Comunicato/sindacale ? per affissione nelle bacheche e albi ai sensi dell?art.
25 L. 300/70
27 GENNAIO ? CHI NON HA MEMORIA, NON HA FUTURO
PER NON DIMENTICARE,
PERCHE? QUESTI ORRORI NON AVVENGANO MAI PIU?
Il testo è tratto da ?In onore degli italiani caduti nei campi di sterminio
nazisti, di Primo Levi (a cura dell?Associazione Nazionale ex deportati
politici nei campi di sterminio nazisti). Si invitano tutti e tutte ad affiggerlo
nei luoghi di lavoro e nelle scuole, in occasione della ?giornata della
memoria?, per ricordare cosa sono stati gli orrori dei campi di sterminio
nazisti, dove furono ?macellati? milioni di persone, non solo ebrei ma anche
oppositori politici del regime, zingari, omosessuali?per ribadire che ogni
regime totalitario (compresi quelli dell?est europeo, di staliniana memoria)
va combattuto e ne vanno denunciati e ricordati gli orrori e i crimini contro
l?umanità.
Questo è il nostro piccolo contributo, per le generazioni future come per
quelle attuali.
??Alcuni fra noi, erano partigiani e combattenti politici: sono stati catturati
e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo
Reich vacillava, straziati dal pensiero della liberazione così vicina.
La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le città
italiane ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi,
tedeschi, che nell?Italia fascista, costretta all?antisemitismo dalle leggi
razziali di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalità
del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.
C?erano bambini fra noi, molti, e c?erano vecchi alle soglie della morte,
ma tutti siamo stati caricati come merce sui vagoni e la nostra sorte, la
sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, è stata la stessa per tutti.
Non era mai successo, neppure nei secoli più oscuri, che si sterminassero
esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte
i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo
queste distinzioni) di un paese che è stato civile, e che civile è ritornato
dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.
In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si è toccato il
fondo della barbarie.
Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese
tu venga, tu non sei un estraneo.
Fa? che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia inutile la nostra
morte.
Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento:
fa che il frutto orrendo dell?odio, di cui hai visto qui le tracce, non
dia nuovo seme, né domani né mai.?
NOTA: E CHE OGNUNO LO FIRMI COME VUOLE
Giuseppe Martelli - segreteria USI AIT