[Lecce-sf] Che la vita vinca- Lunedì 10 gennaio - P. Alex Z…

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Auteur: Antonella Mangia
Date:  
Sujet: [Lecce-sf] Che la vita vinca- Lunedì 10 gennaio - P. Alex Zanotelli A SanDonaci
--- Stefania Ventura <stefania_ventura@???> ha
scritto:
> Da: "Stefania Ventura" <stefania_ventura@???>
> A: "Giancarlo Greco" <gia.greco@???>,
>     "Antonella Mangia" <antonellamangia@???>
> Oggetto: Fw: Che la vita vinca
> Data: Thu, 6 Jan 2005 21:19:11 +0100

>
>
> ----- Original Message -----
> From: Vincenzo Pellegrino
> To: Undisclosed-Recipient:;
> Sent: Thursday, January 06, 2005 4:21 PM
> Subject: Che la vita vinca
>
>
> Carissimi
> Vi ricordiamo che Lunedì 10 gennaio alle ore 16.00
> P. Alex Zanotelli sarà nella Sala consiliare del
> Comune di San Donaci ed alle 19.00 a Mesagne
> Vincenzo Pellegrino






Napoli, 31.12.2004
Carissimi,

jambo!

É buio. È la notte del mondo. “Era notte”, è scritto
nel Vangelo di Giovanni per la notte del tradimento.
É la notte del fallimento del vertice dei gas-serra a
Buenos Aires, è la notte di Falluja, è la notte dei
poveri così come appare nei rapporti 2004 della FAO,
dell’Unicef, dell’ILO.
È la notte del maremoto del sud est asiatico.
È la notte della democrazia italiana. È la notte di
questa città, Napoli, che ha visto cadere quest’anno
oltre 130 vittime della camorra. Da questa città, dai
“bassi” della Sanità, uno degli storici quartieri
insieme a quelli Spagnoli e di Forcella, vi giunge il
mio incoraggiamento a resistere e a darvi da fare
perché la luce splenda nelle tenebre. È un lento
entrare il nostro (Fernando ed io) nelle vene della
Sanità, della città, di questo splendido popolo
napoletano che ci accoglie ogni giorno con tanta
festa. È il popolo semplice, umile (questa è l’altra
Napoli!) che ci fa sentire a casa nostra.
È qui che abbiamo vissuto il Natale, il Natale dei
poveri e abbiamo scelto di celebrarlo con loro.

Con i bambini

Per loro abbiamo finalmente aperto il Dopo-scuola, una
piccola struttura data in comodato dal comune alla
Parrocchia per questo scopo. Noi utilizziamo un
cucinino e una stanzetta di questo locale dove
Fernando ed io dormiamo. Ogni giorno al pomeriggio i
bambini scatenati rendono questo locale più umano e
gioioso. Bimbi come Ciro, Lino che…invitati come dono
di Natale al Teatro Augusteo, hanno creato “u
burdello” a detta loro. Una quindicina di ragazzini
assistiti da altrettanti volontari. Una realtà tutta
da inventare. Ma è stato per noi un vero dono di
Natale.

Con i drogati

Vi sono due comunità per tossicodipendenti alla
Sanità: Crescere Insieme di Rosario Fiorenza e La
Tenda di don AntonioVitiello che molti anni fa ha
deciso che era importante impiantare la loro prima
comunità di recupero proprio alla Sanità (“e mise la
sua tenda in mezzo a noi”) Il 22 dicembre ho celebrato
il Natale con questi giovani (una cinquantina) che
raccontavano cosa fosse il Natale nella loro vita.
Momento splendido in cui molti hanno condiviso il
racconto della propria vita. Quanta sofferenza e
solitudine emergevano dalle loro storie. Osservavo
uomini fatti e rotti a tutto, sciogliersi in lacrime.
Mi sembrava di vedere nascere davanti ai miei occhi
quel Bimbo che ci portiamo dentro. Quel Bimbo non
chiede che di nascere. Con che commozione abbiamo alla
fine benedetto e poi spezzato il pane come segno di
profonda comunione. Una comunione che è diventata
eucaristia, quando con questi ragazzi abbiamo
celebrato la messa la sera di Natale.
Il 23 dicembre ho fatto lo stesso con i
tossicodipendenti della Comunità Crescere Insieme
guidata da Rosario Fiorenza, un uomo straordinario che
ha dedicato la vita a salvare i suoi fratelli
tossicodipendenti dalla droga. Sono ragazzi che ho
frequentato molto quest’anno con momenti di preghiera,
di riflessione. Che bello sentirli raccontare la loro
esperienza di vita. Vite spezzate, distrutte…Il tutto
è sfociato poi nell’eucaristia natalizia animata dalla
chitarra del capo comunità, lo “scugnizzo buono”
Rosario: “per un pezzetto di pane, per un bicchiere di
vino, Dio si è fatto vero cibo e cammino…” cantavano a
gran voce i ragazzi quello che è diventato un pò il
loro inno perché scritto, parole e musica, da Rosario.
Dopo la lettura del Vangelo della nascita di Gesù
(Luca 2), mostro il bambinello che gira tra le mani di
tutti mentre Rosario con voce potente canta “Quanno
nascette ninno a Betlemme…” Poi uno di loro, Pierino,
ha voluto davanti a tutti rinnovare le sue promesse
matrimoniali con Gianna: “non sono stato per te un
buon marito, ma ora…” e il figlio, già grande, scoppia
a piangere. È Natale. È la vita che sgorga!

Con i barboni

Un Natale che culminerà a mezzanotte del 25 dicembre
nella stazione ferroviaria centrale di Napoli, piazza
Garibaldi spezzando il pane con i barboni e i poveri
che ci vivono. Ogni lunedì andiamo (soprattutto
Fernando) a trovarli e a portare loro qualcosa di
caldo. La notte di Natale (nonostante il rifiuto di
darci il permesso) ci siamo ritrovati con gli “amici”
della stazione. Era la prima volta che a Natale vi si
celebrava la messa di mezzanotte. Anche qui è stato lo
scugnizzo buono, Rosario a cantarci: “Quanno nascette
ninno…”mentre il Bambinello passava di mano in mano
illuminando i volti di tanti. Annunciamo a tutti il
dono di Natale per la gente della stazione: il Comune
di Napoli ha messo (dopo molta insistenza!) a
disposizione un piccolo appartamento vicino alla
stazione che servirà come primo rifugio per chi è
senza documenti e vuole un riparo. Sarà gestito da un
gruppo di volontari. Abbiamo concluso nel cuore della
notte di Natale cantando “Tu scendi dalle stelle” che
compie duecentocinquanta anni da quando S. Alfonso
Maria de Liguori la compose per i suoi napoletani.

Natale dei piccoli, degli scugnizzi, dei poveri, degli
emarginati, dei drogati, dei malati mentali…abbiamo
celebrato l’eucaristia con una dozzina di uomini e
donne che vivono in due case famiglia. Sono due realtà
belle della Sanità, volute e sostenute dal Dott.
Emilio Lupo, segretario nazionale di Psichiatria, che
si è impegnato a chiudere il manicomio di Napoli e ad
aprire invece nuove e più umane realtà di accoglienza
per chi soffre di patologie psichiatriche. Che bella
quella celebrazione, seduti tutti attorno ad un
tavolo, con i malati mentali. Era la prima volta che
si celebrava con loro. “Ci mancavano questi momenti di
spiritualità” mi ha confessato Titta, l’Assistente
Sociale.
È questo il Natale dei poveri, degli esclusi…e queste
celebrazioni natalizie ci spingono ancora di più a
darci da fare perché vinca la Vita (Natale è la festa
della Vita!).
In questo periodo ci siamo impegnati molto per creare
la rete, sostenendo il coordinamento di tutte le forze
presenti alla Sanità (e sono tante!). Scopo della
rete: conoscerci, aiutarci e sostenerci
vicendevolmente ma soprattutto incominciare a capire
che insieme si può avere un peso ben maggiore sui
politici e sulle istituzioni. Soprattutto la rete
dovrà lentamente riprendersi le Piazze della Sanità
ora abbandonate ai motorini, alla droga e alla
camorra. Con la primavera ogni gruppo offrirà in
piazza un dibattito, una serata di canti o di teatro…È
la resistenza culturale fondamentale per cambiare una
società basata su una cultura camorristica. Una
resistenza culturale che noi sosteniamo con forti
momenti di spiritualità missionaria vissuti proprio
qui alla Sanità: la seconda domenica di ogni mese è
dedicata ai giovani del GIM seguendo il Vangelo di
Giovanni e la terza domenica è dedicata ai laici
impegnati socialmente seguendo l’Apocalisse.
Uno dei nuovi soggetti della rete è Teatron del prof.
Ettore Massarese che sta lavorando per rendere agibile
la Chiesa di S. Maria Maddalena (da anni chiusa!)
perché diventi un centro teatrale dove i giovani della
Sanità possano imparare a recitare, a fare teatro. (I
napoletani sono attori nati! è questo il rione dove è
nato il grande Totò). Anche questo nuovo centro verrà
aperto per l’Epifania: altro dono di Natale per il
quartiere!
In un'altra zona della Sanità ancora un gruppo sta
sistemando la Chiesa dell’Immacolata perché serva per
rappresentazioni teatrali e di burattini. In altri
locali di questa Chiesa il prof. Dalisi (artista
napoletano) aprirà una “scuola” per formare giovani
capaci di trasformare oggetti di ferro e altri
materiali “scartati” in piccole “opere d’arte”.
È Natale! È bello sentire questo “pullulare” di vita
(bisognerebbe ricordare anche il lavoro di Vivi
Quartiere e del gruppo di giovani che sotto la guida
di p. Antonio Loffredo, il Parroco, gestisce le
catacombe di S. Gaudioso!) in questo quartiere-ghetto.
È Natale! È Natale anche in questo impegno quasi
sotterraneo di resistenza contro la privatizzazione
dell’acqua. Una resistenza portata avanti soprattutto
dalla Rete Lillipuziana di Napoli. Il 23 novembre Ato
2 che include oltre Napoli, altri 138 comuni della
regione Campania, ha votato la privatizzazione
dell’acqua. Non entro qui in tutti i dettagli e
distinguo. Ci siamo ribellati a questo! L’acqua era da
parecchio nell’agenda di Lilliput che ha fatto uno
splendido lavoro, soprattutto il referente del nodo
Salvatore Carnevale e Consiglia Salvio. Con un
coraggio straordinario sostenuti da Rosario Lembo e E.
Molinari (Contratto Mondiale dell’Acqua – Italia)
hanno portato avanti un esemplare resistenza (con il
totale silenzio della stampa. I media napoletani sono
totalmente asserviti agli interessi finanziari!). Ha
funzionato Internet. Ci siamo sentiti traditi dalle
forze politiche. (Bisogna proprio parlare di
tradimento!) È la notte del tradimento. Raramente
l’abbiamo percepito con forza come quel 18 dicembre di
prima mattina quando mi sono recato ad Acerra dove si
erano dati appuntamento i comitati italiani anti-
inceneritori. Mi è bastato vedere e toccare con mano
il degrado ecologico di Acerra dove il governo ora, in
barba alle prolungate proteste della gente, vuole
costruire il Mostro (così lo chiama il popolo di
Acerra), il più grande inceneritore di Italia. Ho
introdotto quel seminario di studio contro gli
inceneritori e dissi che anch’io di nuovo mi mettevo a
digiunare fino a Natale contro l’inceneritore e contro
la privatizzazione dell’acqua. A mezzogiorno ero a
Napoli dove era stato convocato un incontro fra la
Rete e i Partiti di Napoli. Li si è capito come è
avvenuto il tradimento, l’inganno e come si è arrivati
a quel voto! Sembrava che tutto dovesse finire in…
invece Pecoraio Scanio, il leader dei Verdi, venne a
portarci alcune buone notizie… “vengo dal Convegno dei
Verdi… e parlo a nome del Sindaco Iervolino che mi ha
autorizzato a dirvi che lei riconvocherà Ato 2 e
chiederà un nuovo voto!”. Applausi in sala. “Se questo
non avverrà – continua Pecoraio Scanio – prometto come
leader dei verdi di fare ricorso al TAR.” Di nuovo
applausi. È stato un momento importante per noi, di
speranza, di vita… “Grazie a voi tutti – dissi
concludendo – poiché con i pochi mezzi a disposizione,
ma lavorando seriamente abbiamo gia ottenuto un buon
risultato…continuerò a digiunare fino a Natale: è il
mio contributo alla lotta per l’acqua! Se noi cediamo
offriamo su un piatto d’argento un pranzo di lusso
alla camorra napoletana. È qui che si combatte la
camorra!”
È con questo spirito di impegno, di gioia che abbiamo
poi rotto il digiuno nel cuore della notte di Natale.
“Non è piuttosto questo il digiuno che io voglio –
dice il profeta Isaia – sciogliere le catene inique,
togliere i legacci del giogo, rimandare liberi gli
oppressi e spezzare ogni giogo?”.
E nella liturgia eucaristica celebrata con i barboni
alla stazione ho ascoltato con gioia la parola di
Isaia che mi aveva sempre fatto sobbalzare a
Korogocho: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide
una grande luce…un bambino è nato per noi, ci è stato
dato un figlio…”.


A tutti Buon Natale, non quello consumistico ma il
Natale quotidiano fatto di impegno perché vinca la
Vita. A tutti un buon anno 2005 in cui possiamo vedere
qualche sprazzo di luce in questa notte del mondo.
Che la vita vinca.

                Alex e Fernando







        
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