[Hackmeeting] hackmeeting e normalizzazione del cyberspazio

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著者: arlan
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題目: [Hackmeeting] hackmeeting e normalizzazione del cyberspazio
mi e' stato chiesto di riproporre il 3d visto che magari il fatto che
fosse inserito in 3d come quello in cui era evidentemente penalizza il
ragionamento.
quindi, nella speranza di stimolare un dibattito ragionato, ecco qui il
repost.
allego anche i reply di c1 e marc0.

-----Messaggio Inoltrato-----
> From: arlan <arlan@???>
> To: hackmeeting@???
> Subject: Re: ***SPAM*** Re: [Hackmeeting] Re: LOGO Contest
> Date: Sat, 12 Feb 2005 18:46:01 +0100
>
> Il sab, 2005-02-12 alle 02:33, renatogallo ha scritto:
> > Penso che il tema grande fratello (e non intendo quella gran cagata di
> > reality show) per il logo dell'hackit sia molto interessante, si
> > potrebbe tirarne fuori un buon logo per una maglia che si prenda o meno
> > spunto dalla vecchia idea di apple...
> >
> > che ne dite ?
> francamente penso che il tema del grande fratello oramai non abbia piu'
> molto senso, sia come metafora del controllo, oramai per nulla attuale,
> sia per quanto riguarda l'aspetto iconografico, trito e ritrito da anni
> e anni di uso e abuso da parte di media tradizionali e reti di
> controinformazione.
>
> per l'hackmeeting preferirei qualcosa di piu' attuale ma sopratutto di
> piu' legato alla realta'.
>
> personalmente una tematica con cui penso che la comunita' vicina
> all'hackmeeting debba fare i conti sia quello che si potrebbe definire
> la "normalizzazione del cyberspazio", cioe' il progressimo assorbimento
> di internet e tutto quello che lo riguarda nella vita di tutti i giorni.
> penso sia un processo importante da seguire, anche perche' in questi
> anni dove sta oramai diventando scontato avere un email per chiunque si
> stanno perdendo molto dei discorsi che abbiamo tirato avanti gli anni
> passati.
>
> secondo me questo e' dovuto al fatto che oramai la rete non stupisce
> piu', non c'e' piu' curiosita' verso un qualcosa il cui funzionamento e'
> dato per scontato. A questa mancanza di stupore io non credo si possano
> attribuire valori positivi e negativi essendo il normale sviluppo del
> processo di radicamento della tecnologia nella societa', questi giudizi
> pero' si possono applicare alle metodologie con cui questo processo
> avviene.
> personalmente credo che il troppo diffuso approccio tecnologico "stile
> microsoft", che punta a presentare una tecnologia comprensibile perche'
> nascosta e NON una tecnologia comprensibile perche' autoesplicante,
> abbia generato la perdita delle conquiste di coscienza che eravamo
> riusciti a realizzare tempo addietro.
>
> la tematica della privacy ad esempio non viene piu' percepita come
> problematica, spesso raccontando in giro che le email sono come
> cartoline ci si sente rispondere "ma secondo te davvero che un nano che
> legge tutte le mail del mondo chiuso in uno stanzino?!?!?!?" oppure "ma
> cosa te ne frega? al massimo ti mandano della pubblicita'!".
> ragionamenti a mio avviso abberranti e completamenti privi della
> coscienza del mezzo internet che una volta invece si avvertiva di piu'.
> non e' un problema di allargamento del bacino di utenza di internet
> secondo me perche' queste perdita di sensibilita' l'ho avvertita (e non
> sono stato solo io) proprio anche all'interno di comunita' che spesso in
> passato si erano battute per crearla.
>
> un'altra tematica che, IMHO, sta perdendo terreno sul piano del
> dibattito e' quella della liberta' di espressione in tutte le sue
> sfaccettature, dall'aumento esponenziale del sequestro di siti a tutte
> le dinamiche di autogoverno e autoregolazione di cui era famosa
> l'internet di un tempo.
>
> per fare un esempio a livello personale, una delle prime volte che ho
> avutro il sentore di questo arretramento e' stato qualche anno fa quando
> sono venuto a conoscenza della vicenda armani
> (http://punto-informatico.it/archivio/trovato.asp?sel=0&sand=armani )
> quando lessi la prima volta i fatti ne rimasi profondamente stupito
> davvero ora il diritto a possedere un tal dominio dipendeva dal
> fatturato che i pretendenti avevano? una volta avrei potuto rispondermi
> di no, ma gia' da un po' mi guardo intorno e mi accorgo che invece e'
> cosi'.
>
> quindi? cheffare?
>
> penso che forse davvero sia necessario fare un passo indietro e
> rincominciare a ragionare su quello che riguarda i diritti digitali, un
> approccio diverso da quello che abbiamo avuto negli ultimi anni,
> proporre a chi ci sta intorno di ragionare non su come usare gpg perche'
> le mail se vogliono se le leggono tutti ma ragionare piuttosto su come
> mai e' importante che nessuno ci legga le mail.
>
> penso che sia necessario riprendere il discorso su tutti i temi a noi
> cari, riproporre dei momenti di discussione importanti su quello che
> vuol dire internet e non su cosa e' internet, perche' quello oramai lo
> sanno gia' tutti.






-----Messaggio Inoltrato-----
> From: c1cc10@??? <c1cc10@???>
> To: hackmeeting@???
> Subject: Re: ***SPAM*** Re: [Hackmeeting] Re: LOGO Contest
> Date: Sat, 12 Feb 2005 20:16:15 +0100
>
> arlan wrote:
>
> >francamente penso che il tema del grande fratello oramai non abbia piu'
> >molto senso, sia come metafora del controllo, oramai per nulla attuale,
> >sia per quanto riguarda l'aspetto iconografico, trito e ritrito da anni
> >e anni di uso e abuso da parte di media tradizionali e reti di
> >controinformazione.
> >
> >per l'hackmeeting preferirei qualcosa di piu' attuale ma sopratutto di
> >piu' legato alla realta'.
> >
> >personalmente una tematica con cui penso che la comunita' vicina
> >all'hackmeeting debba fare i conti sia quello che si potrebbe definire
> >la "normalizzazione del cyberspazio", cioe' il progressimo assorbimento
> >di internet e tutto quello che lo riguarda nella vita di tutti i giorni.
> >penso sia un processo importante da seguire, anche perche' in questi
> >anni dove sta oramai diventando scontato avere un email per chiunque si
> >stanno perdendo molto dei discorsi che abbiamo tirato avanti gli anni
> >passati.
> >
> >
>
> daccordeggio con arlan, ma TANTO. aggiungo ceh a mio parere nel campo
> dell'IT il concetto che sta passando e' che la tecnologia da' alla
> portata di tutti un sacco di strumenti e che per questo motivo la
> discriminazione sulla provenienza deve essere fatta dal probo cittadino
> e tutelata dalla forza dell'ordine. Insomma, una specie di riduzione al
> modello citta' in cui esiste un centro illuminato e posseduto dalle
> istituzioni in cui il numero di sbirri garantisce la bonta'
> dell'informazione e quella del suo vettore. Tutt'intorno prolifica una
> periferia informazionale in cui il cittadino/utente puo' arrischiarsi:
> puo' trovare dall'innocuo sito hobbistico/commerciale al
> pedofilo/hackerz/malizioso/virus sito di informazione
> /controinformazione da cui aspettarsi, come vettore e come
> informazione, di tutto e di male. Questo concetto viene strettamente
> legato al processo di normalizzazione di cui parla arlan e che intendo
> anche come introduzione dell'IT a livello domestico, per cui controllo e
> restrizione seguono la tendenza a entrare sempre piu' nel quotidiano e
> il tipo di ignoranza portata come esempio da arlan sono conseguenza e
> causa di fenomeni di accaparramento economico/sociale da parte di grandi
> privati ed istituzioni della nostra produzione di senso quotidiana.
> Senso che e' tale anche quando per noi manca di direzione. Dati di ogni
> tipo e ignoranza sulla loro produzione, sulla loro esistenza, sul loro
> utilizzo. Un grande fratello? no... milioni di grandi fratelli, casomai.
>
> my 2 cents...
>
> c1





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> From: marc0@???
> To: hackmeeting@???
> Subject: Re: [Hackmeeting] Re: LOGO Contest
> Date: Sat, 12 Feb 2005 21:54:17 +0100
>
> arlan on Sat, 12 Feb 2005 18:43:48 +0100 writes:
>
> > personalmente credo che il troppo diffuso approccio tecnologico "stile
> > microsoft", che punta a presentare una tecnologia comprensibile perche'
> > nascosta e NON una tecnologia comprensibile perche' autoesplicante,
> > abbia generato la perdita delle conquiste di coscienza che eravamo
> > riusciti a realizzare tempo addietro.
>
> > la tematica della privacy ad esempio non viene piu' percepita come
> > problematica, spesso raccontando in giro che le email sono come
> > cartoline ci si sente rispondere "ma secondo te davvero che un nano che
> > legge tutte le mail del mondo chiuso in uno stanzino?!?!?!?" oppure "ma
> > cosa te ne frega? al massimo ti mandano della pubblicita'!".
> > ragionamenti a mio avviso abberranti e completamenti privi della
> > coscienza del mezzo internet che una volta invece si avvertiva di piu'.
> > non e' un problema di allargamento del bacino di utenza di internet
> > secondo me perche' queste perdita di sensibilita' l'ho avvertita (e non
> > sono stato solo io) proprio anche all'interno di comunita' che spesso in
> > passato si erano battute per crearla.
>
> i motori di ricerca sono una grossa parte del problema.
>
> e' fin troppo facile disfarsi della propria privacy per chi non se ne
> cura magari per ignoranza o invece per cazzonaggine e poi per inerzia
> o perche' tanto ormai non ha molto da perdere in quel senso.
>
> specialmente per chi partecipa a discussioni online pubbliche, alcune
> cattive conseguenze che ne possono derivare sono, IMHO:
>
> - discriminazione in base a opinioni o comportamenti di vario genere
>
>   - peggio repressione se magari ti capita di far incazzare o dare
>     fastidio a qualche organizzazione o a qualche stronzo

>
>   - perdita della privacy (da' fastidio che pinco pallino in 0.00004
>     secondi su google si ricava il tuo profilo e le variazioni negli
>     anni)

>
> parlando di discussioni _pubbliche_ GPG non risolve.
>
> gia' avrebbe senso anche parlare un po' di queste cose qua, dei
> pro/contro di dividersi in una (o magari piu') identita' "digitali"
> non tutte connesse a quella che hai sui documenti e sulle pagine
> bianche.


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