lavoro repubblica
Le intimidazioni dopo il rinvio a giudizio di funzionari e agenti del G8
Minacciati di morte i due pm della Diaz
La Procura apre un fascicolo
Nei giorni scorsi era stata revocata a sorpresa la scorta al gip Daniela
Faraggi
MASSIMO CALANDRI
DICONO che tutto sommato questo genere di rischi faccia parte di un
mestiere delicato e sofferto, un mestiere che sempre e inevitabilmente
finisce con lo scontentare qualcuno. E però, le minacce di morte giunte in
Procura nei giorni scorsi hanno un sapore diverso. Di un´inquieta amarezza,
neppure paragonabile a quella che un giudice dovrebbe, suo malgrado,
mettere in conto. Destinatari delle recenti intimidazioni sono due
magistrati - Enrico Zucca, Francesco Cardona Albini - che hanno appena
concluso la prima parte di un procedimento quanto mai difficile e scomodo.
Rappresentano la pubblica accusa nel processo che vede alla sbarra alcuni
tra i più noti e stimati funzionari del Ministero dell´Interno. Sono, i due
pm, quelli che negli ultimi tre anni hanno sbugiardato il castello di
frottole costruito per ?giustificare´ una delle pagine più buie della
polizia italiana: il sanguinario assalto alla scuola Diaz, il massacro e
gli arresti illegali corroborati da prove fasulle, sconcertante epilogo del
G8 del luglio 2001. Sono quelli che hanno smontato pezzo per pezzo il
giocattolo di chi fidava in chissà quale sistema, convinto di farla franca.
Senza pregiudizi o prevaricazioni, al contrario: difficile muovere appunti
in questo senso a chi può essere solo «colpevole» di aver atteso con
infinita pazienza le verifiche d´indagine, affidandole con fiducia ad altri
poliziotti. E infine, Zucca e Cardona Albini sono sempre quelli che hanno
chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio di 28 persone: agenti, ispettori,
vice-questori, funzionari ai vertici dell´Antiterrorismo. Mestiere delicato
e sofferto, si diceva, che finisce inevitabilmente con lo scontentare
qualcuno. Esiste un nesso, tra il processo alla polizia e le minacce di
morte appena ricevute? Esiste, almeno a dar retta agli autori delle lettere
spedite ai magistrati. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo
giudiziario, è probabile che presto si decida se proteggere con una scorta
i due pm (che peraltro non hanno alcuna intenzione di chiederla). Tra
l´altro, la protezione è stata tolta a tempo di record al gip Daniela
Faraggi: che ha fatto in tempo a sottoscrivere il decreto con cui chiedeva
di processare i 28, e un paio d´ore dopo si è ritrovata sola.
A proposito di protezioni. Nel corso della settimana è stata distribuita
tra gli uffici di polizia giudiziaria del tribunale di Genova una ben
strana circolare, nella quale si ricorda agli investigatori di prestare la
massima attenzione nella compilazione dei verbali. Dietro a questa
comunicazione c´è un episodio che verrebbe voglia di definire curioso, ma
sfortunatamente non c´è molto da sorridere. Nei fogli consegnati ad un
pregiudicato e relativi ad un procedimento in corso nei suoi confronti,
qualcuno ha annotato il nome del magistrato con la dicitura: da avvisare in
caso di segnalazioni. Il pregiudicato ha alzato la cornetta, e spacciandosi
per un investigatore si è messo a chiacchierare con il giudice: dicendo
naturalmente tutto il bene possibile dell´accusato, e provando ad
intercedere per lui. Fino a quando il pm ha mangiato la foglia.
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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(luglio 2001).
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