>Hack.it.art - Hacktivism in the Context of Art and Media in Italy
>14 gennaio - 27 febbraio 2005
>Panel e Workshop: 5-6-8 febbraio 2005
>Kunstraum Kreuzberg/Bethanien | Mariannenplatz 2, 1o997 Berlino | Germania
><www.kunstraumkreuzberg.de> - <www.ecn.org/aha>
>In partnership con Transmediale/Club Transmediale
>
>Panels e Workshop
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>1. Panel: Hacking the Body
>2. Panel: Hacktivism: Was tun/Che fare?
>3. Workshop: Hacking TV, How to build a Telestreet
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>1. Panel: Hacking the Body - 6 febbraio 2005
>Il panel 'Hacking the Body' si interroga sul significato del
>cyberfemminismo oggi, piu' di dieci anni dalla sua nascita concettuale,
>attraverso l'analisi di progetti che giocano con l'idea di corporeita',
>identita' e sessualita'. Nel 1991, cavalcando l'onda utopistica che vedeva
>la tecnologia fonte di nuovi scenari sperimentativi e superamento di
>costrizioni di genere, un gruppo di ragazze australiane scrisse l'ormai
>celebre testo 'A Cyberfeminist Manifesto for the 21st Century'. Scritto
>dando omaggio a Donna Haraway, questo gruppo comincio' a giocare con il
>concetto di cyberfemminismo fondando la mini-corporation VNS Matrix. Il
>virus cyberfemminista dilago' in Europa e America, combinando uso radicale
>del corpo, fiducia nella tecnologia come fonte di superamento di dualismi
>di genere, ironia e attivismo politico. Dopo dieci anni di pratiche
>individuali e collettive, qual e' il significato che il cyberfemminismo
>assume attualmente? Correlando la tematica all'exhibition 'hack.it.art -
>Hacktivism in the Context of Art and Media in Italy' in che modo e'
>possibile essere radicali applicando l'idea di hacking a concetti come
>identita', corporeita' e sessualita'? Attualmente si respira una nuova
>ondata di espressione radicale del corpo attarverso l'uso indipendente
>della pornografia, che si manifesta nella critica dei rapporti di potere e
>nella sperimentazione sessuale identitaria che esula da dicotomie rigide
>(uomo/donna, gay/etero). Un'ondata che non e' solo un'utopia teorica, ma
>qualcosa di pratico, che va a intaccare dinamiche di mercato, politica e
>strategie di comunicazione in rete e non.
>E' forse questo il territorio piu' fertile per un nuovo virus che porta le
>utopie cyberfemministe nel suo codice genetico?
>
>Panel 'Hacking the Body': 6 febbraio, 4.00 pm
>Prima sessione (4.00-5.30 pm)
>- Cornelia Sollfrank, Old Boys Network <www.obn.org> (Amburgo, D)
>- Agnese Trocchi, Candida TV <www.candidatv.tv> (Roma IT)
>- dibattito con il pubblico
>Proiezione video (5.30 pm)
>- "Bio Doll's Baby" di Franca Formenti <www.francaformenti3.org> (Varese,
>IT), introdotto da Dahlia Schweitzer <www.thisisdahlia.com> (New York
>USA/Berlino, D) con l'interazione del virus synusi@ di Casaluce - Geiger
>(Vienna, AU/Italia)
>seconda sessione (6.00-7.30 pm)
>- Diana McCarty, Bootlab (<www.bootlab.org> Berlino, D)
>- Betty, Sexyshock (<www.ecn.org/sexyshock> Bologna, IT)
>Discussione con il pubblico
>- Moderatrice: Tatiana Bazzichelli, AHA (<www.ecn.org/aha> Roma,
>IT/Berlino, D)
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>
>2. Panel: Hacktivism: Was tun/Che fare? - 8 febbraio 2005
>Il panel vuole rispondere alla domanda: 'Qual e' lo stato dell'hacktivism
>oggi in Italia?' Quali sono le differenze-relazioni con il concetto di
>hacktivism in uno scenario internazionale (in particolare per la citta' di
>Berlino)?
>Attraverso il panel 'Hacktivism: Was tun/Che fare?' teorici e artisti del
>settore, discuteranno sul concetto di hacktivism e sugli sviluppi di
>questo dopo venti anni di riflessioni e sperimentazioni in Italia. In
>questa fase politico-culturale italiana, che non sembra lasciare molto
>margine allo sviluppo di forme di espressione e informazione libera,
>appare quanto mai importante e necessario riflettere su queste tematiche.
>Mentre all'estero si organizzano rassegne sul software libero supportate
>pienamente a livello istituzionale e commerciale (vedi l'evento Wizards of
>OS a Berlino nel giugno 2003, vedi la storia di successo della Free
>Software Foundation e della licenza Creative Commons in USA), in Italia si
>e' ancora in una fase in cui si deve lottare unicamente per affermare
>l'idea che puo' esistere un modello produttivo di informazione e
>espressione indipendente. Gli hacker sono ancora additati come 'pirati' e
>un sistema operativo non proprietario come GNU/Linux e' accessibile a
>pochi, pur essendo free. Dopo venti anni, passata la prima fase
>utopistica, e' ancora possibile parlare di hacktivism in uno scenario in
>cui la rete e' dominata da interessi commerciali di grandi gruppi? Che
>prospettive si delineano per coloro che lottano per un modello alternativo
>e indipendente di informazione e espressione artistica in rete? La
>net-community esiste ancora nei termini relazionali comunitari che hanno
>animato la prima fase di costruzione della rete?
>
>Panel 'Hacktivism: Was tun/Che fare?', 8 febbraio 2005, 7.00 pm.
>- Prima sessione (7.00 pm):
>- Sebastian Lu"tgert, Textz.com <www.textz.com> (Berlino, D)
>- Tommaso Tozzi, Hacker Art <www.hackerart.org> (Firenze, IT)
>- Seconda sessione (8.00 pm):
>- Susanne Schmidt, <www.informationsfreiheiten.de> (Berlino, D)
>- Asbesto, Freaknet Medialab <www.freaknet.org> (Catania, IT)
>- Dibattito con il pubblico (9.00 pm)
>- Moderatore: Alessandro Ludovico, Neural <www.neural.it> (Bari, IT)
>
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>3. Workshop on 'Hacking TV, How to build a Telestreet' - 5/6 febbraio 2005
>Durante il workshop si analizzera' il fenomeno telestreet
><www.telestreet.it> e verranno date le istruzioni per costruire una TV di
>quartiere.
>
>5 febbraio 2005 (2.00-6.00 pm)/ 6 febbraio (12.00 am-3.30 pm).
>- Agnese Trocchi, Candida TV <www.candidatv.tv> (Roma, IT)
>- Federico Bucalossi, Nothuman <www.nothuman.net> (Firenze, IT)
>- Alexandra Weltz, filmmaker (Berlino, D)
>
>--
>
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> 8/|\ ---------------------------------------------
> /c_"/ Tatiana Bazzichelli
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