Autore: Alberto Biraghi Data: Oggetto: [Cm-milano] ricordate critical vigili? (2)
On Thu, 23 Dec 2004 20:42:43 +0100
gianniwalker <gianniwalker@???> wrote:
> 1) Un movimento che non si assume le responsabilità politiche ed
> ECONOMICHE di ciò che accade ad uno dei suoi, non è un movimento è un
> cadavere che sembra mobile ma è fermo come solo un morto può esserlo.
Non e' questione di vita e morte.
CM-Milano non e' un movimento, perche' nulla la classifica come tale.
Persone che si trovano una volta alla settimana in modalita'
chi-c'e'-c'e' e pedalano piu' o meno assieme, questa "coincidenza
organizzata" non puo' quindi avere reazioni da movimento.
Ergo, l'eventuale solidarieta' e' affidata solo al sentire di vari
singoli. Con le conseguenze very-italiane che abbiamo visto.
Si vuole fare di CM un movimento?
SI/NO (entrambe le risposte sono buone).
ma se vince il SI, bisogna bisogna per forza condividere
qualcosa, sostanzialmente obiettivi e/o strategie.
E qui vengono i cazzi, ne parlavamo con CDL
davanti a un caffe' inzona Zanazzi tempo fa.
In CM-Milano convivono sensibilita' talmente lontane tra
loro da rischiare la conflittualita'. Tutto va bene finche si
pedala senza troppe menate, ma se compare una crisi
non c'e' solidarietà condivisa. Ricordo a una recente CM un
bambino caduto malamente, pochi si fermavanoo, la maggior
parte passava oltre. E' un comportamento analogo a quello
dell'automobilista che vede un incidente in autostrada.
Dovrebbe far pensare no?
Riassumendo: CM avere un forte impatto sulla coscienza collettiva
milanese. E sappiamo quanto ce n'e' bisogno.
Ma perche' questo avvenga qualcuno abbia voglia di farsi carico di
accompagnarla dolcenete fuori dalla condizione di (non sempre) allegra
anarchia che l'ha caratterizzata fin qua.