[Lecce-sf] Fwd:Governabilità o democrazia

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Autore: gaetanobucci@libero.it
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Oggetto: [Lecce-sf] Fwd:Governabilità o democrazia
Il potere di inziativa tra democrazia e autoritarismo
Impressiona vedere quanto ogni cultura si dimostra o impreparata o disorientata di fronte all'unilateralità dominante di un potere che, nelle vesti di forza militare, porta la guerra bel al di la dei propri confini, riproponendo il primato di una violenza che tende ad autolegittimarsi, trascinando il mondo verso forme di potere repressivo e "senza legge": come nelle fasi storiche premoderne quando si era lungi dall'idea di sottoporre il potere al diritto. Per cui anche in Italia si alzano strali contro le sentenze dei giudici, ed ora contro una giudice di Milano che, invece, con grande scienza, si è permessa di applicarlo, il diritto. A fronte di "politici" senza scienza e intellettuali senza coscienza che portano ad arretrare dal diritto costituzionale democratico e dal diritto internazionale. Indignante.

C'è persino chi esulta per aver vinto "la partita" in elezioni suppletive col 31% di votanti, e chi per aver approvato, in 4 gatti e tutti col telefonino nell'orecchio, il Trattato intergovernativo che si autoproclama "costituzione Europea". Neanche discutendo tale testo che il prestigioso Le Monde Diplomatique ha definito un "Colpo di stato ideologico in Europa": perché "innalza il liberismo economico., aggira la questione sociale e il suffragio universale, impone una ideologia ufficiale". Insomma: un "fondamendalismo". Aggiungiamo che, se è tale, allora trattasi di un "colpo di stato continuato", in atto da 40 anni, da quando i governi dei vari stati usano recarsi in un "centro" super-verticistico", un "vertice dei vertici" di governo e di stato europei, ad assumere decisioni extra parlamentari ed extra costituzionali dicendo farisaicamente di non essere loro a prenderle ma una cosiddetta "Comunità europea" - fuori dal controllo democratico e popolare - che occulta i governi nazionali che lì dipanano un c.d. "diritto comunitario" che si pone in modo parallelo ed estraneo sia al proprio diritto costituzionale che al tradizionale diritto internazionale vigenti.

Donde che in tale strame del diritto interno e internazionale, il ministro Castelli considera "abnorme" la sentenze di un giudice. A prescindere dal diritto che da basi alla giudice (si veda ad es. le risoluzioni ONU che abbiamo citato in "Terrorismo e potere", Prealpina, 14/12/01).

Il fatto è che ormai si pensa che anche un giudice, più che al diritto democratico o internazionale debba riferirsi "all'indirizzo politico" del governo, base della famigerata c.d. "costituzione materiale" che rovescia quella "scritta". Potere di "iniziativa" del governo che non si esita ad affermare addirittura che in esso si riassume tutto il potere politico e, quindi, tutta la "politica" e tutto il "potere".

E' questa l'idea dominante con cui si perviene ovunque a fare dei governi delle variabili indipendenti dalla società e dal diritto che la regola, finendo per omologare nei momenti di crisi o di emergenza i regimi di tipo "democratico" coi regimi autoritari e reazionari: finanche con varie basi tipo Guantanamo o le migliaia di carcerati senza capi d'accusa ne processo in Usa e Inghilterra, ecc. Un'idea che ora domina anche in Italia, perché con "maggioritario", "riforme istituzionali" e c.d. "costituzione" UE si delegittima la nostra Costituzione che, prima e unica al mondo, da invece il potere d'iniziativa al Parlamento e persino al singolo parlamentare, e non solo al "governo".

Ma se in base a tale asunto ideologico che trascende le stesse forme differenziali di stato e di governo si arriva a mistificare con tale grossolanità la c.d. "divisione dei poteri" perché il potere "esecutivo" in verità è sempre il potere dominante delle istituzioni statali di ogni forma di governo, si svela il falso ideologico di chi sovrappone la "libertà" con "libertà dei mercati" e "stato di diritto" nel cui nome si porta la guerra nel mondo e si costringe a votare in Irak, senza campagna elettorale e per candidati segreti fino alla vigilia, come nel Vietnam degli anni 60.

Falso perché si rovescia la sovranità popolare in sovranità dell'esecutivo. Il governo diventa come il "comandate in capo" Usa. E tutto e tutti debbono adeguarsi al suo potere d'indirizzo di cui si legittima o l'esclusiva (nei regime autoritari) o la preminenza relativa o assoluta (nei regimi di democrazia formale). Si dice infatti "autoritario" solo quello in cui l'esecutivo ha l'esclusiva: come nella c.d. "costituzione europea" che, quindi, è corretto assimilare ad un regime reazionario: una specie di Politburo. Per cui anche Cossutta ha votato a favore.

P.s: ieri in dibattito tra Tabacci e Visco su banche sistema bancario e bankitalia ha vinto 10 a 0 il primo, e non solo perchè più bravo ma perchè infintiamente meno servo del capitale finanziario di Visco. Il che è tutto dire conoscendo Tabacci. Insomma infinitamente più di sinistra quello di destra e più di destra quello di sinistra, come capita spessa e sulla maggioranza delle cose. Per dire che non sempre il meno peggio e quello che sembra meno; come quando sembrava meno peggiò la lega o il maggioritario, se non si inquadrano le cose storicamente. Si può fare a meno del marxismo ma non della storia e chi ricorre alla storia può anche non avere bisogno del marximo. Ma qui torniamo al punto dell'incultura della sinistra per mancanza di teoria oltre che di identità sociale.



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