Auteur: v.miliucci@libero.it Date: Sujet: [Incontrotempo] Fwd:Fw: Bozza resoconto della riunione del 6 febbraio
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> Oggetto: Fw: Bozza resoconto della riunione del 6 febbraio
> Spedito: Mon, 7 Feb 2005 12:34:35 +0100
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> Resoconto della riunione nazionale del 6 febbraio a Roma (presso la sede
> nazionale dei Cobas)
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> Domenica 6 febbraio, si è svolta a Roma una prima riunione nazionale per
> cominciare a discutere della articolazione italiana della giornata mondiale > contro la guerra convocata per il prossimo 19 marzo. Erano presenti compagne > e compagni provenienti da diverse città italiane (da Palermo a Pisa, da
> Napoli
> a Firenze) e la discussione è stata positiva e propositiva (21 interventi). >
> La parte dedicata alla guerra del documento approvato dal Forum Sociale
> Mondiale
> di Porto Alegre è stata giudicata in larga parte una base condivisa per
> poter
> proporre e rilanciare anche in Italia una grande manifestazione nella
> capitale
> il 19 marzo così come avverrà negli Stati Uniti e in numerosissimi altri
> paesi.
>
> Il ritiro delle truppe, la fine dell?occupazione dell?Iraq e la legittimità > delle forze che all?occupazione resistono in vario modo, lo smantellamento
> delle basi militari e la riduzione delle spese di guerra, cioè i punti
> salienti
> del documento approvato dal movimento a livello internazionale, possono
> rappresentare
> una base comune per impostare la manifestazione italiana del 19 marzo.
>
> Nessuno degli interventi ha però sottovalutato i fattori emersi negli ultimi > dieci giorni - le elezioni in Iraq ed il sequestro della giornalista del
> Manifesto Giuliana Sgrena.- e quanto questi possano incidere sulla
> mobilitazione
> contro la prosecuzione della guerra e dell?occupazione dell?Iraq.
>
> Il giudizio sulle elezioni irachene, non ha solo confermato la valutazione
> negativa già espressa in precedenza, ma ha sottolineato come gli stessi dati > ?ufficiali? nascondano una realtà ben diversa da quella di una
> normalizzazione
> che sembra aver affascinato anche una parte delle forze politiche italiane
> pure impegnate fino a qualche settimana fa su una posizione che chiedeva
> il ritiro delle truppe.
>
> L?idea che il passaggio elettorale in quanto tale ? e indipendentemente
> dalla
> sua gestione e dai suoi risultati effettivi - possa far ritenere
> ineluttabile
> il permanere delle truppe o in attesa di un nuovo assetto interno
> ?balcanico?
> o di un comando internazionale dell?ONU, è stato valutato negativamente da
> tutti gli interventi.
>
> Sul sequestro di Giuliana Sgrena, oltre all?augurio che possa presto tornare > libera insieme agli altri giornalisti sequestrati, la riunione ha apprezzato > la posizione assunta dalla redazione del Manifesto che ha dichiarato di non > voler retrocedere di un millimetro nell?impegno contro la guerra e per il
> ritiro delle truppe. Gli elementi di conoscenza sul sequestro sono ancora
> pochi e le ipotesi prese in considerazione nella discussione sono diverse:
> c?è chi ritiene che sia ormai operativo il modello Negroponte teso a fare
> piazza pulita solo dei giornalisti scomodi o che intendono vedere più chiaro > su cosa accaduto a Falluja; c?è chi ritiene che possa trattarsi di un gruppo > di malavitosi locali; c?è chi ritiene che possa essere opera di gruppi
> impegnati
> nella resistenza contro l?occupazione e in tal caso responsabili di un grave > errore politico a cui mettere riparo rapidamente; c?è anche chi ritiene
> possa
> essere il risultato dell?esaurimento di iniziative contro la guerra in
> Italia
> che rende meno evidente ? vista dall?Iraq - la separazione tra chi in Italia > appoggia o contrasta l?occupazione militare del paese. Gli elementi che
> finora
> si hanno a disposizione non consentono una lettura più omogenea se non nel
> rifiutare la firma di cambiali in bianco o di accordi bipartizan al governo > Berlusconi nella gestione del sequestro come accaduto recentemente.
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>
> Dalla riunione è emersa la consapevolezza che la riuscita di una
> manifestazione
> nazionale contro la guerra in questo contesto, richiede una forte capacità
> inclusiva ed una piattaforma chiara, una grande capacità di comunicazione
> ed iniziativa sociale (anche a livello locale) e la riaffermazione degli
> obiettivi su cui in due anni milioni di persone si sono riconosciute in
> Italia
> come nel resto del mondo.
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>
> In tal senso la riunione del 6 febbraio intende avviare rapidamente una
> ampia
> interlocuzione con tutte le forze che in questi anni si sono mobilitate
> contro
> la guerra per dare vita ad un comitato promotore unitario della
> manifestazione
> del 19 marzo contro la guerra a Roma sugli obiettivi succitati. Dalla
> riunione
> è emersa anche la volontà di far vivere congiuntamente e niente affatto in
> contrapposizione la manifestazione nazionale del 19 marzo a Roma e quella
> europea lo stesso 19 marzo a Bruxelles contro l?impianto liberista su cui
> si sta conformando l?Unione Europea.
>
> Una prima riunione per lavorare in questa direzione è prevista per giovedì
> 10 febbraio, alle ore 11.00 probabilmente presso la sede dell?ARCI in via
> dei Monti di Pietralata (Staz. Tiburtina).
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