[Forumlucca] Econews - 17 gennaio 2005

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Auteur: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Sujet: [Forumlucca] Econews - 17 gennaio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Terremoti. Pecoraro: aiuti siano prelevati da spese militari
- Sardegna. Lion: Governo dalla parte degli speculatori
- Sardegna. Pecoraro: provvedimento salva-cantiere contro tutela delle coste
- Buttiglione. Verdi: gravissima intervista Tg2 senza replica
- Rai. Verdi: potenziare tribune e finire ciclo attuale per ogni valutazione
- Procreazione. Pecoraro: nessun inciucio in Parlamento
- Sinistra. Pecoraro: ci interessa programma, non altri partiti
- Smog. Verdi: raccolte 2 mila firma per dimissioni Matteoli
- Scontro treni. Cento: ora fatti concreti e immediati
- Aborto. Verdi: Buttiglione lo sa che con legge pratica diminuita?
- Castel Fusano. I Verdi denunciano la presenza di decine di baraccopoli
- Biodiversità. Siglato accordo tra Corpo forestale e Wwf
- Mobilità. Fiab: segnalare le vie ciclabili per combattere inquinamento e
incidenti stradali
Econews dalle agenzie estere:
-- Greece, Portugal, Spain in EU dock over environment (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29016/story.htm
- UN official eyes wide disaster alert system (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29027/story.htm


Terremoti. Pecoraro: aiuti siano prelevati da spese militari

“Gli aiuti per le popolazioni colpite dallo tsunami devono essere prelevati
dalle ingenti spese militari che l’Italia sostiene ogni anno di più e non
da altri settori”. Lo ha dichiarato il presidente del sole che ride Alfonso
Pecoraro Scanio. “Sarebbe gravissimo - continua Pecoraro - se il
centrodestra reperisse gli stanziamenti per le popolazioni colpite dal
maremoto dai già esigui fondi per la cooperazione, che hanno subito pesanti
tagli in Finanziaria, ed in tal senso invitiamo il Governo alla massima
trasparenza” “E’ necessario ed urgente - conclude il leader del sole che
ride - cancellare il debito dei paesi colpiti dalla catastrofe per avviare
un processo reale di ricostruzione sostenibile sia dal punto di vista
ambientale che sociale. Se vogliamo davvero aiutare i paesi colpiti dal
maremoto non possiamo limitarci agli aiuti, ma sollecitare interventi
strutturali”.

Sardegna. Lion: Governo dalla parte degli speculatori

“Con questa decisione il Governo si schiera dalla parte degli speculatori”.
Così l’onorevole Marco Lion, capogruppo in Commissione ambiente e garante
dei Verdi sardi commenta la decisione assunta dal consiglio dei ministri di
impugnare la legge ‘salvacoste’ varata dalla Regione Sardegna. “E’
gravissimo ­ ha aggiunto Lion ­ che questo Governo, dopo aver impugnato 5
leggi regionali che cercavano di ridurre i danni del sciagurato condono
edilizio voluto dal Governo, aggredisca ora una norma di governo del
territorio capace di garantire tutela e prospettive di sviluppo in
Sardegna”. “La legge ‘salvacoste’ ­ ha continuato l’esponente del ‘sole che
ride’ ­ ha infatti il merito di riconoscere che il valore ambientale e
paesaggistico della Sardegna va tutelato e racchiude opportunità di
sviluppo anche economico. Ma questo è inaccettabile per un Governo che non
esita a sopraffare anche l’autonomia regionale pur di facilitare gli
interessi di speculatori e affaristi”.

Sardegna. Pecoraro: provvedimento salva-cantiere contro tutela delle coste

“Siamo al salva-cantiere, ovviamente quello di casa Berlusconi”. Alfonso
Pecoraro Scanio, presidente dei Verdi, commenta così la decisione del
Governo di impugnare quella che definisce “una legge sacrosanta come è
quella voluta dal presidente Soru a tutela del territorio della Sardegna.
Oltre alla tutela degli interessi personali di casa Berlusconi, il centro
destra ­ dice Pecoraro ­ mostra, ancora una volta, una straordinaria miopia
nei riguardi della questione ambientale. La salvaguardia delle coste dalla
erosione e dall’impatto delle costruzioni è, infatti, un aspetto
irrinunciabile di qualsiasi progetto per il futuro del nostro paese”.

Buttiglione. Verdi: gravissima intervista Tg2 senza replica

"E' gravissima la scelta del Tg2 di mandare in onda, nell'edizione delle
13, un'intervista a Buttiglione senza adeguata e necessaria replica di
Cohn-Bendit". Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio. "E' stata così offerta dal servizio pubblico - ha aggiunto Pecoraro
- lo spazio per rilanciare accuse di inaudita gravità nei confronti del
presidente degli europarlamentari verdi senza alcun contraddittorio. In
barba alle più elementari regole di deontologia giornalistica". "A
Buttiglione, nel silenzio imbarazzato del centrodestra, hanno già risposto
molti esponenti politici non solo del centrosinitra. E' incredibile - ha
concluso Pecoraro - che il servizio pubblico, senza la replica
dell'interessato, oggi si sia fatto carico di rilanciare accuse - non solo
a Cohn-Bendit ma anche ai parlamentari europei della Margherita - che vanno
ben al di là, per forma e contenuti, del consueto e pur aspro dibattito
politico cui siamo abituati e dei tradizionali termini del confronto tra
rappresentanti delle istituzioni".

Rai. Verdi: potenziare tribune e finire ciclo attuale per ogni valutazione

“Sorprende che il presidente della Commissione di vigilanza si preoccupi
soltanto della spettacolarizzazione della politica. Il vero problema, anche
in virtù dei buoni ascolti registrati, è spostare le tribune politiche in
fasce orarie meno svantaggiate della mezzanotte”. Lo ha dichiarato il
coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. “In ogni
caso - continua Bonelli - il ciclo delle conferenze deve essere completato
prima di cambiare le regole della trasmissione, per non creare squilibri e
trattamenti diversi tra chi è stato già ospite e chi lo sarà. Non è questo
il momento di apportare cambiamenti”. “Ben altri - conclude Bonelli - sono
i problemi dell’informazione e del servizio pubblico, non certo le tribune
politiche così come sono ora, che rendono la politica un argomento
interessante, meno grigio, come dimostrano gli ascolti”.

Procreazione. Pecoraro: nessun inciucio in Parlamento

“Nessun inciucio in Parlamento per salvare una legge proibizionista che va
abolita”. Lo ha dichiarato il presidente del sole che ride Alfonso Pecoraro
Scanio. “Ora - continua Pecoraro - serve l’impegno di tutti per vincere i
referendum ed evitare che si giunga ad accordi al ribasso su una legge che
è contro le donne e le famiglie. Con i referendum vinceremo una battaglia
di libertà e di civiltà, come avvenne con il divorzio e l’aborto” “Per
difendere i diritti, tutelare le donne ed impedire che venga frustrato il
desiderio di maternità - conclude il leader del sole che ride - rifiutiamo
ipotesi di accordo al ribasso in Parlamento”.

Sinistra. Pecoraro: ci interessa programma, non altri partiti

"L'obiettivo sia non discutere di collegi, listini e listoni, ma presidiare
opzioni forti ­ ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio, decidere le "cose tassative da fare e da inserire dentro il
programma del centrosinistra". Gia', perche' "la sfida - avverte il leader
dei Verdi - e' mettere a punto soluzioni di vera radicalita' nel programma
e la sfida ancora piu' forte e' che queste soluzioni vengano poi realmente
attuate" una volta che il centrosinistra ritornera' al Governo. Nessuno
spazio insomma, insiste Pecoraro Scanio, a una "aggregazione speculare a
quel vero e proprio mostro giuridico che e' la fed", ma confronto sui
programmi: ad esempio, sull'abolizione delle norme che consentono la
privatizzazione nell'uso delle acque pubbliche o sulla riduzione delle
spese militari. Sapendo - dice Pecoraro - che "su queste battaglie siamo
non il 13 per cento ma il 70 per cento del paese e dunque perche' dobbiamo
chiuderci in un'area limitata?". Conclude secco il leader dei Verdi:
"scegliamo seriamente di discutere sulle cose concrete, scegliamo un vero
confronto programmatico che sappia travolgere il centrosinistra perche' noi
non siamo minoranza ma maggioranza nel centrosinistra. Dobbiamo vincere e
convincere dentro il nostro schieramento, verso un Governo che faccia una
politica di sinistra, ecologista e libertaria. Se c'e' riuscito Zapatero in
Spagna, non vedo perche' noi dovremmo accontentarci di qualcosa di meno".
(Dire)

Smog. Verdi: raccolte 2 mila firma per dimissioni Matteoli

"In nome del popolo inquinato" è partita la petizione popolare promossa dai
verdi per chiedere le dimissioni del ministro dell'ambiente Altero Matteoli
(An). "In poche ore - fa sapere Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo
del sole che ride - a Roma e in provincia sono state raccolte 2 mila
firme". Nella petizione si chiede anche lo spostamento dei fondi previsti
per alcune grandi opere del Governo Berlusconi per finanziare la mobilità
urbana sostenibile. "Il ministro Matteoli - dice Bonelli - deve essere
dimesso perché è inadeguato a svolgere la funzione di tutelare l'ambiente e
conseguentemente la salute dei cittadini. Il fallimento è ammesso anche dal
ministro stesso: non ha soldi per finanziare il trasporto pubblico, mentre
il Governo Berlusconi per finanziare il ponte sullo stretto di Messina e il
corridoio tirrenico meridionale trova 10 miliardi di euro, ovvero 20 mila
miliardi di vecchie lire". "Con questi soldi - dicono i Verdi - si
potrebbero realizzare 113 chilometri di metropolitane o 887 chilometri di
tranvie o 9.190 tram oppure 37.100 autobus ecologici. Si rivoluzionerebbe
così il traffico di molte città d'Italia e si salverebbero molte vite
umane". I Verdi chiedono che "si rinunci alle grandi opere e che i soldi
siano utilizzati per realizzare la più grande e importante opera
infrastrutturale di cui il paese ha urgenza: potenziare la mobilità urbana
e la sua conversione ecologica. Ridurre l'inquinamento da pm 10 a 20
microgrammi/metro cubo che eviterebbe 5.500 morti l'anno". "Lo smog è
un'emergenza sanitaria che non è affrontata dal Governo perché latitante -
conclude Bonelli - tutto ciò è pericoloso per la salute dei cittadini e per
questo lanciamo l'appello perché essi firmino la nostra petizione popolare
in nome del popolo inquinato". (Ansa)

Scontro treni. Cento: ora fatti concreti e immediati

“Dal Governo e dai vertici Fs ci aspettiamo ora fatti concreti ed immediati
per affrontare l’emergenza sicurezza della rete ferroviaria italiana”. Lo
sostiene il coordinatore dei Verdi Paolo Cento che ha partecipato alle
celebrazioni in ricordo delle vittime di Crevalcore. “E’ significativo ­
dice Cento - che proprio oggi lo stesso treno della linea Bologna-Verona,
atteso per le commemorazioni, abbia subito un forte ritardo, dimostrando
ancora una volta la precarietà di quella tratta. E’ positivo che i
lavoratori e le organizzazioni sindacali abbiano deciso azioni di lotta, da
quella autoconvocata di domenica alla assemblea del 27 gennaio. I Verdi il
prossimo 7 febbraio, ad un mese dalla strage di Crevalcore, organizzano
mobilitazioni per la sicurezza ferroviaria presso le stazioni Fs per
verificare quali iniziative concrete Governo e vertici aziendali avranno
messo in campo per migliorare le garanzie dell’utenza e dei lavoratori”.

Aborto. Verdi: Buttiglione lo sa che con legge pratica diminuita?

“Il ministro Buttiglione, che nelle dichiarazioni riportate dalla stampa
ripropone la campagna anti-abortista, dovrebbe ben sapere che in Italia la
pratica dell’aborto , da quando c’è la legge che lo regolamenta, è andata
progressivamente diminuendo, mentre resta relativamente rilevante tra le
donne immigrate ­ ha dichiarato la deputata verde Luana Zanella. “La
penalizzazione dell’aborto, già in vigore, non dimentichiamolo, oltre
trent’anni fa, non impediva di certo il ricorso a questa pratica, in
situazione spesso anche clandestine e pericolose per la vita della donna.
Il controllo da parte della donna del proprio corpo, la libertà di scelta,
una maggiore responsabilizzazione del soggetto femminile, oltre a un numero
maggiore di servizi adeguati, hanno comportato ovunque una importante
riduzione degli aborti. D’altronde anche Buttiglione capisce bene che non
si può mettere la donna contro la propria creatura , ma proprio per questo,
in materia di procreazione, non si può saltare la mediazione femminile e
alla donna va riconosciuto il primato in questo ambito. Il contrario,
farebbe solo danni e non funzionerebbe”.

Castel Fusano. I Verdi denunciano la presenza di decine di baraccopoli

I Verdi hanno organizzato una "visita guidata" durante la quale hanno
mostrato alla stampa presente due delle decine di baraccopoli disseminate
nella pineta di Castel Fusano "in tutta la pineta di Castel Fusano -
denuncia il capogruppo regionale dei Verdi, Angelo Bonelli -, anche in aree
prossime ai centri abitati, sono disseminate decine di "bidonville", vere e
proprie "favelas", abitate da disperati provenienti da altri paesi, almeno
un migliaio di persone che vivono in condizioni scandalose ed igienicamente
inaccettabili, determinando gravi rischi per se stessi, per i fruitori
della pineta e per l'ambiente. Sono visibili tonnellate e tonnellate di
rifiuti organici, tossici, e pericolosi, come bombole del gas e batterie
per auto, utilizzati per produrre calore e energia elettrica. Oltre a
questo vi sono segni di disboscamento e di fuochi." "Il danno è enorme -
prosegue Bonelli - e possiamo parlare di una vera e propria emergenza
sanitaria ed ambientale: già in queste condizioni ci vorranno mesi e
risorse umane considerevoli per operare una bonifica superficiale del
terreno. Abbiamo rilevato delle enormi discariche in cui si trova di tutto,
e tonnellate di rifiuti sono ormai sepolti sotto terra. È evidente che si
rischia l'inquinamento irreversibile del fondo sabbioso della pineta e
quindi la distruzione dell'ecosistema. Sotto il profilo igienico e
sanitario è probabile il rischio di gravi infezioni ed epidemie, e non
crediamo sussistano più condizioni di sicurezza sufficienti, lo stesso
discorso vale sotto i profili sociale e ambientale. In queste condizioni,
potrebbe rivelarsi necessario anche chiudere l'intera pineta, e procedere
ad una verifica della quantità e dell'estensione di queste baraccopoli ed
alla loro bonifica, dopo, ovviamente, aver trovato attraverso una
concertazione comune delle amministrazioni, una soluzione per le centinaia
di disperati che vi abitano". "Ho chiesto - prosegue Bonelli - un incontro
al prefetto Serra affinché si prendano provvedimenti immediati.
Nell'immediato futuro le autorità debbano intensificare l'opera di
vigilanza e di repressione delle attività illegali che si svolgono nella
pineta, nonostante le risorse a disposizione siano poche, e recentemente
ulteriormente umiliate dai disastrosi tagli della finanziaria del centro
destra. C'è bisogno assoluto, della vigilanza a cavallo, non di ronde
occasionali: occorre un servizio di vigilanza continuo. Carabinieri,
polizia e forestale devono essere posti nelle condizioni di lavorare. Il
prefetto e il sindaco, ma anche il presidente del municipio XIII, debbono
occuparsi subito di questa emergenza. Non è possibile che a Roma vi siano
favelas di questo tipo, e che un bene ambientale e sociale di altissimo
livello come la pineta di Castel Fusano, polmone della città e punto di
riferimento per migliaia di cittadini e turisti, sia ridotto a baraccopoli
e discarica.

Biodiversità. Siglato accordo tra Corpo forestale e Wwf

Da oggi la tutela della diversità biologica del nostro paese potrà contare
su nuovi strumenti grazie alla convenzione stipulata tra il Corpo forestale
dello stato e il Wwf Italia. Al centro dell'accordo - siglato da Cesare
Patrone, capo del corpo forestale e Fulco Pratesi, presidente del Wwf
Italia - l'applicazione della metodologia per la conservazione della
biodiversità sviluppata dal Wwf Internazionale, per salvaguardare ambiti
territoriali ecologicamente omogenei definiti ecoregioni (erc). Obiettivo
del progetto: una riduzione significativa della perdita di biodiversità
entro il 2010, attraverso l'approccio di conservazione ecoregionale. Alla
base della convenzione, un meticoloso lavoro di ricerca e analisi
scientifica che ha permesso di individuare 238 ecoregioni strategiche per
la conservazione della biodiversità dell'intero pianeta. Due di queste
aree, le Alpi e il Mediterraneo, interessano direttamente il territorio
italiano. L'approccio alla conservazione ecoregionale si basa su alcuni
principi fondamentali: i principali sono l'individuazione di grandi aree
"omogenee" dal punto di vista ecologico, la conoscenza e l'analisi
scientifica dei valori di biodiversità e il confronto con tutti gli attori
sociali ed economici presenti sul territorio. "Questo accordo - dichiara
Cesare Patrone - rilancia la collaborazione storica tra Corpo forestale e
Wwf, fino ad oggi avvenuta soprattutto sul fronte della prevenzione e della
repressione dei reati ambientali, e in particolar modo sulla concreta
attuazione delle normative internazionali cites sul commercio di specie
animali e vegetali. La forestale contribuirà al progetto con le strutture
territoriali, monitorando le biodiversità nelle aree prioritarie
individuate dai processi erc, rendendo disponibili le informazioni
contenute nelle banche dati del corpo e contribuendo all' analisi e al
monitoraggio delle attività che possono costituire una minaccia per la
conservazione delle biodiversità, come gli incendi boschivi, il
bracconaggio, i tagli forestali o la raccolta di flora spontanea protetta".

Mobilità. Fiab: segnalare le vie ciclabili per combattere inquinamento e
incidenti stradali

Mettere la segnaletica verticale lungo strade, percorsi, itinerari per le
bici contribuisce a promuovere il trasporto ciclistico e a ridurre il
rischio di incidenti stradali. Ma il Codice della strada è carente in
materia e ogni ente fa a modo suo. Per questo la Fiab si è fatta carico di
elaborare uno studio sui segnali di ciclotinerari compatibile con il Codice
della strada, presentato sabato 15 gennaio a Milano presso la sede della
provincia. Lo studio è disponibile gratuitamente sul sito internet
www.fiab-onlus.it e rappresenta un invito alle pubbliche aministrazioni ad
operare verso forme di mobilità anti-smog. "Si tratta di una proposta di
segnaletica per la viabilità ciclabile - dichiara Luigi Riccardi,
presidente della Fiab - compatibile secondo il nostro punto di vista con il
Codice della strada, che gli enti proprietari delle strade possono
utilizzare immediatamente. I segnati proposti hanno la funzione principale
di indirizzare il ciclista, sia che si trovi sull'itinerario, sia che debba
raggiungerlo dalla viabilità normale. Le informazioni provilegiate sono,
quindi, la direzione con bivi e svolte, le località da raggiungere e la
distanza chilometrica". Apporre la corretta segnaletica per i ciclisti
lungo strade ed itinerari rappresenta un immediato provvedimento
"anti-smog" in quanto favorisce l'uso e la sicurezza di un mezzo di
trasporto come la bicicletta che non emette le micidiali polveri sottili -
che obbligano ai blocchi alla circolazione in molte città italiane - e che
non richiede costosi interventi infrastrutturali ma "soltanto" una nuova
cultura della mobilità e della sicurezza stradale. "Circa i colori
utilizzati dai segnali messi a punto nella proposta - precisa Claudio
Pedroni, responsabile nazionale Fiab per reti ciclabili e direttore del
gruppo tecnico - è stato osservato quanto prescritto dal regolamento di
attuazione del Codice della strada. Per le strade urbane e per destinazioni
all'interno dei centri abitati si è utilizzato il fondo bianco; per quelle
extraurbane il colore marrone, che il codice della strada usa per indicare
la meta turistica. Nella proposta Fiab i segnali marroni sono cartelli per
percorsi cicloturistici." "Se a completamento degli interventi che
riguardano la segnaletica verticale - conclude il presidente Luigi Riccardi
- i comuni realizzassero agli incroci semaforizzati gli "ofo", vale a dire
la linea di arresto avanzata riservata per le bici, che consente ai
ciclisti di posizionarsi davanti le auto ferme al semaforo e non respirare
i gas di scarico, e regolassero il verde del semaforo per le bici per farlo
scattare dieci secondi prima del verde per le auto, allora potremmo avere
con investimenti molto limitati importanti risultati a favore della lotta
all'inquinamento atmosferico e agli incidenti stradali".

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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com