[Forumlucca] Econews - 22 dicembre 2004

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 22 dicembre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Riforme. Pecoraro a premier: impossibile dialogo con diktat
- Ambiente. Lion: su proposta eco-reati daremo nostro sostegno
- Gad. Pecoraro: nessuno giochi allo sfascio della coalizione
- Gad. Cento: necessaria una moratoria nelle polemiche
- Vertenza latte. De Petris: prezzo del latte e lingua blu sono questioni
nazionali
- Iraq. Cento: ritiro annunciato da Berlusconi e’ un bluff
- Turchia. I Verdi raccolgono appello dei familiari detenuti politici
- Tv. Cento: da Costanzo ci aspettiamo nuove idee per una buova televisione
- Piazza San Pietro. Zanella: deturpata da pubblicita
- Friuli Venezia-Giulia. Ordine del giorno dei Verdi su base di Aviano
- Nucleare. Greenpeace: rischio proliferazione atomica nel nord est asiatico
Econews dalle agenzie estere:
- Ten things not to buy for Christmas (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28668/story.htm
- EU divided on plans to curb illegal timber trade (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28663/story.htm


Riforme. Pecoraro a premier: impossibile dialogo con diktat

"L'appello di Ciampi è di alto profilo istituzionale ma la risposta di
Berlusconi è a dir poco equivoca". Lo afferma il presidente dei Verdi,
Alfonso Pecoraro Scanio, commentando le affermazioni di Berlusconi sulle
preoccupazioni di Ciampi sulle polemiche tra i due poli sulle riforme. "E'
impossibile un vero dialogo sulle riforme - prosegue Pecoraro - di fronte a
veri e propri diktat e ad una maggioranza parlamentare usata come una clava
contro la magistratura, contro il pluralismo nell' informazione e perfino
sui temi di riforma costituzionale". "Per accettare davvero l'appello di
Ciampi - conclude - la Cdl deve rinunciare alle vendette e alle impunità e
confrontarsi con modalità totalmente diverse".(Ansa)

Ambiente. Lion: su proposta eco-reati daremo nostro sostegno

“I Verdi non faranno mancare il loro sostegno alla proposta di introduzione
dei reati ambientali che noi abbiamo avanzato in Parlamento già dalla
scorsa legislatura ”. Lo sostiene Marco Lion, componente della Commissione
ecomafie, "organismo che, grazie alle numerose indagini svolte sul terreno
- dice Lion - ha una visione reale dei guasti prodotti dal business di chi
specula sull’ambiente e, forse proprio per questo, produce più proposte e
stimoli della stessa commisione ambiente di Montecitorio, appiattita sulle
politiche di Berlusconi e Matteoli che hanno fanno regredire l’ambiente
agli ultimi posti dell’agenda politica italiana: il Governo lascerà davvero
- conclude - che la proposta sugli eco-reati vada avanti?”.

Gad. Pecoraro: nessuno giochi allo sfascio della coalizione

"Basta polemiche nel centrosinistra". Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio ribadisce il suo "pieno sostegno a Romano Prodi" e indica una strada
per dirimere i problemi in seno al centro sinistra per le elezioni
regionali: "dovunque ci sono proposte differenti si vada alle primarie".
"Nessuno deve giocare allo sfascio con la coalizione, perché l'esperienza
del 1998 l'abbiamo fatta tutti", aggiunge evocando la caduta di Prodi in
Parlamento. "La verità - dice ancora - è che le difficoltà non riguardano
tanto la grande alleanza, ma la federazione dell'Ulivo. Le regole
dell'alleanza stanno cominciando a funzionare, mentre nella federazione, e
lo dico da esterno, serve un chiarimento di fondo sulla natura dell'Ulivo".
(Ansa)

Gad. Cento: necessaria una moratoria nelle polemiche

Paolo Cento, coordinatore della segreteria di presidenza dei Verdi,
sollecita una "moratoria" nelle polemiche interne alla Gad, altrimenti il
rischio è essere presi a "calci nel sedere" dagli elettori. "Noi Verdi
siamo molto preoccupati", confessa a Radio Radicale Cento, che pure ammette
di essere stato "protagonista anche di accese polemiche nel centro
sinistra, ma sempre sulla base dei contenuti", come per la richiesta del
ritiro dei soldati italiani dall'Iraq. Oggi invece, nota Cento, c'é "una
disputa della quale non si comprende l'oggetto politico e sulla quale
rischiamo di sciupare quel vantaggio che avevamo faticosamente messo sulle
nostre spalle per le regionali e per le politiche". "L'unità della
coalizione - è l'appello di Cento - deve andare oltre gli egoismi delle
singole forze politiche", soprattutto quando a dividere sono "non questioni
programmatiche ma questioni di strutturazione del centro sinistra". Anche
perché "il grande effetto del vertice di ieri - conclude il dirigente dei
Verdi - è che non si parla più delle vergognose divisioni del centro destra
e addirittura é sparita la notizia che la Lega ha fatto una manifestazione
contro il Governo del quale fa parte". (Ansa)

Vertenza latte. De Petris: prezzo del latte e lingua blu sono questioni
nazionali

“Gli allevatori sardi sollevano questioni di interesse nazionale: in tutto
il paese le aziende zootecniche rischiano la chiusura a causa del divario
fra prezzo del latte pagato all’origine e costi di produzione e per gli
effetti devastanti di una campagna vaccinale sulla lingua blu che ha fatto
molti più danni della malattia”. Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo in Commissione agricoltura, interviene a sostegno delle
iniziative di protesta avviate ieri in sardegna. “Abbiamo più volte
sollecitato il Governo ­ prosegue la senatrice ­ ad affrontare nella legge
finanziaria il nodo decisivo della formazione e della trasparenza dei
prezzi dei prodotti alimentari, ma non siamo stati ascoltati. Per quanto
concerne la lingua blu, i ministri Sirchia ed Alemanno dovevano rendere
note entro lo scorso 1 dicembre le modalità operative della campagna di
profilassi per l’anno 2005, ma preferiscono tacere per non prendere atto
del disastro provocato da un vaccino inadeguato e dal permanere dei divieti
alla movimentazione degli animali”. “La crisi agricola ­ conclude De Petris
­ riguarda ormai diversi settori produttivi e si estende nel paese.
Continuare a sottovalutare i problemi può condurre a conseguenze
irreversibili.”

Iraq. Cento: ritiro annunciato da Berlusconi e’ un bluff

“Il ritiro dei soldati italiani dall’Iraq annunciato da berlusconi è un
bluff”. Lo sostiene il verde Paolo Cento il quale aggiunge: “se davvero il
Governo ha intenzione di far rientrare la missione, allora non presenti il
decreto che la rifinanzia. In realtà, crediamo che la sortita sia
finalizzata a nascondere le responsabilità anche italiane nel drammatico
pantano iraqueno e a dare credibilità al Governo provvisorio dell’Iraq che
uscirà dalle elezioni farsa di gennaio ancora più delegittimato”.

Turchia. I Verdi raccolgono appello dei familiari detenuti politici

I Verdi raccolgono l’appello della associzione Tayad che rappresenta le
famiglie dei detenuti politici in Turchia per rompere il muro di silenzio
attorno alle condizioni delle carceri. Luana Zanella, deputata del sole che
ride, ha incontrato ieri, a Montecitorio, insieme al collega di
Rifondazione Comunista, Giovanni Russo Spena, esponenti di Tayad impegnati
in una serie di incontri in Italia ed in Europa per sensibilizzare
l’opinione pubblica e le forze politiche sugli orrori del regime carcerario
in Turchia dove uomini e donne sono sottoposti a torture di ogni tipo,
compreso il trasferimento nelle famigerate celle di isolamento dove trovano
una morte feroce. Zanella e Russo Spena hanno espresso l’intenzione di
avviare una serie di iniziative parlamentari per impegnare il Governo
italiano a pretendere il rispetto dei diritti umani della autorità turche.
“Soprattutto ora che la prospettiva dell’ingresso in Europa mette la
Turchia al centro del dibattito europeo ­ sostiene Zanella - è necessario
che gli organismi europei preposti a vigilare sul rispetto dei diritti
umani siano coinvolti affinchè in Turchia si realizzino riforme serie e non
di facciata sul rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti delle
persone. Vorremmo che questi temi, piuttosto che il terreno razzista e
reazionario della Lega che vuole la chiusura al dialogo con il mondo
islamico e la creazione di nuove barriere etniche, siano al centro della
costruzione di un'Europa civica e sociale".

Tv. Cento: da Costanzo ci aspettiamo nuove idee per una buova televisione

La notizia che non avremo più il Costanzo show serale, secondo il verde
Paolo Cento, “impoverisce il panorama della comunicazione ma siamo certi ­
aggiunge - che le sue nuove proposte saranno stimolanti e interessanti.
Maurizio Costanzo rappresenta infatti una miniera inesauribile di progetti
e storie di cui la televisione non può fare a meno e perciò dobbiamo
augurarci che il popolare conduttore continui a coniugare con autonomia e
indipendenza, come ha sempre fatto in questi anni, buona televisone e buone
idee”.

Piazza San Pietro. Zanella: deturpata da pubblicita

“Tutelare Piazza San Pietro dai cartelloni pubblicitari”. Lo chiede con una
interrogazione al ministro dei beni culturali la deputata verde Luana
Zanella la quale sottolinea che “lo scempio della basilica è reso ancor più
evidente nelle ore serali perché l’illuminazione delle insegne è più intesa
di quella della basilica stessa. L’impatto visivo dei richiami pubblicitari
in uno dei luoghi più belli e significativi del nostro paese supera ogni
ragionevole limite di tollerabilità e stravolge l’impianto scenografico e
simbolico del principale centro spirituale della cristianità occidentale.
Proprio mentre si parla molto di difesa della nostra identità - conclude -
non sarebbe il caso di prestare maggiore attenzione alla tutela del
patrimonio religioso, culturale, storico ed architettonico, rappresentato
dalla basilica di san pietro?”.

Friuli Venezia-Giulia. Ordine del giorno dei Verdi su Aviano

L’ordine del giorno presentato ieri dai Verdi in Consiglio regionale,
appoggiato anche da esponenti di altre forze politiche e recepito dal
presidente e dalla giunta regionale, fa proprie alcune delle ragioni del
comitato unitario contro Aviano 2000 e chiede una svolta sulla paradossale
questione dell’extraterriorialità delle basi americane in Italia e ­ più in
generale ­ della mancata applicazione delle norme sulla tutela della salute
e dell’ambiente rispetto alle istallazioni militari - ha dichiarato
Maurizio Rozza responsabile ambiente e territorio della Federazione dei
Verdi del Friuli Venezia Giulia. La presenza delle basi militari americane
nel nostro paese è legata alla conclusione della seconda guerra mondiale
quando l’Italia, uscendo sconfitta dalla guerra, si trova fra i due blocchi
destinati ad egemonizzare la politica per i successivi cinquanta anni e
aderisce all’alleanza atlantica. Così, con un accordo siglato il 20 ottobre
1954, classificato segreto, vengono concesse in uso agli americani numerose
installazioni in varie parti del paese, ma soprattutto sul nord est.
Crediamo che gli scenari siano fortunatamente cambiati e che la politica
debba finalmente prenderne atto ed agire di conseguenza, rimuovendo norme
anacronistiche ed anticostituzionali. La provincia di pordenone ha pagato
duramente il prezzo della pretesa extraterritorialità. Le falde acquifere
dell’area circostante aviano sono fortemente contaminate dal bromacile,
diserbante utilizzato massicciamente per il diserbo delle aree circostanti
le piste di atterraggio. Si tratta di una sostanza che negli esami di
laboratorio ha generato il cancro. Oltre a questo va aggiunto il peso sulla
popolazione dell’inquinamento da idrocarburi, con le frequenti dispersioni
nell’ambiente di combustibile, il carico insopportabile dell’inquinamento
acustico, le emissioni in aria degli aerei. Un aereo da caccia come l’f16
falcon consuma circa 16.200 litri/ora di carburante e produce,
conseguentemente, 40.500 kg di co 2, all’ora. Ogni italiano ha un carico
pro-capite di emissioni pari a 9.800 kg di co2 all’anno derivante dal
proprio consumo energetico. Questo significa che un’ora di volo di un solo
f16 consuma energia quanto più di quattro italiani in un anno. Durante la
guerra del Kosovo le ore di volo degli f16 di Aviano sono state 40.000.il
consumo energetico è stato pari a quello, di un anno, di una città di
160.000 abitanti. Il contributo che queste attività danno al ciclo del
carbonio è altrettanto impressionante: per fissare il quantitativo di co2
prodotta in un’ora di volo da ciascun aereo ci vogliono 2,7 ha di bosco
ceduo bene in forma che lavori per un anno intero! A fronte di tutto
questo, in base alla normativa vigente alle strutture di controllo e
vigilanza ambientale non è concessa alcuna verifica all’interno delle
istallazioni militari e i responsabili delle strutture militari americane
non sono perseguibili. Sarebbe troppo facile tacciare questa mozione di
“antiamericanismo strumentale”. Negli stati uniti l’organismo omologo
dell’arpa ­ l’epa- ha una certa autorità nei confronti delle strutture
militari, tanto che ha potuto ordinare la chiusura di un poligono nel
massachusset. La presidenza Bush ha più volte tentato di introdurre deroghe
ambientali per le attività militari. In Italia l’accesso da parte degli
organi di controllo in tema ambientale è però, lo ripetiamo , letteralmente
vietato dalle autorità militari che consentono i controlli solo quando è
l’autorità giudiziaria ( coraggiosa ..) A disporli , come nel caso del
poligono del Dandolo. La mozione chiede insomma di ripristinare la
giustizia ed i diritti fondamentali ­ salute, ambiente e vita - dei
cittadini, addebitando insostenibili costi ­ umani ed economici - a chi li
ha causati. E’ un atto di coraggio che abbiamo chiesto a questa regione,
con l’ambiziosa ma determinata volontà di sollecitare anche i parlamentari
italiani sulla ridefinizione di norme che determinano una situazione non
più sostenibile.

Nucleare. Greenpeace: rischio proliferazione atomica nel nord est asiatico

Attivisti di Greenpeace e oltre 300 persone arrivate da tutto il Giappone
hanno protestato ieri mattina davanti all’impianto di riprocessamento del
plutonio di Rokkasho: la protesta è iniziata quando la “japanese nuclear
fuel” ha cominciato a scaricare l’uranio, proveniente per la prima volta
anche dagli Stati Uniti. “Questi test devono essere cancellati. Rokkasho
potrebbe produrre qualcosa come 8.000 chili di plutonio l’anno, abbastanza
per realizzare oltre 1.000 armi nucleari. Il Giappone non ha nessuna
giustificazione per produrre plutonio che serve solo per gli armamenti e
non ha alcun uso civile” afferma Atsuko Nogawa di Greenpeace Giappone. “Il
Giappone possiede già 40 tonnellate di plutonio che non è riuscito a
utilizzare come combustibile nucleare e l’amministrazione Bush ha dato il
via libera all’operazione, sebbene conosca i rischi di proliferazione
nucleare nella regione”. Due anni fa Greenpeace aveva chiesto agli Stati
Uniti di rivedere i piani di esportazione in Giappone, considerando
l’impatto che avranno sulla crescita degli stock di plutonio nel nord-est
dell’Asia: si era scoperto che la Corea del Sud conduceva test per l’uso di
plutonio e uranio arricchito, mentre rimane irrisolta la criticità del
programma nucleare in Corea del Nord. Per Greenpeace sono troppi alti,
insomma, i rischi di proliferazione nucleare nel nord est asiatico. Sono
solo due gli impianti di riprocessamento a scopo commerciale nel mondo,
quello inglese di Sellafield, gestito dalla “British nuclear fuel”, e
quello francese di La Hague, gestito dalla Cogema. Entrambi si sono
dimostrati i più pericolosi impianti nucleari sul fronte della
contaminazione e un fallimento sul piano economico, ambientale e per i
rischi di proliferazione. L’impianto della Cogema non è riuscito ad
assicurarsi un contratto con l’ente elettrico francese, Edf dopo il 2007,
mentre il riprocessamento a Sellafield sembra che terminerà nel 2010. Una
proliferazione nucleare a cui anche l’Italia, nel suo piccolo, contribuisce
grazie al “Decreto Marzano” appena approvato che autorizza l’esportazione
all’estero di 250 tonnellate di scorie radioattive di III categoria.

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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com