La lettera del ministro dell'istruzione Letizia Moratti alle scuole per
farle riflettere sulla tragedia dello tsunami ha generato una sorta di
risposta provocatoria.... una lettera dalle vittime dello tsunami.
Ve la propongo perché spero possa generare una riflessione anche in noi
che, normalmente non aspettiamo simili tragedie per andare
nelle scuole a parlare dei problemi del Sud del mondo. Forse dovremmo
trovare il coraggio, un giorno o l'altro, di far sapere al ministro
dell'istruzione di turno, della necessità di educare i nostri figli al
rispetto delle culture degli altri, senza aspettare che lo tsunami venga
a
ricordarcelo.
Carlo Mileti
Coop. Commercio equo e Solidale, Lecce
LETTERA DALLO TSUNAMI (Ezio Margelli -
www.sottovoce.it)
Cari amici occidentali,
siamo le povere vittime dello tsunami. Siamo tanti e nemmeno noi sappiamo
esattamente quanti.
Volevamo ringraziarvi. Ora che i vostri riflettori si stanno spegnendo
sulla nostra tragedia, ci sembra giusto farvi giungere la nostra voce.
Ringraziamo i vostri satelliti, che hanno visto tutto e non sono stati in
grado di avvisarci. I vostri esperti, che con dovizia di particolari hanno
spiegato cosa è successo e che l?avevano anche previsto. I vostri politici,
che, subito, si sono generosamente mobilitati per raccogliere gli aiuti
e
tutti quelli, cantanti, artisti, attori famosi e vip che lo hanno fatto
senza farsi quasi nemmeno notare.
Grazie per l?aiuto che ci avete dato pigiando un bottoncino del vostro
telefono cellulare. Grazie per gli scatoloni lanciati dai vostri
elicotteri militari. Grazie.
Volevamo anche scusarci perché non siamo stati in grado di garantire la
necessaria sicurezza alle vostre meritate vacanze. Non è colpa nostra. Il
mare che ci dà la vita stavolta è venuto a togliercela. Non poteva sapere
che in mezzo a noi c?eravate anche voi. Il mare quando s?arrabbia distrugge
tutto ciò che trova. Lo sapevano i nostri antenati. Ma noi non potevamo
saperlo perché eravamo troppo poveri per studiare la nostra storia; troppo
impegnati a servirvi i nostri piatti prelibati, a rifarvi i giacigli nei
vostri lussuosi hotel sulla costa.
Vi chiediamo scusa anche a nome dei sopravvissuti. Ci hanno bruciato e
seppellito in gran fretta. Non tenendo conto delle differenze. Lo hanno
fatto per paura che le malattie continuassero l?opera iniziata dal mare.
Non arrabbiatevi se ci hanno sepolti insieme. Qua sotto non ci sono poveri
o ricchi, ci sono solo corpi. E siamo sicuri che, prima di farlo, una
preghiera l?hanno recitata anche per i vostri cari.
Volevamo però, a nome dei nostri fratelli, sorelle, madri, padri e figli,
rimasti, chiedervi ancora una cortesia. Tenetegli lontani i giornalisti
avvoltoi, quelli che vengono solo per dimostrare quanto siete buoni voi.
Aiutateli a ricostruire le barche, i villaggi e a far risplendere la natura
delle nostre terre. Ma fatelo per tutti, senza differenze. Salvate i nostri
bambini dalla depravazione e dal commercio dei loro corpi.
Soprattutto non dimenticatevi di noi, ma anche di tutti quelli che sulla
Terra soffrono per merito vostro. Insegnate ai vostri figli la nostra
storia e il rispetto per la natura. Così che quando verranno nelle nostre
terre, sulle nostre spiagge, si accontentino dell?accoglienza che possiamo
offrirgli, senza pretendere altro. Portategli pure i vostri aiuti e la
vostra tecnologia, se può servire ad evitare nuovi tsunami. Ma prendetevi
in cambio anche un po? della nostra saggezza e della nostra cultura.
Ringraziandovi per la gentile attenzione, vi salutiamo.
A noi ora non resta che il paradiso; l?inferno l?abbiamo già vissuto.
p.s.: ho mandato la stessa lettera ai ns media locali ma non ho visto nessuna
publicazione. Molto + semplice e di grande visibilita la beneficenza.....