ASSEMBLEA CITTADINA ANTIFASCISTA
Lunedì tredici dicembre 2004 due associazioni neofasciste, il Foro 753
e l'associazione culturale "2punto11", sono entrate in una università
pubblica della capitale con il loro strascico di violenza e polemiche. Hanno
trovato leggittimità e sostegno in un ministro della Repubblica: il signor
Gianni Alemanno. A nulla sono servite le proteste degli studenti, se non a
procurare qualche braccio rotto. Mai era accaduto tutto ciò, mai era accaduto che delle associazioni dichiaratamente neofasciste avessero accesso impunite a degli spazi pubblici senza l'opposizione intransigente della società civile.
Tuttavia questo è solo un episodio dei tanti che ormai sempre più spesso accadono per le strade di Roma. Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le "Occuopazioni Non Conformi" destinate ad ex-militanti di Terza Posizione, i cortei di Forza Nuova attraggono sempre più militanti e percorrono senza problemi le strade del centro della nostra città. Nel frattempo: le occupazioni a scopo abitativo vengono celermente sgomberate o ricevono sempre più minacciosi avvisi di sgombero, la Regione Lazio vuole stravolgere i consultori familiari affidandoli ai fondamentalisti cattolici del "Movimento per la vita".
Il movimento romano deve ribellarsi a tutto ciò.
Riparlare di antifascismo è ormai una necessità.
Un discorso in proposito è già stato avviato da diverse realtà politiche e sociali intervenute ad un'assemblea tenutasi alla facoltà di ScienzePolitiche di Roma Tre giovedì 16 dicembre, subito dopo i gravi fatti di lunedì mattina.
Si è espressa unanimente l'esigenza di riprendere l'antifascismo militante che ci ha sempre contraddistinti. Altrettanto unanimemente si è però notata la necessità di rinnovarsi, nelle forme e nei contenuti. La produzione culturale dei neofascisti negli ultimi dieci anni ha dato loro la capacità di ripulirsi, di rigenerararsi giustificando, con abili artefizi intellettuali, pezzi oscuri della storia del nostro Paese, come la Repubblica di Salò.
E' perciò necessario conoscere e smascherare le loro teorie intellettuali
che periodicamente riemergono riempiendo gli spazi vuoti lasciati dalla
conflittualità sociale. L'assemblea ha perciò pensato che è necessaria
la costruzione di un Osservatorio Antifascista che sia in grado di opporsi
alle iniziative del nuovo fascismo, ma anche di controllare i loro movimenti
e portare alla luce le loro metamorfosi. Per fare ciò è però obbligata la
cooperazione di tutte le soggettività politiche che si muovono nel
movimento romano, contaminando, facendo comunicare le lotte sociali, ribadendo che il neofascismo è un problema presente e non passato, reale non immaginato, di tutti non solo di qualcuno.
Antifascismo oggi non è solo opposizione militare alle "calate fasciste" nei
luoghi pubblici.
Antifascismo oggi è opporsi allo sgombero delle occupazioni.
Antifascismo oggi significa combattere la precarietà.
Antifascismo oggi vuol dire impedire che l'opinione pubblica confonda ancora i
fascisti in doppio petto con chi davvero quotidianamente si oppone alla
normalizzazione delle disuguaglianze, delle discriminazioni, dei soprusi.
LUNEDI' 17 GENNAIO ORE 16.30
A1 OCCUPATA
FACOLTA' DI SOCIOLOGIA "LA SAPIENZA"
VIA SALARIA 113
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