SOLIDARIETA' E RIFLESSIONE
La tragedia che ha colpito il Sud Est Asiatico non si poteva prevedere , ma con dolore e rabbia constatiamo che " piove sempre sul bagnato " : a pagare sono sempre i milioni di disgraziati e poveri della Terra , peraltro ammorbati e oppressi da regimi inetti , corrotti e dittatoriali che minano la vita di quelle popolazioni allo stato di sopravvivenza .
Ci addolora che tra i malcapitati ci siano anche migliaia di occidentali in vacanza , tra cui centinaia di italiani. In assenza di questo altro dramma, la vicenda sarebbe passata pressoché inosservata ( come avviene normalmente ogni anno per le migliaia di morti per fame e denutrizione , per le catastrofi da alluvioni, uragani , terremoti,..) , ora invece soprattutto gli scampati e i parenti delle vittime denunciano le responsabilità di chi , potendolo fare , non ha comunicato per tempo la straordinarietà dell'evento in modo tale da limitare la portata dei morti e dei feriti .
Ci indigna, che migliaia di turisti vengono convogliati nei cosiddetti " paradisi esotici " ignari dei rischi potenziali , della presenza o meno di piani di emergenza , di qualsiasi conoscenza da adottare in condizioni similari .
Il business del turismificio impazza e cinicamente non si ferma nemmeno in presenza di catastrofi umanitarie nello stesso luogo : se, ove mai ha un senso questa tragedia , lo ha per la riflessione che impone sull'ulteriore scadimento e la precipitazione dei valori e dell'etica dei comportamenti umani
Nell'ora ancor gravida di sgomento e di cordoglio , si ha premura di far giungere in quelle località devastate i segni evidenti della solidarietà, affinché alla tragedia non si aggiungano altre calamità e pestilenze : i fondi raccolti servano al sostentamento immediato , alla rimessa in sesto dei consessi civili e allo sviluppo in loco di attività produttive connesse .
In questo momento la Confederazione Cobas è partecipe di due iniziative :
A) la raccolta di fondi da indirizzare sui conti delle associazioni umanitarie " Emergency" e "Medici senza Frontiere " ; il disbrigo più veloce delle pratiche per la partenza di volontari medici e paramedici del Servizio Sanitario Nazionale e delle cliniche private ;
B) la pressione sul governo perché conceda agli immigrati : 1) " ai regolari " , il permesso di partire e di rientrare senza incorrere nei divieti della Bossi-Fini ; 2) " agli irregolari " almeno l'asilo umanitario ,garantendo anche a costoro l' uscita e il rientro , e la successiva regolarizzazione ; 3) di giungere più in fretta nelle località della tragedia , attivando voli speciali, compreso il trasporto delle merci raccolte dalla solidarietà ; 4) l'accelerazione delle pratiche di ricongiungimento familiare ; 5)l'apertura umanitaria delle frontiere europee .
Roma 3-1- 05 CONFEDERAZIONE COBAS
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