[Forumlucca] ATTRNZIONE alle Acque! Acqua amara (Manifesto d…

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Auteur: Alessio Ciacci
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Sujet: [Forumlucca] ATTRNZIONE alle Acque! Acqua amara (Manifesto del 4 Gennaio)
L'amaro calice delle acque minerali
Il ministero della salute con un decreto legge dchiara fuori norma 115 etichette.

L'acqua del rubinetto è generalmente buona e (ancora) economica, mentre al'acqua minerale in bottiglia è genralmente poco trasparente e costosa (43 centesimi di eruo per metro cubocontro 300-500 euro per metro cubo§). Detto così l'assioma potrebbe sembrare un pò ideologico e duqnue tutto da dimostrare. Ma questa volta è proprio il iministero della salute (con decreto legge del 28 dicembre 2004) a mettere nero su bianco l'imbevibile realtà: in questo momento nei negozi di tutta Italia sono in vendita 115 acque minerali fuori legge perchè non hanno comunicato i dati relativi ai parametri di antimonio, arsenico e manganese.
Non è un semplice impiccio burocratico, significa che più di un terzo delle marche di acque minerali dovrebbe essere ritirato dal mercato perchè probabilmente contiene sostanze nocive in quanto superiori a quelle consentite per legge (dal rubinetto di casa non può uscire acqua con più di 10 Mg/l di arsenico, limite che è stato imposto solo un anno fa anche alle multinazionali delle acque minerali).
Il decreto non è altro che un atto dovuto in seguito al recepimento della direttiva europea 2003/40 che impone parametri più severi per alcune sostanze pericolose per la salute, in liena con quanto visto già da tempo per l'acqua potabile. Prima del lungo elenco delle marche inadempienti (consultabile sul sito www.gazzettaufficiale.it ) si legge: " in considerazione della mancata ricezione di certificatianalitici entro il termine del 31 ottobre 2004, è sospesa, a far data dall'1 gennaio 2005, la validità dei decreti di riconoscimento delle sorgenti acque minerali".
Nell'elenco non figurano le marche dei pochi gruppi che hanno in mano i 2/3 della produzione (San Pellegrino/nestlè, San Benedetto Italacque/Danone, Uliveto/Rocchetta, Spumador, Norsa e San Gemini), ma non è escluso che alcune etichette diffuse a livello locale rientrino nell'orbita delle multinazionali.
Le acque messe all'indice pescano nelle fonti di tutta Italia (Bari, Udine, Sassari, Rimini, Modena, Cuneo, Napoli, Vibo Valentia, Messina, Brescia, Vercelli, Savona, Lecce, Parma, Ancora, Arezzo, como, Catanzaro, Massa, Firenze, Siena, Padova, Bergamo, Ascoli Piceno, Treviso....).
A questo punto dovrebbero intervenire tutte le Regioni coinvolte dal provvedimento, sospendendo la concessione per attingere le acque dalle fonti e stabilendo i tempi per l'eventuale ritiro dei prodotti dal commercio - a meno che alle aziende in questione non venga concessa una improbabile proroga per metersi in regola. In attesa di ulteriori sviluppi (i Nas ancora sono stati chiamati ad intervenire), per Giuseppe Altamore, giornalista di Famiglia Cristiana e autore del libro Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale: uno scandalo sommerso (Fratelli Frilli Editore), ce n'è comunque abbastanza per un brindisi. "Finalmente -dice- dopo anni di comportamenti poco comprensibili, il ministro della salute ha deciso di stare dalla parte dei cittadini consumatori. La pubblicazione dell'elenco delle acque minerali fuori norma è una scelta trasparente e coraggiosa allo stesso tempo, ma per anni i consumatori hanno bevuto qualcosa che forse ha causato danni alla salute".
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