[Consumo critico - Milano Social Forum] Berlusconi apre al n…

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Autore: xawcos@tin.it
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Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] Berlusconi apre al nucleare
Invio tratta da Repubblica.it l'esternazione del Cavaliere sul nucleare,
penso che prima o poi ce lo dovevamo aspettare. Visto che il petrolio sta
per finire cosa pensano bene i nostri governatori, che la risposta sia il
nucleare.
Diventa ancora più importante far partire la nostra campagna sulle questioni
energetiche.
Abbracci, Stefano

Inaugura l'elettrodotto italo-svizzero San Fiorano-Robbia
"Centrali nei Paesi vicini a noi, già corriamo rischi"
Berlusconi apre al nucleare "Serve un piano per l'energia"
Margherita, Verdi e Rifondazione bocciano l'esternazione
"Le fonti alternative e rinnovabili sono la vera alternativa"

ROMA - Per il premier Silvio Berlusconi bisogna tornare a riflettere sul
nucleare. "Una legislatura è troppo poco per poter reimpostare un piano
energetico nuovo e rispondere a quella domanda famosa che pende sul nostro
sistema, l'utilizzo o meno del nucleare per l'energia". L'esternazione del
premier suscita aspre critiche da parte dell'opposizione: "Berlusconi non
ricorda l'esito del referendum e dimentica che ritornare al nucleare è contraro
alle direttive del protocollo di Kyoto".

L'occasione per parlare di energia è stata l'inaugurazione dell'elettrodotto
italo-svizzero San Fiorano-Robbia. Il presidente del Consiglio è stato esaustivo:
"Noi subiamo la penalizzazione di centrali situate in altri Paesi e, ove
succedesse qualcosa di negativo, tutti i danni verrebbero, anche per la
particolare situazione italiana, sul nostro Paese e sui nostri cittadini".
In altre parole, insiste il premier, "noi siamo sotto pena ma è impossibile,
e paghiamo molto di più l'energia". Per questo, conclude Berlusconi, "c'è
bisogno di una considerazione globale per il sistema elettrico, il gas metano
e il petrolio". E non a caso il governo, annuncia che "sta preparando uno
studio per dotare il paese di riserve energetiche importanti".

La possibilità di avere "minori costi energetici è un fatto importante",
ha proseguito Silvio Berlusconi sottolineando che decisioni politiche precedenti
fanno sì che "l'energia, non solo per le famiglie, ma anche per le imprese,
costi il 20-30% in più".


Le dichiarazioni del premier hanno suscitato le reazioni dell'opposizione.
Ermete Realacci, dell'esecutivo della Margherita, stigmatizza le affermazioni
del premier sul nucleare: "Berlusconi ha senz'altro ragione quando sostiene
che in Italia è necessaria una riconsiderazione globale sull'energia. Ce
la impone, fra l'altro, anche il protocollo di Kyoto, pena pesanti sanzioni.
Ma il nucleare è la risposta sbagliata. Il nucleare non conviene. Il prezzo
del kwh nucleare è competitivo solo a condizione di non considerare il costo
della centrale e gli oneri per lo smaltimento delle scorie".

Anche Rifondazione comunista critica l'esternazione del premier. Patrizia
Sentinelli, responsabile ambiente del Prc: "Berlusconi forse ha dimenticato
la sconfitta inflitta dai cittadini al nucleare in occasione del referendum,
o forse dimentica i rischi che si corrono con il nucleare. Restiamo sempre
più convinti che la via maestra sia quella del ricorso a fonti di energia
alternative e rinnovabili. Ma il nucleare proprio no".

Stesso parere è stato espresso dal presdiente dei Verdi Alfondo Pecoraro
Scanio: "L'energia nucleare è pericolosa ed antieconomica. L'italia e l'Unione
europea devono puntare sullo sviluppo di energie sicure e rinnovabili, senza
cedere a nostalgie atomiche".


(20 gennaio 2005)