Denunce 6 novembre: per la CUB il problema è il carovita e il reddito a
disoccupati e precari
" Possono reprimere, denunciare, arrestare, ma il dato politico della
necessità di introdurre il reddito sociale per disoccupati e precari è e
rimane incontrovertibile". La CUB, che è parte costituente della Rete per il
reddito e i diritti e che ha alcuni propri esponenti tra i denunciati per i
fatti del 6 novembre, risponde così all'iniziativa della procura di Roma.
Pochi giorni or sono sono stati denunciati per estorsione aggravata decine
di disoccupati campani che avevano dato vita ad una pacifica iniziativa di
"contrattazione sociale" presso un super mercato di Afragola ottenendo
pasta, pomodori e acqua per le famiglie dei senza lavoro.
Oggi vengono denunciati per concorso plurimo in rapina aggravata 58 persone
ree di aver partecipato, assieme ad altre decine di migliaia alla giornata
del 6 novembre scorso a Roma, giornata che ha avuto il merito di mettere al
centro del dibattito politico la necessità di introdurre il reddito sociale
per combattere il dramma della disoccupazione e della precarietà aggravato
dal pacchetto Treu prima e dalla legge 30 oggi.
Le denunce, più che il tentativo di fare giustizia di reati inesistenti,
hanno i tratti della "guerra preventiva" nei confronti di quei milioni di
Italiani oggi in affanno per il crescere del caro vita, costretti a bloccare
i treni pendolari a novara, a mobilitarsi da Scanzano ad Acerra in difesa
della propria condizione di vita, che rivendicano salario/reddito, diritti,
dignità.
Roma 12 gennaio 2005 il Coordinamento nazionale
CUB