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Autore: Zanchetta Aldo
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Oggetto: [Forumlucca] URGENTE proposta di firma di questo appello (entro il 30) e preghiera di diffondere
Siamo un gruppo di persone partecipanti ad un gruppo di lavoro, il ?granchio di Cockenbuk?(*), collegato col Centro Culturale Ivan Illich della Scuola per la Pace di Lucca.

Leggiamo un nuovo appello di Carla Ravaioli su ?Il Manifesto? del 23 dicembre affinché nelle assise della sinistra che si terranno a Roma il 15 gennaio si parli di economia in termini alternativi a quelli di una crescita senza limiti ancorché definita illusoriamente ?sostenibile? e, nello stesso numero del giornale, la interessante intervista all? economista catalano Martinez-Alier che è un chiaro esempio di un modo diverso di guardare l? economia.

Non abbiamo connotazione partitica comune ed anzi un ampio pluralismo interno tuttavia siamo fortemente interessati al fatto che persone che si riuniscono per dare contenuto ad una politica di sinistra inizino una riflessione programmatica seria sul tema dello sviluppo, di cosa questa parola rappresenti ormai nell? immaginario del mondo contemporaneo ed anche della sinistra, salvo le debite apprezzate opinioni di chi come Carla Ravaioli si impegna da tempo sul tema degli equivoci legati a questo ?mito? dei nostri tempi. Già Ivan Illich - ancor prima del rapporto del Club di Roma e più acutamente di questo su alcune impostazioni del quale aveva polemizzato ? aveva individuato nella concezione corrente dello ?sviluppo? uno degli ostacoli alle ?paci dei popoli?. Nella sua nota conferenza portante questo titolo e tenuta a Yokohama l? 1 dicembre 1980 aveva detto ?Il collegamento di pace e sviluppo ha reso difficile mettere in discussione quest? ultimo. Permettetemi di suggerire che una discussione critica dello sviluppo dovrebbe essere il compito principale della ricerca sulla pace.?



Giustamente Carla Ravaioli invita ?a distinguere tra ?crescita? (di merci e reddito) e ?sviluppo? (di beni sociali e diritti civili, di scolarizzazione, difesa della salute, libera informazione, rispetto per la natura, parità tra i sessi, partecipazione democratica).?

Purtroppo il ?produttivismo? ed anche il ?consumismo? ad esso connesso sono stati assunti anche dalla sinistra come base dell? unico modello economico ritenuto possibile e quindi inevitabile (il ?produttivismo? del resto sembra essere nel suo patrimonio culturale da tempo), supportato dall? altro equivoco che l? economia ?crematistica? sia il centro delle relazioni sociali ed abbia uno statuto di ?legge naturale? cui uniformarsi.

Per convincersene basta seguire il dibattito sulla ?stagnazione? economica ed ora sullo tracciamento di vesti di fronte al controllo dei consumi e sulle relative ricette sindacali e partitiche. Nel dibattito è poi del tutto assente qualsiasi riflessione su ?chi paga? i costi di questo modello di sviluppo, salvo il sentir crescere i lamenti umanitari sul miliardo di affamati e sugli altri 2 miliardi di poveri del mondo e la messa in opera di ambigui e controproducenti piani di intervento tutti incapaci di incidere sulle cause vere di questo impoverimento.



Non ci inoltriamo qui e ora in un discorso più ampio limitandoci a costatare con soddisfazione come nel mondo dei movimenti sociali e delle organizzazioni di base il tema cominci ad essere dibattuto ed a questo dibattito daremo in altre sedi il nostro contributo di riflessione.



Lo scopo di questo intervento è quello di supportare l? invito di Carla Ravaioli affinché nelle assise che riuniranno a Roma il 15 gennaio gente della sinistra per parlare dei possibili contenuti programmatici di una politica nuova nei contenuti e negli obbiettivi programmatici il tema non venga marginalizzato come secondario perché anzi costituisce una sfida centrale di questo processo.



Per il ?Granchio di Cuckenbuch? : Aldo Zanchetta ? Roberto Bugliani



Si associano all? appello: ???



(*) Il nome dato al gruppo deriva da uno scritto di Ivan Illich (in ?Lo specchio del passato?)

" Ludolf Kuchenbuch ha inventato una parabola. Egli parla di storiografia servendosi della metafora del granchio. Quasi tutti gli animali , quando fuggono da qualcosa , si voltano e guardano nella direzione in cui si muovono. Il granchio invece cammina all'indietro, mentre i suoi occhi sporgenti restano fissi sull'oggetto da cui si allontana. .. Voglio esplorare quello che succede quando comincio ad arretrare tenendo gli occhi fissi sul presente.." (p. 192). " Studio la storia per poter riconoscere quei postulati moderni che, non essendo stati sottoposti a indagine critica, si sono trasformati nelle forme a priori di percezione caratteristiche della nostra epoca. Non propongo un uso strumentale della storia, nè voglio cercare rifugio in essa: studio il passato per scoprire, nella sua prospettiva, gli assiomi di quella topologia mentale del pensare e sentire che mi si presenta di fronte quando scrivo e parlo...." (p.34)

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