[Lecce-sf] Fw: [aa-info] l'Onu a Porto Alegre

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Autor: Rosario Gallipoli
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Asunto: [Lecce-sf] Fw: [aa-info] l'Onu a Porto Alegre
A proposito Di O.N.U.
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Sent: Saturday, January 22, 2005 9:52 PM
Subject: [aa-info] l'Onu a Porto Alegre




      Non vi sarà sfuggita la ricorrente pubblicità per il prossimo "Forum
Sociale Mondiale" con il titolo altisonante




"r i p r e n d i a m o c i l'ONU"

non si tratta del delirio di un pazzo e neppure del messaggio obliquo di
qualche grande potenza che si è sentita un po' estromessa dall'Olimpo, ma
del titolo dato al



global meeting a Porto Alegre -venerdì 28 gennaio2005-

con la partecipazione di 80 organizzazioni internazionali.



     Secondo logica, significa che l'Onu era una nostra istituzione e ci è
stata scippata negli ultimi anni.


Siamo allora andati indietro nel tempo per capire quando l'Onu è stata
nostra. Sicuramente non dal 1991 in poi, se è vero che:

·        nel 1991 ha dato le bandiere per la prima grande strage in Iraq,
realizzata con uno sganciamento di bombe pari per tonnellaggio a quello di
tutta la seconda guerra mondiale: in un  solo paese più o meno grande quanto
l'Italia, in un solo mese;


·        ha approvato l'embargo durato 12 anni sempre ai danni dell'Iraq e
che ha provocato circa 1 milione di morti, ovviamente soprattutto tra i
bambini;


·        ha approvato qualche anno dopo l'invasione statunitense di Haiti


·        ha dato le bandiere per l'invasione umanitaria della Somalia, dove
i caschi blu hanno sparato sulla folla dei civili inermi e hanno praticato
torture perfino con l'uso della corrente elettrica;


·        hanno approvato l'intervento in Ruanda della Francia che ha
appoggiato le stragi perpetrate da una fazione in lotta contro l'altra;


·        ha delegato la Nato a bombardare prima la Bosnia (contro i serbi) e
poi la Serbia per la questione kossovara, consentendo sia in Bosnia che in
Kossovo veri e propri protettorati di stile coloniale;


·        ha dato le bandiere all'invasione di Timor Est;


·        ha approvato l'invasione dell'Afghanistan, facendo poi credere che
ivi si siano svolte elezioni democratiche;


·        ha prima dissentito sulla seconda aggressione all'Iraq e poi ne ha
approvato l'occupazione militare, avallando perfino il governo più fantoccio
del mondo;


·        ha approvato che di nuovo Haiti venisse invasa nel 2004, questa
volta non solo dagli Usa ma anche dalla Francia;


·        ha sempre coperto i traffici illeciti dei suoi già strapagati
funzionari, anche quando si trattava di traffici sessuali a danno di
bambini.




     Con la macchina del tempo siamo allora andati più indietro, ai tempi
gloriosi delle lotte di liberazione nazionale. Naturalmente, per trovare
qualcosa di positivo cercheremo di non essere troppo esigenti. Quindi non ci
metteremo a notare che l'Onu non ebbe a votare qualche embargo agli Usa che
aggredivano il Vietnam.anche se una nostra (sul serio!) istituzione politica
qualche embargo contro un'aggressione così palese l'avrebbe messo almeno ai
voti. Sorvoliamo pure sulla consegna da parte dell'Onu di Lumumba ai suoi
assassini. Interpretiamo infine alla buona che l'Assemblea Generale, nel
momento della massima sua forza (è quanto dire!), per non irritare i veri
padroni dell'Onu, procedeva per "consensus": in parole povere non metteva ai
voti neppure le "raccomandazioni", accontentandosi del fatto che si era
espresso un garbato "orientamento".


      Su un punto però non possiamo sorvolare, visto che i sostenitori ad
ogni costo dell'Onu, pur accettando tutte le critiche, ritengono che lo
stesso sia stato uno strumento indispensabile per le lotte anticoloniali.
Non possiamo sorvolare sul suo comportamento a proposito della Cina, che
rappresenta l'emblema della lotta antimperialista: sia per il numero dei
suoi (600 milioni) abitanti (il quinto del pianeta), sia per maggiore
consequenzialità di detta lotta. Ebbene proprio laddove l'Onu si poteva fare
più onore, si è coperto del massimo disonore: ha non solo tenuto fuori la
Cina popolare dalla sua struttura dal 1949 al 1971, ma al suo posto, cioè
non riconoscendo la sua legittimità (eo ipso della più grande lotta
antimperialista), ha tenuto la famigerata Formosa (5 o 6 milioni di
abitanti) sotto la denominazione di Cina. Per essere più precisi, ha fatto
di più: ha provocatoriamente tenuto la Cina di Formosa nel consiglio di
sicurezza tra i 5 membri permanenti.




    Siamo andati allora un po' più indietro nel tempo, al momento della
genesi e dei suoi primi passi. Anche perché, attenendoci ad alcune
affermazioni retoriche che pure spesso abbiamo sentito ("torniamo alla
vocazione pacifista dell'Onu", "l'Onu nacque per condannare la guerra",
"torniamo allo spirito originario dei padri fondatori"), vuoi vedere che
l'Onu l'abbiamo fondata noi e ce ne siamo dimenticati.


     L'idea dell'Onu venne a Roosevelt che la trasmise prima Churchill; poi
i due chiamarono la Francia, la Cina nazionalista (quella che stava per
essere sbarcata su Formosa dagli altri 600 milioni di cinesi) e l'Urss di
Stalin. Sorvoliamo pure sul fatto che Roosevelt rappresentava il paese più
razzista del mondo con la segregazione e con i suoi ghetti e il paese dove
si festeggiarono di più le prime invasioni naziste sotto l'occhio benevole
di gente come Ford (insignito personalmente da Hitler della massima
onorificenza nazista). Facciamo pure finta che Churchill era una brava
persona che amava i sigari e salutava con le due dita a V, senza dare troppo
peso al fatto che era il rappresentante più radicale del colonialismo e che
aveva chiesto di radere al suolo Dresda con le bombe incendiarie, così
provocando in tre giorni 202.000 morti: quando gli fecero notare che a
Dresda c'erano solo donne, vecchi, bambini e invalidi, egli cinicamente
rispose che la punizione era diretta proprio contro di loro. E veniamo al
fatidico 26 giugno 1945, giorno della fondazione ufficiale dell'Onu a San
Francisco. Già la località scelta è volutamente emblematica rispetto a
quella di Ginevra che precedentemente era stata la sede neutrale della
Società delle Nazioni: l'Onu ha sede nel paese che l'ha voluto ed è ormai il
nuovo padrone del mondo.


      A San Francisco, però, si presentarono i padri fondatori con ben altre
novità rispetto alla Società delle Nazioni. In primis, ci sarà  sì la solita
assemblea generale (allora composta da funzionari di 50 paesi su incarico
dei rispettivi governi), ma questa assemblea non conta quasi nulla: potrà
voltare solo raccomandazioni e non potrà neppure fare queste raccomandazioni
mentre la vera struttura di comando è già per caso  riunita. La vera
struttura di comando sarà composta dai cinque grandi su citati. Eletta
almeno dall'assemblea generale? No! La struttura di comando, denominata
consiglio di sicurezza, si autoelegge ed è permanente. Come unica
concessione democratica, essa sarà arricchita anche da pochi altri membri,
eleggibili, ma non permanenti.  Inoltre, l'Onu si doterà di una Carta, ma
anche essa sarà formulata dai cinque grandi portata in assemblea con
un'avvertenza: se viene modificata, l'Onu viene subito sciolta. Infine,
nella Carta (ove era previsto il rifiuto della guerra.sottointeso degli
altri e oggi così facilmente interpretabile) non era neppure prevista
l'abrogazione dei governi coloniali: in un capitolo specifico si
contemplavano i territori controllati. da Inghilterra, Francia, Belgio, Usa,
ecc..


     Di fronte a questa istituzione (che un onesto vocabolario non avrebbe
esitazione a definire nazista per la genesi e la struttura) fior fiore di
studiosi democratici, con il loro solito disinteresse, si sono ingegnati per
scorgervi il lato popolare. Consiste nel rifiuto della guerra (dimenticando
facilmente la sua manipolabilità e il fatto che anche la Santa Alleanza e la
Società delle Nazioni si erano riempite la bocca di tale rifiuto) e
soprattutto in una "cosa" che non si vede, ma c'è ed è grande: lo spirito
pacifista dell'umanità che spingeva da sotto e aveva guidato la mente dei
padri fondatori: questi ultimi ne sarebbero stati determinati. Infatti! 40
giorni dopo quel fatidico 26 giugno, gli Usa -cioè il più grande padre
fondatore dell'Onu, ispirato e determinato dalla "cosa- sganciano una prima
bomba atomica su Hiroshima e, poi, soddisfatti evidentemente del risultato,
ne sganciano un'altra su Nagasaki.


      Una piccola strage a fin di bene -si spiegò. Ammazza! E non era forse
preferibile quel signore che le stragi le faceva a fin di male? Almeno, per
questo signore  non c'erano i democratici che gli reggevano il sacco.


      Comunque sia e forse considerando bombe incendiarie e atomiche
l'ultimo strascico di vecchi vizi, neppure i primi passi dell'Onu ci fanno
venire il più vago sospetto che essa sia finita nelle nostre mani senza
accorgercene. Prima che la Cina popolare fosse proclamata la repubblica di
600 milioni di cinesi e bandita/embargata dall'Onu, gli Stati Uniti
utilizzarono l'Onu per due operazioni che hanno segnato tutta la storia
degli ultimi 60 anni: la prima fu il riconoscimento dello Stato di Israele a
danno dei palestinesi; la seconda fu la guerra in Corea.




      Qualcuno si è chiesto come mai, di fronte ad una realtà come quella da
noi sopra sintetizzata (in esteso le sue tinte diventano anche più fosche),
i sostenitori di sinistra dell'Onu non trovano un modo più dignitoso per
sostenerla, magari del tipo più volte ascoltato: "è vero che l'Onu è proprio
quella dai voi denunciata, ma potremmo utilizzarla, farla nostra". Non si
rendono conto che lo slogan "riprendiamoci l'Onu" è grottesco e farsesco? Ci
vuole poi tanto a sostenere "prendiamoci l'Onu"?


        A caldo ci viene una spiegazione che vi esponiamo brevemente. Se
l'Onu è quella che è e viene proposta come conquistabile, ad una qualsiasi
persona realista (ammesso che l'impresa valga la spesa) viene subito in
mente di armarsi con tutti i mezzi. Con quella struttura (100 mila
funzionari strapagati ufficialmente e sottobanco trafficanti di droga, di
sesso e di armi), con quel consiglio di sicurezza, con quelle potenze che la
comandano, c'è poco da discutere. Per convincerla con le buone a farsi
conquistare, ma anche solo a darci qualche spiraglio, non basterebbero un
milione di San Francesco d'Assisi. Ad un compito del genere rinuncerebbe
anche un altro Mahatma Gandhi. Bisogna invece dare l'impressione di un
compito facile. Se l'Onu già era nostra (e quindi, per quanto sia stata
manipolata, ha una "buona" struttura), ce la possiamo anche riprendere con
le buone, senza scontro e forse con il consenso dei figli dei padri
fondatori.


     Non c'è bisogno di fare previsioni sul risultato scontato di simile
ottimismo. C'è solo da sperare che anche a Porto Alegre, in clima di
carnevale, qualche banda di ragazzini porti un po' di ironia e di uova
marce. Non tanto per impedire agli oratori/riconquistatori di oltraggiare
l'intelligenza di chi ascolta, ma per ridare dignità alla contestazione
globale. Simili meeting infatti servono solo ancor più a scoraggiarla.


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