[NuovoLaboratorio] Il Prefetto: si fara 'il CPT

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"Il centro per clandestini si farà e i reati di strada scenderanno"


"Nascerà in periferia e al più presto: si deve risolvere la situazione di
15.000 irregolari"
I dati della provincia di Genova: nel 2004 tentati omicidi, violenze
sessuali e incendi dolosi unici reati in crescita
STEFANO ORIGONE



«Parte del mondo politico è contrario, ma il centro di permanenza
temporanea verrà realizzato». Il prefetto Giuseppe Romano rivela a
Repubblica che il Cpt, la struttura che dovrà ospitare gli extracomunitari
clandestini in attesa di espulsione, diventerà una realtà. «I reati a
Genova e in provincia sono in diminuzione; rispetto al 2003, l´anno scorso
omicidi, rapine, furti nelle abitazioni e truffe sono addirittura
dimezzati. Per migliorare ancora di più il trend positivo, dobbiamo
risolvere il problema dei clandestini, a cui sono legati l´80% dei reati di
strada».
Quando il Cpt entrerà in funzione?
«È ancora prematuro dirlo perché stiamo studiando varie soluzioni, ma
l´idea è di crearlo in periferia».
Tempo fa si era parlato di Molassana.
«La proposta era stata bocciata, stiamo valutando altre zone. Non nascondo
che è uno dei primi obiettivi di quest´anno e che mi sto dando molto da
fare. In città ci sono 15 mila irregolari e dobbiamo trovare una soluzione.
Subito».
Ma cos´è il Cpt?
«Innanzitutto non è un luogo di repressione o segregazione. Ora quando un
clandestino viene colpito da un ordine di espulsione del prefetto, il
questore è incaricato di eseguire il provvedimento. Non essendoci strutture
di accoglienza, deve trovare dei posti fuori regione e se non trova
disponibilità, intima al soggetto di lasciare il territorio entro quindici
giorni. Questo non avviene perché appena il clandestino esce dalla
questura, spicca il volo, rientrando così nel circuito della criminalità».
Secondo lei, con il Centro questo problema verrà risolto?
«Certo, perché siamo in grado di seguire tutto l´iter di identificazione
fino al rimpatrio, impedendo così al soggetto di tornare a delinquere».
Perché questo progetto viene osteggiato?
«Per diversi motivi. Dicono che la gestione di queste strutture gravano
troppo sulle casse dello Stato. Inoltre, ogni clandestino espulso deve
essere accompagnato alla frontiera da almeno due agenti, con le conseguenti
spese di viaggio e di straordinari. Senza contare che vengono tolte forze
per altri servizi. Ma se non creiamo strutture di questo tipo, avremo
sempre clandestini a spasso che verranno fagocitati dalla micro
criminalità. Metteranno radici in zone di maggior degrado sociale come il
centro storico, peggiorando così una situazione che cerchiamo di sanare con
enormi sforzi. Concludo, dicendo che il Cpt lo chiede la gente e la legge
impone di allontanare chi commette dei reati. Chi non lo vuole, dovrà
adeguarsi perché lo faremo».
Un confronto fra i dati del 2003 e quelli dell´anno scorso? Emerge un
miglioramento?
«Nel 2004 gli omicidi sono stati 7, mentre nel 2003 erano 11. I borseggi
sono scesi da 5228 a 3916, gli scippi da 493 a 332, i furti nei negozi da
2159 a 835, quelli nelle case da 3134 a 2042, di auto da 4227 a 2824.
Precipita anche il numero delle truffe da 4428 a 2163. In calo anche la
rapine da 595 a 586. Nel dettaglio, nelle banche sono passate da 25 a 22,
nelle case da 560 a 393, negli uffici postali invece sono salite da 2 a 5.
Le denunce per associazione a delinquere sono state 17 (13 nel 2003).
I punti negativi?
«Tre: i tentati omicidi, le violenze sessuali e gli incendi dolosi. I primi
sono saliti da 25 a 36, le violenze da 35 a 75 e gli incendi da 159 a 183.
Parliamo di un fenomeno grave come l´usura.
«Le forze dell´ordine sono riuscite a conquistare la fiducia dei cittadini.
L´usura è un reato difficilmente perseguibile perché si instaura un patto
di ferro tra la vittima e il carnefice; se non c´è una denuncia, abbiamo le
mani legate. Sono comunque soddisfatto perché è un fenomeno in diminuzione.
Mi è appena arrivata una domanda di un commerciante che chiedeva di poter
accedere al fondo anti usura del Ministero degli Interni. Questo ci fa
capire come il cittadino abbia fiducia nelle istituzioni e chieda di essere
aiutato a uscire da una morsa che lo stringe fino a farlo soffocare».
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"Eppure il vento soffia ancora...."

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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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