[Forumlucca] Econews - 10 gennaio 2005

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Autore: Federazione dei Verdi di Lucca
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Econews - 10 gennaio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Fecondazione. De Petris: ricorso mira a scontro ideologico tra
maggioranza e opposizione
- Maremoto. Zanella: si apra serio dibattito in Parlamento su cooperazione
- Maremoto. Bonelli: su debito decisione inadeguata e pilatesca
- Scontro treni. Pecoraro: sicurezza ferrovie e’ emergenza nazionale
- Gad. Cento: aprire confronto con Radicali
- Gad. Bonelli: basta proliferare liste presidenti alle Regionali
- Fumo. Pecoraro: le istituzioni diano il buon esempio
- Terremoti. Wwf: appello per una ricostruzione 'verde'
- Caccia. Lipu: sospendere l’uccisione di cormorani in provincia di Como
- Maremoto. Tartarughe marine a rischio in Sri Lanka
Econews dalle agenzie estere:
- 21 EU nations ready to make Kyoto emissions cuts (ENN)
http://www.enn.com/today.html?id=6883
- Rising Seas Threaten Islands, Cities, Coasts (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28874/story.htm


Fecondazione. De Petris: ricorso mira a scontro ideologico tra maggioranza
e opposizione

"Il ricorso alla Corte costituzionale da parte del governo contro
l'ammissibilità dei referendum sulla procreazione è un atto che mira,
innanzitutto, a creare uno scontro ideologico tra maggioranza e
opposizione". Lo afferma la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, membro
del direttivo del comitato promotore sui referendum. "La legge sulla
procreazione è stata blindata dal governo sin dall'inizio e nessuno ha
potuto modificare norme così oscurantiste. Il tema della fecondazione è
legato a scelte di coscienza e quindi è legittimato ad essere oggetto del
referendum, come è successo per il divorzio e per l'aborto. Infatti, i
referendum sul divorzio e sull'aborto hanno rappresentato un grande momento
di crescita per il Paese. La richiesta di non dare la parola ai cittadini è
un chiaro segnale di paura da parte del Governo e della maggioranza".

Maremoto. Zanella: si apra serio dibattito in Parlamento su cooperazione

“Mi auguro che questa tragedia immane serva almeno da apri pista per un
dibattito parlamentare serio sulla cooperazione e sulle organizzazioni
internazionali - ha dichiarato La deputata Verde Luana Zanella. Mai come in
questo frangente sono stati evidenti i loro limiti organizzativi e
strutturali ”. “I Verdi ­ continua Zanella - chiedono un immediato
dibattito parlamentare non solo per prevedere aiuti più consistenti alle
popolazioni colpite dal maremoto, ma anche per affrontare, in sede
parlamentare, il problema più generale di una gestione della cooperazione e
della solidarietà che parta da una riforma strutturale, seria, del settore,
che punti oltre che alla quantità, anche alla qualità degli interventi. Le
catastrofi naturali che in questi ultimi anni si sono abbattute sul nostro
pianeta rendono urgente questa riforma affinché la cooperazione non lavori
più sull’emergenza, come accade purtroppo spesso adesso, ma su programmi
più qualificati che, tra l’altro, prevedano interventi di monitoraggio
costante e di controllo degli aiuti stessi”.

Maremoto. Bonelli: su debito decisione inadeguata e pilatesca

“L’accordo tra i paesi del G7 per una moratoria del debito estero dei paesi
colpiti dal maremoto appare inadeguata e pilatesca di fronte alle
dimensioni del dramma. E’ infatti necessaria la cancellazione del debito e
non la semplice sospensione delle rate per gli interessi”. Lo ha dichiarato
il coordinatore dell’esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli. “Se i paesi ricchi
­ ha aggiunto Bonelli ­ non decidono una misura strutturale, quale la
cancellazione del debito, neppure di fronte alla tragedia del maremoto e
alle centinaia di migliaia di vittime, mi chiedo se e quando mai lo
faranno”. “Il governo italiano ­ ha concluso Bonelli ­ lavori affinché alla
riunione del Club di Parigi sia valutata l’opzione della cancellazione.
Quanto agli aiuti italiani, i famosi 70 milioni di euro annunciati da Fini,
sarebbe gravissimo che il governo per reperirli accedesse ai fondi per la
cooperazione. E’ bene infatti ricordare che tali fondi hanno già subito
nell’ultima Finanziaria un taglio di ben 100 milioni di euro e che il
nostro governo destina a questo capitolo, essenziale per interventi in aree
di povertà e crisi, solo lo 0,11% del Pil, collocandoci al penultimo posto
tra i paesi industrializzati. Sarebbe indecente intaccare questi fondi
piuttosto che riconvertire ad uso certamente migliore una parte delle
ingenti spese militari”.

Scontro treni. Pecoraro: sicurezza ferrovie e’ emergenza nazionale

“Al di là della doverosa Commissione d’inchiesta per far luce sulle cause
della tragedia, è chiaro che il problema della sicurezza ferroviaria è
oramai un’emergenza nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi
Alfonso Pecoraro Scanio. “Mentre si vendono sogni con ponti e mega opere ­
ha aggiunto Pecoraro ­ si tagliano pesantemente i fondi per le linee, la
sicurezza e il personale sulle tratte che servono quotidianamente milioni
di cittadini. E le conseguenze, tra disservizi e rischi, sono puntualmente
denunciate dai sindacati”. “Il governo ­ ha concluso il leader dei Verdi ­
venga in Parlamento presentando un piano di sicurezza e di rilancio delle
ferrovie”.

Gad. Pecoraro: dibattito su liste unitarie non logori Prodi

“Sarebbe paradossale che in nome di unità mancate vi sia un proliferare di
ulteriori liste, più o meno riferite ai presidenti, che agli occhi dei
cittadini suonerebbero come un moltiplicarsi della corsa alle poltrone”.
Così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio interviene nel
dibattito interno al centrosinistra. “Auspichiamo quindi ­ ha aggiunto
Pecoraro - che la discussione sulle liste più o meno unitarie si concluda
rapidamente con una decisione chiara. Non vorremmo, infatti, che questo
travaglio logorasse Prodi e danneggiasse l’intera coalizione”. “E’ chiaro a
tutti ­ ha concluso il leader dei Verdi ­ che è l’unità dell’alleanza ad
essere la ricetta per battere il centrodestra. A quella dobbiamo lavorare
dal momento che è l’obiettivo vero a cui dobbiamo guardare”.

Gad. Cento: aprire confronto con Radicali

"E' utile che Prodi e tutto il centrosinistra aprano un confronto
programmatico con i Radicali per verificare fino in fondo se esistono le
condizioni per una alleanza politica in vista sia delle prossime Regionali
che del 2006": lo afferma Paolo Cento, coordinatore della segreteria di
presidenza dei Verdi. "D'altra parte molte delle battaglie di ieri e di
oggi di Pannella e Bonino, soprattutto quelle libertarie e
antiproibizioniste sui diritti civili e per lo stato di diritto -
sottolinea Cento - sono coincidenti con molte delle proposte politiche che
già sono oggetto di un confronto nel centrosinistra ed è quindi auspicabile
che questa verifica sia fatta in tempi rapidi anche con i radicali. A
Pannella chiediamo di non fare diktat né di considerare il centrosinistra e
il centrodestra come realtà equivalenti ma di compiere una scelta di campo
che sia la condizione affinché questo confronto con il centrosinistra possa
produrre un risultato positivo". (Ansa)

Gad. Bonelli: basta proliferare liste presidenti alle Regionali

"La decisione di presentare le liste dei presidenti alle prossime elezioni
regionali riguarda tutta la coalizione della Gad e non può essere assunta
unilateralmente dalla Fed". Lo afferma l'esponente dei Verdi Angelo
Bonelli. "I Verdi non condividono la proposta di presentare liste civiche
che portano il nome del presidente, perché questi candidati sono al
servizio di tutta la coalizione e non per promuovere una singola lista.
Diciamo basta alla proliferazione di nuove liste, perché esse frammentano
il centrosinistra e spoliticizzano una competizione elettorale a vantaggio
dei candidati del centrodestra che hanno la necessità di affermare che sono
altro dal Governo Berlusconi. Nella Gad si deve lavorare per realizzare più
collegialità e dare pari dignità a tutte le forze che la compongono
nell'assunzione delle decisioni politiche. I Verdi hanno convocato
l'esecutivo nazionale questa settimana, per valutare la situazione di grave
confusione che si è creata nel centrosinistra e guardano con estrema
preoccupazione al ritardo, in alcuni casi all'assenza, nella costruzione
dei programmi per le prossime elezioni regionali. (Ansa)

Fumo. Pecoraro: le istituzioni diano il buon esempio

"In vista dell'entrata in vigore delle nuove norme antifumo, è necessario
che innanzitutto i rappresentanti del Parlamento e degli Enti locali diano
il buon esempio, a partire dal fermo rispetto della normativa nelle sedi
istituzionali". Lo afferma il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.
Per il leader dei Verdi è necessario "prevedere apposite misure di
sostegno, affinché tutti gli esercenti possano rapidamente adeguarsi alle
nuove misure contro il fumo". "I Verdi hanno sempre difeso il diritto alla
salute, senza però diventare antiproibizionisti: solleciterò tutti gli
eletti dei Verdi nelle istituzioni affinché già dalle sedi istituzionali
possa partire il buon esempio". (Ansa)

Terremoti. Wwf: appello per una ricostruzione 'verde'

Un migliore sviluppo del litorale avrebbe potuto limitare l'impatto dello
tsunami che ha colpito due domeniche fa l'Oceano Indiano, afferma in un
rapporto l'organizzazione ecologista Wwf, che rivolge un appello ad una
ricostruzione 'verde' dei litorali. "Degli ecosistemi sani possono salvare
delle vite", sottolinea Isabelle Louis, responsabile per il Wwf per la
regione Asia-Pacifico. "I luoghi dove vi erano barriere coralline e
mangrovie intatte sono stati risparmiati dallo tsunami a differenza delle
zone dove le barriere coralline e le mangrovie sono state strappate o dove
sono stati costruiti seguendo un cattivo piano regolatore alberghi di
fronte al mare", prosegue la responsabile. Per la ricostruzione, il Wwf
consiglia caldamente una pianificazione del litorale che tenga conto di
criteri ambientalistici, escludendo per esempio le costruzioni all'interno
di una zona di sicurezza delimitata dal livello dell'alta marea. Il Wwf
raccomanda inoltre il restauro o la protezione di barriere coralline,
mangrovie, foreste che riducono l'impatto delle onde giganti provocate
dagli tsunami.
(Ansa-Afp-Reuters)

Caccia. Lipu: sospendere l’uccisione di cormorani in provincia di Como

Sospendere l’uccisione di cormorani in Provincia di Como, e avviare un
serio e documentato monitoraggio di questa specie avifaunistica. La
richiesta, firmata dal Presidente della LIPU (Lega Italiana Protezione
Uccelli) Giuliano Tallone, è arrivata nei giorni scorsi sul tavolo del
Presidente della Provincia di Como Leonardo Carioni. Nella lettera la LIPU
chiede il riesame della delibera n. 308 approvata dalla Giunta provinciale
il 18 Novembre scorso nella quale si prevede l’abbattimento a scopo
dissuasivo di 24 Cormorani, pari al 15% della popolazione censita, per
proteggere l’Alborella, una specie ittica pregiata da un punto di vista
commerciale ma di cui vanno ghiotti anche specie di uccelli quali i
cormorani e gli svassi. L’art.41, comma 3, della legge regionale n.26 sulla
caccia, in caso di danni nel settore agricolo e ittico, prevede
l’abbattimento di cormorani, uccelli protetti dalle normative regionali,
nazionali e comunitarie, solo nell’eventualità che gli interventi incruenti
si dimostrino completamente inadeguati allo scopo. E in effetti il
programma di interventi triennale messo a punto dalla provincia di Como nel
mese di luglio 2004, e approvato il successivo 15 ottobre dall’istituto
Nazionale Fauna Selvatica, prevedeva censimenti mensili degli uccelli
“ittiofagi” nel periodo ottobre-aprile e inoltre un monitoraggio della
fauna ittica lacustre, a cui far seguire interventi dissuasivi per ridurre
l’impatto causato dalla predazione di Alborella da parte di svassi e
cormorani. <<La decisione della Giunta provinciale di abbattere i cormorani
- scrive il Presidente LIPU ­ vìola invece lo stesso piano triennale e
inoltre l’art. 41 della legge regionale. L’azione di abbattimento di questi
animali risulta infatti essere stata avviata a seguito di una scarsa,
brevissima, pari a un solo giorno, e quasi inesistente attività di
censimento e monitoraggio da parte della Provincia. Non risultano inoltre
essere stati eseguiti i programmati interventi dissuasivi di tipo
indiretto. La LIPU chiede nell’istanza di <<riesaminare la questione con
estrema urgenza e annullare dunque in via di autotutela il provvedimento
della Giunta provinciale del 18 Novembre 2004>> e di avviare <<un serio
monitoraggio del Cormorano sulla base delle indicazioni fornite
dall’università dell’insubria di Varese>>, che aveva dimostrato, nello
studio triennale condotto per conto delle Province di Como e Lecco,
l’elevata efficacia degli interventi incruenti e il fatto che gli uccelli
non sono la principale e unica causa di impatto sull’alborella. In caso di
conferma della delibera, la LIPU si riserva di impugnare il provvedimento
nelle sedi competenti.

Maremoto. Tartarughe marine a rischio in Sri Lanka

Il maremoto che ha colpito il sud dell'Asia lo scorso 26 dicembre ha avuto
un impatto ambientale che ha sconvolto la fauna locale. In particolare sono
le tartarughe marine a destare gravi preoccupazioni. Lo riferiscono la
Reuters e la Cnn online. A Bentota, nello Sri Lanka, fra i detriti e le
macerie ammassati sulla costa giace quel che resta delle ultime speranze
del mondo nella sopravvivenza di cinque specie di tartarughe marine. "Le
onde hanno distrutto tutte le incubatrici" dove vengono fatte schiudere le
uova di tartaruga, ha detto Kithsiri Kannagara, un quarantenne ricercatore
del Bentota Sea Turtles Project, che ha dedicato la sua vita alla
salvaguardia di questi animali marini. Il ricercatore ha affermato che
proprio il 26 dicembre più di 20.000 tartarughe dovevano uscire dalle loro
uova e dovevano essere rilasciate in mare, ma solo 400 sono sopravvissute
allo tsunami. E' stata davvero un'ecatombe. Persino in condizioni ideali,
allo stato naturale solo un esemplare su mille riesce ad arrivare all'età
adulta. Solo 15 uova sono state recuperate da Kannagara sulla spiaggia dopo
il disastro e da esse sono nate tre tartarughe, che possono arrivare a
vivere anche 80-100 anni. Delle tartarughe adulte che Kannagara teneva nel
suo vivaio, solo una non è stata spazzata via dalla gigantesca ondata. Solo
poche sono state ritrovate in un fiume a cinque chilometri di distanza.
Negli ultimi 25 anni di lavoro, Kannagara ha raccolto un milione di
tartarughe nel suo vivaio, costruito su una pittoresca striscia di sabbia a
Bentota, nel sud del paese. Le tartarughe marine, che arrivano a pesare
anche mezza tonnellata, sono una specie protetta nello Sri Lanka e le
spiagge nel sud e nell'est dell'Oceano Indiano rappresentano il luogo
ideale per la posa delle uova di cinque delle otto varietà finora
conosciute. Tuttavia, molti esemplari quando giungono sulle spiagge durante
la stagione della nidificazione, che inizia a gennaio, sono spesso vittime
dei pescatori locali che si nutrono di esse e ne vendono i gusci; molti non
sanno nulla della legge che prevede dieci anni di prigione per chi uccide
una tartaruga marina. (Ansa-Reuters)

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