KYOTO: AGRICOLTURA BIO AIUTA CLIMA E TAGLIA GAS SERRA /ANSA
(ANSA) - FIRENZE, 10 FEB - Non solo l'agricoltura biologica consuma meno
energia ed emette meno gas serra in atmosfera rispetto all' agricoltura
convenzionale, ma addirittura svolge la fondamentale funzione di assorbire
la Co2 emessa dagli altri settori, dando cosi' un contributo assai rilevante
per abbattere le emissioni dell' Italia per raggiungere gli obiettivi
fissati dal Protocollo di Kyoto. Lo dimostrerebbero i risultati di una
ricerca presentata oggi a Firenze nel corso di un convegno dell'Aiab,
l'Associazione italiana agricoltori biologici, realizzato in collaborazione
con la Regione Toscana, alla vigilia del 16 febbraio, data in cui entrera'
in vigore il Protocollo di Kyoto. Sulla base di questi, dati relativi al
contributo della bioagricoltura all'ambiente, l'Aiab chiede che, con
l'entrata in vigore del Protocollo, venga riconosciuta questa determinante
funzione. Dalla ricerca e' emerso, in primo luogo, che l'agricoltura
biologica aumenta la capacita' del suolo di fungere da serbatoio per
l'anidride carbonica in quanto contribuisce al mantenimento e all'aumento
del tasso sostanza organica, ricca di CO2. Se consideriamo che il livello di
sostanza organica medio presente oggi nelle coltivazioni biologiche si
attesta sull'1,5% e che ogni ettaro coltivato bio assorbe circa 1,5
tonnellate di CO2 l'anno, i terreni biologici gia' oggi sono in grado di
assorbire 1 milione e 650 tonnellate di CO2 pari allo 0,3% sulle emissioni
totali di CO2 dell'Italia. In termini economici, sempre secondo lo studio,
questo vuol dire che l' agricoltura biologica puo' contribuire ad un
risparmio di 66 milioni di euro, considerando che se l'Italia non riuscira'
a raggiungere gli obiettivi di Kyoto dovra' pagare una multa di 40 euro per
ogni tonnellata di CO2 oltre il limite. Cifra poi destinata a salire per gli
anni successi. Secondo uno studio dell'Apat, inoltre, se nei prossimi anni
si riuscisse ad ottenere un incremento dello 0,26% della sostanza organica
presente nei terreni si riuscirebbe a fissare la totalita' della CO2 emessa
dall' uso dei carburanti fossili. ''L'Italia e' in una posizione
estremamente critica rispetto agli obiettivi fissati dal Protocollo di
Kyoto - ha dichiarato Vincenzo Vizioli, presidente nazionale di Aiab -. Non
solo e' ben lontana dall' obiettivo di riduzione dei 6,5% fissato dal
trattato internazionale, ma addirittura ha registrato un incremento del 10%
delle emissioni di gas serra e le politiche produttive ed energetiche messe
in campo del Governo non lasciano ben sperare''. L'obiettivo dell' Aiab
sarebbe quello di arrivare ad una proposta legislativa che riconosca alle
aziende agricole biologiche un ruolo nel Registro Nazionale dei Serbatoi di
carbonio agro-forestali. Tra le proprieta', inoltre, che l' agricoltura
biologica puo' enumerare come settore ambientalmente sostenibile va poi
ricordato che i terreni coltivati bio sono piu' coperti di vegetazione e
quindi piu' ricchi di sostanza organica, non vengono sfruttati in modo
intensivo e costituiscono un baluardo contro la desertificazione e l'
impoverimento dei suoli. Inoltre tutti i confronti fra agricoltura
convenzionale e biologica dimostrerebbero che quest' ultima gia' oggi
consuma tra un terzo e la meta' di energia derivata da fonti fossili
rispetto a quella convenzionale per unita' di prodotto e le performance
delle aziende bio potrebbero essere ulteriormente migliorate fino ad una
riduzione dei combustibili fossili per un altro 40-60%, tramite l' utilizzo
piu' diffuso dell' energia solare, eolica e da biomasse. Importante anche il
contributo che l' agricoltura biologica fornisce nel settore dell'
allevamento per la riduzione di emissioni di metano derivate da quest'
ultimo, sia per il tipo di dieta che per il numero ridotto di capi allevati
per ettaro. (ANSA). COM-CF
10/02/2005 13:25
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/inquinamento/20050210132533267
338.html
SMOG: LEGAMBIENTE, VOGLIAMO UN MERCOLEDI' DA PEDONI
(ANSA) - ROMA, 10 FEB - Un mercoledi' da pedoni per tutta l' Italia
chiudendo le citta' al traffico privato. Un provvedimento permanente che
potra' servire non solo ad affrontare l' inquinamento atmosferico, acustico
e la congestione da autovetture, ma anche uno strumento per spingere gli
italiani a disintossicarsi dalla dipendenza da automobile. Cosi' Legambiente
rilancia con forza la proposta che il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino,
intende proporre il prossimo 16 febbraio al coordinamento Anci delle Citta'
Metropolitane. ''E' ormai innegabile che la prima causa di livelli cosi'
alti di smog nelle nostre citta' sia il traffico veicolare - dichiara
Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - e ritengo che un giorno di
dieta da automobile possa fare bene non solo ai nostri polmoni ma anche alla
qualità della nostra vita. Rinunciare un giorno all'automobile per scoprire
un modo diverso per spostarsi in città puo' far bene a molti e dimostrare
agli amministratori che senza il solito ingorgo quotidiano il trasporto
pubblico sarebbe in grado di soddisfare le esigenze di mobilità dei
cittadini''. L'associazione ambientalista chiede dunque che un giorno a
settimana di blocco diventi un provvedimento strutturale e non d'urgenza.
''Naturalmente gli italiani potranno convincersi dell'utilita' e dei
vantaggi di vivere le citta' a piedi - conclude Della Seta - solo se
verranno attuate delle concrete politiche di potenziamento del trasporto
pubblico locale''. (ANSA). GU
10/02/2005 13:34
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/inquinamento/20050210133433267
358.html