Autore: giuseppe Data: Oggetto: [Cm-roma] siete tutti invitati, sennò che critici siete?
SABATO 29 GENNAIO ore 16,00 CATENA UMANA dal Ministero della Difesa al
Ministero del Tesoro PER IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL'IRAQ PER
TRASFERIRE RISORSE ECONOMICHE DAL MILITARE AL SOCIALE
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL'IRAQ
SABATO 29 GENNAIO ore 16,00
CATENA UMANA
dal Ministero della Difesa al Ministero del Tesoro
PER IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL'IRAQ
PER TRASFERIRE RISORSE ECONOMICHE DAL MILITARE AL SOCIALE
Il mitragliere italiano ucciso a Nassiriya il 21 gennaio nel corso di un'operazione
di copertura militare ad una pattuglia terrestre scontratasi con ribelli
iracheni, dimostra la natura bellica della presenza italiana in Iraq al
fianco delle truppe occupanti, impegnate in questo momento a garantire lo
svolgimento delle elezioni-farsa volute a tutti i costi dall'amministrazione
nordamericana e dal suo ex-agente Allawi, capo dell'attuale governo
fantoccio di Baghdad.
Per mantenere il contingente militare in Iraq, già costato finora oltre 600
milioni di euro, il governo italiano, che ha appena rinnovato per decreto la
"missione", ha deciso di impegnare ulteriori risorse economiche,
sottraendole così ai pressanti bisogni sociali nel nostro paese.
Un sistema fondato sulla guerra causa ogni giorno uno "tsunami" di natura
economica, determinato dall'ingiustizia sociale, dalla povertà, dal debito
internazionale. La stessa militarizzazione degli aiuti alle popolazioni dell'Asia
garantisce gli interessi economici legati alla ricostruzione, che lascerà
solo una magra elemosina (meno del 10% delle somme raccolte) alle
popolazioni colpite.
Lo stato di guerra colpisce anche la libertà d'espressione, con il tentativo
di mettere a tacere l'informazione non allineata e subalterna alle veline
governative, estendendo anche ai civili il liberticida codice penale
militare.
Quante risorse per uccidere e opprimere un popolo, mentre da noi si tagliano
le spese sociali in tutti i settori e si negano case e reddito a precari ed
immigrati !
- Per protestare contro il governo di guerra e le sue scelte di rinnovare la
partecipazione diretta alla guerra in Iraq, coperta e legittimata dalle
elezioni-farsa del 30 gennaio - svolte senza alcuna parvenza di legalità in
un paese oppresso dalla occupazione militare.
- Per protestare contro le scelte di morte e distruzione che hanno prodotto
il massacro di Falluja e più di centomila morti in Iraq
- Per fermare le spese di guerra e tutti gli tsunami militari prodotti dai
signori della guerra
SABATO 29 GENNAIO ore 16,00
CATENA UMANA
dal Ministero della Difesa al Ministero del Tesoro
(appuntamento in via XX Settembre, angolo via Firenze)