[Incontrotempo] Centro di Documentazione e Lotta 24-31/12/20…

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著者: Centro Documentazione e Lotta
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題目: [Incontrotempo] Centro di Documentazione e Lotta 24-31/12/2004
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* NOTIZIARIO a cura del Centro di Documentazione e
Lotta 24-31/12/2004   *
* http:\\it.geocities.com\verbano\archivi\lc12_04.htm 
                  * 
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SOMMARIO: Ipse, Scaini, Filatura di Albano, Conad,
Atesia, Padroni, Vitrociset, Petrolchimico di Gela,
Alfa di Arese, Fbm Hudson, Posti a rischio, Dati
Istat, Calabria, Settore estrattivo, Canili di Roma,
Auchan, Fercos, Sirti

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* AGGIORNAMENTI su
http:\\it.geocities.com\cen_doc_lotta                 
    *
* Visita Il sito di Memoria di Classe
http:\\it.geocities.com\memoriadiclasse *
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24 dicembre 2004

IPSE http://it.biz.yahoo.com/

I lavoratori di Ipse 2000 esprimono "soddisfazione"
per la notizia dell'acquisizione della societa' da
parte dell'Enel. L'operazione è anche "motivo di
rinnovata fiducia per una prossima soluzione
occupazionale per i lavoratori di Ipse 2000 licenziati
nell'ottobre 2003 con un accordo di licenziamento
siglato il 9 ottobre 2003 dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, dal ministero delle
Comunicazioni, dalla Regione Lazio, dalle
Organizzazioni Sindacali Unitarie e dalle
Rappresentanze Sindacali Aziendali dei lavoratori".
L'accordo prevede in caso di cessione dell'azienda e/o
delle frequenze UMTS l'avvio di un negoziato che ne
favorisca la ricollocazione presso l'acquirente.
Pubblicità


27 dicembre 2004

SCAINI: PROSEGUE LA PROTESTA
http://www.unionesarda.it/

Stanchi e sfiduciati, dopo quattro anni di mobilità
che terminerà il prossimo 31 di dicembre, gli operai
dell'ex Scaini di Villacidro (CA) non si sentono
ancora sconfitti. Dopo la manifestazione tenutasi a
Roma davanti ai cancelli dell'Eni e l'incontro con i
dirigenti dell'ente petrolifero, hanno riacquistato
forza per reagire e intendono continuare a portare
avanti la loro protesta per salvare il posto di
lavoro. Dal giorno del rientro da Roma, dopo l'ultima
mobilitazione, hanno deciso di intraprendere lo
sciopero della fame a staffetta: per ventiquattr'ore,
a turno, non toccano cibo e acqua. La vertenza della
Scaini è una storia senza fine. La fabbrica è stata
chiusa cinque anni fa dagli svizzeri della società
Zacharias, titolare dell'80 per cento di un'azienda
nella quale l'Eni resta azionista al venti per cento
attraverso la controllata Sindyal.

FILATURA DI ALBANO: OPERAI NELLA FABBIRCA OCCUPATA
http://www.ecodibergamo.it/

88 lavoratori rischiano il licenziamento e occupano la
fabbrica dopo aver appreso en passant che dal 2
gennaio in questo posto si sbaracca. "La proprietà ci
ha chiamato a Milano e, mentre illustrava il piano
industriale dell'azienda, su uno dei grafici
proiettati sullo schermo abbiamo letto "cessione
impianti e alienazione dello stabilimento di Albano",
racconta Rosaria. La classe lavoratrice. Dicevano che
ormai era materia quasi metafisica, roba da fumosi
dibattiti di sezione per inguaribili nostalgici. Ci
sono volute le lacrime e la rabbia di queste donne
(l'80 per cento dei dipendenti) perché la parola
"operai" tornasse a sembrare carne viva, e offesa.
Gente ferita (gravemente) sul fronte del prodotto
interno lordo, gente come la Adua che lasciava a casa
i figli malati e veniva lo stesso, "anche quando avevo
la febbre e lavoravo con la Tachipirina in tasca".
Alle 21,50 arriva la fiaccolata di solidarietà, con
gli alpini, la Giunta comunale, vin brulé.
Arriva la gente del paese, una signora incoraggia,
"non mollate".

CONAD ADRIATICO: LICENZIA 87 PERSONE
http://www.corriereadriatico.it

Conad Adriatico ha aperto la procedura di mobilità,
dichiarando ufficialmente l'esubero di ben 87
lavoratori, di cui 79 operai e 8 impiegati, tutti
attualmente operanti presso le strutture di magazzino
di Stella di Monsampolo, Centobuchi e presso il Centro
Agroalimentare di Porto D'Ascoli. Una procedura
annunciata dunque, quella relativa alla messa in
mobilità dei lavoratori di magazzino da parte di
Conad, susseguente al fallimento della trattativa con
le parti sindacali circa il ricollocamento di detti
lavoratori presso altre strutture commerciali
afferenti a Conad Adriatico, e presso il nuovo centro
di smistamento di San Salvo in provincia di Chieti
(dove l'azienda ha costruito un nuovo centro
distribuzione di 40mila mq. inaugurato lo scorso 30
settembre).

ATESIA/TELECONTACT (il messaggero)

Dopo l'intesa, prima dell'estate, tra sindacati e
Atesia, che gestiva il 187 di Telecom Italia e che nel
frattempo è stata venduta al gruppo Cos di Alberto
Tripi, si è passati alla gestione della fase di
transizione tra i vecchi contratti dei co.co.co e le
nuove figure previste dalla legge Biagi. I 700
"somministrati" (secondo le nuove definizioni della
Legge biagi) del Telecontact,la società nata da una
costola di Atesia, hanno protestato contro l'intesa. A
dicembre si è posto il problema del passaggio tra
vecchi e nuovi contratti. "Il 7 dicembre - dice
Christian - l'azienda ci ha chiesto di firmare delle
transazioni tombali, ovvero delle liberatorie, con le
quali rinunciavameno a qualsiasi rivendicazione sul
passato rapporto di lavoro con Atesia. Solo così
l'azienda avrebbe dato corso ai nuovi contratti che
dovevano scattare dal 1°
gennaio, come previsto dalle intese". Molti dei nuovi
"somministrati", però, non erano convinti: "Ci
chiedono di rinunciare a dei diritti senza darci
compensazioni economiche né garanzie sufficienti su
cosa succederà, il 1° gennaio 2006, alla scadenza dei
12 mesi di contratto". Ne sono nate assemblee,
incontri con la Provincia, scioperi. Poi, il sindacato
ha mediato per far rientrare la protesta e far
accettare le clausole. Ora l'agitazione è
sostanzialmente rientrata. Entro oggi andavano firmate
le varie clausole per dare corso ai nuovi contratti
dal 1° gennaio e la maggior parte dei "somministrati"
ha firmato. Si vedrà nei prossimi mesi come
evolveranno le cose.


28 dicembre 2004

PADRONI ESTORSORI http://www.ilmanifesto.it

Sergio e Pietro Scorza, gli imprenditori di Nardò
(Lecce) che hanno portato il metano in gran parte del
Salento, sono stati agli arresti domiciliari dal 17
novembre al 24 dicembre. L'accusa è estorsione
aggravata ai danni di 86 operai, costretti con la
minaccia del licenziamento e altre "vessazioni" a
prestazioni indebite o a decurtazioni delle buste
paga. Lavoravano fino a dodici ore al giorno dal
lunedì al venerdì e il sabato altri straordinari,
spesso non retribuiti, nella masseria del padrone. La
procura di Lecce, in base alle indagini dei
carabinieri di Gallipoli, ipotizza il reato di
riduzione in schiavitù (pena massima vent'anni) la cui
applicazione non è più limitata ai fatti collegati
all'immigrazione, ma questo capo d'imputazione non è
stato accolto. L'inchiesta è partita dalla denuncia di
un operaio picchiato sul lavoro.

VITROCISET http://www.sardegnaoggi.it/

Duecento posti di lavoro sono a rischio nello
stabilimento che svolge lavori di revisione di
apparecchiature elettroniche militari, in provincia di
Cagliari, dopo la contrazione della disponibilità di
fondi del bilancio della Difesa che farebbero slittare
al 2006 numerose lavorazioni inizialmente programmate
per il 2005. La Vitrociset è la società nata dalla
fusione realizzata nel 1982 della Ciset S.p.A
(compagnia italiana servizi tecnici, essenzialmente
dedicata alla manutenzione dei sistemi di controllo
del traffico aereo negli aeroporti) con la
Vitroselenia Finmeccanica (quest’ultima impegnata in
Sardegna fin dal 1972 nella conduzione e manutenzione
del Poligono Interforze del Salto di Quirra).
In Sardegna l’organico complessivo è di 227 unità, 112
nel Salto di Quirra, 27 negli aeroporti di Alghero,
Elmas, Decimo e Olbia, 86 nello stabilimento di
Macchiareddu.


30 dicembre 2004

PETROLCHIMICO DI GELA http://www.ilmanifesto.it

Salvatore Manfré, 52 anni, è morto ieri mattina nel
reparto rianimazione dell'ospedale di Gela. Lavorava
al petrolchimico dove martedì era stato investito da
una scarica elettrica da 6 mila volt. Aveva ustioni
sul 60% del corpo ma per lui, secondo i medici del
nosocomio gelese, non era stato trovato un posto letto
in un centro per grandi ustionati. Il posto c'era,
replica l'ospedale di Palermo, ma l'operaio era in
condizioni troppo gravi per essere trasportato. C'era
anche al Cardarelli di Napoli che afferma di non
essere stato contattato. Manfré era dipendente della
Incom, una ditta dell'indotto Eni. Il petrolchimico
ieri mattina si è fermato per due ore. Lo sciopero era
stato indetto il giorno prima, subito dopo
l'infortunio.

ALFA ARESE: CASSAINTEGRATI IN PIAZZA
http://www.ilmanifesto.it/

Accompagnati dal loro "San Romeo", i cassintegrati
dell'Alfa di Arese hanno manifestato in piazza Duomo.
Come regalo di fine anno, la Fiat ha annunciato che
nel 2005 trasferirà a Torino il centro progettazione,
ricerca e stile. Sul fronte del polo della mobilità
sostenibile, dove dovrebbero essere ricollocati gli
aresini, tutto tace. Per i 500 ex carrozzieri, che nel
2005 entreranno nel terzo anno di cassa integrazione,
la già magra indennità mensile si abbasserà di un
altro 10%. La Pastorale del lavoro ha portato la
solidarietà della diocesi ambrosiana al presidio,
organizzato dai confederali e dalla Cub, disertato
dallo Slai Cobas.

FBM HUDSNO: ESUBERI E CIG http://www.ecodibergamo.it

Firma di azienda e sindacati sotto l'ipotesi di
accordo raggiunta ieri per affrontare il nodo degli
esuberi alla Fbm Hudson di Terno d'Isola. La strada
sarà quella della cassa integrazione straordinaria per
crisi aziendale, chiesta per un massimo di 180 persone
su un totale di 290 addetti, con una previsione di
utilizzo medio di 105. Si comincia il 24 gennaio per
un anno, a rotazione bimestrale per gli operai e per
un massimo di nove mesi per gli impiegati. L'azienda
anticiperà le competenze della cassa. L'intesa sarà
sottoposta ai lavoratori nell'assemblea del 13
gennaio.

200MILA POSTI A RISCHIO
http://www.ilgiornaledivicenza.it/

Nel 2005 i posti di lavoro a rischio potrebbero
sfiorare le 200 mila unità. I settori più esposti sono
il tessile, il metalmeccanico, il siderurgico, ma
anche il chimico e l’alimentare. L’allarme viene dai
sindacati che ribadiscono la loro richiesta di mettere
l’emergenza occupazione, soprattutto nell’industria,
al primo posto dell’agenda del nuovo anno. L’industria
è il settore che preoccupa maggiormente. Il dato
emerso finora è di 160 mila posti a rischio, ma -
secondo alcune stime sindacali - potrebbe aumentare,
fino a raggiungere le 200 mila unità, in assenza di
interventi. Nei giorni scorsi i sindacati hanno
chiesto a tutte le organizzazioni imprenditoriali un
incontro per affrontare la perdita di competitività
del nostro sistema. E, in precedenza, il governo ha
annunciato l’intenzione di convocare le parti dopo
l’Epifania, in vista del varo del decreto sulla
competitività. La mancata approvazione della riforma
degli ammortizzatori sociali, prevista dal Patto per
l’Italia e ancora all’esame del Parlamento, rende
ancora più complicata la gestione della riforma degli
esuberi. Già quest’anno - fanno notare i sindacati -
nell’area del tessile e nell’indotto Fiat sono stati
necessari interventi straordinari per dare un minimo
di copertura ai redditi nel caso delle piccole aziende
che ne sono prive. Più esposto il settore tessile per
la scadenza dell’accordo Multifibre in ambito Wto. Dal
primo gennaio saranno liberalizzati gli scambi
commerciali nel settore tessile. La crisi del tessile
è diffusa in modo capillare su tutto il territorio
nazionale, interessando l’area piemontese, lombarda,
toscana, veneta, umbra, ma anche marchigiana con le
calzature, nonchè quella pugliese e calabrese.

DATI ISTAT: PERSI 8000 POSTI DI LAVORO
http://www.rainews24.it/

Ristagno dell'occupazione nelle grandi imprese ad
ottobre. Secondo i dati Istat, rispetto ad ottobre
2003 gli occupati sono diminuiti dello 0,4%, con una
perdita di circa 8.000 posti. L'indice sul numero di
addetti registra una variazione pari al meno 0,1% dal
mese precedente e un andamento piatto se depurato
dalla componente dei cassa integrati. Sulla media dei
primi dieci mesi dell'anno, paragonata con lo stesso
periodo del 2003, gli occupati sono diminuiti dello
0,7%, ma depurando il dato dai cassa integrati il calo
risulta più elevato, con il -0,9%.
Ad ottobre, dice ancora l'istituto, la variazione del
mese precedente sul numero di occupati mostra un
andamento sostanzialmente simile tra industria e
servizi: -0,1% per entrambe. Nel confronto su base
annua, invece, permane un netto divario, con
l'industria che subisce un calo di occupati pari al
2,8% su base annua (-3,2% tolti i cassa integrati), e
che corrisponde a 22 mila posti persi da ottobre 2003.
Nel terziario gli occupati sono invece aumentati
dell'1,2%, pari a 14 mila posti in più.
Sempre ad ottobre le ore di sciopero nelle grandi
imprese sono state pari a 4,2 per mille lavorate, con
un calo di 4,9 ore per mille su base annua, mentre
sulla media dei primi dieci mesi le ore di sciopero
sono cresciute di 0,7per mille lavorate.
Le ore effettivamente lavotate sono aumentate dello
0,5% rispetto a settembre 2004 e dello 0,7% nel
confronto con ottobre 2003. Aumentano anche le ore di
straordinario, che sono risultate lo 0,7% in più
rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E aumenta
anche il ricorso alla cassa integrazione: ad ottobre è
stato pari a 11,4 ore per mille lavorate, 0,4 ore in
più dal mese precedente e 0,3 in più su base annua.
Sul fronte delle retribuzioni, conclude l'istituito,
ad ottobre si registra un calo dell'1% dal mese
precedente ma una crescita del 3,8% nel confronto con
i livelli dello scorso anno. Sulla media dei primi
dieci mesi le retribuzioni sono aumentate del 2,3%.
Anche il costo del lavoro ha resgitrato un calo
rispetto a settembre, con il -1,1%, mentre su base
annua regisra un pari al +4,2%.

LAVORATORI DEL REDDITO MINIMO: 2000 IN CORTEO
http://www.ilquotidianocalabria.it

Ieri mattina presso la biblioteca comunale i segretari
provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i
rappresentanti dei lavoratori del Reddito minimo di
inserimento e delle 21 amministrazioni comunali
interessate alla proroga del progetto. E' stato
ricordato, da parte dell'unico sindacao presente, che
per i forestali i soldi non c'erano, ma dopo quella
straordinaria battaglia di civiltà in difesa dei
propri diritti alla fine li hanno trovati. Al termine
dell'incontro si è deciso che questa mattina si
avvierà un'iniziativa di mobilitazione. Tutti i
lavoratori del Reddito minimo del territorio, circa
duemila, sono chiamati a raccolta in piazza Martiri
d'Ungheria. Marceranno fino in Prefettura. Davanti
all'Ufficio territoriale di governo terranno un sit-in
nell'attesa che i sindacalisti incontrino il prefetto
Mario Tafaro per stilare un documento tale da ottenere
risposte certe dal Governo. Se non si dovessero avere
esiti soddisfacenti, i lavoratori si sono detti pronti
di occupare i rispettivi municipi.

SALERNO: SCIOPERO NELLE ATTIVITA' ESTRATTIVE
http://ilmattino.caltanet.it

Edilizia in ginocchio in provincia di Salerno: lo
sciopero che da circa una settimane viene portato
avanti nelle cave e nelle aziende di conglomerati
cementizi del casertano e nel beneventano, si estende
anche alla provincia di Salerno e minaccia di
bloccare, di qui a pochissimi giorni, tutti i
cantieri, pubblici e privati. Se fino ad oggi
l'edilizia regionale non aveva risentito degli
scioperi, se non in maniera marginale, del beneventano
e del casertano grazie agli approvvigionamenti
garantiti da cave e imprese salernitane, d'ora in poi
il comparto regionale dell'edilizia non ha dove
rifornirsi. Sono praticamente ferme le 5 cave
autorizzate sul territorio provinciale e le circa 100
aziende di conglomerati cementizi. Nel mirino
dell'agitazione, che da ieri vede con le braccia
incrociate circa 10 mila lavoratori, il nuovo Piano
regionale delle cave che, bloccando i nuovi impianti,
crea secondo l'Ance notevoli difficoltà all'intero
comparto. Molti degli impianti che operano a livello
regionale sono prossimi all'esaurimento o comunque non
in grado di smaltire le richieste di un settore in
costante espansione da quattro anni a questa parte.
Anche in questo caso si crea però una contraddizione
fra le esigenze dei lavoratori e quelle dell'ambiente
in una zona a forte cementificazione e con territorio
deturpato da grandi cave.

CANILI COMUNALI DI ROMA
http://ilmessaggero.caltanet.it/

"Avevamo indetto un'assemblea aperta a cui erano state
inviate le amministrazioni locali per discutere il
futuro dei canili comunali e degli operatori che ci
lavorano. Invece non si presentata nessuna
sitituzione. Per questo oggi attueremo una forte
mobilitazione nella città per far sentire la nostra
protesta". E’ questa la minaccia-promessa dei
lavoratori dei canili municipali. Gli operatori, in
tutto 106 lavoratori alle dipendenze dell'Associazione
volontari canile di Porta Portese che gestisce anche i
centri di Casa Luca e Muratella, sono da due giorni in
autogestione.


31 dicembre 2004

AUCHAN: SCIOPERO http://www.unionesarda.it/

Sotto l'albero di Natale hanno trovato un regalo
inatteso: un contratto nuovo di zecca che prevede -
dicono - sei giorni di lavoro settimanali domeniche
comprese. Non gli è piaciuto. E allora i dipendenti
della città mercato Auchan di Santa Gilla (Cagliari)
hanno deciso di mettere in piazza il loro malcontento.
Ieri mattina si sono riuniti per protesta all'esterno
del centro commerciale mentre ai piani alti dirigenti
e sindacati regionali cercavano un accordo dell'ultima
ora: con l'attuale afflusso di clienti lo sciopero
potrebbe creare il caos. Le domeniche sono sempre
state facoltative e ora vorrebbero renderle
obbligatorie a chi ha già un contratto a tempo pieno.
Il malcontento è esploso solo ieri ma covava sotto la
cenere già da alcuni mesi. Risale infatti a settembre
la prima soffiata giunta alle orecchie dei lavoratori.
Prima lavorava la domenica chi voleva. Gli altri
stavano a casa. Ma da un anno circa entrambe le Auchan
(quella di Santa Gilla e quella di Pirri) restano
aperte nel week end - prima si alternavano -;
evidentemente i costi per il personale sono aumentati
troppo e allora la dirigenza ha deciso di pagare le
domeniche come se fossero giorni lavorativi normali. A
quel punto moltissimi lavoratori hanno preferito
passare il fine settimana in casa con la famiglia.
Probabilmente questo ha creato grosse difficoltà che
qualcuno ha deciso di risolvere rendendo obbligatorio
il lavoro domenicale. Mancano poche ore all'ultima
cena dell'anno e la città mercato è stata presa
d'assalto dai clienti dell'ultima ora. Ma la salumeria
e la pasticceria erano vuote, nella pescheria c'era
solo il capo reparto, chiusi anche gli altri reparti
della gastronomia. Hanno lavorato solo gli stagionali,
temendo il mancato futuro rinnovo del contratto.
Difficile reggere in queste condizioni.

FERCOS: CASSA INTEGRAZIONE http://www.unionesarda.it/

Inatteso botto di fine anno, con la cassa integrazione
per 54 dipendenti della "Fercos", società che opera
nel settore dei montaggi e costruzioni edili a Macomer
messa in crisi dalla legge regionale che ha bloccato i
cantieri nelle coste. Secondo l'Amministratore
Delegato, "Abbiamo salvato le nostre coste e
l'ambiente, senza centrali eoliche ma non i posti di
lavoro che ruotano intorno alle varie attività come la
nostra. Di fatto ci bloccano i cantieri e noi, di
conseguenza, siamo costretti a mandare a casa 54
lavoratori". Cassa Integrazione dal primo gennaio,
dunque. Quello della Fercos, sicuramente, è un
problema che si aggancia a tutte le difficoltà che il
territorio sta vivendo. Non c'è solo la Fercos quindi,
con tutto il suo indotto, ma c'è la situazione
tessile, che rischia di degenerare se entro gennaio
non saranno trovate delle soluzioni, con l'arrivo dei
finanziamenti per il rilancio della Legler.

SIRTI: ACCORDO http://www.unionesarda.it/

Dal bollettino di guerra delle fabbriche in crisi,
potrà finalmente essere cancellato un nome. La svolta
positiva riguarda i 65 dipendenti della Sirti che
potranno tornare al lavoro dimenticando gli assegni
Inps. Il primo gennaio, infatti, finisce la cassa
integrazione straordinaria, un risultato strappato dai
sindacati al termine di un duro confronto con
l'azienda che opera nell'impiantistica telefonica,
legata alla Telecom Italia. Sarà messa in atto la
flessibilità e la riduzione degli orari, che permette
di vedere i lavoratori percepire la retribuzione
giusta per loro famiglie, dopo oltre settanta mesi di
attese e sacrifici.


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|  DELLA LOTTA  DI  CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO   |

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E-mail: cen_doc_lotta@???



        
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