On Fri, 24 Dec 2004 19:02:30 +0100
coda <codadilupo@???> wrote:
> portare se stessi e le proprie idee
... significa stare a discutere durante la massa,
> se il metodo venisse da una
> sorta di "soviet" (passami il termine),
no, non te lo passo, perche' immagino tutt'altro: (1) un "prima" aperto
a chicchessia durante il quale si decide cosa fare e poi lo si fa e (2)
una sorta di codice, un "linguaggio critico" condiviso che dovrebbe
servire solo ad avere sintonia di comportamento nei momenti critici (che
sono pure quelli in cui la massa sbraca: massa sfilacciata per intoppo,
piazza, incidente, vigili, eccetera). Non "regole", ma "linguaggio
comune". La spontaneita' e' una bellissima cosa, ma e' anche rischiosa.
> > sostanzialmente per se stessi ("non mi diverto piu' a CM" dicevi
> > sostanzialmente davanti al caffe') e fare qualcosa di meno
> > autoreferenziale e piu' pragmatico.
Mi sono spiegato male: citavo te ;-)
Vivo il cicloattivismo come impegno sociale. Qui lo dico e qui lo nego,
in massa mi diverto solo occasionalmente, preferisco pedalare per cazzi
miei nel traffico, vado in massa perche' ritengo giusto partecipare.
> dobbiamo divertirci di piu', tutti, per tutti gli altri e per noi stessi.
anche qui sta il "problema". mi spiego con un esempio banale: io mi
diverto con Robert Johnson nelle orecchie, tu con la techno che per me e'
un supplizio. Idem la massa. Per me se si sfilaccia e' fallita.
> e poi non era un caffe', era un cappuccino :))))))
il tuo, io caffe' ;-)
--
alberto
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