[Forumlucca] Econews - 3 febbraio 2005

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 3 febbraio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Conti pubblici. Ripamonti: valutazioni UE smentiscono governo
- Iraq. Pecoraro Scanio: Gad sarà unita su priorità rientro truppe
- Iraq. Cento: Cdl non si illuda. Gad unita contro decreto
- Onu. Pecoraro Scanio: paesi Osce mantengano impegni
- Nucleare. Lion: Berlusconi ha dato il via al coro
- Nucleare. Turroni: Clini pensi a lavorare
- Caccia. Pecoraro lancia proposta: raccogliamo firme referendum
- Caccia. Zanella: contro deregulation, centro sinistra in sintonia con il
paese
- Calabria. Pecoraro Scanio: Legge elettorale incostituzionale e
antidemocratica
- Caso Dorigo. Zanella: Castelli non puo' fare lo scaricabarile
- Papa. I Verdi gli augurano pronta guarigione
- Sanità. Pecoraro Scanio: su notizie Sirchia chiarisca in Parlamento
- Maltempo. Donati: Pozzi conferma incapacita' Anas
- UE. Frassoni: il modello di Barroso? La Thatcher!
- Porto Sant'Elpidio. Moruzzi: colata di cemento sull'ultimo tratto di
spiaggia tutelata delle Marche
- Caccia. Sondaggio: otto italiani su 10 dicono no
- Clima. Wwf: entro 2080 120 milioni a rischio fame
Econews dalle agenzie estere:
- EU Commission proposes phasing out exports to combat mercury pollution (ENN)
http://www.enn.com/today.html?id=7040
- France unveils biofuel plan to meet EU 2010 target (Reuters)
<http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29347/story.htm>http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29347/story.htm


Conti pubblici. Ripamonti: valutazioni UE smentiscono governo

"Le valutazioni non positive della Commissione Europea sul programma di
stabilità presentato dall'Italia smentiscono l'euforia del Governo
sull'andamento dei conti pubblici". Dichiara il senatore Natale Ripamonti,
capo gruppo dei Verdi in commissione Bilancio. "A fronte di una crescita
inferiore alle previsioni nel 2005 e a previsioni di entrata
sovradimensionate, come le varie Scip, appare probabile - osserva Ripamonti
- una manovra correttiva intorno a metà anno. Il nostro paese si avvita su
se stesso perché - conclude Ripamonti - la presunta riduzione delle tasse
non stimola lo sviluppo, le misure per la competitività sono una promessa
spostata nel tempo e una correzione dei conti pubblici a metà anno produrrà
un effetto depressivo ulteriore sull'economia.... Ma questo Governo non sa
far altro".

Iraq. Pecoraro Scanio: Gad sarà unita su priorità rientro truppe

“Sono convinto che, come ha detto Prodi, la priorità è un piano che preveda
la fine dell’occupazione militare e il rientro delle truppe con l’eventuale
invio da parte dell’onu di una forza multinazionale provvisoria”. Lo ha
detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, aggiungendo che “la
Gad sarà unità nel chiedere la fine dell’occupazione militare”. “La Grande
alleanza democratica ­ spiega il leader del Sole che ride - si è sempre
espressa contro questa guerra e, seppure con differenti sensibilità, ha
sempre votato contro la partecipazione italiana alla guerra travestita da
missione di pace. Saremo uniti anche sul voto al Senato”.

Iraq. Cento: Cdl non si illuda. Gad unita contro decreto

“La Cdl è in preda ad una cinica illusione, cioè quella che l’opposizione
non sia unita nella scelta di bocciare il decreto”. Paolo Cento,
coordinatore dei Verdi, sostiene che “il ministro Fini e l'intero Governo,
dopo lo svolgimento delle elezioni in Iraq, mantengono una posizione
immutata, come se niente fosse accaduto, e aspettano gli ordini di Bush.
Per questo il decreto che rifinanza la missione italiana e autorizza
l’invio degli elicotteri Mangusta deve essere bocciato in Parlamento, una
posizione su cui la Gad è unita, nella consapevolezza che solo una
discontinuità con il passato di guerra può creare le condizioni per
quell’intervento dell’onu che tutti auspichiamo”.

Onu. Pecoraro Scanio: paesi Osce mantengano impegni

L'Italia per quanto riguarda lo stanziamento di aiuti pubblici allo
sviluppo "é colpevolmente in ritardo" ed è "al penultimo posto dei 22 paesi
Ocse". Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente dei Verdi,
intervenuto ieri a un dibattito sulla riforma delle Nazioni Unite,
sottolineando che "L'Onu non può agire se i governi, specie i più ricchi,
prendono impegni che non sono in grado di attendere". A fronte dell'aumento
dei livelli di povertà nel mondo il presidente dei Verdi auspica che i 22
paesi aderenti all'ocse rispettino il loro impegno a dislocare almeno lo
0,70% del proprio Pil all'assistenza allo sviluppo. Per Sergio Marelli,
presidente dell'associazione italiana Ong, in vista degli obiettivi del
Millennio, occorre riformare l'Ecosoc, il Consiglio economico e sociale
dell'Onu. La strada che indica è quella di farne un "Consiglio di sicurezza
per le questioni economiche, sociali e ambientali" con una base di
rappresentanza combinata di grandi potenze economiche, paesi
demograficamente significativi e membri eletti dall'assemblea generale
dell'Onu. Perché, come ha osservato Roberto Salvan, direttore generale
dell'Unicef Italia, le Nazioni Unite non sono solo il Consiglio di
Sicurezza e non svolgono solo un ruolo nelle emergenze. E in vista di
questo obiettivo, per Salvan, è necessaria un'azione di sensibilizzazione
sul ruolo dell'Onu che coinvolga la società civile. (Ansa)

Nucleare. Lion: Berlusconi ha dato il via al coro

“L’Italia dispone di abbondante energia per i tutti i tipi di consumi, in
grado di far fronte anche ai picchi fino ad ora registati: il club degli
amici dell’atomo dovrebbe spiegarci dove sta la convenienza nell’utilizzo
di una fonte inquinante”. Marco Lion, deputato Verde della commissione
Ambiente, sostiene che “le imbeccate di Berlusconi e di qualche esponente
del suo Governo hanno dato la stura a quanti (pochi) vedono nell’energia
dell’atomo non si capisce bene quali virtù. Questa eco atomica è davvero
sconcertante, visto che l’unica cosa certa nel ritorno all'uso del nucleare
sono le scorie e i rischi per la popolazione e l’ambiente mentre è tutto da
dimostrare il presunto vanataggio economico. Vogliamo sottolineare,
inoltre, che l’Europa è tutt’altro che convinta della bontà del nucleare: i
paesi che già lo utilizzavano hanno realizzato tali investimenti che non
possono tornare indietro facilmente. L’Italia - conclude - ha il vantaggio
di non essere mai partita, grazie al referendum che ha impedito di
intraprendere questa strada”.

Nucleare. Turroni: Clini pensi a lavorare

"Il quadro delle lobby del nucleare è chiaro: si manifestano, oramai ogni
giorno, un vasto gruppo di personaggi del centro-destra, molti privi di
qualsiasi competenza in materia, e sui quali, evidentemente, la lobby ha
facile presa" . Lo afferma il senatore dei Verdi Sauro Turroni,
vicepresidente della commissione ambiente di Palazzo Madama. "Quello che
sorprende però, ancora una volta, è il fatto che fra gli amici del nucleare
si collocano anche personaggi, come il direttore generale del Ministero
dell' Ambiente, Corrado Clini, che, al di là delle incompetenze specifiche,
hanno il dovere di rappresentare le posizioni dell'amministrazione di
appartenenza e non possono arrogarsi il diritto di intervenire nel
dibattito politico. Clini, invece di pensare al nucleare, - conclude
Turroni - cerchi di evitare di far fare all'Italia una brutta figura, come
è accaduto, a dicembre, alla Conferenza sul clima di Buenos Aires,
occasione nella quale il nostro Paese si è trovato al di fuori dell'Europa
ed escluso da ogni dibattito o negoziato". (Ansa)

Caccia. Pecoraro lancia proposta: raccogliamo firme referendum

Raccogliere le firme per un referendum contro la caccia. A lanciare la
proposta - a sorpresa - e' il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio che
ieri ha partecipato alla presentazione di un sondaggio sulla caccia
commissionato dall'Ente nazionale protezione animali. Questa l'idea:
iniziare a raccogliere le firme gia' da marzo e tenerle in caldo finche'
non sara' chiaro il destino della proposta di legge, firmata dal deputato
di An Onnis, per modificare l'attuale normativa sull'attivita' venatoria.
Di fatto, le firme verrebbero depositate solo in caso di approvazione del
disegno di legge: insomma, la raccolta servirebbe da spauracchio per la
maggioranza, dovrebbe - in qualche modo - far recedere il centrodestra
dall'idea di procedere su questa linea. "Valutiamo - spiega Pecoraro alla
platea - l'idea di avviare una campagna referendaria gia' da marzo. La
mobilitazione - prosegue - deve far capire alla maggioranza che siamo
pronti alla battaglia. Le associazioni impegnate con la riforma della
caccia, con l'appoggio se vogliono dei Verdi, raccoglierebbero le firme e
se passa la legge le depositerebbero". Secondo il leader del sole che ride
bisogna essere pronti a tutto perche', anche se al momento sembra esserci
l'appoggio di alcuni esponenti di Forza Italia, Pecoraro dice che
"l'affidabilita' degli animalisti di FI e' limitata. Ora sostengono questa
battaglia ma ­ aggiunge - quando il capo li richiamera' all'ordine loro
sarannno pronti ad ubbidire". Da qui, quindi, l'idea di organizzarsi da
soli: "temo che la maggioranza creda che noi non siamo abbastanza convinti
e pronti a dare battaglia. La raccolta delle firme da subito per il
referendum sarebbe, invece, un'ottimo deterrente". Per Pecoraro, "dobbiamo
impedire che questo clima di favori incrociati e scambi di merce che vige
nel centrodestra non converga in un impazzimento pre-elettorale" di cui
vittima sarebbe l'attuale normativa sulla caccia. D'altra parte, come ci si
puo' fidare? "guardiamo cos'e' successo con il condono: giuravano che non
ci sarebbero stati e invece...". (Dire)

Caccia. Zanella: contro deregulation, centro sinistra in sintonia con il paese

“Tutta l’opposizione contro doppietta selvaggia sta facendo un lavoro
importante in totale sintonia con lo stesso obiettivo: salvare quel
patrimonio di biodiversità che la destra condanna a morte svendendola agli
estremisti del mondo venatorio ha dichiarato la deputata verde Luana
Zanella. “E’ inaccettabile che per la Commissione agricoltura della Camera
l’univa vera priorità sia la malacaccia a suon di sedute notturne e di
procedure d’urgenza. Si sappia che di fronte a tanta arroganza le
opposizioni reagiranno boicottando tutti gli altri provvedimenti del
Governo. Del resto l’unità e la maturità del centro sinistra e di
Rifondazione Comunista nel difendere la legge nazionale sulla Fauna e sulla
Caccia (157|92) ha una solida base nel documento comune nato due anni. “Noi
forze dell’opposizione contro la deregulation venatoria andiamo avanti
uniti senza avere paura di discutere tra di noi, ma se vincerà la
malacaccia di An e Lega, la parola però dovrà passare ai cittadini”.

Calabria. Pecoraro Scanio: Legge elettorale incostituzionale e antidemocratica

“Approvare una legge elettorale a maggioranza alla vigilia del voto è
indecente e legittima qualsiasi ulteriore blitz anche a livello nazionale
da parte del centro-destra. Per questo motivo i consiglieri regionali che
hanno votato con la destra contro la Gad devono essere esclusi
dall’alleanza di centrosinistra”. Lo chiede il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio, ricordando che “l’ultimo vertice della Gad aveva
chiaramente sottolineato che su materie di questa rilevanza chi si allea
con il centro-destra si mette fuori dalla coalizione”. "Questa legge -
conclude il leader dei Verdi - è incostituzionale e antidemocratica"

Caso Dorigo. Zanella: Castelli non puo' fare lo scaricabarile

“Castelli non può fare lo scaricabarile”. Luana Zanella, deputata Verde,
interviene sul caso della detenzione del veneziano Paolo Dorigo dopo le
dichiarazione del ministro della Giustizia secondo il quale la risoluzione
del caso dipende dalla magistratura. "Oggi il Consiglio d'Europa è tornato
a chiedere la scarcerazione di Dorigo - ricorda Zanella seconda la quale
“la vicenda di Paolo Dorigo, condannato a 12 anni di carcere per aver
lanciato una bottiglia incendiaria contro la recinzione della base aerea di
Aviano, è un caso di mala-giustizia. Dorigo, infatti, è stato condannato
sulla base delle dichiarazioni di un pentito che non ha confermato in
nessun tribunale le sue accuse. Per questo la Commissione Europea,
attraverso la risposta all'interrogazione di una parlamentare, Marie-Louise
Bemelmans-Videc, auspica oggi il ripristino dei diritti umani e indica
addirittura il tempo nel quale è opportuno risolvere il caso, cioè nel giro
di due settimane. Di fronte a questa seconda sollecitazione da parte delle
istituzioni europee, che avevano già chiesto all’Italia la revisione del
processo, il ministro della Giustizia non può continuare a far finta che il
caso non esista o che è un problema dei magistrati. Molta è stata la
solidarietà ricevuta da Dorigo e oggi lo stesso Presidente del Consiglio
dovrebbe sentire il dovere di intervenire perchè non può ignorare che
l’Italia contravviene alle norme basilari di una cultura giuridica
democratica”.

Papa. I Verdi gli augurano pronta guarigione

"I Verdi augurano al Pontefice una pronta guarigione". Lo afferma il
coordinatore politico Paolo Cento, il quale esprime “affetto e stima per
l’opera di Giovanni Paolo II. Vogliamo far sentire al Papa la nostra
vicinanza, auspicando che presto possa tornare a svolgere il suo
fondamentale ruolo di difensore della pace nel mondo”.

Sanità. Pecoraro Scanio: su notizie Sirchia chiarisca in Parlamento

“Sulle verifiche relative alle tangenti su farmaci, il ministro della
Salute venga immediatamente a riferire in Parlamento. Le notizie apparse su
un importante quotidiano italiano sono così gravi che necessitano di un
chiarimento totale da parte del ministro della Salute e dell’intero
Governo. Se rispondessero anche parzialmente al vero Sirchia avrebbe il
dovere di dimettersi”.

Maltempo. Donati: Pozzi conferma incapacita' Anas

"Ci sono stati evidenti ritardi e una allarmante incapacità da parte
dell'Anas. La relazione di Pozzi conferma una gestione tardiva ed
inefficace dell'ente, anche in occasione della recente emergenza maltempo
sulla Salerno - Reggio Calabria". Così la senatrice Anna Donati, capogruppo
dei Verdi in Commissione Trasporti al Senato, commenta l' audizione del
presidente dell'Anas. "C'é stato un evidente ritardo nell'azione dell'Anas,
che solo il 26 gennaio alle ore 18, vale a dire un giorno e mezzo dopo
l'inizio dell'ondata di maltempo, ha deciso di chiudere l'autostrada. A
quel punto - afferma Donati - l'arteria era già al collasso ed ogni altra
azione, anche di soccorso, diventava molto più complessa". Inoltre,
aggiunge, dalla relazione di Pozzi "é emerso come l'Anas sia di fatto
completamente sprovvista di un sistema ordinario di gestione della rete.
Quando si verifica un evento straordinario, come quello della scorsa
settimana sulla A3, qualsiasi provvedimento si rivela comunque inefficace,
viste le carenze strutturali nella gestione dell'Anas". "Infine - conclude
- sicuramente si sono registrati comportamenti alla guida non corretti,
soprattutto nel caso di mezzi pesanti sprovvisti di catene nonostante la
neve. Ma è inutile polemizzare con il mondo dell'autotrasporto solo quando
fa comodo. Sulla intera rete italiana manca una azione di controllo
dell'autotrasporto: non si usi l'argomento ora per scaricare le
responsabilità ". (Ansa)

UE. Frassoni: il modello di Barroso? La Thatcher!

Monica Frassoni, Presidente dei Verdi/ALE al Parlamento europeo, ha così
commentato il "rilancio" della Strategia di Lisbona da parte della
Commissione europea : "Quanto è stato presentato dal Presidente Barroso non
è un "rilancio", ma piuttosto un ritorno al periodo precedente Lisbona. La
Commissione torna ad una politica unidimensionale che si è già dimostrata
inefficace rispetto ai problemi a cui siamo confrontati. Abbiamo bisogno di
una strategia integrata per raggiungere gli obiettivi economici, ambientali
e sociali che ci siamo fissati. L'approccio presentato oggi ricorda molto
le priorità della Thatcher." "Condividiamo gli obiettivi di creazione di
posti di lavoro, innovazione e modernizzazione dell'economia europea.
Tuttavia gli strumenti proposti dalla Commissione non sono affatto
appropriati." "Invece di un "partenariato per la crescita e l'impiego"
unidimensionale, abbiamo bisogno di un "New Deal" europeo: un contratto per
lo sviluppo sostenibile in cui i bisogni dei cittadini e dell'ambiente
siano compatibili con la necessità di modernizzare la nostra economia."
"Uno dei modi migliori per migliorare la competitività è di investire sul
piano umano: nell'educazione, la formazione professionale, l'innovazione,
la ricerca. Anche l'innovazione in campo ecologico fa parte di una
strategia a lungo termine per la creazione di posti di lavoro." "La volontà
della Commissione di equilibrare interessi economici e interessi di salute
pubblica sarà valutata anche in base al destino della legislazione sulla
registrazione delle sostanze chimiche (Reach). Questa legislazione, da
alcuni definita un disastro, in realtà rappresenta allo stesso tempo una
sfida e una "chance" per l'industria e la possibilità di alleggerire i
costi della previdenza sociale".

Porto Sant'Elpidio. Moruzzi: colata di cemento sull'ultimo tratto di
spiaggia tutelata delle Marche

Nella giornata di ieri il capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale delle
Marche, Marco Moruzzi, ha presentato un interrogazione al Presidente della
Giunta Regionale, tendente ad accertare la legittimità del progetto per la
realizzazione della Darsena nel Comune di Porto Sant'Elpidio. Il progetto
in questione prevede, oltre che alla realizzazione della darsena, anche la
costruzione di una enorme cubatura da destinare ad usi residenziali e
turistici. Purtroppo il tratto di costa interessato da tale progetto è uno
degli ultimi della costa marchigiana non urbanizzati ed intatti dal punto
di vista ambientale, peraltro sottoposto a vincolo di tutela integrale dal
PPAR. Il progetto inoltre contrasta totalmente con la politica regionale di
Governo del territorio, così come delineate nei strumenti quali il PPAR
(Piano Paesistico Ambientale Regionale), il PIT (Piano di Inquadramento
Territoriale) e l' attuale Piano di Gestione Integrata delle aree costiere,
che prevedono: la necessità di proteggere le aree ancora libere da
strutture e infrastrutture a ridosso della fascia litoranea, di frenare
l’ulteriore concentrazione della crescita edilizia nella ristretta fascia
costiera; che tra le opere sconsigliate, in considerazione dei comprovati
effetti negativi sulla linea della costa, vengono annoverate le nuove opere
marittime trasversali compresi i prolungamenti dei moli foranei dei porti
esistenti. Che accentuano e concentrano i fenomeni erosivi sulle aree
costiere Considerato inoltre che dall’atto di programmazione della Regione
Marche, (Piano di Gestione Integrata delle aree costiere) le indicazioni
progettuali, per tutto il tratto di costa ricadente nel Comune di Porto
Sant’Elpidio, sono le seguenti: “....non è previsto alcun intervento
relativo alla realizzazione di opere marittime; verrà bensì realizzato un
considerevole intervento di ripascimento con ghiaie e sabbie da reperire
sia dai fiumi che in mare aperto.......”. Marco Moruzzi infine dichiara:”
Non è più ammissibile assistere alla ennesima deturpazione di un tratto
della costa marchigiana salva dalla speculazione edilizia, che viene
minacciata dalla cementificazione con la scusa di garantire la difesa della
costa dall’erosione marina!” .

Caccia. Sondaggio: otto italiani su 10 dicono no

Quasi otto italiani su dieci sono contrari alla caccia e a ogni ipotesi di
nuova liberalizzazione del settore venatorio. Gli italiani contrari alle
doppiette rappresentano il 74,1% mentre quelli favorevoli sono il 15,2%. Di
questi, solo il 5,9% si dichiara molto favorevole alla caccia. E' quanto
emerge dal sondaggio, realizzato da Eurisko per conto dell'Enpa su un
campione rappresentativo della popolazione, presentato a Roma, a due giorni
dalla chiusura della stagione venatoria. Secondo il sondaggio, il 5,9% di
'zoccolo duro' della caccia e' composto da cacciatori e da persone che
rappresentano l'indotto (ex doppiette, familiari, semplici simpatizzanti,
persone che hanno interessi nella caccia e nel mercato armi). Ma la
maggioranza dice no anche a una ulteriore liberalizzazione del settore
venatorio: contro l'82,5% del campione mentre solo il 9,8% e' d'accordo.
Tra questi, chi vuole fortemente la liberalizzazione rappresenta il 4,3%:
persino tra i convinti sostenitori della caccia (il 5,9%) c'e' chi non
condivide l'ipotesi - prevista dalla proposta di legge in discussione in
Parlamento - di aumentare le specie animali cacciabili, ampliare la
stagione venatoria, concedere piu' spazi e piu' luoghi alle doppiette. Gli
italiani indifferenti a una riforma del settore rappresentano il 5,7% della
popolazione. ''L'Italia non vuole una legge peggiorativa delle caccia - ha
detto il presidente dell'enpa, Paolo Manzi - e se questa legge dovesse
essere approvata, sara' sconfitta, in caso di referendum non solo per la
bocciatura di animalisti e ambientalisti, ma persino da una parte dei
cacciatori. Noi siamo sulla buona strada, al contrario dei parlamentari che
accelerano affinche' la liberalizzazione della caccia sia al piu' presto
pubblicata in Gazzetta Ufficiale''. E, in caso di referendum per cancellare
una eventuale legge piu' permissiva, secondo il sondaggio, andrebbe a
votare il 72,4% degli italiani.(Ansa)

Clima. Wwf: entro 2080 120 milioni a rischio fame

La febbre del pianeta, se le cose non cambieranno, provochera' entro il
2080 ben 80-120 milioni di persone a rischio fame e il 70-80% di questi
vivranno in africa. Il Wwf ha presentato, nel corso del simposio di
scienziati riuniti a Exeter, Inghilterra, per discutere sui cambiamenti
climatici e in particolare sul riscaldamento terrestre, uno studio che
dimostra come il surriscaldamento globale influenzi in Africa lo sviluppo
socio-economico minacciando la salute e la possibilita' di accesso alle
risorse alimentari, la capacita' dell'uomo di nutrirsi e di guadagnarsi da
vivere. Il rapporto e' curato da Anthony Nyong della University of Jos,
Nigeria, che ha anche coordinato il capitolo sull'Africa del rapporto
dell'Intergovernmental panel on climate change (panel scientifico dell'Onu
sui mutamenti climatici) mentre la maggior parte degli studi sull'Africa si
sono soffermati su eventi estremi come le alluvioni e la siccita', pochi,
invece - spiega la nota del Wwf - si sono concentrati sull'impatto del
riscaldamento globale sulla vita e sullo sviluppo economico del continente.
"In Africa, l'innalzarsi di 2 gradi celsius porterebbe a una significativa
alterazione del ricco ma fragile ecosistema del continente - afferma
Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf - infatti il
surriscaldamento globale aumenta il rischio di inondazioni, mentre il caldo
e la siccita' contribuiscono all'espandersi delle malattie". In Sud Africa,
per esempio, si stima che le zone colpite dalla malaria potrebbero
raddoppiare e ben 7,2 milioni di persone sarebbero a rischio, con un
aumento di 5,2 milioni di possibili malati rispetto ad oggi. Non solo: le
economie locali sarebbero danneggiate perche' le risorse destinate allo
sviluppo economico sarebbero dirottate per la salvaguardia della salute.
Inoltre, aggiunge il Wwf, a causa dell'estinzione di piante medicinali si
prevede che la possibilita' delle persone a curarsi diminuira'
drammaticamente. "Infatti l'Oms ritiene che l'80% delle popolazioni di
paesi in via di sviluppo faccia affidamento sulle piante come forma
primaria di cure mediche". Se le cose non cambieranno - spiega ancora il
Wwf- si valuta che entro il 2080 a causa dei cambiamenti climatici ben
80-120 milioni di persone saranno a rischio fame e il 70-80% di questi
vivranno in Africa. Inoltre, a causa dell'aumento della temperatura ci
sara' una maggiore scarsita' di legna da ardere e di acqua, conseguenza
della deforestazione e dell'aumento dei sistemi agricoli. Aggiunge inoltre
l'associazione ambientalista: "saranno le donne, poi, a pagare un prezzo
maggiore perche' a loro appartiene tradizionalmente il compito di portare
acqua e legna alle loro case ma, a causa della scarsita' delle materie
prime, saranno costrette a percorrere lunghe distanze per trovarle e il
dover coprire distanze maggiori impedira' alle ragazze di andare a scuola".
Il Wwf si appella, quindi, alle nazioni industrializzate affinche'
aumentino i loro sforzi per abbassare le loro emissioni di gas serra,
responsabili dei cambiamenti climatici, salvaguardando il futuro
dell'africa. (Dire)

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