[Forumlucca] Econews - 4 gennaio 2005

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Aihe: [Forumlucca] Econews - 4 gennaio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Gad. Pecoraro: solo con vera unità si batte Cdl
- Maremoto.Bonelli: ora boe d'allerta anche per Mediterraneo
- Maremoto. Cento: governo chiarisca sui fondi
- Antitrust. Pecoraro: Pilati e Guazzaloca rinuncino
- Antitrust. Cento: no a nomine da regime
- Aggressione a Berlusconi. Pecoraro: vicenda si e’ trasformata in gazzarra
- Berlusconi. Cento: Cdl arrogante con Luzi
- Campagna. Verdi: una scelta grave e unilaterale
- Umbria. Aziende biologiche in Regione per produrre energia pulita
- Maremoto. In Asia solo l'ultimo di centinaia eco-disastri 2004
Econews dalle agenzie estere:
- Lithuania starts shutdown of nuclear reactor (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28786/story.htm
- Israeli company offers free tsunami alert system (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28787/story.htm


Gad. Pecoraro: solo con vera unità si batte Cdl

“L’alternativa al centrodestra si fonda su un programma forte e condiviso. Da
anni lo diciamo e da anni, per questo, chiediamo una coalizione di programma.
Solo così è possibile battere la Cdl che è l’obiettivo a cui tutti dobbiamo
guardare”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.
“Oggi quindi ­ ha aggiunto Pecoraro ­ servono atti concreti e conseguenti a
questa necessità. E’ urgente avviare subito il tavolo di programma e definire,
con efficacia e discrezione, il recupero dell’Udeur. Attacchi e anticipazioni
non aiutano certo a definire l’accordo con Mastella che deve realizzarsi a
partire da un pieno riconoscimento politico”.

Maremoto.Bonelli: ora boe d'allerta anche per Mediterraneo

"Dotare il Mar Mediterraneo di un sistema di rilevamento delle onde anomale
(tsunami) a protezione delle popolazioni costiere". La richiesta e' di Angelo
Bonelli, coordinatore nazionale dell'esecutivo dei Verdi. Per l'esponente del
sole che ride, "e' necessario che l'Italia e gli altri paesi europei che si
affacciano sul Mar Mediterraneo si attivino per collocare boe di rilevamento
delle onde anomale e per costruire il centro di analisi dei dati. Il tutto per
proteggere le popolazioni che vivono sulle coste". Ogni boa sensibile di
rilevamento di onde anomale - dice Bonelli - costa 200mila dollari. "La tragica
e drammatica esperienza che si e' verificata in Asia deve portarci a costruire
un sistema integrato di protezione civile prendendo ad esempio l'esperienza
avviata in altri paesi come il Giappone". "Nessun alibi" per il governo
italiano
- prosegue Bonelli - "perche' il costo per realizzare questo sistema di
protezione non sarebbe superiore a quanto il governo spende per acquistare una
aereo caccia". Molti geologi affermano che quanto accaduto in Asia potrebbe
verificarsi anche nel Mediterraneo - conclude Bonelli - "e' per questo che e'
necessario dotarsi di un sistema che sia in grado di proteggere e difendere la
popolazione che vive sulla fascia costiera". (Dire)

Maremoto. Cento: governo chiarisca sui fondi

“Non abbiamo alcun pregiudizio sulla proposta avanzata dal Urso di nominare
Emma
Bonino commissario per gli aiuti straordinari alle popolazioni colpite dal
maremoto - ha dichiarato il deputato Verde Paolo Cento - ma prima è
indispensabile che il ministro Fini venga in Parlamento a chiarire la quantità
degli aiuti che il Governo italiano invierà alle popolazioni, le modalità di
utilizzo dei fondi raccolti con gli sms inviati dagli italiani, il
coordinamento
della gestione degli aiuti tra Protezione civile e ministero degli Esteri. Ad
oggi infatti dobbiamo registrare che al di là della propaganda di Berlusconi il
Governo italiano è tra i paesi che ha destinato meno risorse alle popolazioni
colpite e che la stessa necessità di cancellazione del debito estero è rimasta
una semplice dichiarazione d’intenti a cui non hanno fatto seguito atti
concreti. Anzi nella legge Finanziaria appena approvata anche i soldi per la
cooperazione internazionale sono stati drasticamente ridotti come hanno
denunciato le Ong”.

Antitrust. Pecoraro: Pilati e Guazzaloca rinuncino

“La forte reazione critica proveniente non solo dall’opposizione ma anche da
osservatori e giuristi indipendenti e assai autorevoli, dovrebbe portare Pilati
e Guazzaloca a rinunciare alla nomina. Sarebbe, da parte loro, un gesto di
sensibilità istituzionale”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. “Se però, come temiamo ­ ha aggiunto Pecoraro -, ciò non si
verificherà, occorre ogni sforzo affinché ci sia almeno un presidente
dell’autorità di alto profilo e di grande autorevolezza”.

Antitrust. Cento: no a nomine da regime

“La stagione delle nomine si è aperta con due indicazioni, . Pirati e
Guazzaloca, di parte e non di garanzia e rischiano di funzionare da apripista
per altre nomine di regine - ha dichiarato il coordinatore politico dei Verdi
Paolo Cento. Le Authority non possono essere ostaggio di una maggioranza
politica soprattutto se questa ha un presidente del Consiglio in palese
conflitto d’interesse che proprio le Authority come quella Antitrust, oppure
sulle telecomunicazioni, dovrebbero controllare. I presidenti della Camere
devono, in questo contesto, essere garanti contro tentazioni e indicazioni di
regime e promuovere scelte capaci di tutelare l’imparzialità delle autorità di
controllo.

Aggressione a Berlusconi. Pecoraro: vicenda si e’ trasformata in gazzarra

Escalation tragicomica incomprensibile che distrae da problemi veri “E’
paradossale, e triste, che di fronte ai molti problemi del nostro paese o alla
tragedia del maremoto, si arrivi a proporre l’ergastolo a chi ha tirato un
treppiede a Berlusconi”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. “Abbiamo tutti condannato con fermezza quanto avvenuto a
piazza
Navona. Ora però è auspicabile ­ ha aggiunto Pecoraro ­ che entrambe le parti
politiche mettano la parola fine a questa vicenda che giorno dopo giorno si è
trasformata in una gazzarra con un’escalation tragicomica assolutamente
incomprensibile al paese”.

Berlusconi. Cento: Cdl arrogante con Luzi

Il deputato Verde Paolo Cento difende il senatore a vita, Mario Luzi,
replicando
alle critiche del centrodestra: “''Dopo aver fatto azione di sciacallaggio
su un
gesto individuale, attaccando prima l'opposizione e poi i magistrati che hanno
assunto l'unica decisione possibile secondo il Codice penale e di procedura
penale, questa destra vorrebbe ora imbavagliare anche il senatore a vita Luzi.
Sono autoritari e arroganti, seminano odio e rischiano di raccogliere solo
tempesta''. ''Luzi ­ spiega Cento - ha fatto un ragionamento, ha introdotto dei
temi di riflessione, che in questo momento attraversano una parte consistente
dell'opinione pubblica italiana''.

Campagna. Verdi: una scelta grave e unilaterale

L’Ordinanza del Commissario straordinario Catenacci che ha formalizzato in data
30 dicembre 2004, la scelta del sito di stoccaggio in località Basso dell’Olmo
di Campagna ­ ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Michele Ragosta - è un atto
gravissimo e unilaterale che viola nel metodo e nei contenuti le indicazioni
dell’Amministrazione provinciale e delle forze politiche. Il Gruppo dei Verdi
della Provincia, di fronte ai dinieghi continui e ingiustificati di
Catenacci, a
una collaborazione per definire insieme criteri e programmi di interventi
operativi, attuerà tutte le azioni utili per arrivare a un ripensamento sulla
scelta di Campagna con un conseguente ritiro o annullamento dell’ordinanza
Commissariale. In tutte le sedi istituzionali i Verdi intensificheranno le
proprie iniziative sin nelle aule parlamentari dove presenteranno nei prossimi
giorni una specifica “interpellanza” al ministro dell’Ambiente. Il Gruppo dei
Verdi esprime solidarietà al Sindaco dott. Biagio Luongo, ai cittadini di
Campagna, alle Associazioni della società civile che con coraggio e tenacia si
sono battuti contro una decisione che penalizza una zona di altissimo valore
paesaggistico e ambientale. Il Gruppo dei Verdi sarà nei prossimi giorni al
fianco dei cittadini di Campagna contro l’insensibilità e la tracotanza del
Governo.

Umbria. Aziende biologiche in Regione per produrre energia pulita

Nei prossimi giorni un incontro con gli assessori all'ambiente, all'agricoltura
e all'energia Dopo tanto peregrinare, le aziende agricole umbre che vogliono
fare energia pulita raggiungono un primo risultato e cominciano il nuovo anno
con la prospettiva di un incontro con i tre assessori regionali preposti. Si e'
svolto negli ultimi giorni del 2004 presso l'Assessorato alle Attività
Produttive ed Energia della Regione Umbria un incontro tra l'assessore Ada
Girolamini, coadiuvata dal dr. Manna, e i rappresentanti di Cia,
Confagricoltura, Pro.bio., Umbria Biologica, Umbrianatura ed Aiab (Associazione
Italiana per l'Agricoltura Biologica) e un rappresentante della Federazione dei
Verdi dell'umbria. Si e' valutata la necessità di rilanciare urgentemente
l'iniziativa pubblica regionale per favorire il risparmio energetico e le nuove
fonti alternative per la produzione di energia (fotovoltaico, eolico,
biomasse);
per dare un contributo sui costi della costruzione degli impianti alle aziende
agricole - e non solo - in grave crisi finanziaria, e per adempiere agli
incombenti impegni internazionali di abbattimento di emissioni di Co2
rispetto a
quanto definito dal Protocollo di Kyoto. A tal fine si e' stabilito di andare,
in questi primi giorni dell’anno, ad un incontro congiunto tra i rappresentanti
delle aziende interessate e i 3 assessorati - Industria-Energia, Agricoltura e
Ambiente - per esaminare tutte le possibilità e fonti concrete di finanziamento
(comunitarie, nazionali, regionali, vendita energia all'ente Gestore), in
particolare derivanti dalla nuova Finanziaria e dal Piano di Sviluppo
Rurale. Si
e' sottolineata infine l'importanza della diffusione di impianti per la
produzione di energia di piccolo taglio (aziendale, di area) organizzati in
filiera, anche in considerazione dei crescenti costi del trasporto di energia,
oltre che delle fonti tradizionali di energia in se stesse.

Maremoto. In Asia solo l'ultimo di centinaia eco-disastri 2004

Il 2004 si e' chiuso con il tremendo maremoto in Asia. Ma gli ultimi 12 mesi
passeranno alla storia come un periodo assolutamente straordinario per
numeri di
eco-disastri. Terremoti, dunque, ma anche uragani, tifoni e incendi eccezionali
hanno colpito molte zone del paese. A fare il bilancio, e' il Noaa, il national
oceanic and atmospheric admistration degli Stati Uniti. Il 2004 era cominciato
con un disastroso terremoto in Iran, nella antica citta' di Bam che aveva
ucciso
30 mila persone e distrutto il 70% degli edifici pubblici e privati del paese e
si e' concluso con un altro terremoto reso ancora piu' disastroso da uno
tsumani
che ha colpito tutta l'area del sud est asiatico e che ha ucciso un numero
almeno 5 volte superiore. Ma quello appena concluso, e' stato anche l'anno dei
piu' violenti e distruttivi uragani e tifoni. Per quanto riguarda questi
ultimi,
ce ne sono stati un numero incalcolabile sul Pacifico, i piu' violenti hanno
colpito prevalentemente il Giappone, ma buona parte degli altri tifoni hanno
interessato tutte le coste dell'Asia orientale e gli stati insulari del
Pacifico
subtropicale, con perdite di vite umane di molte centinaia di persone e danni
materiali ancora non pienamente stimati. Per quanto riguarda invece gli
uragani,
ben 15 di quelli piu' violenti, cioe' di classe piu' elevata, si sono
verificati
nell'Atlantico. Quando in questa regione, in media, non superano i 10 eventi
l'anno, di questi ben 9 hanno colpito Stati Uniti e l'area caraibica, con molte
migliaia di morti soprattutto nella Repubblica Domenicana e a Tahiti. Mentre
ammontano a 43 miliardi di dollari i danni arrecati, soprattutto negli usa. Ma
il 2004 e' stato anche l'anno di un uragano bizzarro, quello che ha colpito il
Brasile a marzo, bizzarro perche' e' la prima volta che si sviluppa un uragano
nel sud Atlantico, in una area che - per il tipo di correnti marine piuttosto
fredde e la circolazione dei venti - e' giudicata esente da cicloni tropicali,
ne' esistono prove documentate in base ai dati conosciuti e alle osservazioni
satellitari di questi ultimi 50 anni. Non meno distruttivi, spiega il Noaa,
sono
stati nel 2004 i monsoni del sud est asiatico con 1.800 morti causati
prevalentemente dalle piogge torrenziali e le inondazioni di india, nepal e
bangladesh. Migliaia di morti e distruzione dei campi coltivati, oltre a
frane e
smottamenti si sono verificati anche in cina nei mesi di giugno e luglio.
Inoltre, si sono verificati negli stati uniti anche 182 tornadi in agosto
(56 in
piu' rispetto al numero record verificatosi nel 1979) e 235 in settembre
(139 in
piu' rispetto al numero record che si era verificato nel 1967). Il 2004 e'
stato, incredibilmente, anche l'anno degli incendi boschivi record in Alaska,
oltre ovviamente al riscaldamento record di tutta la regione artica e
all'accelerazione dello scioglimento dei ghiacciai artici. Il 2004 e' stato
anche l'anno record della devastazione in tutta l'Africa, e in particolare
nell'Africa settentrionale. Sul continente si sono scatenati giganteschi sciami
di cavallette, la cui proliferazione e' stata favorita dal riscaldamento del
clima. L'assicurativa Munich Re aveva stimato per il 2004 danni globali pari a
90 miliardi di dollari, il valore piu' alto mai verificatosi in questi ultimi
decenni. Ora dopo lo tsumani il valore di 90 miliardi di dollari dovra' essere
corretto probabilmente a 100 miliardi di dollari. Globalmente il 2004 e' stato
il quarto anno piu' caldo dal 1880 e, inoltre, gli ultimo 10 anni con
esclusione
del 1996, sono stati gli anni piu' caldi fin dal 1861. Per la stagione
autunnale, il 2004 nell'emisfero nord, si e' registrato l'autunno piu' caldo
degli ultimi 125 anni. (Dire)

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