[Lecce-sf] Fwd: Il Salento per Nichi Vendola - News - 14/1/0…

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Autor: Antonella Mangia
Data:  
Assumpte: [Lecce-sf] Fwd: Il Salento per Nichi Vendola - News - 14/1/05
> Oltre 60 i firmatari dell'appello salentino in
sostegno della candidatura di Nichi Vendola alle
Primarie <
Nuove adesioni all'Appello:

- Anna Caputo (Presidente Pro.le Arci Nuova
Associazione)
- Alessandro Presicce (avvocato)

> Regolamento primarie <

Come si vota:
http://www.nichivendola.it/index.php?option=com_content&task=view&id=23&Itemid=48

Dove si vota:
http://www.nichivendola.it/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=49&limit=1&limitstart=1

> Ambientalisti ed animalisti pugliesi scrivono ai

candidati alle primarie <
LETTERA APERTA A PARTITI E FORZE POLITICHE

ELEZIONI REGIONALI 2005

Gent. candidato,
le scrivo in merito alla nuova legge sulla caccia, la
LEGGE REGIONALE 29 luglio 2004, n. 12 intitolata:
“Modifiche alla legge regionale 13 agosto 1998, n. 27
(Norme per la protezione della fauna selvatica
omeoterma, per la tutela e la programmazione delle
risorse faunistico-ambientali e per la
regolamentazione dell’attività venatoria)”.

Stupisce e colpisce profondamente vedere che
nonostante il numero di cacciatori sia in continua
riduzione e la maggioranza della popolazione sia
invece schierata, contro la caccia, sia stato
approvato un provvedimento tanto vergognoso.
Nonostante tale tendenza, contraria alla caccia,
stiamo assistendo in questi anni ad un continuo
allargamento dell'attività venatoria
Per questo desideriamo informarLa, che aderiremo e
promuoveremo le iniziative per il boicottaggio dei
candidati e dei partiti che si sono schierati in
favore di questo infausto provvedimento e che nel
programma per le prossime votazioni regionali, non
prenderanno l’impegno a modificare tale legge in
maniera più restrittiva e più favorevole alla
protezione dell’ambiente.
Con questo obiettivo i firmatari del seguente
documento chiedono ai partiti e alle forze politiche
di tutti gli schieramenti che i programmi elettorali
dei candidati alle prossime elezioni regionali diano
centralità alle politiche ambientali e che quindi
venga abolita e riscritta la nuova legge sulla caccia
n. 12 del 29/7/2004.
Cordiali saluti

Queste i punti principali:

1) abolizione dell'ultima legge regionale
2) rispetto formale e sostanziale delle leggi
nazionali e delle direttive europe
3) indipendenza dalla lobby venatoria, garantendo alle
associazioni ambientaliste ed animaliste la presenza
con pari dignità negli organi decisionali, consulte,
commissioni esami per l'abilitazione venatoria

Tenuto conto che la legge regionale 29 luglio 2004, n.
12

1) liberalizza la caccia alla migratoria in tutta la
Regione in quanto nei fatti abolisce gli Ambiti
Territoriali di Caccia che in teoria dovevano servire
a legare il cacciatore al proprio territorio, a
renderlo più partecipe e rispettoso della propria
terra; si torna così al nomadismo venatorio con
l'accentrarsi dei cacciatori nelle zone più ricche di
fauna selvatica, con effetti devastanti sulla
selvaggina, sul territorio, sul turismo e sulle
colture agricole;

Già con parere del 27 luglio 1992, l’Istituto
Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) ha evidenziato
come gli ATC rappresentino il principale istituto di
gestione faunistico-venatoria previsto dalla legge
nazionale e la loro realizzazione sulla totalità del
territorio costituisce uno degli elementi fondamentali
della legge quadro. Essa prevede inoltre che gli ATC
debbano essere articolati in comprensori omogenei, in
una programmazione subprovinciale e corrispondere a
fasce territoriali ben caratterizzabili sotto il
profilo ambientale e faunistico. Il fondamento della
“residenza venatoria”, ribadito in un parere dell’INFS
del 24.11.1999, peraltro, evidenzia come l’obbligo per
ogni cacciatore di esercitare la propria attività
esclusivamente nel solo ambito di residenza venatoria
comporta positive ricadute gestionali, legate alla
possibilità di responsabilizzazione e coinvolgimento
diretto del cacciatore anche con la partecipazione
alle spese e agli interventi di miglioramento
ambientali. Contro il cosiddetto “nomadismo
venatorio”, ovvero la possibilità di cacciare in vari
ATC, si è espresso anche il TAR del Lazio con
ordinanza del 27 ottobre 1999, confermata dal
Consiglio di Stato, che ha annullato la delibera
provinciale con cui si autorizzava la costituzione di
soli due ATC nel Lazio e la possibilità di cacciare in
entrambi da parte dei cacciatori iscritti nella
provincia di Roma.

2) aumenta i cacciatori provenienti dalle altre
regioni italiane;

3) modifica la composizione delle commissioni
provinciali di esame per l'abilitazione venatoria;
prima c'erano tre cacciatori e tre rappresentanti di
associazioni ambientaliste; con la nuova legge viene
annullata la presenza di controllo ambientalista:
questi ultimi scendono ad un unico rappresentante,
mentre i cacciatori salgono a ben sei!!!

4) La pre-apertura alla prima settimana di settembre
procura gravissimi danni alla fauna ed è incompatibile
con la prioritaria esigenza della conservazione. In
questo periodo dell'anno, sostiene l'INFS, "l'attività
venatoria risulta scarsamente diversificata e quindi
più impattante sulle poche specie oggetto di caccia
anticipata". Per marzaiola, alzavola, codone,
mestolone e germano reale ed altri palmipedi o
trampolieri come gallinella d'acqua, porciglione,
beccaccino, frullino e combattente, per i quali l'INFS
ha lanciato l'allarme, "non sussistono le condizioni
tecniche per poter consentire una pre-apertura della
caccia”. Marzaiola, alzavola e codone sono considerate
“in pericolo” o addirittura “in pericolo critico”
secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione).
Per il combattente, protetto dalla direttiva
79/409/CEE e dalle Convenzioni di Berna e di Bonn
sulla fauna, la presenza invernale in Italia si
riscontra solo in 15 siti con un numero inferiore ai
200 individui. "La quaglia - avverte l'INFS - è
caratterizzata da uno stato di conservazione
sfavorevole a livello europeo ed è ormai da anni in
forte regresso, per cui questo Istituto ritiene debba
essere esclusa dall'anticipazione del prelievo".
Conigli, colombacci, lepri, starne e fagiani sono
ancora in piena fase di riproduzione ed i piccoli non
sono ancora indipendenti, ragion per cui l'uccisione
dei genitori con la caccia provocherà la morte per
inedia dei piccoli nelle tane o nei nidi.

5) Nessuno dei piani, programmi, calendari venatori è
stato finora sottoposto all'obbligatoria Valutazione
d'Incidenza

6) La caccia costituisce un serio pericolo anche per
l'incolumità delle persone, non solo per gli stessi
cacciatori, ma anche per agricoltori, cercatori di
funghi ed escursionisti. Nella scorsa stagione
venatoria 43 sono stati in Italia i morti in incidenti
di caccia, 66 i feriti gravi e 5 gli invalidi
permanenti.

7) Il numero dei cacciatori è in costante diminuzione:
degli oltre 2 milioni di cacciatori degli anni
settanta oggi in Italia i praticanti sono rimasti meno
di 800.000. Nella società industrializzata la caccia
non è più una necessità, ma un divertimento che ogni
anno causa la morte di centinaia di milioni di animali
selvatici. Sono cacciate anche specie in diminuzione
numerica e a rischio di estinzione. Gli uccelli
migratori, patrimonio della collettività
internazionale, subiscono un impatto negativo dal
prelievo venatorio che si somma, nel minacciarne la
sopravvivenza, alla scomparsa degli ambienti naturali.

8) L'Italia è già stata più volte condannata dalla
Corte di Giustizia Europea per violazione delle norme
comunitarie sulla caccia. Motivi etici ed ecologici
richiedono oggi una seria modifica della caccia per
conservare le specie selvatiche e per tutelare coloro
che cacciatori non sono.

I firmatari ritenendo indispensabile ed urgente,
modificare in senso restrittivo la normativa regionale
sulla caccia
Chiedono

ai candidati alla Presidenza della Regione Puglia ed a
tutti i candidati Consiglieri i seguenti interventi da
inserire nel programma di governo regionale:

1 - NO ALLA CACCIA IN DEROGA ALLE SPECIE PROTETTE
DALLE NORME INTERNAZIONALI
L'Italia è già stata più volte condannata per
violazione delle norme comunitarie. La fauna
selvatica, anche se vive sul territorio italiano, è
patrimonio della collettività internazionale.

2 - DIVIETO DI ACCESSO AI CACCIATORI AI TERRENI
PRIVATI SENZA CONSENSO DEL PROPRIETARIO
Attualmente l'art. 842 del Codice Civile consente ai
cacciatori, e solo a loro, di entrare nei fondi
privati senza il consenso del proprietario. Questa
limitazione del diritto di proprietà solleva forti
perplessità di ordine costituzionale. La caccia si
svolge principalmente sui terreni degli agricoltori ed
è giusto che a questi sia chiesto il consenso.

3 - PROTEZIONE DEGLI UCCELLI MIGRATORI
L'attuale normativa regionale consente la caccia a
molti uccelli migratori (quaglie, allodole, cesene,
beccaccini, beccacce, tortore, tordi) per i quali i
censimenti sono inadeguati ed è quindi impossibile
valutare correttamente l'impatto venatorio.

4 - CONTENIMENTO PERIODO DI CACCIA TRA la 3^settimana
di settembre E IL 30 NOVEMBRE.
L'attuale apertura della caccia i primi di settembre
determina l'uccisione di piccoli che ancora non sono
svezzati dai genitori e la chiusura al 31 gennaio
causa veri e propri massacri quando gli animali sono
stremati dal freddo e dalla carenza di cibo.

5 - DIVIETO DI CACCIA sabato e domenica consecutivi
Si vuole consentire a tutti i cittadini di muoversi
liberamente in campagna e nei boschi senza pericolo.
Restituiamo tranquillità al giorno festivo.

6 - CACCIATORE LEGATO AL TERRITORIO
Al fine della caccia il territorio
agro-silvo-pastorale è suddiviso in diverse zone,
alcune pubbliche e altre private, (A.T.C. - Ambiti
Territoriali Caccia, C.A. - Comprensori Alpini,
Aziende Faunistico- Venatorie, Aziende
Agri-Turistico-Venatorie). Il cacciatore oggi, pagando
una quota d'accesso, può spostarsi tra queste zone ed
addirittura andare a caccia in regioni diverse. Il
"nomadismo venatorio", anche detto "di rapina", è
causa di gravi danni. Il cacciatore dovrebbe
esercitare la caccia sempre nello stesso ambito, della
gestione del quale deve sentirsi responsabilizzato.
Come spiegato dall’INFS, gli ATC devono essere su base
subprovinciale e non UNO per provincia o addirittura
UNO per regione!

7 - DIVIETO DEI RIPOPOLAMENTI VENATORI
I ripopolamenti venatori di "animali pronta caccia"
causano alterazione degli ecosistemi, diffusione di
malattie, inquinamento genetico delle specie
selvatiche e oltretutto sono inutili perché la maggior
parte di questi esemplari, inadatti alla vita
selvatica, muoiono di stenti o predati pochi giorni
dopo l'immissione sul territorio. Molto meglio
spendere il denaro pubblico per i miglioramenti
ambientali.

9 – eguale rappresentanza di cacciatori ed
ambientalisti nella commissione per l’abilitazione
venatoria.


Giuseppe Nuovo
g.nuovo@???
cell. 328 2496553

http://www.argonauti.org
la Natura di Puglia e Basilicata



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il comitato provinciale per Vendola presidente
Info: tel/fax 0832.493673 – cell. 333.8958404 –
e.mail: e.stefy@??? - www.nichivendola.it





    
    
        
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