Autore: Comitato prov.le Vendola Data: Oggetto: [CSSF] LA SALUTE PRIMA DI TUTTO. O I VOTI PRIMA DI TUTTO?
Di seguito un intervento di Carlo Salvemini che mi sembra interessante e da
far girare.
Stefania Ventura
LA SALUTE PRIMA DI TUTTO. O I VOTI PRIMA DI TUTTO?
La salute prima di tutto è lo slogan elettorale del Presidente Fitto che da
qualche settimana rimbalza dai muri delle città pugliesi. Chi lo ha
commissionato ha voluto evidenziare i presunti successi ottenuti con il
piano di riordino; chi ogni giorno lo legge ricostruisce mentalmente il suo
rapporto con la sanità pubblica per verificare la fondatezza di quelle
cinque parole stampate sugli enormi manifesti. Quella che segue è una storia
che racconta un modo, spero isolato temo diffuso, di declinare quello
slogan. Ho esitato a lungo prima di decidere se fosse giusto o meno
raccontarla questa storia e sollecitare così l'attenzione dell'opinione su
una questione delicatissima che tocca le attese e le speranze dei malati
tumorali e delle loro famiglie. Segnato da dolorose esperienze personali e
preoccupato di non voler turbare la sensibilità di quanti affrontano il
quotidiano calvario di dolore, ho considerato l'eventualità di lasciar
perdere. Ma quei manifesti sui muri e una notizia pubblicata in questi
giorni sui quotidiani locali mi hanno indotto a rompere ogni indugio.
Preferisco così correre il rischio di affrontare l'inevitabile ritorno di
polemiche e reazioni piuttosto che impormi un prudente silenzio. 1. Da tempo
la provincia di Lecce era in attesa della nascita di unità operativa di
oncologia medica che fungesse da centro di riferimento sul territorio al
fine di evitare i continui penosi viaggi della speranza presso le diverse
strutture d'eccellenza presenti nel nostro Paese. Come tutti ricordano mesi
addietro è stata finalmente inaugurata la nuova struttura presso il Vito
Fazzi di Lecce con una cerimonia solenne che ha visto presenti autorità
locali e nazionali. 2. Dopo il taglio del nastro c'è stato un passaggio
altrettanto delicato e importante, di cui molto si è parlato in ambito
accademico scientifico a livello nazionale, che è a conoscenza di quanti
lavorano presso il nostro Ospedale, ma di cui l'opinione pubblica è all'
oscuro: la nomina del Dirigente Medico di secondo livello (primario) dell'
Unità Operativa di Oncologia del nuovo Centro di Eccellenza del Vito Fazzi.
Questione importante e strategica quanto l'inaugurazione del nuovo
padiglione: poter contare infatti su professionalità d'eccellenza è la
migliore garanzia di qualità nell'erogazione di prestazioni sanitarie. 3.
All'avviso pubblico di selezione hanno partecipato partecipano illustri,
stimati e conosciuti professionisti: primari di Oncologia medica presso
IRCCS (ossia istituti di ricerca e cura a carattere scientifico) e presso
altre Unità Operative di Oncologia oltre a Professori Universitari nella
disciplina di "Oncologia Medica": insomma una rosa di candidati eccellenti,
espressione qualificatissima dell'Oncologia Medica italiana. La commissione
di valutazione ha svolto il suo compito e stilato l'elenco degli idonei; il
direttore Generale, in virtù delle norme di legge, ha conferito l'incarico
ad uno di essi, medico non docente dell'Istituto di Pediatria del
Policlinico di Bari, dott. Gian Marco Surico. Ottimo e stimato
professionista nel campo dell'ematologia e dell'oncologia infantile
possibile eccellente candidato alla direzione dell'Unità Oncologica di
Pediatria; che è cosa però ben diversa dalla Direzione dell'Oncologia
medica, ossia la branca dell'oncologia clinica che si occupa degli aspetti
medici del trattamento delle neoplasie maligne che notoriamente colpiscono
nella stragrande maggioranza adulti e anziani (e non infanti e bambini).
Insomma pur potendo scegliere tra ottimi professionisti con adeguata
specializzazione, ben noti nel campo dell'Oncologia Medica italiana, il
Direttore Generale nomina primario un professionista, (medico non docente al
suo primo incarico primariale) di una disciplina diversa da quella in
concorso, che al momento non riesce a garantire la propria presenza a Lecce
per più di qualche giorni alla settimana, con disagi facilmente intuibili
per i pazienti e il reparto. 4. Questi i fatti. Non intendo, sia chiaro,
mancare di rispetto alle responsabilità professionali e alle competenze
scientifiche di nessuno; né disconoscere l'encomiabile lavoro dei medici e
del personale dell'Oncologico del Fazzi. Non entro nel merito del rispetto
formale delle procedure e della circostanza che nessuno degli aventi diritto
abbia promosso ricorso innanzi al giudice amministrativo. L'inesistenza di
un contenzioso (non solo in questo caso, ma ormai in tutti i casi di
concorsi per medici dirigenti.) semmai rafforza in noi una preoccupazione
generale che descrive una situazione di pervasività politica nel sistema
sanitario pubblico tale da paralizzare e rendere del tutto inutile e anzi
"pericoloso" l'avvio di procedimenti di tutela di interessi legittimi. Sento
però il dovere di renderli noti alla pubblica opinione perché possano
crearsi quelle condizioni di attenzione che inducono i manager della sanità
pubblica a sentirsi responsabili anzitutto verso l'utenza e non solo verso
chi li ha nominati e li dovrà confermare o meno. 5. Questi i fatti. Che
penso sia utile conoscere per ricordare a chi di dovere che per fare buona
sanità e garantire i salentini sulla qualità delle prestazioni che verranno
erogate non bastano gli investimenti in strutture e macchinari, necessari ed
indispensabili; non è sufficiente invitare al taglio del nastro un ex
ministro della Sanità e luminare dell'oncologia; non ci si deve limitare
alla elencazione dei miliardi investiti e a rivendicare i presunti successi
ottenuti con l'approvazione del piano di riordino. Per migliorare veramente
il SSN pubblico pugliese occorre molto altro: rigore, equilibrio,
professionalità ed imparzialità nel momento che più di altri esprime la
capacità di fare veramente gli interessi dell'utenza: la scelta degli
uomini. Che deve sempre avvenire seguendo criteri esclusivamente
meritocratici. 6. Dicevo di aver esitato a lungo prima di rendere pubblica
questa storia nota non solo a me. Ho rotto ogni indugio per la pervasiva
presenza del proclama sulla salute prima di tutto, e soprattutto dopo aver
letto una notizia apparentemente minore ma di enorme significato simbolico:
quella con la quale si annunciava che il dott. Gian Marco Surico sarà
candidato nella Lista del Presidente Fitto alle prossime regionali. Così il
neo primario dell'Unità Operativa di Oncologia di Lecce, scelto a sorpresa
dal direttore Generale dell'Azienda Sanitaria, a sua volta nominato
direttamente dal Presidente della Regione, accetta la proposta di Fitto di
presentarsi alle prossime elezioni. E il cerchio si chiude. Infatti, il
dott. Surico così dice ai giornalisti: "condivido con Fitto il nuovo modo di
guardare alla politica, una politica che sostituisce il clientelismo con la
competizione e i progetti". La salute prima di tutto è anche questo: un
primario che decide di candidarsi con una lista espressione diretta del
Presidente della Regione, principale responsabile della sanità pubblica
pugliese, a pochi mesi dalla sua nomina a Dirigente Medico in nome di "una
politica che sostituisce il clientelismo con i progetti" La salute oppure i
voti prima di tutto?
Lecce, 4 febbraio 2005 Carlo Salvemini