Autore: antonio bruno Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] si puo' votare ad aprile?
SI PUO' VOTARE AD APRILE? AUTOCONVOCHIAMOCI A GENNAIO
L'editoriale "Si può votare Burlando?" pubblicato da Liberazione lo scorso
15 dicembre a commento della lettera con la quale Haidi Giuliani esprime la
difficoltà, che non è solo sua, di scegliere alle prossime regionali tra
due candidati troppo simili, pone un problema grave e che non riguarda
certo soltanto la Liguria: è sufficiente battere Berlusconi, e i suoi
terminali locali, o non è forse necessario porre da subito i punti
programmatici irrinunciabili per un governo davvero alternativo a quello
esistente?
Non è forse solo il ricordo delle tragiche giornate del G8 a spiegare le
perplessità di Haidi nei confronti di un centrosinistra che, con l'accordo
di tutti, ha candidato ed eletto il Presidente degli Industriali nelle
recenti supplettive per la Camera dei Deputati, ha candidato l'ex Sindaco
leghista di Milano nelle elezioni europee della scorsa estate ed ha eletto
il difensore dei petrolieri proprio in quel ponente che continua ad essere
vittima, fra l'altro, delle servitù imposte dal petrolio.
Il problema non riguarda tanto le persone quanto il blocco di potere
prevalente che queste rappresentano, senza che le forze politiche
alternative cerchino almeno di costruire un apprezzabile contrappeso politico.
Ci si spieghi quali sono le differenze di fondo tra gli schieramenti in
merito alla difesa dei diritti civili (di cittadinanza e di reddito) e del
lavoro; ad opere infrastrutturali insostenibili ambientalmente ed
economicamente quali il terzo valico ferroviario e le nuove gronde
autostradali; ad uno sviluppo insostenibile dei riempimenti portuali e del
traffico dei contenitori, a fronte dello scarso utilizzo delle aree e del
sistema ferroviario già oggi esistente; alla privatizzazione del sistema
dei trasporti ed all'oggettiva incentivazione dell'utilizzo del mezzo
privato; alla costruzione degli inceneritori quale unica risposta al
problema dei rifiuti; al potenziamento del polo petrolifero e
petrolchimico, alla moltiplicazione degli approdi turistici e alla
costruzione delle seconde case in spregio al valore ambientale del
territorio ed all'abbandono dei quartieri popolari, a vantaggio delle
luccicanti vetrine del centro.
Per evitare che una parte preponderante della sinistra radicale sia
costretta a scegliere tra un voto gratuito e un'astensione, e' necessaria
una radicale inversione di tendenza nelle politiche sociali, sanitarie e di
gestione del territorio.
Sarà allora più facile decidere di "sporcarsi un po' le mani", senza con
questo regalare il nostro sostegno ed il nostro voto a chi finirà per
attuare politiche che la stessa destra può tranquillamente sottoscrivere e
condividere.
Chi fosse interessato a un incontro mandi una mail a
liguria@???.