Autor: xawcos@tin.it Data: Assunto: [Consumo critico - Milano Social Forum] Intervista sulle energie
rinnovabili ed alternative
Visto che lavoreremo sulle questioni energetiche vi invio questa intervista
del Senatore Fiorello Cortiana
Abbracci, Stefano C.
Per ?energie rinnovabili ed alternative? si intendono quelle derivate da
fonti illimitate, ciè non esauribili, quali il sole ed il vento ad esempio.
In particolare queste tipologie di fonti energetiche vengono definite
?alternative? in quanto alternative a quelle non rinnovabili?, perchè
esauribili in quanto limitate, come il petrolio o il carbone e alternative
al loro essere fonte di inquinamento a causa delle emissioni che il loro
consumo genera.
?Si è ragionato e discusso molti intorno alle fonti energetiche, lo si è
fatto molto meno intorno alle funzioni che l'energia prodotta deve
soddisfare, ancor meno intorno ai modelli di organizzazione territoriale
e
sociale che genera la domanda di energia.Ad esempio: una collocazione
casuale delle differenti attività imprenditoriali in un contesto
territoriale genera, quantomeno, un aumento del consumo dei carburanti per
i trasporti. Ad esempio un centro commerciale genera un certo tipo di
traffico in certe ore, una azienda metalmeccanica altro in altre ore e
giorni e così via. La presenza o meno di linee di trasporto pubblico per
il
raggiungimento di luoghi con particolari funzioni,industriali, di servizi
o
amministrativi, genera più o meno consumo di carburante e proporzionalmente
di emissioni inquinanti. L'ampiezza della fascia oraria per l'ingresso e
l'uscita dai luoghi di lavoro genera congestione, quindi consumo di
carburante, o invece ?spalma? su un tempo più lungo le stesse persone. La
scelta di un parco mezzi pubblico dotato di motori di un tipo o di un
altro, non è indifferente sui consumi e sulle emissioni. Il trasporto su
rotaia ad esmpio consuma meno energia a parità di persone e merce
trasportate, così come consuma meno territorio e produce meno incidentalità
oltre che meno emissioni inquinanti.Così dicasi per la definizione di
tariffe integrate su un ampio territorio che consentano la combinazione
nell'uso di differenti mezzi e spazi pubblici (parcheggi di corrispondenza
delle stazioni, quindi treno+bus+metro o bici in treno, bici in
metro).Modelli e materiali differenti per la costruzione di edifici possono
richiedere un consumo più o meno alto di energia per produrre calore o per
rinfrescare, in quanto coibentati ed orientati in un certo senso.
Incentivi o disincentivi sull'uso di determinate risorse energetiche e per
la conversione verso quelle rinnovabili, possono generare una domanda,
quindi l'opportunità di investimenti nella ricerca e nell'innovazione per
il risparmio energetico.
?Le energie rinnovabili perciò possono essere complementari o
alternative.In ogni caso occorre ridurre il fabbisogno di energia e occorre
aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
?L'Unione Europea ha adottato una direttiva(2003/87/EC) la European Union
Emission Trading Scheme (EU ETS), relativa allo scambio di quote di
emissione e i piani nazionali di assegnazione.Questo è il primo sistema
internazionale per la regolazione dello scambio di emissioni di CO2 al
mondo e riguarda circa 12.000 impiandi che producono quasi la metà di
emissione di anidride carbonica in Europa. E' un modo razionale per fare
si
che le imprese acquistino o vendano quote, il fine è quello di rispettare
i
parametri previsti dal protocollo di Kyoto. I piani nazionali di
assegnazione determinano la quantità di CO2 che ogni paese mette a
disposizione delle imprese per lo scambio rispettando 11 criteri definiti
dall'Unione Europea. L'approvazione di un piano nazionale di assegnazione
permette alle imprese nazionali interessate di prendere parte al mercato
di
scambio. E' evidente che lo ?scambio? insieme alle politiche di incentivo
all'innovazione energetica, ha lo scopo di contribuire ad indirizzare il
sistema industriale continentale verso tecnologie e modi più sostenibili
e
rispettosi dei parametri di Kyoto.
?L'Unione Europea prevede fondi mirati per il risparmio e la riconversione
ma ci sono paesi che sono andati più in là diventando un modello di
riferimento internazionale. Tra questi alcuni dati possono essere chiari
più di tante argomentazioni. In Germania, grazie alle politiche governative
e dei Land, ad oggi sono installati 14.000 megawatt eolici, 5,5 milioni
di
metri quadri di pannelli solari per l'acqua calda, 380.000 megawatt
fotovoltaici, 650.000 tonnellate di biocarburanti venduti nell'anno 2003.
il riflesso sull'occupazione è pari a più di 100.000 posti di lavoro. Sono
previsti il 13% di nergia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2010 e
il
20% entro il 2020. La legge tedesca sulle energie rinnovabili obbliga il
gestore della rete ad acquistare, per più di 15 anni, l'energia elettrica,
da chiunque prodotta, derivata dall'eolico, dal fotovoltaico e dalle
biomasse; pagandola in proporzione alla qualità ambientale, come le minori
emissioni.Pensiamo a quale economia abbia messo in moto una politica
pubblica così integrata se la BMW dispone già ora di un prototipo di
macchina alimentata ad idrogeno. Sono valori quindici volte superiori a
quelli italiani. Questi dati ci fanno capire perchè il Brasile di Lula ha
fatto proprio questo modello.
?In Italia i margini per il risparmio energetico sono enormi, ma
altrettanto lo sono quelli relativi allo sviluppo di fonti rinnovabili:
pensiamo alle biomasse e ai biocarburanti dall'agricoltura, all'eolico con
giudizio e con rispetto per il paesaggio, al fotovoltaico. Se già oggi la
Germania produce 380.000 megawatt fotovoltaici cosa può fare il paese del
sole? E tutto questo vale anche per la Lombardia. Qui in modo particolare
con la rete industriale presente sul territorio è possibile pensare in modo
esteso al recupero di calore e alla cogenerazione
?L'Italia è uno dei sottoscrittori del Protocollo di Kyoto ed ora che è
stato finalmente approvato ed è entrato in vigore, sarà uno dei paesi che
andrà incontro a pesanti sanzioni dato che non lo sta rispettando.
L'attuale modello energetico basato su combustibili fossili non solo è
superato ma si pone fuori dagli accordi internazionali sottoscritti. La
Lombardia potrebbe essere la regione guida dell'intero Paese per lo
sviluppo e l'innovazione nel campo energetico, così non è perchè mancano
un
approccio sistemico, che ho rapidamente tratteggiato prima, e un insieme
di
politiche pubbliche conseguenti, in relazione con privati ed industrie.