un segreto? Uno dei tanti. Su questi e lo scoppio delle bombe si sono
costruiti i paradigmi della democrazia nel nostro bel paese e che il governo
delle destre sta ristrutturando da quasi 4 anni. E' per la difesa della
democrazia dall'attacco dei comunisti. E in pochi giorni si "taglia" chi resta
critico, si perquisisce per intimorire e si segreta per cancellare... La
ripresa dell'attenzione sul caso Alpi, mentre si cancellano i diritti a fare
informazione e a "leggere" della guerra, si accompagna in sottofondo a uno
spettacolo sempre più pericoloso dove la parola libertà resta qualcosa da
ripetere una quaratina di volte davanti al resto del mondo
nel tempo in cui il mandante della barbarie di Genova "può permettersi anche
la firma" senza che una foglia si sollevi, nel tempo in cui la Croce Rossa ha
cancellato le ultime ore di vita di Enzo Baldoni e Scelli viene promosso. Nel
tempo in cui alle urne (incollate anche dal nostro Governo) si va a morire
...in cui a noi forse non resta che la dignità di poter ancora urlare la
vergona
consigliamo quanto segue e il link qui sotto
http://www.forumdelteatro.org/article.php3?id_article=148#forum567
la redazione
forumdelteatro.org
* * *
da Indymedia italia
Scandalo Taormina - Il generale del Sismi: "Abbiamo sistemato la giornalista
comunist enrique 2005-02-01 10:47 AM
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/722130.php
Il generale dei servizi Rajola dice di Ilaria Alpi: "Quella maledetta
giornalista, che abbiamo sistemato, quella maledetta giornalista
comunista..." - Taormina lavora per i servizi e copre questo generale e dice
che la sua posizione ora è pulita, nasconde le carte, depista la commissione
parlamentare. Perché Taormina ha segretato la testimonianza del generale del
Sismi?
OMICIDIO ILARIA ALPI: UN VERBALE SU TRAFFICO DI RIFIUTI TOSSICI, TANGENTI E
SERVIZI
Roma, 31 gennaio - Erano gli anni in cui le tangenti giravano forse più di
oggi, anni nei quali molte aziende di mezzo mondo cercavano di smaltire a
basso costo i loro rifiuti tossici o radioattivi ad Haiti, in Somalia, in uno
Stato indipendente creato da un italiano nel Sahara. In questo quadro nel '94
erano stati uccisi a Mogadiscio (Somalia) la giornalista italiana della Rai
Ilaria Alpi ("Abbiamo sistemato quella maledetta giornalista comunista") e
l'operatore Miran Hrovatin. Questo emerge da due audizioni al "portaborse"
milanese Giampiero Sebri che la commissione parlamentare d'indagine sulla
morte di Alpi e Hrovatin ha svolto in ottobre, e delle quali la Camera
(
http://www.camera.it/_bicamerali/nochiosco.asp?
pagina=/_bicamerali/leg14/IlariaAlpi/home.htm) ha pubblicato il resoconto
stenografico integrale, che riproduciamo nella pagina Approfondimenti.
Sebri, interrogato dalla commissione parlamentare, definisce sé
stesso "portaborse per un gruppo che trafficava in rifiuti tossici nocivi
radioattivi e credo anche in armi". Un gruppo - afferma nel testo della Camera
il presidente della commissione - che "tutelava gli interessi di Craxi e
Pillitteri" e che si dedicava al traffico illecito di armi e di rifiuti
("Rifiuti tossici, nocivi, radioattivi. Tutto quello che era possibile fare").
In alcuni casi, secondo le descrizioni raccolte dalla commissione, i traffici
andavano verso "Polonia e Russia. Il sistema funzionava in questo modo:
miniera esaurita, cemento armato da tutte le parti (una società francese
riempiva il container di cemento liquido), chiusura della miniera".
In altri casi si faceva ricorso alle navi, dirette verso numerosi Paesi
poveri: "Una nave ferma in un porto costa un milione, o di più. Queste navi
erano cariche di rifiuti tossici. Dovevano trovare immediatamente una
destinazione. Nel frattempo, era già iniziato il lavoro su come smaltire e
dove portare questi rifiuti. L'idea (poi tornò di attualità quella sul
Mozambico) era quella di portarli al confine tra il Marocco e il deserto,
nella zona compresa tra il Fronte del Polisario e il Marocco, ormai in guerra
da oltre venti o trent'anni, dato che in questo posto esiste un cratere molto
profondo, che io non ho mai visto, e di buttarli dentro questo cratere".
Ricorda ai deputati il "portaborse" che "fu più o meno stipulato, nel senso
che fu messa in piedi una società, fu creato un Stato nello Stato, più o meno,
una cosa stranissima, l'AtS, l'Amministrazione territoriale del Sahara".
Insomma, c'era uno Stato autonomo sulla costa atlantica del Sahara al cui
vertice fu messo un italiano, "il quale doveva reggere questo Stato nello
Stato. E furono stipulati dei contratti riguardanti i rifiuti. Furono
stipulati dei patti, cioè dei contratti, tra il Fronte Polisario e il Marocco
(il Marocco è ricchissimo da un punto di vista finanziario, mentre al Fronte
mancano sia armi che soldi) e fu dato un lascito per poter interrare questi
rifiuti".
Poi la Somalia. E un giorno - afferma il "portaborse" nella documentazione
pubblicata dalla Camera - un ufficiale del Sismi (i servizi segreti militari)
disse che in Somalia "tutti i problemi erano risolti". Chiede un deputato
al "portaborse" che cosa significasse che tutti i problemi erano risolti.
Significa, risponde l'interrogato, che secondo l'ufficiale dei servizi "quella
maledetta giornalista, che abbiamo sistemato, quella maledetta giornalista
comunista..."
In pagina Approfondimenti riproduciamo il documento integrale pubblicato dalla
Camera
http://www.e-gazette.it/approfondimenti/ap543.htm
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