[Incontrotempo] Centro di Documentazione e Lotta 25-27/01/05

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Author: Centro Documentazione e Lotta
Date:  
Subject: [Incontrotempo] Centro di Documentazione e Lotta 25-27/01/05
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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
25-27/01/05 *
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SOMMARIO: Tessili, Legler, Idealservice, Farmacie
Campane, Data Service, Manuli Rubber, Franzoni Filati,
Ambulatori, Dusty, Netturbini di Favara, Acciaio,
Auchan, Luxottica, Nuova Falco, Ast, Legler

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25 gennaio 2005

SARDEGNA: A RISCHIO 1300 TESSILI
http://www.sardegnaoggi.it

Hanno sfilato in 500 sotto il palazzo regionale di
Viale Trento gli operai del comparto tessile della
provincia di Nuoro i cui posti sono a rischio. Sono
1300 gli impiegati di questo settore: chiedono alla
Regione ad avviare politiche di sostegno a favore
delle imprese del settore, strette da una grave crisi.


LEGLER

Sino ad oggi la Regione Sardegna, attraverso le
partecipazioni azionarie Sfirs, controllava la Legler
Macomer (ex Tirsotex) e la GTO di Ottana. Ora si
chiede che l'istituzione regionale entri a far parte
del Consiglio di Amministrazione dell'intero gruppo
Legler spostando così la cabina di regia da Bergamo in
Sardegna. I sindacati confederali hanno ribadito di
voler forzare la Giunta, attraverso emendamenti alla
Finanziaria, per recuperare circa 25 milioni di euro
che servirebbero per cofinanziare un nuovo Accordo di
Programma Quadro da contrattare con il Governo
nazionale per supportare tutto il settore tessile in
Sardegna di cui fanno parte anche la Queen di Macomer
e la Rosmary di Siniscola.

IDEALSERVICE: LICENZIA CHI SCIOPERA
http://www.ilmanifesto.it/

Dopo il blocco dello straordinario allo stabilimento
Idealservice di Rive d'Arcano (Udine), arriva puntuale
la ritorsione dell'azienda. Ieri è stata comunicata ai
sindacati l'apertura delle procedure di mobilità per
venti lavoratrici attualmente a tempo parziale. Cioè
proprio quelle che avevano dato vita al blocco degli
straordinari. La mobilitazione era stata organizzata
dopo che ad alcune lavoratrici (per la maggior parte
cittadine africane) era stato imposto, sotto minaccia
di licenziamento, il passaggio da contratto a tempo
pieno a tempo parziale. Le lavoratrici si erano
rivolte all'associazione difesa lavoratori (federata
alla Rdb) e agli sportelli degli invisibili e,
assieme, avevano organizzato la protesta di lunedì
scorso, che aveva visto coinvolti tutti i lavoratori
dello stabilimento, cioè una trentina di persone. Per
la verità la cooperativa Idealservice era già salita
all'onore delle cronache quando, ad ottobre aveva
deciso di trasferire alcune lavoratrici (anche in
questo caso per lo più straniere) dallo stabilimento
di Ballò (in provincia di Venezia) ad altre sue sedi
distanti anche 150 chilometri. Le lavoratrici si erano
rifiutate di spostarsi e grazie all'assistenza di
associazione difesa lavoratori e sportelli degli
invisibili avevano scioperato e portato l'azienda al
tavolo delle trattative. In tre casi l'azienda si è
anche impegnata a trovare l'alloggio alle lavoratrici
che avevano accettato il trasferimento. La
Idealservice si occupa di riciclaggio di rifiuti
solidi urbani e ha convenzioni con circa 150
amministrazioni. Ha 6 stabilimenti, di cui 4 in Friuli
Venezia Giulia e 2 in Veneto, per un totale di circa
600 dipendenti. Molte sono donne e moltissime
straniere, per lo più cittadine africane. A Rive
d'Arcano l'azienda aveva imposto il cambio di
contratto da full time a part time ma allo stesso
tempo aveva chiesto alle lavoratrici di effettuare ore
supplementari o straordinari. La Cgil ha spinto le
lavoratrici ad accettare. Così le dipendenti (diciotto
inizialmente) hanno cestinato la tessera Cgil per
prendere quella dell'associazione difesa lavoratori.
Insieme ai sindacalisti di base hanno tenuto assemblee
e pensato strategie. Alla fine si è optato per il
blocco degli straordinari, che tra l'altro l'azienda
comunicava il giorno prima o addirittura il giorno
stesso. Il blocco è stato un grande sacrificio per
quelle dipendenti che, avendo subito un contratto part
time, ricevono un salario di 250-300 euro (il salario
di un tempo pieno si aggira sui 750 euro).


26 gennaio 2005

SCIOPERO DEI FARMACISTI http://www.salernonotizie.it/

E’ domani la giornata decisiva lungo la strada che
porta allo sciopero dei farmacisti. Il Consiglio
dell’Unione Regionale dei Titolari di Farmacia
valuterà la proposta di Federfarma Salerno, che ha
votato all’unanimità il passaggio all’assistenza
indiretta. E’ possibile che dalla metà del mese di
febbraio i medicinali siano a pagamento sull’intero
territorio regionale, ma il presidente dei farmacisti
salernitani, Antonio Pandolfi, fa sapere che in ogni
caso nella nostra provincia si andrà avanti.

DATA SERVICE http://www.marketpress.info/

Data Service S.p.a. annuncia di aver raggiunto ieri
presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali un accordo nazionale con i sindacati
riferentesi al Piano di ristrutturazione e di
riorganizzazione del Gruppo approvato dal Cda lo
scorso 30 novembre 2004. La Data Service l’11 gennaio
2005 ha sottoscritto un verbale di accordo nel quale
si sono individuate le linee di applicazione del piano
di rilancio del Gruppo anche attraverso operazioni
societarie di razionalizzazione della propria presenza
territoriale. L’accordo ieri raggiunto prevede
l’utilizzo della procedura della mobilità fino a 150
unità per i lavoratori in possesso dei requisiti
pensionistici e/o che dichiarino la loro volontarietà.
Lo strumento della Cigs per riorganizzazione
riguarderà un numero massimo di 100 unità mentre per
il contratto di solidarietà le unità interessate
saranno 127.

MANULI RUBBER: MOBILITA' http://www.ecodibergamo.it/

Accordo raggiunto per la mobilità alla Manuli Rubbers
Industries Spa (ex Hydrofit) di Boltiere (BG),
fabbrica di raccordi per tubi, che in questo modo darà
corso alla chiusura definitiva dello stabilimento
bergamasco annunciata alcuni mesi fa. Con l'accordo
raggiunto si concorda la messa in mobilità dei 24
operai che cesseranno il rapporto di lavoro
immediatamente, ad eccezione di un numero minimo di
lavoratori indispensabili per lo svolgimento deglòi
ultimi adempimenti produttivi" che, in ogni caso,
"saranno posti in mobilità entro il 15 febbraio
prossimo. La fuoriuscita dei lavoratori è stata
concordata sulla base, da un lato, di un piano di
incentivi all'esodo e, dall'altro, di garanzia di
attivazione di un percorso di riqualificazione
professionale finalizzato al ricollocamento operativo.
In particolare attraverso iniziative che potranno
contare sia sulla collaborazione dell'Unione
industriali che di iniziative organizzate e gestite
nell'ambito di progetti pubblici territoriali promossi
dall'amministrazione provinciale.

FILATURA DI ALBANO: CASSA SPECIALE
http://www.ecodibergamo.it/

La sostanza non è cambiata. Anche nell'incontro di
ieri con il gruppo Franzoni Filati, la chiusura della
Filatura di Albano (BG), che dà lavoro a 88 persone, è
stata confermata. Si comincia a parlare di cassa
integrazione straordinaria anziché di mobilità, ma non
è questo l'obiettivo principale dei sindacati, che
continuano a perseguire prima di tutto il mantenimento
dello stabilimento bergamasco. Le trattative sono
aggiornate al 7 febbraio. Il ricorso alla cassa
speciale non cambierebbe comunque la prospettiva
finale per la Filatura: la chiusura è irreversibile.
La proposta sindacale è sempre la stessa: spostare la
discussione su tutto il gruppo e su questo spalmare la
riorganizzazione, puntando a tenere aperto lo
stabilimento di Albano. La Filatura è una delle due
sedi bergamasche della Franzoni Filati. L'altra è a
Calcinate e occupa una settantina di persone. A
settembre 2003 è stato chiuso Pognano (34 dipendenti).
Il gruppo bresciano di Esine ha stabilimenti anche a
Cividate (Brescia) e Trani (Bari).

AMBULATORI IN SCIOPERO http://www.gazzettadiparma.it/

Medici in sciopero per due giorni in tutt'Italia,
domani e venerdí, in segno di protesta nei confronti
del nuovo Accordo collettivo nazionale. L'agitazione
prevede la chiusura totale di tutti gli ambulatori dei
medici generici. Saranno garantite esclusivamente le
visite domiciliari in casi di emergenza, le visite a
pazienti terminali e le prestazioni di assistenza
domiciliare integrata, che saranno erogate
gratuitamente agli assistiti. Per il settore della
medicina dei servizi, saranno garantite solo le visite
fiscali e l'attività dei Sert. Quello che i medici
trovano intollerabile, nella nuova convenzione, "è lo
stravolgimento del ruolo professionale storico del
medico, chiamato a sottostare a obblighi e compiti che
hanno poco di medico e tanto di amministrativo,
affidando un enorme potere di gestione e controllo
alla pubblica amministrazione".

DUSTY: SIT-IN DEI LAVORATORI http://www.lasicilia.it/

Giornata campale (con conclusione positiva) per i
lavoratori ex Dusty, ora dipendentì del Consorzio che
gestisce la raccolta dei rifiuti in alcune zone della
città di Catania. Una cinquantina di essi hanno
manifestato a lungo in piazza Duomo a partire dalla
tarda mattinata per protestare contro la mancata
corresponsione da parte della Dusty dello stipendio di
dicembre. Stipendi che la società non ha pagato
vantando ancora crediti con il Comune. Da Roma è
giunta una soluzione, sia pure provvisoria al problema
prospettato: su proposta del sindaco i lavoratori
riceveranno un consistente acconto dal nuovo consorzio
nato dall'unione della Ipi di Roma e della Siet di
Catania. L'amministrazione si sta inoltre adoperando
affinché ai lavoratori possano essere assicurati, già
entro una decina di giorni, gli arretrati e ha chiesto
l'intervento del prefetto Cancellieri disponibile a
convocare un incontro con i vertici della Dusty e del
Comune.

NETTURBINI DI FAVARA IN SCIOPERO
http://www.lasicilia.it/

Più di venticinque operatori ecologici impegnati nel
servizio di igiene ambientale nel comune di Favara
(AG) da ieri sono in stato di agitazione. Si tratta
dei lavoratori alle dipendenze delle ditte Icos Srl e
Omnia Trasport, entrambe di Porto Empeodcle, che
insieme ad altre due imprese (Sap srl di Agrigento e
Iseda Srl di Porto Empedocle), gestiscono, il servizio
di raccolta, pulizia e smaltimento dei rifiuti solidi
urbani. Lo stato di agitazione è scattato - sostengono
gli interessati - a seguito dei ritardi registrati nel
percepire le mensilità. Lo stipendio che doveva essere
pagato entro il 15 gennaio non è stato ancora
liquidato dalle ditte Icos ed Omnia Trasport. Questo
ennesimo e grave ritardo crea nei lavoratori disagio e
frustrazione non potendo programmare le spese della
famiglia. Lo stato di agitazione, se non sortirà
l'effetto sperato, si trasformerà in protesta con
l'astensione dal lavoro programmata per mercoledì 2
febbraio prossimo.

ACCIAIERIE DI TERNI: MANIFESTAZIONE A ROMA
http://www.larena.it

Stabilimento deserto a Terni e circa 3 mila persone in
piazza a Roma: i lavoratori dello stabilimento della
Thyssen Krupp di Terni hanno protestato così contro la
decisione dell’azienda tedesca di chiudere l’impianto
del lamierino magnetico e il rischio di disimpegno
dalle fucine il prossimo anno. Dopo l’incontro
dell’altro ieri sera a palazzo Chigi, la trattativa
tra l’azienda e i sindacati è ripresa ieri in serata
ed è continuanta fino a notte fonda. I rappresentanti
dei lavoratori hanno ribadito che la chiusura del
lamierino è inaccettabile anche se non dovesse
comportare licenziamenti (l’azienda ha assicurato il
reimpiego degli esuberi nell’acciaio inox e nel
laminato a freddo). E per questo, in tarda serata dopo
aver appreso il piano dell’azienda, i sindacati sono
stati ad un passo dalla rottura.

AUCHAN; PROVVEDIMENTI PUNITIVI CONTRO I LAVORATORI
http://www.corriereadriatico.it/

Atmosfera pesante all'Auchan di bellocchi, dove i
dipendenti hanno mobilitato i loro rappresentanti
sindacali per opporsi al clima di intimidazione
instaurato dalla direttrice dell’ipermercato. Secondo
le testimonianze raccolte sarebbero aumentati in
misura esponenziale in questi ultimi tempi quei
provvedimenti che per i diretti interessati hanno il
sapore di una punizione, vedi trasferimento di
reparto, repentini cambiamenti di orario, modifiche
penalizzanti del piano ferie, incarico di svolgere
l'inventario in ore notturne. La situazione si è
esasperata al punto tale che i sindacati hanno
troncato ogni relazione con la controparte spostando
la vertenza a livello nazionale e valutando con i
propri legali se esistono i presupposti del
comportamento antisindacale.

LUXOTTICA http://www.ladige.it/

La Luxottica di Rovereto ha preso una decisione
riguardo ai tredici operai accusati di furto di
occhiali. In pratica, l'azienda di Leonardo Del
Vecchio rimetterà tutte le querele evitando così ai
dipendenti un'eventuale condanna. I cinque che
volevano patteggiare, dunque, non dovranno concordare
alcuna pena con il pubblico ministero ma usciranno
puliti dalla vicenda, come se non l'avessero mai
vissuta. L'azienda per ritirare la denuncia ha chiesto
una contropartita: gli operai si salveranno dal
tritacarne del processo ma dovranno licenziarsi,
lasciare la grossa fabbrica in zona industriale e
cercarsi un altro impiego. Qualcuno, in realtà, l'ha
già fatto e dunque ringrazia di cuore i delfini di Del
Vecchio. Una soluzione inedita, quella prospettata
dalla Luxottica, ma che ha convinto i diretti
interessati. Tutti tranne uno che ieri non era in
tribunale ma comunque non aveva firmato alcun accordo.
Il giudice ha quindi rinviato l'udienza filtro al 15
febbraio per dar tempo al giovane di accettare la
proposta oppure mandarlo a processo. Oltre al
licenziamento, ovviamente, i tredici operai si
accolleranno anche le spese processuali e le parcelle
dei propri legali e di quello della parte lesa.

NUOVA FALCO http://www.ladige.it/

Forti preoccupazioni per il futuro della Nuova Falco
di Pergine serpeggiavano ieri tra i dipendenti riuniti
in assemblea per valutare la situazione e le
prospettive future dell'azienda cittadina. Fabio Avi,
il titolare, già la settimana scorsa aveva
preannunciato la messa in mobilità di 12 dei 22
dipendenti, motivandola con la crisi di mercato che da
mesi sta penalizzando la storica ditta di placcature
per pannelli in ogni tipo di legno rispetto alle
concorrenti italiane.
Le organizzazioni sindacali di categoria hanno
informato i lavoratori sulle procedure di mobilità e
sul tentativo di garantire alcune mensilità da
accompagnare alla mobilità.


27 gennaio 2005

ACCIAIERIE DI TERNI: DI NUOVO ROTTURA
http://www.gazzettadelsud.it/

Il confronto sul futuro delle Acciaierie di Terni si è
rotto ancor prima di incominciare. A nulla è valso il
nuovo tentativo di mediazione da parte di Palazzo
Chigi. Almeno per ora, visto che la Thyssen Krupp ha
ribadito punto per punto la sua posizione: lo
stabilimento magnetico verrà chiuso, e la riunione del
Consiglio di sorveglianza, che dovrebbe formalizzare
la decisione, non sarà rinviata. In queste condizioni,
per i sindacati non esiste alcun margine di
trattativa. Per questo si preparano a proclamare
"iniziative di lotta eclatanti": per cominciare, quasi
certamente un pacchetto di 16 ore di sciopero, le
prime otto proprio domani, in concomitanza col
Consiglio di sorveglianza. Il piano della Thyssen
Krupp metterebbe a rischio nei prossimi 5 anni almeno
1.200 posti di lavoro.

LEGLER http://www.unionesarda.it/

Per gli operai della Legler resta ancora l'emergenza.
Di fatto, se non ci saranno novità entro giugno, 380
lavoratori dello stabilimento tessile di Macomer
(Sassari) saranno licenziati. L'attenzione è ora
rivolta alle delibere del Cipe in materia di
finanziamenti di progetti. A giugno scade la cassa
integrazione e se questi finanziamenti non arrivano si
entra in una fase di non ritorno. In dieci anni la
Legler ha ottenuto ben 83 milioni di euro dalla
Regione e sempre, dopo un breve periodo, l'azienda
tessile ha battuto cassa, chiedendo altre risorse. Per
questo i sindacati guardano con apprensione quello che
potrebbe accadere il prossimo 29 gennaio, quando il
Cipe dovrà deliberare il finanziamento dei progetti
legati all'Accordo di Programma sulla chimica, dove è
stato inserito anche il pacchetto Legler. I sindacati
guardano a quella data con perplessità, perché non è
detto che il Comitato interministeriale per la
programmazione economica possa deliberare anche per il
progetto presentato dalla Legler per l'ammodernamento
e la sostituzione delle macchine, che richiede
investimenti per 19 milioni di euro. Senza questi
soldi, l'azienda tessile non intende andare avanti, ma
procederà da subito ad inviare le lettere per la
mobilità alla quasi totalità dei lavoratori.

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