Rassegna quotidiana di notizie verdi.
SOMMARIO:
- Porto Alegre. I Verdi al Forum sociale mondiale
- Clima. Pecoraro Scanio: no a politica dello struzzo di governo e G8
- Ambiente. Lion: su ecoreati Matteoli irresponsabile
- Ogm. De Petris: continua nostra lotta per Italia ogm-free
- Internet. Cortiana: il rinvio da' speranza per bloccare una direttiva
sbagliata e dannosa
- Nucleare. Pecoraro a Berlusconi: allora facciamo altro referendum
- Nucleare. Turroni: la lobby atomica ha convinto Berlusconi...
- Ddl Salvapreviti. Zancan: effetti grotteschi del testo approvato alla Camera
- Unione Europea. Zanella: occorre una nuova carta
- Medio Oriente. Lettera dei Verdi allambasciatore israeliano: fermate il
'muro'
- Iraq. Boco: Martino venga davanti commissioni congiunte Camera e Senato
- Iraq. Cento: cade altra maschera con invio Mangusta
- Islam. Cortiana: contro rigidita' Pera, offrire un'altra immagine Senato
- Islam. Cento: stato diritto non puo essere cancellato
- Venezia. Interrogazione della verde Zanella su ritardi Inpdap
- Convenzione delle Alpi. Centro Sinistra contro stralcio protocollo trasporti
- Regione Lazio. Bonelli: con le sue parole Gramazio ha offeso milioni di
italiani
Porto Alegre. I Verdi al Forum sociale mondiale
Una delegazione dei Verdi, guidata dal coordinatore dellesecutivo Angelo
Bonelli e composta anche da molti consiglieri regionali, provinciali e
comunali del Sole che ride, parteciperà al quinto Forum sociale mondiale
di Porto Alegre. Lappuntamento di Porto Alegre ha dichiarato Bonelli -
rappresenta un momento molto importante di incontro e confronto con
movimenti e associazioni di tutto il mondo per rilanciare la mobilitazione
per la pace, la solidarietà e la difesa dellambiente. Di fronte agli
squilibri esistenti, è necessario e urgente avviare pratiche e politiche
capaci di arrestare limpoverimento sociale, economico e ambientale del
pianeta. I Verdi ha aggiunto Bonelli porteranno a Porto Alegre in
particolare la proposta di istituire un Tribunale mondiale sul debito
ecologico. Il debito ecologico, infatti, è la responsabilità che ricade sui
paesi industrializzati del Nord del pianeta nei confronti dei paesi del
Terzo mondo per il saccheggio delle risorse naturali e lo sfruttamento dei
popoli. Questa responsabilità rappresenta un debito dei paesi
industrializzati che va urgentemente riconosciuto e restituito ai paesi del
Sud del mondo.
Clima. Pecoraro Scanio: no a politica dello struzzo di governo e G8
Lallarme lanciato da tre autorevoli enti di ricerca internazionali
riguardo agli stravolgimenti climatici in atto sono della massima gravità.
Di fronte a questo il Governo italiano e i paesi del G8 non possono pensare
di chiudere gli occhi. Con queste parole il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio chiede un dibattito in Parlamento per affrontare le
questioni sollevate da Institute for Public Policy Research (Gb), Centre
for American Progress (Usa) e The Australia Institute, ieri riportate da un
quotidiano nazionale. Il Governo e i paesi del G8 non possono pensare di
andare avanti con la politica dello struzzo spiega il leader del Sole che
ride -. Il nostro esecutivo si è distinto a livello internazionale per
lassoluta miopia sui temi ambientali, giungendo a mettere in discussione
persino i vincoli del Protocollo di Kyoto. Una scelta inammissibile e
colpevole. Oggi tre autorevoli enti di ricerca internazionali ci ricordano
che, in assenza di politiche efficaci e rigorose riguardo allemissione di
gas serra, rimangono appena dieci anni al raggiungimento del punto di non
ritorno per gli stravolgimenti climatici. Noi Verdi aggiunge Pecoraro -
abbiamo sempre sostenuto la possibilità di attuare politiche fondate sul
risparmio, l'efficienza e le fonti rinnovabili, creando anche posti di
lavoro attraverso la crescita di piccole e medie imprese che operino nel
settore energetico. Puntare su efficienza e risparmio energetico, con
politiche a costo zero, significherebbe risparmiare il 18 per cento del
fabbisogno energetico nazionale, pari alla quota d'importazione. E
necessario che questi temi vengano affrontati in Parlamento con la massima
urgenza.
Ambiente. Lion: su ecoreati Matteoli irresponsabile
Una dichiarazione finalizzata a tranquillizzare gli inquinatori, gli
speculatorti e le ecomafie. Lo afferma il deputato verde della commissione
Ambiente, Marco Lion, secondo il quale la presa di distanza del Ministro
Matteoli dalle proposte di introduzione dei reati ambientali è
irresponsabile anche se, purtroppo, in perfetta linea con tutti gli atti
della maggioranza di centro destra tesi alla deregulation totale della
normativa ambientale. Lion rileva inoltre che la stessa commissione
parlamentale sulle Ecomafie si è unanimemente espressa a sostegno della
introduzione di pene per chi commette delitti contro lambiente, così come
ha fatto la commissione Nordio, incaricata dal Governo di elaborare il
nuovo Codice di Procedura penale.
Ogm. De Petris: continua nostra lotta per Italia ogm-free
"L'approvazione di questo decreto non interrompe la nostra battaglia per
difendere, in parlamento e nel paese, le ragioni dei tanti agricoltori e
consumatori che considerano praticabile e concreta l'ipotesi di un'italia
libera da ogm. imporre la coesistenza con le coltivazioni transgeniche
sarebbe un danno irreparabile per il futuro delle nostre migliori
produzioni agroalimentari" Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo in Commissione agricoltura, ha motivato in aula il voto
contrario dei Verdi alla conversione in legge del decreto sulla coesistenza
fra le colture convenzionali, biologiche e transgeniche. "Il Parlamento -
prosegue la senatrice - ha apportato certamente miglioramenti ad un testo
del governo decisamente in contrasto con le aspettative del paese, ma
restano alcuni elementi di grave preoccupazione: dall'assenza dell'obbligo
di assicurazione contro i danni a carico di chi coltiva ogm e gli ostacoli
alla delimitazione di aree ogm-free derivanti dal riferimento, nel testo
del decreto, alla raccomandazione della commissione europea del 23 luglio
2003. La nostra battaglia, ora - conclude De Petris - prosegue nelle
regioni", mantenere il territorio libero da ogm "sara' il primo impegno dei
candidati dei verdi per i consigli regionali, con la convinzione che -
conclude - valorizzare le caratteristiche del nostro modello alimentare sia
una priorita' programmatica irrinunciabile". (Dire)
Internet. Cortiana: il rinvio da' speranza per bloccare una direttiva
sbagliata e dannosa
"Le convulse notizie sull'approvazione della direttiva per la brevettazione
del software, confermano che la direttiva è stata rinviata, come avevamo
sperato e chiesto nei giorni passati. L'approvazione sarebbe stato uno
schiaffo all'Europarlamento, che con una partecipazione democratica senza
precedenti aveva radicalmente cambiato il testo originale, poi nuovamente
peggiorato dal Consiglio dei Ministri, proprio mentre prende corpo sul
piano costituzionale l'Unione Europea. Prendiamo atto di dover ringraziare
l'Olanda, ma soprattutto Polonia, Ungheria e Lettonia, cioè quei Paesi
dell'allargamento, che hanno scelto l'Europa come via di libertà alla
democrazia parlamentare. La Polonia, infatti, ha ripetutamente chiesto una
discussione profonda anche con i nuovi venuti, come per altro hanno fatto
diversi parlamentari e gruppi del Parlamento Europeo. Con la decisione di
oggi è maturo il tempo che anche il nostro Paese faccia la sua parte,
uscendo da una posizione di astensione comprensibile un anno fa, ma che
avrebbe una sapore sola pilatesca." Afferma il sen. Cortiana, presidente
dell'intergruppo Bicamerale per l'Innovazione Tecnologica. "Ora
l'attenzione si sposta sulla Commissione Giuridica, che la settimana
prossima discute la mozione presentata dai Verdi di riavvio dell'intero
dossier. Ormai lo scontro sulla direttiva, che metterebbe in grande
difficoltà l'intero comparto dell'information Technology europeo, non si
configura solo come una questione di merito sugli alfabeti e sulla
conoscenza da garantire come beni comuni, ma anche una questione
democratica relativa all'importanza e alla dignità costituzionale del
Parlamento dell'unione, di fronte a inaccettabili pressioni
extraistituzionali ed extraeuropee delle lobby legate alle multinazionali
perlopiù americane. "
Nucleare. Pecoraro a Berlusconi: allora facciamo altro referendum
"Noi sfidiamo Berlusconi a fare di nuovo un referendum sul nucleare in
Italia. vediamo chi vuole una centrale nucleare sotto casa". lo dichiara il
presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, commentando le parole del
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, con il premier transalpino
Raffarin, ha rilanciato l'idea del nucleare. "Berlusconi - aggiunge il
leader del sole che ride - la smetta di parlare di cose assurde e pensi ai
problemi veri dell'Italia, a cominciare dalla riconversione energetica.
mentre le principali realta' europee pianificano i tempi di fuoruscita dal
nucleare e puntano sul risparmio e sulle energie rinnovabili, il governo
italiano si distingue ancora una volta per posizioni di retroguardia". La
strada da intraprendere - conclude Pecoraro - "e' quella dell'energia
pulita e rinnovabile, a cominciare dall'energia solare e dall'idrogeno". (Dire)
Nucleare. Turroni: la lobby atomica ha convinto Berlusconi...
"Vedo che la lobby del nucleare, che riesce a sfondare solo nei paesi piu'
poveri e con i governi piu' corrotti, ha fatto breccia sul presidente del
consiglio che vuole mettersi in affare con i francesi e per fare questo,
ancora una volta, fa una legge ad hoc: ha inserito nella comunitaria la
possibilita' che le nostre imprese, Enel in testa, costruiscano e
gestiscano all'estero centrali nucleari" - lo afferma il senatore dei Verdi
Sauro Turroni, vicepresidente della Commissione ambiente di Palazzo Madama,
commentando le dichiarazioni di Berlusconi sulla necessita' di avviare una
riflessione sul nucleare. "E' inutile che Berlusconi continui ad invocare
Kyoto - continua Turroni - l'Italia deve raggiungere gli obiettivi fissati
nel protocollo in tempi brevissimi, molto prima che possa essere messa in
funzione una qualsiasi nuova centrale nucleare" e allora, conclude
l'esponente del sole che ride, "pensi, piuttosto, al risparmio energetico,
alle tecnologie pulite e a incentivare la ricerca in questi settori per
rendere competitivo il nostro sistema delle imprese". (Dire)
Ddl Salvapreviti. Zancan: effetti grotteschi del testo approvato alla Camera
"Alla ripresa della discussione in Commissione giustizia del 'Ddl
Salvapreviti', tra le innumerevoli critiche e censure ad un provvedimento
che distrugge fuor da ogni ragionevolezza metà del codice penale, ho fatto
notare che la norma di diritto transitorio che disciplina i processi in
corso (art. 10 del testo) stabilisce che si applichi ai fatti precedenti
all'entrata in vigore della legge e ai processi pendenti. Ma, poiché è
stato dimenticata la parola 'anche', la conseguenza paradossale è che se
tale testo venisse approvato negli stessi identici termini al Senato
sarebbe la prima legge ad avere esclusivamente effetti retroattivi". Lo
afferma il senatore dei Verdi Giampaolo Zancan, Vicepresidente della
commissione giustizia di Palazzo Madama. "E' una dimenticanza freudiana, -
prosegue Zancan - perché in realtà alla maggioranza e al Governo interessa
soltanto l'effetto retroattivo della legge a beneficio e salvezza
dell'onorevole Previti".
Unione Europea. Zanella: occorre una nuova carta
'Visto che la Costituzione non è una Carta rigida, noi Verdi ci
impegneremo per la promozione di una forte iniziativa popolare affinché il
Parlamento europeo proponga una nuova Convenzione. Lo hanno detto in Aula
la coordinatrice dei deputati Verdi, Luana Zanella, spiegando il voto di
astensione del proprio Gruppo. Zanella ha affermato che "per una forza
convintamente europeista come quella dei Verdi, partito organizzato su
scala europea, non è possibile un sostegno pieno al testo della
Costituzione senza l'abolizione delle Conferenze intergovernative, la
proibizione espressa delle azioni militari preventive, leliminazione della
clausola di solidarietà e dell'agenzia europea degli armamenti, per
rafforzare le politiche di pace, di sicurezza sociale, di giustizia e
solidarietà".
Medio Oriente. Lettera dei Verdi allambasciatore israeliano: fermate il 'muro'
In seguito alla notizia della ripresa da parte di Israele della costruzione
del 'muro di separazione' intorno alla colonia ebraica di Ariel, nel cuore
della Cisgiordania, la Verde Laura Cima ha scritto ieri una lettera
allambasciatore israeliano in Italia, Ehud Gol. La parlamentare del Sole
che ride ha voluto così rivolgere un appello alle autorità di Tel Aviv le
quali in questo modo spiega Cima - affossano gli sforzi del neoeletto
presidente palestinese. In un momento così delicato per la costruzione del
dialogo tra i due popoli, Ariel Sharon non può esprimere un segnale così
negativo che potrebbe vanificare gli sforzi di Abu Mazen per raggiungere un
cessate il fuoco tra le principali organizzazioni palestinesi. La Corte
Internazionale di Giustizia dellaja, lo scorso luglio, - ricorda Cima - si
era pronunciata contro il muro giudicandolo illegale perché costruito su
terre palestinesi occupate militarmente: andare avanti con quella
costruzione è una provocazione nei confronti anche di quanti nella comunità
internazionale sostengono profondamente nellimpegno di Abu Mazen. Crediamo
di interpretare i sentimenti di moltissime donne e uomini del nostro paese,
chiedendo alle autorità israeliene di rispettare il processo in corso e di
creare speranze di pace.
Iraq. Boco: Martino venga davanti commissioni congiunte Camera e Senato
"A seguito della richiesta avanzata dal centrosinistra, il ministro Martino
verrà oggi a relazionare in Parlamento e mi auguro che lo faccia davanti
alle Commissioni congiunte esteri e difesa di Camera e Senato. Sull'Iraq il
centrosinistra ha una posizione unitaria. Nel giorno del lutto abbiamo
deciso di rispettare il dolore, ma oggi discuteremo politicamente con chi
con ipocrisia continua a parlare di missione umanitaria e non di guerra".
Lo ha dichiarato il senatore Stefano Boco, Presidente dei Verdi a Palazzo
Madama, nel corso di un'intervista a Radio Radicale. "In Iraq, in questo
momento, la situazione è difficilissima. L'Italia avrebbe dovuto seguire la
posizione presa già da tempo dalla Spagna e ritirare il contingente. Le
elezioni rischiano di diventare un bagno di sangue e le grandi regioni, che
al momento non hanno accesso al voto, devono poter partecipare alla
competizione elettorale. In questi momenti ci vuole saggezza,- conclude
l'esponente del Sole che Ride - il governo italiano deve avere la capacità
di riportare i nostri soldati a casa".
Iraq. Cento: cade altra maschera con invio Mangusta
Cade unaltra maschera: lItalia è in guerra e chi lha voluta non si è
preoccupato di tutelare neppure la sicurezza dei soldati. Paolo Cento,
coordinatore dei Verdi, critica duramente la notizia che sono stati
inseriti anche elicotteri Mangusta A129 fra i mezzi in dotazione al
contingente italiano previsti dal decreto di rifinanziamento delle missioni
italiane. Cento sostiene che il Parlamento ed il paese devono essere messi
a conoscenza dei progetti del Governo che fino ad oggi ha mentito,
straparlando di costruzione della pace e progettando, invece, la guerra.
Dopo il voltafaccia del ministro Martino che non si è neppure presentato
davanti alle commissione parlamentari, il Governo si assuma ora la
responsabilità di far tornare a casa i nostri soldati esposti ai rischi di
una guerra odiosa".
Islam. Cortiana: contro rigidita' Pera, offrire un'altra immagine Senato
"Accidenti se non e' un discorso attuale". Si e' appena concluso il
convegno che ha ricordato l'incontro tra San Francesco e il sultano Melek
El Kamel e il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, che lo ha organizzato
con i francescani, ritiene che quell'immagine alta di dialogo tra diverse
culture, come cristianesimo e islam, sia importante anche e, forse,
soprattutto oggi. "Laddove c'e' un presidente del Senato che continua a
riproporre la sua rigidita' culturale, noi dobbiamo cogliere il messaggio
del Papa sul dialogo tra credenti e non credenti e offrire un'altra
immagine del Senato". Quello di ieri e' stato il secondo convegno sul tema
organizzato da Cortiana. "Il primo fu sull'incontro tra Sant'Ambrogio e
Sant'Agostino, retore non credente nordafricano poi convertitosi. Lo feci
per dimostrare che la cristianita' e' stata una metafora di incontri.
Francesco, mi hanno ricordato i miei amici francescani, ha fatto di piu':
non ha convertito ne' e' stato convertito dal sultano, eppure i due hanno
dialogato". (Dire)
Islam. Cento: stato diritto non puo essere cancellato
Le reazioni della destra alla sentenza di Milano, secondo il coordinatore
dei Verdi, Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia, sono
strumentali ed hanno come unico obiettivo quello di attaccare ancora una
volta la magistratura e la sua autonomia. La decisione del GUP Clementina
Forleo aggiunge - rispetta lo stato di diritto che vige in Italia dove
non può essere accettata la caccia alle streghe senza prove precise e
documentate. Semmai, quella sentenza riconferma la necessità di discutere
delle modalità di lotta al terrorismo che un paese democratico deve
affrontare con rigore ma senza stravolgere i propri principi fondamentali.
Venezia. Interrogazione della verde Zanella su ritardi Inpdap
Con una interrogazione al ministro del Welfare, la deputata verde Luana
Zanella chiede un intervento urgente del Governo sulla gestione
dellufficio provinciale di Venezia dellistituto Nazionale di Previdenza
per i dipendenti dellamministrazione pubblica (Inpdap). La CGIL - spiegaq
Zanella - ha denunciato una conduzione ormai intollerabile dellente e i
ritardi incredibili delle pratiche accumulate che viaggiano ormai intorno
alla cifra di 18.000!. Questa situzione è la conseguenza di una cattiva
gestione delle strutture dove lorganico è ridottissimo e non
sufficientemente preparato. In più la divisione in due delle sedi Inpdap,
una a Venezia e laltra a Mestre, crea molti disagi che le organizzazioni
sindacali sono pronte a denunciare con dure forma di protesta. Vista la
rilevanza sociale di questo Ente, ci aspettiamo che il ministro Maroni non
sia disattento alle nostre sollecitazioni.
Convenzione delle Alpi. Centro Sinistra contro stralcio protocollo trasporti
Perché il Governo Berlusconi ha cambiato idea sul protocollo trasporti
della Convenzione delle Alpi?. E quanto chiedono in una nota congiunta i
deputati del centro sinistra Calzolaio, Boato, Brugger, Cima, Olivieri,
Pistone e Mantovani in merito al Ddl di ratifica dei protocolli di
attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi in
discussione alla Camera. I parlamentari denunciano il voltafaccia del
Governo che ha preteso al Senato, nel novembre 2002, dopo il sì della
Camera dei Deputati ai 9 protocolli, lo stralcio di uno di essi, quello
trasporti. LItalia da quasi quattro anni deve ratificare quei protocolli
della Convenzione, entrata in vigore nel 1995, primo accordo multilaterale
di cooperazione interregionale in una grande area montuosa sensibile, ricca
di storia, cultura, risorse, biodiversità. Mentre gli elettori svizzeri
hanno bocciato con referendum il tunnel stradale, mentre il libro bianco
della EU e il rapporto del commissario Van Miert valorizzano proprio il
protocollo trasporti, mentre la Francia ha sbloccato la trattativa sulla
Torino-Lione, mentre le regioni interessate (con la Val dAosta) chiedono
unanimemente di ratificarlo, lItalia non ha ancora rispettato i propri
impegni. In commissione il Governo non è riuscito a spiegare la
contraddittorietà della propria scelta e non ha chiarito se il protocollo
di cui vuole lo stralcio verrà ratificato da un apposito disegno di legge e
se lorientamento è stato notificato ai paesi limitrofi. E bene che in
aula si faccia chiarezza: l87% dellinquinamento dellarea alpina è
provocato da auto e camion, il traffico dei TIR cresce del 10% ogni anno,
le linee ferroviarie sono sfruttate solo per il 30%. Occorre irrobustire le
tratte ferroviarie transalpinee e lintermodalità degli snodi pedemontani e
occorre - concludono - che il Governo si prenda le proprie responsabilità.
Regione Lazio. Bonelli: con le sue parole Gramazio ha offeso milioni di
italiani
Forse Gramazio, fascista non pentito, e purtroppo per i cittadini del
Lazio, Presidente dell'Agenzia sanitaria Regionale, non ha letto neanche i
documenti dei fascisti, o più probabilmente Gramazio tenta ignobili quanto
false ricostruzioni del fascismo ha dichiarato Angelo Bonelli Capogruppo
Verdi Regione Lazio. Non i documenti degli antifascisti ma dello stesso
Gran Consiglio provano che il fascismo fu decisamente, coscientemente e
criminalmente antisemita e razzista. Basta leggere la famigerata
"Dichiarazione sulla razza", votata dal Gran consiglio il 6 ottobre 1938 e
pubblicata sul "Foglio d'ordine" del PNF del 26 ottobre 1938, al quale farà
seguito il Regio decreto legge n. 1779 dell 1938 intitolato "Provvedimenti
per la razza italiana" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 novembre
1938 n. 264), dove all'art. 1 si stabiliva che "a qualsiasi ufficio od
impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private,
frequentate da alunni italiani, non possono essere ammesse persone di razza
ebraica" Nella stessa dichiarazione del 26 ottobre 1938 Il Gran Consiglio
del Fascismo dichiarava "l'attualità urgente dei problemi razziali e la
necessità di una coscienza razziale", ricordando che il Fascismo aveva
"svolto da sedici anni e svolge un'attività positiva, diretta al
miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana,
miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze
politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti. Il Gran Consiglio
del Fascismo stabiliva infine, tra l'altro il divieto di matrimoni di
italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e
altre razze non ariane; il divieto per i dipendenti dello Stato e da Enti
pubblici - personale civile e militare - di contrarre matrimonio con donne
straniere di qualsiasi razza. Ma oltre ai documenti ufficiali esistono le
migliaia di testimonianze di chi ha vissuto l'orrore del fascismo e della
guerra, e l'ignominia delle delazioni e dell'aiuto che i fascisti diedero
ai nazisti per individuare e deportare migliaia e migliaia di ebrei o di
oppositori che, in gran parte, trovarono la morte nei campi di
concentramento. Il minimo che Storace deve fare a questo punto è di
cacciare Gramazio dalla carica di Presidente dell'agenzia Regionale
Sanitaria, un ruolo che non merita di ricoprire una persona che con le sue
parole ha offeso milioni di persone.
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