[Badgirlz-list] Da "REPUBBLICA" Vatican shit!

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Date:    Thu, 20 Jan 2005 19:33:04 +0100

Il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro della
sanità della santa Sede
"Casti e fedeli, ma contro il contagio il coniuge ha
diritto di proteggersi"
"Viviamo in una società pansessuale, questo ci
condurrà alla morte"

MARCO POLITI- CITTA' DEL VATICANO - La voce della
Santa Sede suona chiara. «La Chiesa non cambia e non
cambierà mai i suoi principi», dichiara il cardi-nale
Javier Lozano Barragan. E ag-giuge: «La posizione dei
vescovi ibe-rici è la stessa di tutta la Chiesa. Non
si accetta l'uso dei profilattici nemmeno come
soluzione al problema dell'Aids». È sfiorita in un
mattino l'ipotesi che nella cattolicissima Spagna
l'episcopato potesse smarcarsi pubblicamente dalla
dottrina papale. Da Roma vengono parole definitive. II
porporato è il ministro della Sanità della Santa Sede,
l'uomo che per incarico di Giovanni Paolo II
rappresenta la Chiesa cattolica sul fronte degli
ospedali, dell'assistenza e della lotta alle grandi
epidemie del secolo.
Cardinale Barragan, molti hanno salutato in queste ore
l'eventualità di una svolta nella Chiesa. Lei afferma
che nulla è cambiato. Perché?
«La dottrina del Santo Padre è globale ed è
indirizzata a combattere con ogni mezzo l'Aids per
difendere la vita, ma sempre nell'ambito di due
principi: seguire la castità e non fornicare. E va
sottolineato in ogni caso che la vita si crea con il
rapporto sessuale e all'interno del matrimonio».
Sul piano concreto voi ribadite un no secco al
profilattico.
«L'uso del condom per impedire il propagarsi dell'Aids
non si accetta».
Come comprendere questa severità?
«Perché c'è un secondo binario di lotta all'Aids ed è
la lotta.contro la fornicazione. Il sesto
comanda-mento lo dice chiaramente: non fornicare! E
questa non è una posizione negativa, lo facciamoper
difendere la vita».
Eminenza, nell'aula Paolo VI in Vaticano nel 1993 lo
scienziato Jean-Luc Montagnier, parlando della
situazione africana ad una platea di operatori
sanitari cattolici, invocò dalla Chiesa un maggior
pragmatismo e dichiarò che nessun mezzo andava
considerato diabolico. Ebbe tanti applausi.
«Conosco la situazione in Africa e non possiamo adesso
scendere nella casistica. Ricordo, tuttavia, che
esiste nella Chiesa la dottrina classica secondo cui
per difendere la propria vita si può anche arrivare ad
uccidere l'aggressore. Cioè fare tutto per opporsi
all'aggressione. Ognuno può dunque dedurre quale
sarebbe la sua condotta in determinati casi. La Chiesa
non vuole ammazzare nessuno intende difendere la
vita».
Facciamo un esempio concreto. Una moglie sa che il
proprio marito è malato di
Aids. Ha diritto o no di chiedere che lui usi il
profilattico?
«Ritengo che sia nel suo diritto. Sì, è diritto della
moglie chiedere che il coniuge usi il condom».
, In conclusione qual'è la linea che la Santa Sede
continuerà a tenere?
«La lotta all'Aids si svolge su tre livelli. 1)
trasmissione per via sanguinea; 2) trasmissione da
madre a figlio; 3) rapporti sessuali. Al primo
livello si tratta di controllare la trasmissio-ne che
avviene nelle condizioni dei tossicomani o per
trasfusione. Nel secondo caso il nostro impegno è di
fornire alle donne malate e in gravidanza tutti i
medicamenti necessari per impedire che il male si
trasmetta ai figli. Nel terzo caso si tratta di
renderci conto che viviamo in una società pansessuale.
Reich,
Marcuse, altri pensatori hanno incoraggiato questo
pansessualismo contemporaneo».
E allora?
«Dobbiamo sapere che ciò ci conduce alla morte. E
dobbiamo riflettere sul fatto che la vita non si
"riproduce", ma si crea così come ha fatto
Dio nella creazione. E che la vita si crea solo
nell'amore e unicamente nell' ambito del matrimonio».





        
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