La mobilitazione dei lavoratori Istat, in presidio permanente della sala stampa dell'Istituto, contro la finanziaria e i tagli alla ricerca pubblica, è proseguita ieri con un partecipatissimo corteo spontaneo che ha portato circa 500 lavoratori precari e non, ad un sit-in sotto palazzo Chigi, con l'obbiettivo di interloquire con il governo in merito alle questioni poste dalla protesta. Nell'incontro, ottenuto con fatica, un rappresentante del governo (deputato dell' UDC) ci ha informato di come "purtroppo" oramai poco o nulla si può fare in questa finanziaria ma che nel collegato alla finanziaria, in discussione da gennaio si potranno compiere le progressive sorti dell'Istat e della ricerca pubblica in generale (!?).
All'ora di pranzo di ieri, dunque, i lavoratori in lotta, al di là delle chiacchiere avevano in mano,
-un'emendamento del sottosegretario alla Funzione Pubblica presentato in commissione al senato che recepiva parte delle nostre richieste
- La dichiarazione pubblica del Ministro della F. P. la quale affermava che nel mese di Gennaio si sarebbe "occupato" dell'Istat e dei problemi degli enti pubblici di ricerca
Questa mattina il blocco della produzione dei dati che continua da una settimana ha portato per la prima volta nella storia dell'Istat, alla totale mancata diffusione dei dati alla stampa. Sostitutivamente al tradizionale breafing sull'analisi dei dati prodotti, si è svolta una conferenza stampa in cui i lavoratori hanno spiegato la propria condizione e le rivendicazioni.
Ma la protesta continua e, non essendo passato in commissione l'emendamento, i lavoratori pretendono un tavolo di trattativa urgente con il ministro Baccini della Funzione Pubblica, se entro questa giornata nella sala stampa occupata non arriveranno risposte in tal senso, domattina i lavoratori si trasferiranno in corteo sotto il ministero
Un abbraccio ai precari in lotta contro la casa dei diritti sociali
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