quello che segue e' il contributo del laboratorio in merito alla discussione
della lista precog sulla prox assemblea di rete che da giorni discute anche di
percorsi che non sono assolutamente interni esclusivamente alla rete precog ma
che al contrario sono stati attraversati da molte realta' collettivi e
situazioni che a prescindere dagli schieramenti identitari e di area, hanno
costruito la mobilitazione del 6 novembre per il reddito garantito.
quindi postiamo questo contributo per la lista precog anche ad altre liste
poiche' crediamo necessario ampliare il dibattito a tutte le situazioni che
vengono chiamate in causa attraverso la GAP ma che in merito non hanno ancora
trovato uno spazio di cofronto nazionale, aperto e orizzontale per determinare
o meno la prosecuzione appunto di un progetto nazionale come dovrebbe essere
quello della GAP...
a questo proposito crediamo necessario rilanciare un'assemblea nazionale di
tutte le realta' che hanno costruito la giornata del 6 novembre per aprire un
dibatito vero sereno e costruttivo tra tutte le realta' interessate a cooperare
contro la precarieta' e per un reddito garantito.
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Lenin by surfing o surfing for sharing?
NO GAP, NO PARTY!
Stiamo andando verso l'assemblea Precog del giorno 9, senza aver neanche
costruito le basi minime su cui dialogare e su cui condividere i percorsi per
raggiungere obiettivi comuni.
Si sta procedendo, come messo in luce nel documento del 30, verso uno
snaturamento della rete precog da spazio di interconnessione e comunic/azione
tra realtà territoriali, ad area politica definita.
Come spazio politico federativo relazionale e comunicativo, come insieme delle
vertenzialita generate sui territori, come spazio in cui crescono e si
sviluppano pratiche di riappropriazione che raccolgono un blocco sociale
eterogeneo, la rete precog aveva una ragion d'essere mentre al contrario non è
affatto detto che si senta il bisogno di dare vita ad una 'nuova' area
politica.
Con gli ultimi passaggi si rischia di pregiudicare uno degli spazi politici più
vivi,che ha creato complicità fra le lotte sociali e i conflitti dei precari e
delle precarie in Italia e in Europa. Precog da strumento delle lotte sociali
rischia di diventare operazione politica che tenta di ingabbiare dentro una
dinamica auto-referenziale e di area un percorso eterogeneo e reticolare, come
quello che ha dato vita alla MayDay e al 6 novembre.
Se lo snaturamento dovesse andare a buon fine sarebbe meglio sciogliere la rete,
mentre vorremmo vedere Precog esprimersi in tutta la sua diversità e
complessità.
Sul sei novembre rimandiamo ad un'analisi complessiva e ci limitiamo a delle
valutazioni di verifica delle dinamiche di rete.
Dopo il 6 sono state prodotte molte riflessioni che sono state condivise nella
Rete Precog, e a livello cittadino con tutte le realtà con cui e' stato
costruito il 6 novembre (studenti, occupanti di case, precari delle coop.
sociali etc etc) e con le Reti piu' affini del Sud (Napoli e Palermo).
Il giorno 6 e' venuta meno la fiducia. Si e' palesato che gli strumenti pratici
della comunicazione e della decisionalita' collettiva erano stati stracciati.
Che invece di produrre immaginario sociale,
veicolabile e riproducibile, abbiamo alla fine prodotto spettacolarita'
politica. Dire questo non e' moralismo o antipoliticita' e non significa
relegare tutta la potenza accumulata nella giornata del 6 in una stantia e
pessimistica dimensione, ma significa rilevare che quel giorno e' stato messo
in discussione lo stesso principio partecipativo su cui si fonda la rete e su
cui si e' inteso contribuire al
movimento dei precari.
Sorvolare su questa questione per affrontare altro o ancor peggio per passare ad
un allargamento della rete in una GAP, la cui natura a questo punto andrebbe
quantomeno chiarita, sarebbe un errore
clamoroso.
Per soddisfare la nostra esigenza di chiarezza politica e trasparenza, subito
dopo il 6 novembre, avevamo manifestato l'esigenza di convocare un'assemblea
della GAP dove sciogliere questi nodi problematici che ancora attendiamo(GAP
intesa solo come simpatico escamotage e cartello delle realtà che hanno
costruito il 6 novembre).
Gap non esiste, Gap è inutile, Gap non è niente se le diverse realta che
compongono la rete che ha costruito il 6 novembre non riescono a confrontarsi
con maggiore trasparenza sui percorsi possibili. Auspichiamo maggiore chiarezza
rispetto alla costruzione del NEU se diventasse scappatoia europea in mancanza
della costruzione della GAP.
Guardiamo comunque con entusiasmo alla prossima Euromayday - chiedendoci pero
come si articoleranno i contenuti con le realta di quei paesi che hanno già
individuato da anni nei Verdi e nella flexecurity parte del problema e non
della soluzione auspicando per questo una moltiplicazione delle euromayday
nelle città europee.
Tutte le riflessioni e i dibattiti prodotti dopo il 6 novembre vanno verso la
stessa direzione e hanno come obiettivo la costruzione di percorsi autonomi che
mettano in comunicazioni frammenti di lotte, esperienze, conflitti metropolitani
e territoriali sul terreno della precarietà e della comunicazione sociale,
rinunciando a produrre sensazionalismo mediatico e azioni esemplari e
costruendo invece anche piccoli spazi di visibilità e innovazione
comunicativa, attivando dispositivi di riproducibilità sociale delle
vertenzialità e delle pratiche di riappropriazione che mettiamo in campo.
Quindi, sembra impossibile rilanciare qualsiasi percorso comune senza un
chiarimento profondo sulle modalità del funzionamento della rete, sui
contenuti, sulla ridefinizione di Spazio pubblico, che possa agire realmente
come amplificatore delle lotte sociali.
In questa prospettiva, vorremmo dare vita ad un sincero confronto e riconvocare
a questo proposito una riunione di tutte le realtà indipendenti e autonome del
precariato sociale e del sindacalismo di base, che hanno promosso la giornata
del 6 (NO GAPLEASE) in data da definirsi secondo la disponibilità delle realtà
interessate.
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