Szerző: francesca Dátum: Tárgy: [Incontrotempo] eurispes su atipici: reazioni
POL S0A QBXB LAVORO: EURISPES; FALOMI, PRECARIATO È EMERGENZA SOCIALE
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - «I dati che emergono dall'indagine condotta da
Eurispes mostrano che oggi in Italia vi è una emergenza sociale di vaste
proporzioni che riguarda le condizioni, non solo di lavoro, ma anche di
vita di milioni di persone impegnate in lavori di tipo precario». Lo
afferma in una dichiarazione il senatore del gruppo misto Antonello
Falomi, secondo il quale «l'illusione della flessibilità come strumento
positivo tanto per le imprese che per i lavoratori, è definitivamente da
archiviare». «I dati ci mostrano - aggiunge Falomi - che oggi non vi è
praticamente altra forma di inserimento nel mondo del lavoro che non sia
lavoro precario, e anche quando termina la fase di inserimento e le
professionalità maturano il rapporto continua ad essere precario. È
necessaria un'inversione di tendenza molto netta su queste questioni,
anche a livello legislativo. Dobbiamo rivedere tutto il complesso di norme
iniziate con il pacchetto Treu e proseguite con la legge 30: è una sfida -
conclude Falomi - che dobbiamo affrontare per interrompere una spirale che
oggi ha dato vita ad una vera e propria piaga sociale».(ANSA). CSS
13-GEN-05 18:20 NNN
EURISPES: UGL, CONTRO PRECARIETÀ AMMORTIZZATORI E SVILUPPO
EURISPES: UGL, CONTRO PRECARIETÀ AMMORTIZZATORI E SVILUPPO (Il Sole 24 Ore
Radiocor) - Roma, 13 gen - «Occorre agire prima che la flessibilità si
traduca definitivamente in precarietà», puntando su «ammortizzatori e
sviluppo». Così il vice segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini,
commenta i dati Eurispes sul lavoro atipico. Il Governo, secondo la
sindacalista, deve inserire l'«argomento nell'agenda politica»,
anticipando anche la riforma degli ammortizzatori sociali «attraverso
decreto». Dietro il lavoro atipico «si celano rapporti di vera e propria
subordinazione» e «problemi mai risolti» come ad esempio, rileva
Polverini, il gap salariale tra uomini e donne. Com-Tri (RADIOCOR)
13-01-05 16:51:08 (0489) 5 NNN
LAVORO:EURISPES;2 ATIPICI SU 3 PRECARI CRONICI, ANSIOSI/ANSA
ECO S0A QBXC LAVORO:EURISPES;2 ATIPICI SU 3 PRECARI CRONICI, ANSIOSI/ANSA
POCHE TUTELE, PENSIONE INCERTA, RETRIBUZIONI BASSE E IRREGOLARI (ANSA) -
ROMA, 13 gen - Due lavoratori atipici su tre sono precari 'cronicì, vale a
dire che hanno sempre lavorato con contratti particolari. Una situazione
di incertezza che in molti casi genera stati di ansia e di stress,
soprattutto in relazione alla pensione, vista più come un miraggio che
come la naturale conclusione dell'attività lavorativa, ma anche per
l'irregolarità dei pagamenti, la scarsezza delle retribuzioni, l' accesso
al credito negato. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Eurispes che sarà
presentato a fine mese e di cui l' Istituto diretto da Gian Maria Fara ha
diffuso un'anticipazione. Eurispes ha condotto un'indagine su un campione
rappresentativo di 446 lavoratori atipici di età compresa tra i 18 e i 39
anni. Ebbene, il 61,7% degli uomini e il 62,8% delle donne tra i
lavoratori intervistati affermano di aver sempre lavorato con contratti
atipici. Hanno sempre lavorato con contratti atipici non solo la maggior
parte (il 57,3%) dei lavoratori più giovani (tra i 18 e i 25 anni), ma
anche e soprattutto i lavoratori che hanno ormai raggiunto la piena
maturità anagrafica. Il 66,9% di quanti hanno un'età compresa tra i 26 e i
32 anni ed il 67,8% di quanti hanno tra i 33 e i 39 anni, per i quali
l'atipicità ha assunto un carattere permanente. I dati relativi al titolo
di studio rivelano, inoltre, come lo status di lavoratore atipico abbia
sempre caratterizzato anche la maggior parte del segmento più qualificato
dell'offerta di lavoro: il 55,9% degli intervistati in possesso di master
o specializzazione post-laurea e l'83,2% dei laureati. La stragrande
maggioranza del campione (l'89,7%) è celibe o nubile ed estremamente
contenuta è la genitorialità: appena il 6,5% ha uno (3,4%) o più figli
(3,1%). Per la maggior parte degli intervistati, il lavoro flessibile non
rappresenta, in definitiva, un'opportunità di primo inserimento
lavorativo. Tra le varie forme contrattuali utilizzate, aggiunge
l'Eurispes, viene privilegiato il contratto a progetto (28%), seguito dal
contratto occasionale. Quanto alla 'mobilita« dei lavoratori, si rileva
come il 57% degli uomini e il 52% delle donne lavora con l'attuale datore
di lavoro da un periodo di tempo considerevole: da almeno un anno per il
19% e da più di 3 anni per il 21%. Il fatto di non avere un lavoro sicuro
e stabile procura spesso alla maggior parte delle donne stati di ansia
(52% contro il 37% degli uomini) e/o stress (56% contro il 32% degli
uomini) e le espone a stati depressivi frequenti o continui. Ma non è solo
l'ansia a rendere ancor più difficile la vita dei lavoratori atipici.
L'indagine sottolinea infatti che chi non ha un posto fisso deve fare i
conti anche con un futuro pensionistico incerto: tanto che il 71% delle
donne ritiene che al termine della propria esperienza lavorativa la
pensione sarà inesistente o comunque insufficiente a garantire una
vecchiaia dignitosa. Ci sono poi i problemi di tutti i giorni. Il lavoro
atipico, infatti, porta spesso con sè irregolarità dei pagamenti (circa il
30% non percepisce uno stipendio mensile) e anche in questo caso le più
svantaggiate sono le donne. Non solo: stando a quanto afferma l'Eurispes,
i livelli retributivi dei lavoratori atipici sono, mediamente,
estremamente modesti. Infatti circa due terzi degli intervistati affermano
di essere poco o per niente soddisfatti del proprio compenso. Senza
contare la mancanza di adeguate tutele sociali e sindacali. Ci sono
difficoltà, infine, anche per accedere al credito. Senza una busta paga
'regolarè è difficile ottenere dei prestiti: il 71% degli intervistati
afferma che il fatto di essere un lavoratore atipico ha influito molto o
abbastanza sulla possibilità di comprare una casa ricorrendo a un mutuo.
(ANSA). FP 13-GEN-05 11:00 NNN
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ciao, francesca