Giovedì 13 gennaio alle ore 21,30 presso il laboratorio Buridda daremo
vita ad un'assemblea per discutere del progetto Critical Wine che
vorremmo contribuire a sviluppare anche a Genova.
In particolare in questa prima assemblea si discuterà della possibilità
organizzare una tre giorni Critical Wine per il mese di maggio presso
il laboratorio sociale Buridda.
L'ultimo critical wine nazionale, al Forte Prenestino di Roma, ha visto
la partecipazione di 15.000 persone in 3 giorni, a riprova del fatto
che in questi anni, di pari passo con il movimento globale, è nata la
consapevolezza di quanto il rapporto con la t/Terra non sia più
appannaggio del passato ma sia invece sempre più centrale nella
costruzione di un altro mondo possibile.
In calce alla mail troverete ulteriori informazioni.
Partecipate numerosi!
laboratorio sociale Buridda
ex facoltà di economia e commercio
via bertani uno :: genova :: pianeta terra
x info: manuel chiarlo 328/2866843 havanaglam@???
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Cosè t/Terra e libertà/Critical Wine:
é un collettivo di vignaioli, attivisti del movimento no global,
contadini biologici, intellettuali, ecc. che vuole creare un dibattito
sui temi della T/terra, dell?ambiente, per un futuro condiviso di
libertà, gioia, creatività, intelligenza.
è un evento autogestito, senza scopo di lucro, senza alcuna
sponsorizzazione da parte di enti, istituzioni o aziende, che
periodicamente viene ospitato dalle realtà autogestite di varie città e
dove si possono degustare vini e altri prodotti di qualità, realizzati
nel rispetto della natura e di chi la lavora.
Gli obiettivi di Critical Wine:
è difficile riassumere in due parole la "fiolosofia" che sta dietro al
progetto critical wine. per questo vi rimandiamo al manifesto che
trovate sul sito
www.criticalwine.org
riportiamo qui, a titolo di esempio, una delle proposte concrete
portate avanti dal collettivo in questi anni:
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Prezzo sorgente
Un'informazione semplice, visibile, che espliciti ciò che tutti sanno e
cioè che nell'attuale modalità di relazioni sociali i produttori e i
consumatori sono comunemente immiseriti da uno sfrenato concentrarsi
della ricchezza nelle mani della distribuzione.
I giganti dell'industria non producono più le merci, si limitano a
imporre ai produttori di tutto il mondo i loro disegni, il loro
standard, i loro prezzi e molto altro che immiseriscono le economie, le
culture, i saperi, la cura, l'amore dei produttori. Concentrano, però,
la loro massima attenzione sulla rete di distribuzione e di vendita
perché quello è il luogo di massimizzazione dei profitti, il luogo di
concentrazione della ricchezza, il luogo della produzione effettiva del
gigantismo industriale: le immagini.
Nella loro infinita produzione d'immagini, l'archetipo del gigante
industriale moderno è quella del consumatore, il quale deve essere
istruito, educato, manipolato all'idiozia folle del prodotto privo di
produttori, del cibo privo di gusto, del sapere privo di cultura, del
vino senza uva.
Questo meccanismo impoverisce produttori e consumatori.
Il prezzo sorgente rende giustizia del lavoro dei produttori, dei
ricatti che subiscono quotidianamente ed evita anche le piccole
furberie a cui devono ricorrere per sopravvivere ( per esempio, e per
assurdo, vendere al consumatore diretto a prezzi molto superiori a
quelli di vendita di mercato).
Il prezzo sorgente naturalmente non è in alcun modo un prezzo imposto,
ma viene deciso dal produttore come giusto riconoscimento del proprio
lavoro.
Il prezzo sorgente esplicita i ricarichi mostruosi che i consumatori
debbono sopportare.
Potrebbe arricchire la filiera del rapporto diretto
produttore-consumatori e creare un'altra filiera della tracciabilità
totale del prezzo.
Un meccanismo simile, appunto perché paleserebbe i luoghi della filiera
in cui avvengono i massimi ricarichi nei prezzi, avrebbe credo la forza
di inibirli o di limitarli, sarebbe generalizzabile a tutte le merci e
in ogni territorio nazionale e internazionale.
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Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito:
www.criticalwine.org