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Szerző: Silverio Tomeo
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Carta - Articoli
      La Puglia per prima


      Anna Pizzo 
      14 gennaio 2005
      Tra le molte cose che succedono domenica, ce ne sono almeno un paio che ci 
      stanno particolarmente a cuore. La prima è il Cantiere "Fuori programma" 
      che si tiene a Roma dalle nove del mattino alle sei di sera presso 
      l'Angelicum University press (Largo Angelicum1, angolo via Nazionale). 
      Molti sanno di cosa si tratta ma per chi ancora non lo sa, il sito di 
      Carta fornisce il programma, il comunicato e altre informazioni e alcuni 
      commenti. 


      Senza enfasi, possiamo dire che si tratta di un piccolo fatto storico che 
      per la prima volta vede assieme, nella promozione e nella realizzazione, 
      nelle intenzioni e perfino [ci pare] nell'ispirazione, giornali 
      diversamente collocati, di differente periodicità, alcuni vicini a partiti 
      altri non solo distanti ma in qualche misura estranei. Eppure, un felice 
      corto circuito ha prodotto una scossa elettrica, e dunque una energia, 
      destinata [almeno nelle intenzioni] a non disperdersi.
      Ma c'è un secondo evento "storico" che si produrrà questa domenica: sono 
      le elezioni Primarie che la Gad ha deciso di svolgere in Puglia perché 
      siano i cittadini e non le riunioni di partito a scegliere quale sarà il 
      candidato del centro sinistra alla presidenza della regione. 


      Da mesi Carta, per non prendersi troppo sul serio ma anche per marcare una 
      attenzione necessaria, ha promosso sul giornale le Secondarie, una sorta 
      di sondaggio per conoscere l'orientamento dei lettori/elettori [e non] sui 
      punti più importanti del programma di centro sinistra. Poiché i partiti si 
      esercitano troppo sui nomi e troppo poco sui contenuti, giudicandoli 
      "secondari", ecco che le Secondarie, per noi, diventano Primarie. 


      Ora, invece, e per la prima volta a memoria di elezione, si decide che a 
      decidere [ancora sui nomi, ma in qualche misura anche sulle questioni di 
      fondo] sia la società civile pugliese che in centosei "seggi" installati 
      in altrettanti comuni grandi e piccoli della Regione, depositerà una 
      semplice scheda che richiede una semplice croce: sul nome di Nichi 
      Vendola, proposto da Rifondazione e Verdi, o su quello di Francesco 
      Boccia, proposto da Ds e Margherita. A poche ore da quel voto che, 
      comunque vada, è destinato a rappresentare un precedente importante e un 
      punto di non ritorno nella "conquista" di spazi di partecipazione 
      democratica, i due "aspiranti" candidati [vedi in proposito il reportage 
      di Carta sul numero 2 del 2005 attualmente in edicola] fanno finalmente la 
      loro comparsa sui media. Finora, infatti, nonostante la eccezionalità 
      della iniziativa, di loro poco si sono occupati i giornali e le 
      televisioni locali e praticamente per nulla quelli nazionali. Segno che o 
      la cosa è priva di ogni interesse oppure [ed è questa la nostra 
      convinzione] lo è troppo, tanto da indurre qualcuno ad auspicarne 
      l'oscuramento. 


      Abbiamo il sospetto che tra i più infastiditi ci sia Massimo D'Alema, che 
      di Boccia ebbe a dire che non ne voleva neppure sentir parlare [salvo poi 
      ripescarlo frettolosamente] e di Vendola che la sua sola candidatura 
      avrebbe fatto perdere le elezioni.
      I due contendenti lo sono così poco che si sono presentati alla stampa 
      assieme e Vendola continua a dire che la vittoria sta già nell'essere 
      riusciti nell'ardua impresa di aver fatto nascere le Primarie. Tuttavia, 
      inutile negarlo, differenze tra Boccia e Vendola ci sono e, poiché non 
      vogliamo essere "troppo" partigiani, ci limitiamo alle loro ultime 
      dichiarazioni, così come le peschiamo dalle agenzie di stampa di oggi. 
      Boccia: occorre, dice, ''un nuovo sistema di incentivazione. Non ci 
      saranno più risorse per i contratti di programma per le imprese non 
      pugliesi. Chi vuole investire in Puglia lo dovrà fare con le nostre 
      imprese. Preferisco abbassare qualche saracinesca di ipermercato ma 
      salvare qualche piccola impresa agricola''. Vendola: "Nessuno dei due 
      candidati perde, anche se uno solo vincerà. Questo dibattito ha aperto le 
      porte e le finestre del centrosinistra ad un vento positivo, fatto di 
      culture politiche nuove, di riflessioni sui temi più sentiti della nostra 
      gente: diritto al lavoro, ambiente, lotta alla povertà''. 


      Secondo Vendola gli elettori ''dovranno decidere se premiare come offerta 
      vincente le sicurezze psicologiche legate ad una discreta competenza 
      tecnocratica o invece un programma che evoca una critica di fondo a un 
      modello di sviluppo che ha sfruttato il Mezzogiorno e ha aperto una crisi 
      di prospettiva traumatica in tutte le forze vitali che abitano il Sud 
      Italia''.
      Il 17 mattina la Puglia si sveglierà con il candidato prescelto il più 
      realmente possibile "dal popolo": Ma, soprattutto, si sveglierà mutata. 
      Dipende da come vorrà usare questa mutazione antropologica. 


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