Magari di sapere che
>Giusva
>Fioravanti era un agente del KGB.
>Che Sofri è colpevole perché è uno spocchioso antipatico ai più.
>Oppure qualsiasi cosa che vi potete immaginare più improbabile, che sia la
>cosa più demenziale possibile in assoluto.
>Tutto ciò non è irreale o iperrealistico.
>Ci sono i media che possono amplificare qualsiasi minchiata e renderla vera
>o almeno verosimile.
>Pura economia.
>
>In tutto questo l?aspetto più squallido non è lo squallore espresso a piene
>mani dal nostro Lollo.
>Il vero squallore è quello espresso dalla sinistra nel suo complesso.
>Uno squallore che è annichilimento totale.
>Balbuzie cerebrale. Paresi labiale.
>Incapacità di dare una ragione alla propria storia.
>
>Esiste ancora una sinistra?
>Comincio a dubitarne.
>
>Neanche voglia di discuterne un po? ?
>
>ciao a tutti
>Riccardo Navone
>(mandatemi un po? di insulti come al solito)
>
>
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