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Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Antonio Martino, ministro della difesa :. «Siamo sempre più dietro le
quinte e interveniamo solo quando ci sono problemi di gravità tale che le
truppe irachene non sono in grado di farvi fronte da sole. Inoltre un
elicottero da combattimento funge da deterrente (dal Corriere della Sera)
Costituzione della repubblica italiana, art. 11: "L'Italia ripudia la guerra
come strumento di risoluzione delle controversie internazionali"
Le affermazioni del ministro della difesa ed il dettato costituzionale sono
incompatibili. Il problema non è certo l'invio o meno degli elicotteri
mangusta ma l'ormai evidente impiego dei soldati italiani in combattimento
("solo se le truppe irachene non sono in grado...", rassicura il ministro)
Anche se le elezioni irachene fossero state davvero elezioni democratiche
( e più di un dubbio è lecito, dopo le favole sulla caccia a Bin Laden e le
armi di distruzione di massa) non sarà l'occupazione militaredi paesi
stranieri, tra cui l'Italia, a garantire la "transizione alla democrazia".
Garantirà invece certamente appalti per la ricostruzione di ciò che abbiamo
contribuito a distruggere, sudditanza verso gli USA e lucrosi appalti
militari (sarà per pura coincidenza che il presidente degli Stati Uniti
abbia appena adottato come elicottero personale un mezzo italiano?).
Non ci stanchiamo di ripeterlo.
Per questo mercoledì 2 febbraio sosteremo in silenzio dalle 18 alle 19 sui
gradini sui gradini del palazzo ducale di Genova.
Sarà la centocinquantaduesima volta.