Autor: Marcantonio Data: Assumpte: [Forumlucca] I RAGAZZI VENUTI DALLA SKINHOUSE
DOPO L?INCENDIO A BRESCIA DI MAGAZZINO 47 CRESCE L?ALLARME PER GLI
ATTENTATI DEGLI ULTIMI MESI AI CENTRI SOCIALI
DALLE CARTE PROCESSUALI PER L?AGGRESSIONE L?ESTATE SCORSA A MILANO SUI
NAVIGLI RITRATTO DI UNA BANDA DI NAZISKIN
L?ultimo episodio, in ordine di tempo, è stato l?incendio a Brescia,
nella notte fra il 24 ed il 25 gennaio, del centro sociale autogestito
?Magazzino 47?. Ma è ormai da mesi che si assiste in Lombardia ad un
continuo stillicidio di attentati: il 21 dicembre, era toccato al ?Pacì
Paciana? di Bergamo ed il 10 gennaio all??Officina della Resistenza
Sociale? di Milano. Prima ancora, agli inizi di giugno, era stato
completamente distrutto il centro sociale di Vigevano, ?La Sede?.
Identiche le modalità: taniche di benzina per mandare a fuoco i locali.
A volte, così per Bergamo e Milano, anche una firma: un grosso martello
lasciato sul posto, mitologico emblema per diversi gruppi neofascisti,
più recentemente simbolo degli Hammerskins.
Sempre in Lombardia, ancor più grave è l?elenco delle aggressioni
fisiche, veri e propri tentati omicidi, con coltellate a giovani dei
centri sociali. A Bergamo il 1° agosto ed il 17 ottobre, a Milano il 7
agosto sui Navigli, dove solo per caso non si è avuto un esito fatale:
sei i feriti, di cui due gravi, colpiti in punti vitali nel corso di un
assalto squadristico. Ad agire bande di naziskin, più di una,
certamente collegate fra loro.
L?ASSALTO SUI NAVIGLI
Dalle indagini, ancora in corso, sui fatti dei Navigli che portarono
subito all?arresto del ventenne naziskin Giacomo Pedrazzoli, possiamo
ricavare uno spaccato di una di queste bande. Attraverso le carte
investigative, ma anche dagli interrogatori degli stessi indagati, è
possibile, infatti, ricomporre una radiografia attendibile del branco,
dai 20 ai 25 elementi, che all?una di notte del 7 agosto provocò e
aggredì a Milano i giovani del centro sociale Conchetta.
Colpisce in primo luogo l?età, per lo più giovanissimi attorno ai
vent?anni, di Milano e dintorni, fattisi accompagnare in questa
?spedizione? da qualche ultratrentenne e quarantenne, attivo un tempo
nei primi gruppi naziskin di inizio anni ?90; armati di taglierini,
bastoni e coltelli, anche artigianali, uno dei quali, con una lama di
25 centimetri, rinvenuto sui Navigli; disposti a colpire per uccidere,
come indiscutibilmente dimostrato dalle ferite inferte; tatuati, con la
testa rasata, gli anfibi ai piedi, simboli e magliette nere inneggianti
alla ?supremazia bianca?; aderenti in gran parte al gruppo interista
ultras degli ?Irriducibili?, divenuto da tempo in curva punto di
incontro di naziskin anche di altre città; tutti frequentatori assidui
della cosiddetta ?Skinhouse?. Interessante anche la composizione
sociale, qualche studente, ma soprattutto magazzinieri e operai. Due
gli elettricisti. Tipica la sottocultura da?strada?, in cerca perenne
di nemici da colpire: soprattutto giovani di sinistra e ?red-skin?.
L?INERZIA DELLA POLIZIA
Gli inquirenti hanno anche ricostruito i movimenti della banda nelle
ore precedenti l?assalto. Un fatto è stato accertato: il gruppo si è
dato appuntamento alla ?Skinhouse? di Via Cannero, dove tra una
grigliata e litri di birra si è organizzato il ?raid?. Con evidenza,
dietro alla nuova leva, qualche vecchia e nota figura, in posizione
apparentemente defilata.
Ma gli assalti da agosto in poi sono continuati. Emerge con estrema
gravità l?inerzia delle forze di polizia, in alcuni casi, forse
qualcosa di più, come a Bergamo dove sono stati denunciati diversi
episodi di vera e propria connivenza.
Nonostante, infatti, le bande lombarde di naziskin ed i loro luoghi di
ritrovo siano facilmente individuabili, più che evidente è l?impunità
di cui esse godono. Un calcolo, forse, cinico e criminale. Si lascia
sistematicamente provocare nella speranza di reazioni esasperate. Una
realtà di cui prendere atto.