[Lecce-sf] Precariato o schiavitù?

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Autore: Rosario Gallipoli
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Oggetto: [Lecce-sf] Precariato o schiavitù?
Si è tenuto l'altra sera un convegno promosso da R.C. a Nardò, dove si è parlato, tra l'altro, degli operai che hanno denunciato i padron Scorza per riduzione a schiavitù. Oltre a tener presente il fatto che queste sono pratiche diffusissime nel salento, anzi direi che è quasi la totalità dei rapporti di lavoro che si hanno nel salento: mia figlia, insieme ad altre ragazze hanno lavorato questa estate in un bar di Alezio per tre giorni consecutivi, appena due ore di riposo al giorno, per la somma di euro 10 al giorno senza copertura assicurativa e senza contributi. e questa e la pratica di tutti i giorni dappertutto e sopratutto nel settore della ristorazione e dei bar. Sappiamo benissimo che la "SINISTRA DI GOVERNO" non solo non interviene e non dice nulla in merito, ma, il più delle volte, è coinvolta direttamente con suoi propri sostenitori, come il caso degli scorza a chiudere gli occhi di fronte a questo atroce sfruttamento. Ha ragione Ninì quando attacca i vertici della "SINISTRA ISTITUZIONALE" che sono conniventi con i padroni, infatti le prese di posizione dei vari esponenti sia sindacali che politici, sono state più di sostegno e di solidarietà per gli scorza che non per gli operai: E' logico che queste pratiche di sfruttamento andranno sempre più diffondendosi e, anzi, saranno prese ad esempio come pratiche da esportare e come modelli da imitare. Sarebbe piuttosto importante per tutti coloro che si richiamano di appartenere sinceramente ad una ideologia di sinistra di organizzare e diffondere le denunce di queste situazioni, proprio come diceva anche il compagno Colì, cercando di dare sostegno morale e organizzativo a quegli operai che decidono di ribellarsi a questo sistema di supersfruttamento, altrimenti dobbiamo prepararci anche ad un peggioramento, con grande rischio che la cosa sfoci, se non lo è già, in rapporti intimidatori di tipo mafioso, contro tutti coloro che tentano di ribellarsi. Ma questo non possiamo pretendere che lo facciano le istituzioni senza che vi sia una autoorganizzazione dal basso che vigili e che obblighi chi di dovere ad intervenire per fermare questa spirale. Soltanto l'autoorganizzazione di tutte le categorie degli sfruttati può e deve essere garanzia di controllo e di lotta continuativa e vigilare che non vi siano derive autoritarie e mafiose sulle lotte di resistenza allo sfruttamento. Quindi non sono d'accordo con chi fà appelli sterili e inoppotuni alle istituzioni ad'intervenire per far rientrare, COSA?
ROSARIO
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