著者: Ivan Settantasette 日付: 題目: [Cerchio] Chi c'è dietro?
Meditiamo Compagni,
Chi c'è veramente dietro al rapimento della giornalista del Manifesto e di
"Liberation"?
Chi c'è veramente dietro all'uccisione di Baldoni?
Non è particolarmente strano, non è perlomeno sospetto che con l'Iraq
disseminato di reporter americani,di pennivendoli BushBlairBerlusconiani e
di pseudogiornalisti asserviti che si limitano a fare propaganda di guerra i
cosiddetti "terroristi fondamentalisti di matrice islamica" rapiscano e
uccidano proprio quelli che dicono la verità sulla sporca guerra di Bush e
dei suoi servi (compreso il lurido fassino, emblema della sinistra priva di
coraggio e del rinnegamento), quelli che denunciano come il vero terrorismo
sia quello dei torturatori e degli assassini Made un U.S.A.?
Non un giornalista filoamericano è stato mai rapito!Strani questi
"guerriglieri" che rapiscono e uccidono i militanti contro la guerra e i
pacifisti e lasciano tranquilli gli ultrà di Bush!
Vi segnaliamo la un articolo che si è distinto, per acume e senso analitico
sulla questione dei rapimenti in Irak:
Il 27 settembre, due giorni prima che Berlusconi si prendesse mediaticamente
il merito della liberazione delle due militanti di "un ponte per...",
Maurizio Chierici ha pubblicato su "L'Unità" ampli stralci di un intervista
a Patrick Boyalan membro dell'esecutivo statunitense della società
internazionale per la ricerca e formazione in comunicazione interculturale.
Il professor Boylan dichiara che "molti elementi inducono a pensare che
dietro l'esercito islamico (quello che ha ucciso Baldoni, rapito i due
giornalisti francesi e che potrebbe aver sequestrato le due italiane) non vi
siano organizzazioni musulmane,ma veri e propri squadroni della morte agli
ordini del governo filo-americano di Allawi."
"quando i contras, addestrati dalla CIA facevano strage fra i contadini
Misquitos in Nicaragua" prosegue Boylan "i giornali di tutto il mondo davano
la colpa alle milizie della rivoluzione sandinista.
La stampa americana andava addirittura oltre identificando i colpevoli come
sicari cubani inviati da Fidel Castro.".
Secondo il professore la CIA starebbe utilizzando la stessa strategia in
Irak agendo da burattinaio di alcuni rapimenti da utilizzare per eccitare i
mass-media contro la resistenza.
"Rapiscono persone" sostiene "che rappresentano folle contrarie a questa
guerra, per esasperare e dividere l'opinione pubblica pacifista alla quale
Baldoni faceva riferimento."
"Per di più i testimoni danno fastidio.
Occore spaventare e allontanare pacifisti ficcanaso e giornalisti non
allineati, come facevano i dittatori sud americani addestrati negli Stati
Uniti, che utilizzavano i paramilitari per rapire e uccidere i volontari
delle organizzazioni umanitarie."
Il Guardian (9 dicembre 2003),Chicago Sun Times (25 luglio 2004) e BBC web
News (25 maggio 2004) avevano dichiarato che in medio oriente si stavano
organizzando squadre della morte che "somigliano come gocce d'acqua a quelle
sperimentate dalla Cia in America Latina".
Adesso questi paramilitari sono già entrati in azione.
Ed ecci un'altra importante testimonianza, quella di Muhamad T.A., Direttore
Esecutivo del Centro Studi sui Diritti Umani e la Democrazia di Fallujah ma
da mesi residente a Bagdad e che Giuliana Sgrena ben conosceva:
Cari amici,
Stiamo cercando di fare del nostro meglio per la liberazione della
giornalista italiana, ma lei stava lavorando con i rifugiati di Falluja, a
Ghaderia (Università di Baghdad) e noi pensiamo che questo rapimento sia
stato fatto per evitare di far conoscere la verità circa la pessima
situazione dei civili di Falluja. Notate che questo luogo è considerato
particolarmente sicuro dal governo iracheno e al suo interno si trovano
molte abitazioni di alti dirigenti governativi e diverse caserme della
polizia irachena.
Come è possibile per qualsiasi gruppo rapire questa giornalista senza la
complicità del governo? (...)
Giuliana ha sempre documentato in modo professionale la violenza
delloccupazione. Durante laggressione e stata tra i primi giornalisti
occidentali a scrivere sui migliaia di casi di civili colpiti descrivendo
come gli iracheni venivano uccisi dalle forze armate americane. Giuliana ha
duramente condannato le violazioni dei diritti dei detenuti con particolare
attenzione al dramma dei bambini.
Lei ha sempre rispettato le tradizioni e la cultura irachene e le sue
interviste provavano quanto fosse rispettosa per il nostro paese e il nostro
popolo. Era sempre pronta ad ascoltare con umilta e ad imparare da coloro
che intervistava. Arrivo a Bagdad il 24 gennaio per testimoniare la verita
sulla farsa delle elezioni ed e stata rapita subito dopo aver visitato il
campo dei profughi scappati da Falluja, come sempre Giuliana voleva dire la
verita sulle condizioni dei profughi e sulla tragedia che subiscono. Da
oggi il mondo sara meno informato sul dramma delloccupazione in Iraq».
Bagdad, 5 febbraio.
Cordiali saluti
Con affetto
Muhamad T.A.
Direttore Esecutivo
Studies Center of Human Rights & Democracy Iraq - Fallujah Iraq
Insomma basta credere alle favole di Emilio Fede e di Fassino!
Domandiamoci sempre : A chi giova?
Compagni/e del
CoLLeTTiVo LA SCiNTiLLA - VeNTiMiGLiA