Autor: Andrea Agostini Data: Asunto: [NuovoLaboratorio] legambiente: vogliamo un mercoledi da pedoni
SMOG
|La poposta di Legambiente per affrontare l'emergenza continua
«Vogliamo un mercoledì da pedoni»
Un provvedimento permanente potrà servire ad affrontare l'inquinamento
atmosferico, acustico e la congestione da autovetture. Ma anche a spingere
gli italiani a disintossicarsi dalla dipendenza da automobile. Gli
ambientalisti rilanciano la proposta del sindaco di Torino Sergio
Chiamparino
In tutta Italia città chiuse al traffico privato il mercoledì. Un
provvedimento permanente che potrà servire non solo ad affrontare
l'inquinamento atmosferico, acustico e la congestione da autovetture, ma
anche a spingere gli italiani a disintossicarsi dalla dipendenza da
automobile. Così Legambiente rilancia con forza la proposta che il sindaco
di Torino, Sergio Chiamparino, intende presentare il prossimo 16 febbraio al
coordinamento Anci delle città metropolitane.
«È ormai innegabile che la prima causa di livelli così alti di smog nelle
nostre città sia il traffico veicolare - dichiara Roberto Della Seta,
presidente di Legambiente - e ritengo che un giorno di dieta da automobile
possa fare bene non solo ai nostri polmoni ma anche alla qualità della
nostra vita. Rinunciare un giorno all'auto per scoprire un modo diverso di
spostarsi in città può far bene a molti e dimostrare agli amministratori che
senza il solito ingorgo quotidiano il trasporto pubblico sarebbe in grado di
soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini».
L'associazione ambientalista chiede dunque che un giorno a settimana di
blocco diventi un provvedimento strutturale e non d'urgenza. «Naturalmente
gli italiani potranno convincersi dell'utilità e dei vantaggi di vivere le
città a piedi - conclude Della Seta - solo se verranno attuate delle
concrete politiche di potenziamento del trasporto pubblico locale».
Il presidente dell'Anci, Leonardo Dominici, non ha dubbi: «Il blocco totale
del traffico è inevitabile». E chiede un incontro urgente al ministro
Matteoli per un esame delle normative europee. Ecco le iniziative messe in
piede a Roma, Firenze e Milano
Legambiente: «Vogliamo un mercoledì da pedoni»
QUI ROMA
«Se dall'incontro del prossimo 16 febbraio con il governo non verranno
risposte coerenti sui problemi dell'inquinamento urbano, dovremmo fare un
blocco del traffico in tutte le città italiane, come proposto dal sindaco di
Torino, Sergio Chiamparino». Così il sindaco di Roma, Walter Veltroni, nel
suo intervento ieri al congresso dei Verdi ha ricordato che «il problema
inquinamento consiste in una scelta di priorità. Se si sceglie cioé una
politica di compatibilità ambientale o meno». Veltroni ha poi ricordato che
«un anno e mezzo fa ho visto il presidente del Consiglio e gli dissi che in
Italia c'era già una emergenza ambientale. Da allora ad oggi non è successo
nulla. Matteoli ha poi detto - ha aggiunto Veltroni - di aver stanziato 400
milioni di euro per la lotta all'inquinamento, non ne abbiamo visto ancora
uno».
Sono quattro le richieste principali del sindaco di Roma in tema di
inquinamento: l'estensione agli edifici privati dell'obbligo di installare
pannelli solari, obbligo che il comune di Roma ha già reso attuativo per
tutti gli edifici pubblici; gli incentivi per la rottamazione dei mezzi
inquinanti, in particolare per i motorini, il raddoppio degli stanziamenti
per il trasporto pubblico, e in ultimo una data certa per il divieto
dell'utilizzo delle caldaie a carbone. «Dei cinque parametri
dell'inquinamento ambientale - ha ricordato il sindaco - Roma rientra in
quattro. Solo per quanto riguarda il parametro delle polveri sottili la
capitale non vi rientra. Ho letto però sui giornali un dato rassicurante per
la salute dei cittadini: il 30% delle polveri sottili, come risulta da una
indagine dell'Arpa, è di origine meteorologica».
QUI MILANO
Nel capoluogo Lombardo le macchine che inquinano potrebbero pagare
l'ingresso: l'ipotesi è stata avanzata dell'assessore all'Ambiente Domenico
Zampaglione, che ne ha parlato alla riunione sui problemi dello smog che si
è svolta ieri in Regione con sindaci e assessori dei Comuni capoluogo e
delle Province delle zone critiche (Milano Como Sempione; Brescia e
Bergamo). «Stiamo studiando tutte le possibili soluzioni per evitare la
circolazione dei mezzi che inquinano di più - ha spiegato l'assessore - e
una è delle ipotesi è quella di introdurre una sorta di road pricing, di
costo di ingresso, da adottare l'anno prossimo o i successivi, non certo
come provvedimento di emergenza». Ormai la situazione è vicina
all'emergenza, dato che la centralina di Juvara, a Milano, ha registrato un
livello di polveri sottili di 123 microgrammi per metro cubo contro un
limite di 50. E a Trezzo d'Adda il Pm10 è arrivato addirittura a 226.
Anche per questo, dopo la riunione la Lombardia ha deciso di moltiplicare i
giorni di circolazione a targhe alterne. La decisione precedente era stata
di un giorno alla settimana (il giovedì) per un mese. L'assessore regionale
all'Ambiente, Franco Nicolo Cristiani, ha deciso di rilanciare con quattro
giorni filati di targhe alterne per la prossima settimana e in contemporanea
il blocco dei veicoli non catalizzati. Così da martedì a venerdì fra le 8 e
le 20 non potranno circolare i mezzi non catalizzati, mentre gli altri
potranno viaggiare solo a targhe alterne (targhe pari i giorni pari e targhe
dispari gli altri). Per il 20 febbraio poi è confermata la domenica
senz'auto.
QUI FIRENZE
Mercoledì è stato il ventottesimo giorno dall'inizio dell'anno a registrare
il superamento del limite per le polveri fini stabilito dall'Unione Europea.
La giunta comunale di Firenze annuncia ulteriori limitazioni del traffico,
che resterebbero in vigore fino alla fine di aprile, nel caso in cui si
arrivasse ai trentacinque giorni.
In tal caso scatterà un nuovo provvedimento di targhe alterne, il martedì e
il giovedì, da aggiungere ai tre giorni di blocco già in essere, in vigore
dalle 8 alle 19, per le auto non catalizzate, e al mercoledì ecologico che
mette lo stop alle autovetture Euro 1 immatricolate prima del 1 gennaio del
'97.
Il nuovo giro di vite scatterà il primo martedì dopo il trentacinquesimo
giorno del superamento e, se le condizioni meteo dovessero confermarsi
quelle previste da laboratorio Lamma, cioè bel tempo con alta pressione, la
data potrebbe essere il prossimo 22 febbraio.
L'assessore all'Ambiente del Comune, Claudio Del Lungo, ha chiamato in causa
il governo, in primis il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, in quanto
«l'Italia non ha recepito la direttiva europea 30 del '99 che imponeva agli
stati membri di adottare azioni tese a diminuire l'inquinamento».