[RSF] La nonviolenza e' in cammino. 805

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著者: Centro di ricerca per la pace
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題目: [RSF] La nonviolenza e' in cammino. 805
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@???

Numero 805 del 10 gennaio 2005

Sommario di questo numero:
1. Giobbe Santabarbara: Tre tesi sulla nonviolenza
2. Bruno Segre: Una bibliografia per non dimenticare la Shoah
3. Donatella Di Cesare: Maria Zambrano, gesti aurorali
4. Libreria delle donne di Milano: Alcuni siti internazionali di donne
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: TRE TESI SULLA NONVIOLENZA
1. Nella storia dell'umanita' le guerre costituiscono la parte minima e
peggiore; la civilta' umana come processo unitario di autoriconoscimento e
comune lotta per vivere e convivere e' stata eminentemente non solo l'altro,
ma precisamente l'opposto della guerra.
2. Poiche' tutto cio' che e' civilta' umana in senso pieno e forte in questo
consiste: opporsi alla morte, ed opporsi a maggior ragione a quell'attivita'
antiumana che e' l'uccidere, attivita' antiumana di cui la guerra e' la
manifestazione estrema.
3. La nonviolenza, che del principio del "non uccidere" e' la rigorizzazione
logica e assiologica, e l'estrinsecazione storica ed esistenziale concreta e
cogente in quanto opposizione assoluta e reale alla violenza che offende e
distrugge, e' quindi la civilta' umana presa sul serio.

2. MATERIALI. BRUNO SEGRE: UNA BIBLIOGRAFIA PER NON DIMENTICARE LA SHOAH
[Ringraziamo Bruno Segre (per contatti: bsegre@???) per averci messo a
disposizione questa bibliografia estratta dal suo utilissimo libro Shoah, Il
Saggiatore, Milano 1998, 2003 (ivi alle pp. 174-181). Trattandosi di
un'opera scientifica di grande rigore, la bibliografia del libro contiene i
riferimenti di tutte le opere in esso citate, comprese quelle segnalate a
titolo documentario e le cui tesi vengono criticamente esaminate e
radicalmente confutate (per questo compare nella bibliografia, ad esempio,
anche un autore come il famigerato Faurisson, di certe ripugnanti
elucubrazioni del quale non metterebbe conto parlare se non fossero
rappresentative di posizioni e correnti filonaziste sciaguratamente tuttora
presenti e operanti, e contro cui occorre ancora lottare). Bruno Segre,
storico e saggista, e' nato a Lucerna nel 1930, si e' occupato di sociologia
della cooperazione e di educazione delgi adulti nell'ambito del Movimento
Comunita' fondato da Adriano Olivetti; ha fatto parte del Consiglio del
"Centro di documentazione ebraica contemporanea" di Milano; dal 1991
presiede l'Associazione italiana "Amici di Neve' Shalom / Wahat al-Salam",
dirige la prestigisa rivista di vita e cultura ebraica "Keshet" (e-mail:
segreteria@???, sito: www.keshet.it). Tra le opere di Bruno Segre: Gli
Ebrei in Italia, Giuntina, Firenze 2001; Shoah, Il Saggiatore, Milano 1998,
2003]

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3. PROFILI. DONATELLA DI CESARE: MARIA ZAMBRANO, GESTI AURORALI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 31 dicembre 2004.
Donatella Di Cesare, gia' allieva di Gadamer, docente di filosofia del
linguaggio, e' acuta studiosa della riflessione filosofica contemporanea;
dal sito www.donadice.com riportamo la seguente notizia: "Donatella Di
Cesare si e' laureata in Filosofia nel 1979 all'Universita' La Sapienza di
Roma. Ha proseguito gli studi all'Universita' di Tubinga dove ha conseguito
il dottorato con Eugenio Coseriu nel 1982. Dal 1985 e' stata ricercatrice di
filosofia del linguaggio all'Universita' La Sapienza di Roma. Nel 1996 ha
ottenuto la borsa di studio Alexander von Humboldt presso Hans-Georg Gadamer
all'Universita' di Heidelberg; in questa universita' ha compiuto ricerche
anche presso la Hochschule fuer Juedische Studien. Nel 1998 ha vinto il
concorso di professore associato, nel 2000 quello di professore ordinario.
Dal 2001 e' professore ordinario di filosofia del linguaggio alla facolta'
di filosofia dell'Universita' La Sapienza di Roma. E' membro della Societa'
italiana di filosofia del linguaggio, della Societa' italiana di studi sul
secolo XVIII, della Deutsche Hamann-Gesellschaft, della Academie du Midi,
della Associazione italo-tedesca di Villa Vigoni, dello International
Institut for Hermeneutics, della Heidegger-Gesellschaft, e' membro fondatore
della Walter-Benjamin Gesellschaft. Fa parte della redazione scientifica
dello Jahrbuch fuer philosophische Hermeneutik, dirige la rivista di
filosofia Eidos. Pubblicazioni di Donatella Di Cesare: segnaliamo i seguenti
volumi: Wilhelm von Humboldt y el estudio filosofico de las lenguas,
Anthropos, Barcelona 1999; Die Sprache in der Philosophie von Karl Jaspers,
Francke Verlag Tuebingen-Basel 1996; La semantica nella filosofia greca,
Bulzoni, Roma 1980; ha inoltre curato i seguenti libri: Filosofia,
esistenza, comunicazione in Karl Jaspers, a cura di D. Di Cesare e G.
Cantillo, Loffredo, Napoli 2002; L'essere che puo' essere compreso, e'
linguaggio. Omaggio a Hans-Georg Gadamer, a cura di D. Di Cesare, Il
Melangolo, Genova 2001; "Caro professor Heidegger...". Lettere da Marburgo
1922-1929, a cura di D. Di Cesare, Il melangolo, Genova 2000; Wilhelm von
Humboldt, La diversita' delle lingue, a cura di Donatella Di Cesare,
Laterza, Roma-Bari 1991, 2000. Wilhelm von Humboldt, Ueber die
Verschiedenheit der Sprache, hrsg. und mit einer Einleitung von Donatella Di
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Introduzione all'ermeneutica del senso, a cura di Donatella Di Cesare,
Carocci, Roma 1997, 2000; Lexicon grammaticorum, a cura di T. De Mauro e D.
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pensiero ebraico, a cura di D. Di Cesare e M. Morselli, La Giuntina, Firenze
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Cesare, Guida, Napoli 1993; Le vie di Babele, a cura di D. Di Cesare e S.
Gensini, Marietti, Milano 1987; Iter babelicum. Studien zur Historiographie
der Linguistik. 1600-1800, a cura di D. Di Cesare e S. Gensini, Nodus
Publikationen, Muenster 1990".
Maria Zambrano, insigne pensatrice spagnola (1904-1991), allieva di Ortega y
Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Tra le sue opere tradotte
in italiano cfr. almeno: Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi,
Firenze 1964; I sogni e il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco,
Feltrinelli, Milano 1991; I beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di
Antigone. Diotima di Mantinea, La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere
dell'anima, Cortina, Milano 1996; La confessione come genere letterario,
Bruno Mondadori, Milano 1997; All'ombra del dio sconosciuto. Antigone,
Eloisa, Diotima, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1997; Seneca, Bruno
Mondadori, Milano 1998; Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna 1998.
L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999. Dell'aurora, Marietti, Genova
2000; Delirio e destino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000; Persona e
democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000; L' uomo e
il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001; Le parole del ritorno, Citta' Nuova,
Roma 2003. Opere su Maria Zambrano: un buon punto di partenza e' il volume
monografico Maria Zambrano, pensatrice in esilio, "Aut aut" n. 279,
maggio-giugno 1997, e il recente libro di Annarosa Buttarelli, Una filosofa
innamorata. Maria Zambrano e i suoi insegnamenti, Bruno Mondadori, Milano
2004]

I. Alcuni temi del pensiero di Maria Zambrano
L'esilio, prima subito, poi assunto su di se' e anzi rivendicato - "amo il
mio esilio" dira' nel 1989 gia' tornata in Spagna - e' la cifra della
filosofia di Maria Zambrano.
Prima ancora di essere geografico, sociale, politico, l'esilio e' anzitutto
"ontologico". In quel non-luogo, in quella patria sconosciuta che poi
diventa irrinunciabile, Zambrano scorge la vita umana denudata, portata alla
sua nudita' "tragica e aurorale". La condizione estrema dell'esilio e'
quella dell'espropriazione, quella in cui il proprio, la fissita' del
firmamento conosciuto, e' per sempre negato. L'esilio e' infatti esilio non
solo dalla patria, ma da ogni possibile patria.
E' percio' che Zambrano, aderendo fino in fondo a questa impossibilita', non
si lascio' sedurre da un nuovo paese e accetto' di vivere "de destierro en
destierro", di esilio in esilio, partendo ogni volta, cioe' tornando ogni
volta a morire, a sradicarsi, a spogliarsi, a disfarsi di se' per ridursi a
non essere niente, insomma a "disnascere".
Esilio vuol dire dis-nascere in un duplice senso: sottrarsi al firmamento
della nascita, a quell'identita' nota caduta intempestivamente su di noi, e
insieme sottrarsi all'impulso ad esistere, o meglio ad espandersi, proprio
di tutto cio' che nasce, mantenendosi sulla linea di demarcazione tra la
vita e la morte.
Ma esilio vuol dire anche ri-nascere. Perche' l'esiliato e' stato rifiutato
dalla morte, e' un sopravissuto a cui non resta che nascere di nuovo. "Che
altra possibilita' avrebbe, se non nascere?" - si chiede Zambrano nella sua
Lettera sull'esilio del 1961. Dal momento che non c'e' piu' un'origine a cui
far ritorno e a cui appellarsi, il "rito della nascita" che si compie
nell'esilio e' un "nascere attraverso se'", un partorirsi da se',
proiettandosi mas alla', oltre e al di la' dei confini, nell'infinito delle
possibilita' non attuate.
*
Nel compiere questa iniziazione, questo passaggio catartico, l'esiliato
smette di essere "per mantenersi nel punto privo di qualsiasi appoggio, per
perdersi nel fondo della storia, anche della propria, per trovarsi un giorno
in un solo istante, a galleggiare su tutte". Accolto in se' il deserto, dove
restano i frammenti di una patria impossibile o di tutte le possibili
patrie, il non-luogo dell'esilio diventa l'isola galleggiante. Per Maria
Zambrano l'isola utopica del non-luogo che non c'e', ma che ci sara', e'
Cuba. Profeticamente la sua Cuba "segreta" e' l'isola "non ancora nata" che
comincia a svegliarsi, e' Cuba in attesa di Ernesto Guevara e della
rivoluzione.
L'isola fluttuante nell'oceano dello spazio siderale, immersa nella luce
piu' che nel mare, l'isola della "notte oscura" popolata di luci nascoste,
e' per Zambrano l'isola dell'aurora - "all'Avana per sorprendere l'alba mi
sdraiavo sulla riva del mare" - ed e' il luogo aurorale della sua filosofia.
E percio' e' anche luogo poetico, se poesia e' "sentire le cose in status
nascens". Cosi' scrive: "ho sentito Cuba poeticamente, non come qualita', ma
come sostanza". Innalzata da luogo a metafora dell'esilio, dove si puo'
imparare a vivere, che vuol dire continuare a nascere, Cuba diventa anche
metafora dell'Aurora - un altro modo per Zambrano di dire filosofia.
*
"L'Aurora appare in tutto quello che ho scritto e in tutto quello che ho
vissuto. Si direbbe che mi piace la notte perche' e' il prologo
dell'Aurora".
Anzitutto l'aurora si presta per parlare di un altro esilio finora taciuto:
quello filosofico. Come non sentirsi in terra straniera nella filosofia -
anche quella del novecento - che ha astratto e separato il pensare dal
sentire e che ha preso a modello la luce accecante della ragione, una
"chiarezza che respinge le tenebre senza penetrare in esse, senza disfarle
in penombra"? Ma sara' questo l'unico modo di filosofare? O non e' forse
quello scelto dall'uomo occidentale il quale ha tradotto l'indigenza che lo
segna dalla nascita nell'arroganza cinica dell'adolescente avido di
esistenza e di possesso? L'idealismo infantile - "radice guerriera di tutta
la cultura occidentale" - che nei nostri tempi si declina nel solipsismo
metafisico e nel nichilismo e' la vertigine di liberta' dell'uomo che ha
perso insieme "la madre e l'anima".
"Questo mondo e', risulta evidente, quello degli uomini. Lei, da parte sua,
sentiva di vivere oltre il mondo degli uomini". Essere oltre non e' pero'
una sfida lanciata al mondo maschile. Piuttosto Zambrano rivolge uno sguardo
pietoso a questa parte piu' sofferente e percio' piu' crudele dell'umanita'.
E capovolge il rapporto maschile-femminile mostrando il "di piu'" delle
donne.
Il "di piu'" e' paradossalmente la loro incapacita' di svincolarsi dal
sentire. Le donne sono rimaste per millenni nel mondo del sacro, custodi
"delle fonti misteriose della vita", abitanti delle viscere, loro stesse
"viscere della Storia". Il "di piu'" della donna e' l'amore che chiede una
resa della volonta' e disfa l'eccesso di "io". Relegata al sacro, segreta e
appartata, la donna e' rimasta a "delirare" come Araceli, ma anche come
Maria. L'etimologia di delirare e' uscire dal tracciato, percio' perdersi.
Ma per Zambrano perdersi e' "aprire una strada diversa, raccogliere una
tradizione dimenticata".
Sconfitta sul terreno della filosofia occidentale, la donna sara', proprio
per questo, seme di futuro anche per la filosofia. Cuba, esilio, aurora:
incipit nova philosophia.
*
Il viaggio iniziatico dell'esilio, la rinascita della filosofia e' il
passaggio attraverso le viscere della storia.
Perche' nessuno "entra nella nuova vita senza passare per una notte oscura
(...), senza aver abitato una qualche sepoltura". Le catacombe di Cuba e le
catacombe di Roma sono luoghi eletti di questo passaggio che e' anche una
attesa: e' l'attesa dell'ora in cui fa giorno, in cui cominciano a dileguare
le ombre della notte, "dell'ora in cui convengono passato e avvenire".
Questo e' dunque quel che Zambrano intende per filosofia: "la trasformazione
del sacro nel divino", cioe' la trasformazione di quel che e' viscerale,
oscuro, passionale e che, in quanto tale, aspira ad essere salvato nella
luce del pensiero, che resta pero' luce della penombra, "chiaro del bosco".
La filosofia e' questa trasformazione femminile, esercizio amoroso di una
ragione nuova che sa delicatamente avvicinarsi alle zone piu' umili e oscure
della vita per riscattarle. Perche' non e' piu' possibile sopportare ancora
la separazione del pensare dal sentire, il divorzio della filosofia dalla
vita. "La filosofia - scrive - era per me irrinunciabile - ma ancor piu'
irrinunciabili erano la vita e il mondo". Percio', conclude, "sono sempre
stata al limite".
*
Alla denuncia delle verita' della scienza e della filosofia ridotta a
metodologia della scienza, "verita' dure e invulnerabile, sterili e
impotenti", si accompagna la ricerca febbrile di nuove forme e nuove vie del
filosofare, tutte quelle che rinviano ad un mas alla', ad un "piu' in la'" e
oltre, ad "un'altra vita in questo mondo", ad una nuova possibilita' di
nascita uscendo da se' e oltrepassandosi. Percio' anche - perche' no? - la
mistica, che indica il luogo in cui si puo' abitare il proprio tempo senza
appartenervi totalmente, e tutte quelle forme da sempre esiliate. Anche del
sogno, dato che "siamo figli dei nostri sogni". Purche' la filosofia si
faccia "guida" della vita che comunque - scrive in Chiari del bosco -
"germoglia sempre verso l'alto, cerca le altezze".
Ma Zambrano non e' una novella Diotima che lamenta la mancanza d'anima della
filosofia. Se proclama la propria ostilita' all'idealismo, se prende
distanza dal pensiero della crisi, non e' neppure semplicemente una
fenomenologa ne' una psicologa esistenziale. Il suo cammino verso un sapere
dell'anima ci vieta una definizione sbrigativa e ci induce a una meditazione
piu' attenta, proprio perche' ci porta a ritrovare il contatto con il
possibile, con quel che non immaginavamo potesse toccarci e rallegrarci.
*
II. Alcuni tratti della vita di Maria Zambrano
Il 28 gennaio del 1939 Maria Zambrano attraverso' la frontiera spagnola
insieme alla madre e alla sorella Araceli. Questa data spezza la sua vita,
lasciando una ferita profonda, e segna l'inizio di un lunghissimo esilio di
oltre quarantacinque anni trascorso fra L'Avana, Parigi, Roma e la Svizzera.
Il suo destino si intreccia con le sorti della Nina, della Repubblica
spagnola - come lei stessa la ricorda nella Esperienza della storia - di una
"Spagna bambina" affogata nel sangue e sepolta "piu' viva che mai".
Maria Zambrano era nata il 22 aprile del 1904 a Velez-Malaga. Ma gia' nel
1909 i genitori, entrambi insegnanti, si erano trasferiti a Segovia, la
citta' del tempo "immenso" della sua adolescenza. L'ambiente politico e
culturale in cui si formo' era progressista - il padre aveva aderito alla
Agrupacion Socialista Obrera - ma la presenza femminile aveva un peso
ridottissimo.
Nel 1921 prese la decisione, molto sofferta, di studiare filosofia. In Quasi
un'autobiografia ricorda: "quando mi resi conto che di fatto non era
possibile niente [per una donna], scoprii il pensiero, e scoprii cio' che io
chiamavo, e continuo a chiamare, 'la filosofia'".
Ma che cosa le aveva dato, alla fine, la filosofia? Perche' "se non fosse
stato per quella stupida ambizione, lei (...) sarebbe stata o avrebbe fatto
questo, quello o quell'altro, si sarebbe almeno sposata; e poteva essere
vero...". Qualche volta aveva finito per crederlo anche lei e aveva pensato
di disfarsi di tutti quei libri. Ma un giorno, durante una lezione, grazie -
come lei stessa ha raccontato - a un raggio di luce che attraverso' una
tendina nera, comprese quello che sarebbe stata per lei la filosofia: una
"penombra toccata di allegria". Percio' non l'abbandono' piu'.
Fu allieva di Ortega y Gasset con il quale ebbe pero' un rapporto
conflittuale: gia' nel 1930, per la poca fermezza con cui il filosofo aveva
difeso la Repubblica. Zambrano assunse invece una posizione decisa e non
risparmio' energie per risvegliare la Spagna addormentata. Mise alla prova
il corpo - "l'unico sostegno che abbiamo". Nell'inverno del 1928, ammalatasi
di tubercolosi, fu costretta a restare per lunghi mesi in un isolamento
quasi totale, consegnata a "qualcosa chiamata se stessa (...) un quasi
nulla". Tornata alla vita normale, partecipo' agli avvenimenti che portarono
il 14 aprile del 1931 alla proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola.
Chiamata a insegnare Metafisica all'Universita' di Madrid, pubblico' in quei
primi anni '30 numerosissimi saggi, tra cui Perche' si scrive. Nel 1936
sposo' Alfonso Rodriguez Aldave, un giovane diplomatico che segui' nella sua
missione a Santiago del Cile.
Lo scoppio della guerra civile in Spagna indusse entrambi a far ritorno: il
marito si arruolo' nell'esercito repubblicano, Maria lavoro' a Valencia
entrando a far parte della rivista "Hora de Espana". Ma la guerra era
perduta. Sotto la pressione dell'esercito franchista Maria si ritiro' prima
a Barcellona e poi segui' il grande esodo dei cinquecentomila spagnoli che
attraverso i Pirenei cercavano di raggiungere la Francia.
*
Mentre la madre e la sorella rimasero a Parigi, Maria scelse l'esilio
dall'Europa. Con il marito, da cui in seguito si separo', ando' dapprima in
Messico. Nel 1940 decise di trasferirsi a L'Avana dove, a parte alcune
interruzioni, trascorse oltre quindici anni vivendo precariamente con i
proventi di conferenze, lezioni e pubblicazioni. A Cuba, dove trovo' una
"sorta di patria prenatale", entro' in contatto con i gruppi di
intellettuali, tra cui il poeta Jose' Lezama Lima, che lottavano contro la
dittatura di Batista. Di quegli anni e', fra l'altro, L'agonia dell'Europa.
"Agonizzare e' non poter morire a causa della speranza". L'agonia
dell'Europa era l'agonia della madre. L'una si confondeva con l'altra. "E
madre era anche l'Europa. Un'altra madre straziata, una madre che era
divenuta pazza. Medea!". Lei, figlia perplessa e angosciata, obbligata a
farsi madre della propria madre, la vedeva da lontano e percio' piu'
distintamente, da quel continente nato dal suo sogno. Attraverso i gelidi
inverni, i deserti senza pane, il terrore senza nome della notte europea,
sua madre stava consumando la sua agonia.
Quando nell'estate 1946 da L'Avana, passando per New York, con un visto
ottenuto faticosamente, giunse a Parigi, la madre era morta solo da un
giorno. Le restava la sorella Araceli - Antigone", perche' innocente aveva
sopportato la storia. Dalla sorella Maria Zambrano non si separo' piu'
cercando di alleviare le sofferenze del delirio a cui l'aveva portata la
tragedia europea. Fino al 1948 resto' con Araceli a Parigi dove strinse
amicizia con Rene' Char e Albert Camus. Poi con lei rientro' a L'Avana. Fu
qui che, tra il 1952 e il 1953, scrisse l'autobiografia Delirio e destino.
*
Nel 1953 decise di rientrare in Europa e scelse Roma dove visse con la
sorella per oltre dieci anni, fino al 1964, in un piccolo appartamento a
piazza del Popolo. Fu l'occasione per riprendere e intensificare i rapporti
con gli spagnoli in esilio, ma anche per entrare in contatto con gli
intellettuali italiani. Ogni sera Maria e Araceli scendevano al Caffe'
Rosati dove si riuniva una piccola comunita': da Rafael Alberti a Ramon Gaya
e Jorge Guillen fino ad Alberto Moravia e Elsa Morante. Ma l'amicizia forse
piu' importante, quella con Elena Croce, risaliva in parte gia' al 1950
quando, ancora a Cuba, Zambrano aveva cominciato a collaborare con la
rivista "Botteghe oscure". Gli anni romani, ai quali risalgono anche
l'amicizia con Elemire Zolla e Cristina Campo, furono anni decisivi in cui
videro la luce libri come L'uomo e il divino, Persona e democrazia, La tomba
di Antigone, I sogni e il tempo. Nella Roma esoterica della cristianita'
originaria, Zambrano - reinterpretando le "rovine", che sono poi le radici
di un'altra civilta' - sviluppo' una nuova concezione del tempo.
La Roma che aveva accolto Maria e Araceli, rifugio ospitale per tanti
esiliati, verso la meta' degli anni '60 - come osserva Elena Croce in Due
citta' - era gia' cambiata divenendo sempre piu' vuota e provinciale. Il
regime democristiano aveva fatto la sua parte. E la fece anche nei confronti
di Maria Zambrano che, accusata di essere comunista, ricevette il foglio di
via nell'agosto del 1964. L'ambasciata spagnola non fu certo senza colpa. Si
riusci' ad annullare il mandato di espulsione, ma Maria e Araceli lasciarono
l'Italia in settembre. Si trasferirono a La Piece, un paesino della Svizzera
francese, dove Maria continuo' instancabile a scrivere. Nel 1972 mori'
Araceli.
*
Volontariamente isolata Maria Zambrano lavoro' ad alcuni tra i suoi testi
piu' significativi: Dell'Aurora, Note di un metodo, Chiari del bosco. Il
rientro in Spagna, dopo la fine della dittatura franchista, sembrava
ostacolato dalle sue precarie condizioni economiche e da una salute che
andava deteriorandosi. Ma a tenerla ancora lontana avrebbe contribuito la
nostalgia intrinseca all'esilio.
Mentre nel 1980, sempre piu' malata, fu costretta a lasciare il suo rifugio
svizzero, si moltiplicarono in Spagna i riconoscimenti ufficiali. Ma solo il
20 novembre del 1984 Maria Zambrano tocco' di nuovo il suolo spagnolo. Si
stabili' a Madrid, in una casa vicino al Parco del Retiro, dove riusci',
benche' non vedesse quasi piu', a pubblicare note, frammenti, scritti,
rimasti sino allora inediti. Il suo lascito e' conservato ora dalla
Fundacion Maria Zambrano. Nel 1988 le fu conferito il premio "Miguel de
Cervantes". L'ultimo suo scritto fu Pericoli della pace del 1990. Mori' a
mezzogiorno del 6 febbraio 1991 a Madrid e fu sepolta a Velez-Malaga.
*
III. Alcuni scritti di Maria Zambrano
Dopo le prime edizioni negli anni '60 e '70, e dopo l'edizione di Chiari di
bosco sostenuta da Massimo Cacciari nel '77, la filosofa ha assunto piu'
visibilita' anche grazie ai contributi di giovani studiose come Elena
Laurenzi, Annarosa Buttarelli, Rosella Prezzo, Stefania Tarantino.
Tra le sue opere: Spagna. Pensiero, poesia e una citta', Citta' aperta,
2004; L'agonia dell'Europa, Marsilio, 1999; Delirio e destino, Cortina,
2000; La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, 1997;
Dell'Aurora, Marietti, 2000; Note di un metodo, Filema, 2003; L'uomo e il
divino, Edizioni Lavoro, 2001; Chiari del bosco, Bruno Mondadori, 2004;
Verso un sapere dell'anima, Cortina, 1996.

4. RIFERIMENTI. LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO: ALCUNI SITI INTERNAZIONALI
DI DONNE
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it)
riprendiamo questa serie di segnalazioni di siti utili]

- National museum of women in the arts
www.nmwa.org
- Donne in nero di Belgrado
http://wib.matriz.net
- Il sito della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan.
www.rawa.org/
- Centro Duoda - Universidad de Barcelona
www.ub.es/duoda
- Madri di plaza de mayo
www.madres.org
- Le Abuelas de Plaza de Mayo (le Nonne di Plaza de Mayo)
che lottano in Argentina affinche' i figli e le figlie delle desaparecidas
dati in adozione dai militari contro la volonta' dei genitori tornino alle
famiglie legittime.
www.wamani.apc.org
- Centro di documentazione, biblioteca, archivio, archivio fotografico,
fornisce bibliografie sul movimento femminista
Pubblica "Lover, magazine for feminism culture and science"
www.iiav.nl
- The Next Genderation network
Sito olandese per studiose e studiosi in women studies e femminismo in
Europa, in inglese.
http://nextgenderation.let.uu.nl
- Feminist Majority Foundation online
www.feminist.org
- Sito che presenta diverse bibliografie sul femminismo negli Stati Uniti e
in giro per il mondo.
www.cddc.vt.edu/feminism/enpo.html
- Biografie di donne
Il sito, avviato nel '95, contiene links a biografie di donne presenti in
internet
www.DistinguishedWomen.com
- Donne e marxismo (in inglese)
Sito temporaneamente non raggiungibile.
http://csf.colorado.edu/mirrors/marxists.org/subject/women/index.htm
- Bilbiografia sul Femminismo nel mondo e in Italia
Ospitata dal "Center for Digital Discourse and Culture" al "Virginia Tech
University"
www.cddc.vt.edu/feminism
- The UN Internet Gateway on the Advancement and Empowerment of Women
www.un.org/womenwatch
- Donne e Cinema: Guida bibliografica fondamentale
Per iniziare una ricerca in rete (e non) sia sul cinema delle donne, sia
sulle donne nel cinema, sia sulla critica femminista in campo
cinematografico. In Inglese.
http://poe.acc.virginia.edu/~pm9k/libsci/womFilm.html
- Enormi elenchi (a livello mondiale) di mailing list e newsgroup sulle
donne
http://research.umbc.edu/~korenman/wmst/forums.html
http://www-unix.umbc.edu/~korenman/wmst/forums.html
- Feminist Yellow Pages of Cyberspace
Presenta le pagine di link consigliati dalla rivista "Women and Performance"
tra cui le seguenti sezioni: Databases for Women's Issues; Women &
Performance ;Women & New Media; Feminist Academics Online; Women & Activism
; Queer Resources. Sito temporaneamente non raggiungibile.
www.echonyc.com/~women/yellowpages.html
- Women's Studies EuroMap
Ottimo sito per avere una mappa dei siti sulle donne in Europa. Ospita
inoltre le pagine di Wise (Woman's International Studies Europe), pagine su
progetti di scambio per ricerche sulle donne, le pagine di Sigma (una mappa
istituzionale degli studi delle donne nelle universita' europee),
informazioni sullo "European Journal of Women's Studies".
http://women-www.uia.ac.be/women
- Gender Inn: Women's and Gender Studies Database
Progetto dell'Universita' di Colonia (sia in tedesco che in inglese): un
database con 5.000 schede bibliografiche riguardanti teoria e critica
letteraria femminista e studi di genere con particolare riferimento alle
letterature inglese e americana. Da notare la pagina dei link con una
sezione dedicata ad altri database, a metapagine (raccolte di raccolte di
link), a bibliografie in rete. Tra i primi vanno citati i collegamenti al
Database Ariadne (Biblioteca Nazionale Austriaca, in tedesco), la Biblioteca
Fawcett a Londra, l'International Information Centre and Archives for the
Women's Movement di Amsterdam e il Mfi, The Medieval Feminist Index.
www.uni-koeln.de/phil-fak/englisch/datenbank/e_index.htm
- InforM Women's Studies: Bibliographies Data base
Utile punto di raccolta di bibliografie aggiornate (dall'Universita' del
Maryland).
www.inform.umd.edu/EdRes/Topic/WomensStudies/Bibliographies
- AS@UVA Gender Studies
Metapagina con links divisi in Women's Studies Resources, Family Studies
Resources, Queer Studies Resources, Men's Studies Resources. Ciascuna divisa
in sottosezioni, tra cui link dedicati ai vari programmi di studi sul genere
delle universita' americane.
http://xroads.virginia.edu/~YP/gender.html
- Women's Resources on the Internet
Ricca e variegata raccolta di links divisa per soggetto, tra cui arte,
letteratura, storia, gender issues, sessualita', cinema...
http://metalab.unc.edu/cheryb/women/wresources.html
- Eldis Gender Homepage
Database della British Library for Development Studies, una delle cui aree
e' costituita dagli studi di genere. Uno dei piu' potenti database
specializzato in risorse di politica e sociologia. E' possibile impostare le
seguenti ricerche: Search for Gender materials available online; Recent
publications on Gender.
www.ids.ac.uk/eldis/gender/Gender.htm
- Wsslinks (Women's Studies Section Links)
Una delle metapagine meglio organizzate con ciascuna delle aree specifiche
curata da una diversa collaboratrice. Le categorie: General sites; Archives;
Art and Film; Culture (includes Literature); Education; Health; History;
International; Lesbian Sites; Music; Philosophy; Politics; Science and
Technology.
http://libraries.mit.edu/humanities/WomensStudies/wscd.html
- Feminist Studies Collections: Internet Resources - Women in History
Buona Metapagina con link relativi a siti sulla storia delle donne nei vari
periodi storici. Suddivisa nelle sezioni: General; Archives; Ancient;
Medieval; 18th C; 19th C; 20th C; Women/Feminist Historians; Journals &
Periodicals.
www-sul.stanford.edu/depts/ssrg/kkerns/womhislg.html
- Diotima - Materials for the Study of Women and Gender in the Ancient World
Sito fondamentale che raccoglie risorse bibliografiche e anche testi sullo
studio delle donne e sugli studi di genere (anche maschile) relativi al
mondo classico e giudaico.
www.stoa.org/diotima
- Documenti sul Movimenti di liberazione della donna nella Special
Collections Library, Duke University, Usa
http://scriptorium.lib.duke.edu/wlm
- Medieval Women, vite e opere di donne medievali
www.georgetown.edu/labyrinth/subjects/women/women.html
- Un sito di femministe sudamericane.
www.creatividadfeminista.org
- Un sito sul femminismo nel mondo (americano).
www.feminist.com
- Un sito sul femminsmo americano
Sito temporaneamente non raggiungibile.
www.hite-research.com
- Centre for Women & Information Technology
www.umbc.edu/cwit
- Institute for women and technology
www.iwt.org/home.html
- Institute of Information and Computing Sciences
www.cs.uu.nl
- Massachusetts Institute of Technology
http://web.mit.edu

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

6. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta@???
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir@???, sudest@???,
paolocand@???
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info@???

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@???

Numero 805 del 10 gennaio 2005

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